Di Carlo Edizioni

Racconti sulle rose.

«Paola Fabbri con “La vita canta”, a mio vedere, è riuscita a porre in essere un esperimento poetico letterario con cui non ha voluto spegnere l’annoso conflitto tra pittura e poesia, quello accennato all’inizio a proposito della “Ut pictura poesis”, ma, al contrario, ha dato il suo convinto e responsabile contributo all’affermazione di un altro concetto: sto parlando dell’ “Ut pictura poeta”. La sua anima di fanciulla, ben conservata, e il contatto fresco e immediato con le “res” circostanti, lasciano emergere il suo stupore genuino davanti alle continue rivelazioni del mondo e dei suoi misteri che palpitano in ogni istante e contesto della vita, attraverso cui riesce a trovare un sorriso per ogni cosa. Le parole, rinunziando alle architetture concettuali, alle espressioni definite, volgono alla creazione d’atmosfere musicali suggestive, riflettendo in molti punti la realtà poetica pascoliana, dove il poeta è solitario, ma sempre immerso nella vasta e silenziosa esistenza, proiettato non a confessare il proprio “Io” ma a esprimerne i palpiti, le rivelazioni delle emozioni, in uno spazio indefinito, talvolta con un senso di sgomento e vertigine, davanti all’essenza indecifrabile dell’universo.»

biografia

Leggendo “Novelle brevi di Sicilia” è come passeggiare in quella cornucopia di meraviglie che non si limita a far godere gli occhi, ma ti entra nelle vene e nei sensi tutti. U scrusciu du mari, la scambievolezza delle tinte, l’unità armonica del cielo col mare che si possiedono per tutta la vita. In nessun luogo come in Sicilia l’immediatezza è presente e vi puoi trovare qualunque tipo di contraddizioni, seppur il fondamento, la visione oltre l’orizzonte sia sempre presente nei siciliani, i quali fanno ognuno un’isola a sé. Tutte le manifestazioni siciliane che riscontrerete nelle novelle hanno aspetti onirici che profumano di realtà, desiderio, riflessione, a volte contrastanti, come se fossimo improvvisamente colpiti dall’aroma degli aranci e dello zolfo del vulcano. Ecco perché c’è bisogno di Sicilia!