Feltrinelli
Aleph. Ediz. 70° anniversario
Jorge L. Borges
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 160
La storia editoriale di Jorge Luis Borges è in qualche modo anomala. Argentino “di nascita e di temperamento”, come lui stesso amava dire, lo scrittore si distingue per l’enorme erudizione e per un’eleganza nella prosa che ha un sapore quasi europeo. Non è un caso, infatti, che incontri il successo prima in Europa (tra Italia, Francia e Spagna) e solo in un secondo momento in America, spinto dalla crescente ammirazione dei lettori, che lo accostano a figure come Kafka e Joyce. È Feltrinelli a pubblicare, nel 1959, L’Aleph, titolo seminale della sua poetica in cui si riflette un’idea di letteratura come frattale dell’immaginazione, confine tra intuizione e poesia. È una raccolta di racconti che non smettono di essere letti e citati, a partire dal sottile Lo Zahir per arrivare a capolavori come L’uomo sulla soglia e Il morto. Attraversando le architetture paradossali di questi testi, si arriva al racconto che dà il nome al libro, dove la scrittura di Borges ci tuffa pienamente nel dedalo dell’intelletto mettendoci di fronte all’Aleph – oggetto che contiene tutti i luoghi del mondo. Di questo luogo-nonluogo Borges affronta l’impossibilità, e lo fa con una penna che acquista la fermezza dei Vangeli senza rinunciare alla germinazione di immagini, di cortocircuiti, di stimoli per cui si è resa nota in tutto il mondo. “
La banalità del male. Ediz. 70° anniversario
Hannah Arendt
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 368
“Il mio miraggio è il libro che mette le mani addosso, il libro che sbatte per aria, il libro che ‘fa’ qualche cosa alle persone che lo leggono.” Queste parole di Giangiacomo Feltrinelli non possono non risuonare nella mente quando si affronta un testo come "La banalità del male", che Feltrinelli pubblica nel 1964, un anno dopo rispetto all’edizione originale. È un libro sconvolgente, che merita appieno l’aggettivo “necessario”. Perché a quindici anni dalla fine della Seconda guerra mondiale Arendt ci fa assistere insieme a lei al processo contro Adolf Eichmann, uno dei principali responsabili dell’organizzazione della “soluzione finale”. Nel resoconto e nella riflessione che ne conseguono l’autrice mostra che, contrariamente a quello che potremmo aspettarci, Eichmann non è un demone con la schiuma alla bocca e l’inconfondibile marchio del male stampato addosso. È un uomo normale. Il naso aquilino, l’occhiale di tartaruga, la corporatura minuta, la stempiatura abbondante. Quando la sua linea di difesa viene impostata su un superficiale “stavo solo eseguendo gli ordini”, si delinea la cupa presa di coscienza di questo volume: solo raramente il male è “grande”; molto più spesso ci somiglia, ha l’abito grigio della compiacenza, ha la sagoma della persona che ci precede nella fila al supermercato. E questo è terrificante. Arendt rifiuta un facile manicheismo e si chiede cosa voglia dire essere umani in un mondo in cui il male può essere tanto banale.
Requiem. Ediz. 70° anniversario
Antonio Tabucchi
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 144
Questo è un libro a suo modo assurdo. Perché qui Antonio Tabucchi – da sempre innamorato del Portogallo – fa una capriola letteraria e scrive la sua Lisbona con l’unica lingua che poteva restituirle il giusto sapore. Compie un trasloco linguistico, e ci conduce al paradosso di leggere la traduzione italiana dell’opera in portoghese di un autore italiano. Certo, è un trasloco che si porta dietro delle conseguenze, degli inciampi. E infatti il protagonista di questa storia si trova catapultato in una Lisbona torrida e deserta, senza sapere come né perché. Solo una cosa sa: che a mezzanotte dovrà incontrare un fantasma. Nelle dodici ore che lo separano dall’appuntamento, inizia a muoversi in uno stato sospeso tra sogno e realtà, attraverso associazioni dell’inconscio che lo portano da una parte all’altra della città. Ma il suo andare dilata il tempo, lo spazio delle ore si espande e accoglie i ricordi del passato, tutto mescola, tutto allucina. E la soglia tra morte e vita sfuma, si posa leggera sull’orizzonte lontano del mare. Una lettura spiazzante, a tratti inquietante e a tratti dolcissima, dove Tabucchi fa mostra di una finezza ineguagliata nell’omaggiare il paese e la lingua che erano per lui luogo di affetto e di riflessione.
Il coraggio del pettirosso. Ediz. 70° anniversario
Maurizio Maggiani
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 320
Ci sono scritture che vengono dal basso, sono muscolo prima ancora che carta, ma una volta esplose non si fermano più. È il caso di Maurizio Maggiani che, nel 1987, lascia il lavoro e riesce finalmente a seguire la sua vocazione di autore vincendo il premio “Inedito” dell’“Espresso”. Da allora, Feltrinelli accompagna la sua penna ribelle e anarchica, che fa del profilo delle Alpi Apuane un paesaggio faulkneriano in cui il reale si spalanca al mitologico e, perché no, all’utopico. Ma gli anni novanta sono tempi duri per l’Italia. Tangentopoli è appena esplosa, Falcone e Borsellino vengono uccisi e De André canta la morte di un’ideale in La domenica delle salme. Dentro questo panorama di eventi, "Il coraggio del pettirosso" trova radici e fiorisce. E nel personaggio di Saverio Pascale, panettiere anarchico giunto in Nord Africa seguendo il padre dissidente, ci consegna tutta una poetica – e un’epica – della resistenza del pensiero. Saverio, costretto a letto da una malattia, ripercorre a ritroso l’albero genealogico della sua esistenza, ed è così che la sua vita sfuma (im)possibilmente in quella di un antenato dei tempi di Carlomagno, dissidente anche lui. Intrecciando passato e presente, Maggiani costruisce un romanzo singolarissimo: un invito a gonfiare i polmoni e opporsi quando serve; un omaggio alla parola quando parlare è pesante, quando difendere un ideale ha il sapore di una rivoluzione.
Paula. Ediz. 70° anniversario
Isabel Allende
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 384
L’America Latina, per Feltrinelli, è sempre stata l’approdo del possibile. Con autori come Borges, García Márquez, Scorza, e con la forza rivoluzionaria di figure come Che Guevara, rappresenta il luogo della visione e della lotta. Da questo bacino generoso emerge, nel 1982, Isabel Allende, autrice che ottiene un immediato successo con l’esordio La casa degli spiriti, in cui la storia del Cile viene intrecciata al ricordo della casa del nonno. Nel corso degli anni, la sua penna sospesa tra mito e realtà ci ha regalato capolavori come Eva Luna, Il piano infinito e L’amante giapponese, ma all’interno della sua produzione non c’è forse libro più intimo e difficile di Paula. Scritto al capezzale della figlia che nel 1991, all’età di ventotto anni, entra in coma irreversibile per un attacco di porfiria, è una lettera piena di umanità e tenerezza, il lento accostarsi di una madre alla morte della persona più cara. Con tenacia, mescolando il riso al pianto, Allende scrive pagine che si leggono come un esorcismo dal dolore e intesse attorno al corpo privo di coscienza di Paula tutto un mondo di ricordi, gioie e persone. Con una consonanza che altri direbbero destino, si prepara a congedarsi dalla figlia come carne, come donna, e ad accogliere invece il suo spirito. E quando le funzioni vitali lentamente si spengono, scopre che solo l’amore resta, un amore immortale che oltrepassa il confine della vita.
Montedidio. Ediz. 70° anniversario
Erri De Luca
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 148
Pochi autori abitano il panorama letterario italiano con la sicurezza e la coerenza di Erri De Luca che, dopo l’esordio nel 1989 con Non ora, non qui, ha firmato novanta titoli fra romanzi, raccolte di poesie e traduzioni. Instancabile navigatore di Napoli e della sua lingua che “tiene uno sputo in bocca e fa attaccare bene le parole”, De Luca osserva le vie della sua città con una curiosità purissima e ce ne restituisce un ritratto unico, scarnificato, e per questo quasi biblico. Montedidio, che deve il suo titolo solenne e abusivo a un quartiere di Napoli, è forse l’esempio più lucido di questa consonanza. Sembra quasi una favola. Un ragazzo povero e orfano di padre si guadagna il pane lavorando per un falegname e si innamora di una ragazza della sua età. Poi, alla sera, racconta la sua vita su una bobina di carta che gli è stata donata dal tipografo della zona. Sembra una favola, e invece è la realtà di un quartiere stratificato nei secoli, dove i mestieri si tramandano con il sangue, e dove le parole passano di bocca in bocca e fanno il giro, come un “bumeràn”. Intrecciando una storia romantica con un romanzo di formazione, De Luca scrive pagine che sono come lampi, squarci dentro l’urlo dell’adolescenza, uno scorcio che cattura la tenerezza di chi sogna un futuro e affronta le sue giornate a morsi.
Una storia di amore e di tenebra. Ediz. 70° anniversario
Amos Oz
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 668
Scrivere è sempre, almeno in parte, memoria. Lo sa bene Amos Oz, autore e intellettuale tra i più influenti a cui Israele abbia mai dato i natali, quando compone questo libro. Una storia di amore e di tenebra è uno scavo profondo e doloroso, onesto e autenticamente commovente, che Oz conduce dentro la sua vita, la sua carriera, e dentro una nazione che nasce da un trauma insanabile, dal tragico addio a un passato irrecuperabile, in un contesto di scontro armato e conflitti. Da sempre sostenitore della pace e del compromesso, Amos Oz ci presenta qui un libro totale, che per cerchi concentrici tocca i familiari, le tensioni per le strade di Gerusalemme, i grandi sconvolgimenti politici mondiali e locali con le loro ricadute privatissime fatte di pianti e tormenti. Al centro di tutto questo vorticare, grano di sabbia attorno a cui si stratifica la perla, sta un dolore lancinante: la perdita della madre che, quando Amos ha solo dodici anni, si suicida. Un romanzo autobiografico tragico e toccante, una ricerca nel fondo dell’animo umano e di una nazione, che conserva tutto l’affetto e la pietà per quanti si muovono dentro le contraddizioni del mondo, rispondendo alla febbre di voler vivere e capire.
È Oriente. Ediz. 70° anniversario
Paolo Rumiz
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 208
Non è la ricerca dell’esotico che ci spinge a Oriente, ma la nostalgia inconsapevole di qualcosa che siamo stati e abbiamo dimenticato. Che sia la guglia di Santo Stefano a Vienna o un treno d’inverno che porta a Istanbul, l’estremo Sudest dell’Italia o i campi sterminati dell’Ucraina, andare verso il sole che nasce significa perdersi nel bosco del fauno, seguire il flauto di Pan, ritrovare Dioniso, dio dell’ebbrezza. Per Paolo Rumiz, l’Oriente comincia quando i treni rallentano, gli spazi si allargano e il tempo si dilata. Viaggiatore lento, da venticinque anni esplora in compagnia di Feltrinelli le plaghe più sperdute dei Balcani e dell’area danubiana, fino a raggiungere le rive del Mediterraneo. È il narratore di un’Europa spesso negletta dal suo centro franco-tedesco, quella “al di là” del Muro, la stessa che troviamo superata Trieste, limite oltre il quale si stendeva lo sconfinato Oriente. In questo volume, l’autore ripercorre il suo viaggio alla (ri)scoperta di un territorio fatto di storia, di vite che ancora oggi brillano tra le macerie di imperi caduti e ci accompagna lungo piane percorse da fiumi lenti e ampi, e inverni rigidi che nascondono città come gemme. È Oriente non è solo un reportage, è il recupero di un sentire europeo che abbiamo relegato in un angolo. Rumiz osserva, ascolta, si sposta. E attraverso le note del suo taccuino questo Oriente torna a noi, per innervare la nostra cultura e indirizzare il nostro futuro.
Chronicles Vol. 1. Ediz. 70° anniversario
Bob Dylan
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 272
2016. Il premio Nobel per la letteratura viene assegnato a un musicista, ed è subito scandalo nei circoli letterari. La discussione è inevitabile e accesa, e il campo si divide presto fra chi approva e chi critica la premiazione di Bob Dylan. Ma per capire il significato di questo riconoscimento, bisogna tornare indietro di dieci anni, a quel 2005 che vede l’esplosione dell’iPod. Intere discografie scivolano direttamente nelle tasche delle persone e musica e letteratura iniziano a confondersi. Feltrinelli pubblica i libri di Guccini, Jovanotti e Capossela, mentre da oltreoceano arrivano autobiografie di musicisti che sono come affondi nella loro anima: Patti Smith, Keith Richards, Neil Young. Poi, Chronicles. Volume 1 di Bob Dylan. Inizialmente pensato come l’esordio di una trilogia, Chronicles racconta l’arrivo a New York di un cantautore ventenne che, armato solo del suo sogno, entra nella “Terra dei giganti” della musica. Dylan rievoca un’epica urbana fatta di locali fumosi e studi di registrazione, ma anche di nomi che sono diventati icone e di letture che sostengono tutta la sua produzione. Nelle sue canzoni c’è la nostalgia dell’Odissea e la furia del Capitano Achab. E la sua scrittura unisce la profondità sulfurea delle poesie di Rimbaud alla sincope del blues. Tutto questo è ciò che ha permesso a Dylan di conquistare il Nobel, insegnandoci a un tempo che musica e parola hanno lo stesso compito: quello di essere vive nella terra dei vivi.
Cerimonie. Ediz. 70° anniversario
Michele Serra
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 144
Ci sono intellettuali che hanno il dono dell’osservazione e lo sanno coltivare: puntano lo sguardo su aspetti che paiono secondari o accidentali e ne distillano un nucleo di verità, quella rivelazione di senso che emerge solo dalla tessitura minuta delle nostre vite. A questa speciale categoria di autori appartiene Michele Serra, che accompagna Feltrinelli fin dal 1989 – anno di pubblicazione di Il nuovo che avanza. A pensarci, è come se l’occhio di Serra mettesse a fuoco le storture della nostra quotidianità. Ne isola i tic e gli automatismi, ne ridefinisce i contorni e poi, come per magia, li riempie con un significato nuovo. Di questa sua capacità non c’è forse esempio migliore di Cerimonie, una raccolta di racconti i cui protagonisti si intestardiscono, consapevolmente o meno, su particolari riti quotidiani. Perché tutti noi ci costruiamo piccole cerimonie laiche, mondane, che ci rendono chi siamo. E Serra, con la mano di un grande scrittore, osserva questi gesti tragicomici per farci scoprire quanta vita si nasconde dietro le nostre fissazioni.
Canada. Ediz. 70° anniversario
Richard Ford
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 432
Richard Ford si impone all’attenzione dei lettori con la sua prima raccolta di racconti Rock Springs, per poi conquistare il pubblico internazionale con la serie di libri che ha per protagonista Frank Bascombe, giornalista sportivo. All’interno della sua produzione, gli sterminati paesaggi americani diventano il teatro di intime inquietudini, di un sentire che pagina dopo pagina costruisce l’identità di una nazione. Feltrinelli, che da sempre segue la pubblicazione di Ford in Italia, ha visto la sua scrittura maturare e consolidarsi fino al libro che tenete tra le mani. A partire dalle prime righe, Canada ci mette di fronte a un inciampo: la vita perfettamente ordinaria di Dell Parsons viene sconvolta quando i genitori decidono di rapinare una banca. Da quest’unica stortura si allinea, a cascata, tutta una successione di scelte e conseguenze che portano il protagonista, molti anni più avanti, a interrogarsi sul senso della propria esistenza. Con la mano sicura dei grandi narratori, Ford scrive un’elegia del possibile, un memento per ricordarci che la nostra normalità è un oggetto fragile da difendere, e che l’impensabile, quello che altri chiamerebbero il Male, se ne sta acquattato come un’ombra, “a un pelo dalla vita di tutti i giorni”.
Confini di classe. Diseguaglianze, migrazione e cittadinanza nello stato capitalista
Lea Ypi
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 80
La cittadinanza non è più una conquista universale, ma uno strumento di esclusione. Lea Ypi smaschera le narrazioni identitarie e rivendica la giustizia di classe come bussola per ripensare la democrazia. Che cos’è la cittadinanza oggi? E in che modo la sinistra ha smarrito la propria bussola, accettando il dilemma tra giustizia sociale e immigrazione come un dato di realtà, e non come il frutto di rapporti di potere? Lea Ypi decostruisce qui, in modo radicale, i luoghi comuni del dibattito pubblico su migrazione, integrazione, sovranismo e cittadinanza, e dimostra che le politiche migratorie contemporanee rafforzano la divisione tra classi sociali, e che lo Stato capitalista – lungi dall’essere un garante imparziale della giustizia – è spesso uno strumento di esclusione e dominio. Il cuore della sua argomentazione è semplice quanto dirompente: la vera frattura non passa tra nativi e stranieri, ma tra chi ha diritti e risorse, e chi ne è sistematicamente privato. Anche nelle società all’apparenza più democratiche, la cittadinanza si compra, si eredita, si concede: non è mai davvero accessibile a tutti. E mentre la sinistra insegue narrazioni identitarie e discorsi sulla cultura nazionale, perde di vista ciò che ha storicamente costituito il suo compito: organizzare la solidarietà di classe. "Confini di classe" raccoglie tre dei più importanti saggi politici di Lea Ypi e propone una nuova chiave di lettura per comprendere le crisi della democrazia contemporanea. Un invito urgente a ripensare i confini, non in termini di geografia, ma di giustizia.