Marsilio
Essenza del cristianesimo
Ernesto Bonaiuti
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 672
Scomunicato nel 1926 dalla Chiesa cattolico-romana di Pio XI come «eretico vitando» e dimesso dall’insegnamento universitario nel 1931 per non aver prestato giuramento di fedeltà al regime fascista, Ernesto Buonaiuti va certamente annoverato tra le figure più alte e significative della cultura italiana ed europea della prima metà del XX secolo. Noto soprattutto per esser stato uno dei primi studiosi italiani di storia del cristianesimo (tale era il suo insegnamento alla Sapienza di Roma), Buonaiuti non mancava di una profonda e originale visione teologica e filosofica. I suoi molteplici studi storici, come ad esempio quelli sullo gnosticismo, Marcione e Gioacchino da Fiore, vanno dunque collocati all’interno di una più ampia concezione teologico-filosofica del significato antropologico e morale del cristianesimo e del suo sviluppo storico nell’Europa mediterranea. Questa antologia di scritti documenta l’imprescindibile relazione tra gli studi storici e l’apertura filosofico-teologica di Ernesto Buonaiuti, il quale, pur avendo subito e sofferto l’ostilità della Chiesa romana del primo Novecento, non perse mai la fede in Cristo né la sua profonda devozione verso il cattolicesimo, al quale rimase sempre fedele.
Ottocento italiano. Letteratura e coscienza critica
Cesare De Michelis
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 416
Una strenua ed elegante difesa dei valori sociali e politici della letteratura e, all’insegna soprattutto di Ippolito Nievo, un’illuminante proposta alternativa alle ragioni che, sulla scia della storiografia ottocentesca di marca desanctisiana, hanno determinato il canone letterario dell’Ottocento, imponendolo, fino ad anni recenti, come sine qua non dell’educazione scolastica nazionale.
Diario di un seduttore
Masako Togawa
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 206
Di giorno Honda Ichiro - è un professionista ineccepibile e un marito esemplare: tutti i fine settimana lascia la capitale dove lavora per tornare dalla moglie a O - saka. Ma di notte, quando su Tokyo scendono le ombre e si accendono le luci dei locali più libertini, Ichiro - , affamato di sesso come un cacciatore lo è di prede, si trasforma in un inguaribile dongiovanni che approfitta di donne di cui fiuta la solitudine e l’impazienza per soddisfare il proprio desiderio. Convinto di possedere un talento naturale, nella sua costante ricerca di emozioni forti Ichiro - è talmente innamorato della propria immagine e del ruolo che si è scelto in questa seconda vita da tenere un diario delle conquiste. Quando però le donne che ha sedotto e abbandonato cominciano a morire, una dopo l’altra, quel diario diventa improvvisamente una prova incontestabile della sua colpa. Ma qual è la sua colpa? Honda Ichiro - è solo un cinico adultero o è anche un assassino? Opera della più grande scrittrice di noir d’Oriente, Diario di un seduttore è un piccolo gioiello che trascina il lettore in una storia sordida e sensuale dove niente è ciò che sembra, e lo conduce alla scoperta di quell’ambigua scena notturna di Tokyo, tra dancing e locali fumosi, di cui la stessa Togawa Masako era la regina.
Un rebus per Leonardo Sciascia
Silvana La Spina
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 320
Nel settembre del 1985, a Leonardo Sciascia capitano due cose: la morte di Italo Calvino nell’Ospedale di Siena, e la morte di Aurelio Arriva, giudice, in casa sua. Una pistolettata: suicidio, dicono. Il giudice e lo scrittore siciliano, amici fin dall’infanzia, avevano litigato e non si parlavano da tempo. Qualcuno, in paese, continuava a dire per invidia; qualcun altro insinuava che l’invidia non c’entrava niente, era Sciascia che non avrebbe dovuto mettere l’amico in un libro – anzi, continuava quel qualcuno, Sciascia della Sicilia non avrebbe dovuto proprio parlare. Leonardo Sciascia, dal canto suo, sosteneva che le grandi amicizie, come i grandi amori, sono come le piante: a un certo punto si seccano, e nessuno può farci niente. Era successo con Guttuso, e forse stava succedendo pure con Vincenzo Consolo. Tuttavia, nonostante, in paese, gli inquirenti pensino che la morte del giudice Arriva sia dovuta a un suicidio e nonostante il tutto sia accaduto, come una disgrazia, un malaugurio, durante la festa della Madonna Bambina, Elena Arriva, la figlia del giudice morto, bella e bionda come certe madonne lombarde, si presenta a casa dello scrittore – la gloria, il vanto del luogo, l’uomo che passeggia a braccetto con Claudia Cardinale – per chiedergli di indagare sulla morte del padre. Elena non crede all’ipotesi del suicidio, e Sciascia è l’unico che di suo padre sa tutto. In una sarabanda di dicerie, malevolenze, lettere anonime che ricordano le righe minatorie di A ciascuno il suo, in un turbine di fatti di corna, disgrazie passate, presenti e future, donne vecchie e donne fatali, scrittori benevoli e altri invidiosi, cause perse e altre fatte perdere, un circolo di gentiluomini che non sempre lo sono e un pubblico ministero che torna a indagare là dove è stato bambino, Silvana La Spina, con una lingua pastosa e spinosa quanto un fico d’India, racconta Leonardo Sciascia e il suo mondo, facendone un investigatore acuto, curioso e pieno di pietà per le miserie degli uomini. Un romanzo avvincente e scuro.
La malia della voce
Carlo Gozzi
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 272
La malia della voce (1774) è uno dei più singolari e interessanti testi di ispirazione spagnola di Carlo Gozzi. Scritto per l’attrice feticcio del drammaturgo, Teodora Ricci, fa parte, insieme a La principessa filosofa (1772) e a I due fratelli nimici (1773), di un trittico particolarmente suggestivo e affascinante in cui l’autore esplora l’amore e l’ambizione, ma anche la disperazione e la caparbietà. La malia della voce, in particolare, si addentra in una declinazione del sentimento amoroso quasi inedita nella tradizione occidentale: non l’amore nato dalla contemplazione della donna, ma quello sorto dal solo ascolto della sua voce. Attorno a questo nucleo argomentale, Gozzi costruisce un testo in cui le due coppie regie, che dovevano naturalmente costituirsi a soddisfazione dei mutui sentimenti dei protagonisti e delle necessità della ragione di stato, si vedono messe a rischio a causa dell’ostinazione della protagonista nel non rivelare la propria identità, il che mette in moto una serie di fraintendimenti che si risolvono felicemente solo nelle ultimissime scene del dramma. Nel 2006, in occasione delle celebrazioni del secondo centenario della morte di Carlo Gozzi (1720-1806), la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia ha messo a disposizione degli studiosi il Fondo Gozzi, l’archivio familiare rinvenuto nella villa patrizia di Pasiano di Pordenone e da poco acquisito. Ricco di novemilacinquecento carte manoscritte – per buona parte stese di suo pugno dal minore dei fratelli Gozzi –, esso conserva di Carlo numerosi testi preparatori, finora del tutto ignoti, di opere edite e numerosi testi inediti: commedie, atti unici, programmi coreografici, componimenti poetici, traduzioni, interventi polemici, saggi, scritture amministrative. La ricchezza, la qualità e la novità dei materiali è tale da costringere a riaprire il cantiere degli studi gozziani. È quanto si propone questa edizione nazionale, che intende offrire i testi noti e ignoti di Carlo Gozzi in edizioni criticamente accertate, corredate dalle redazioni preparatorie e debitamente commentate.
La commedia dell'arte. Dietro le quinte del contemporaneo tra musei, mercato e provocazioni
Luca Beatrice
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 160
«L’arte, come tutti gli universi creativi, si porta dietro un tono semiserio e smitizzante e nella commedia si recita a soggetto, improvvisando su un canovaccio». Con questo spirito – che ha animato tutta la sua vita e l’attività di critico, docente, curatore – Luca Beatrice ha scritto le riflessioni qui dedicate al contemporaneo. Curioso e appassionato, mai accomodante e sempre stimolante, si interroga sul destino dell’arte nell’era degli influencer e degli «artivisti», dove sembrano prevalere l’appiattimento su alcuni temi alla moda e la rincorsa dell’ultima causa umanitaria, mentre si rinuncia a realizzare opere epocali capaci di entrare in pianta stabile nel nostro patrimonio culturale. Ricostruisce le nuove geografie del politicamente corretto, rievoca le mostre storiche che hanno rivoluzionato il sistema e la tendenza recente dei curatori a scegliere chi meglio aderisce a un teorema, a discapito della qualità. L’autore mette in luce le trasformazioni dei musei in un mondo abituato a vedere l’arte sui social, e l’affermarsi della Street Art e dell’arte pubblica, che spesso, oltre le buone intenzioni della riqualificazione, si rivelano pura demagogia. Analizza il declino della contestazione, che prima l’arte veicolava e da cui ora viene presa di mira, vittima delle incursioni di attivisti e oppositori. Punta il dito contro censure preventive e cancel culture, individuando nel nostro paese anticorpi che permettono di fare i conti con il passato senza considerarlo un peso. Assieme a uno specchio dei tempi, ci consegna un’importante eredità, legata all’idea «che l’arte debba produrre più manufatti che teoremi, all’immagine dell’artista commediante che osserva la realtà, la studia, la trasfigura».
La vita segreta delle ombre. Storie di luce, arte, silenzio e altri misteri
Lauretta Colonnelli
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 352
La letteratura e l’arte di ogni tempo sono popolate di ombre in veste di spettri, spiriti, anime, simulacri, parvenze, illusioni, inganni. D’altra parte, le ombre ci accompagnano costantemente, a volte sono persino dentro di noi. Possono essere immagine della precarietà dell’uomo, ma anche del suo doppio ostile, della malinconia, della morte. Rispetto alla luce, l’ombra ne diventa il simbolo negativo: due poli estremi di un unico pensiero che contrappone il bene al male, il bello al brutto, la gioia alla tristezza, la conoscenza all’ignoranza. Ma se questa non fosse l’unica chiave di lettura possibile? Dopo aver svelato i segreti che si celano dietro ai colori, Lauretta Colonnelli prosegue la sua indagine rivolgendosi a ciò che rimane in loro assenza, quando la luce si spegne e i contorni si fanno indefiniti: dalla caverna del mito platonico alle umbrae accanto ai commensali nei banchetti romani; dai consigli per fabbricare ombre di Luigi Malerba al misterioso spettro del Brocken; dalle ombre colorate di Tintoretto alla «piccola nebbia» di Giorgio de Chirico, fino al Limbo nero di Anish Kapoor. Tratteggiando una storia culturale curiosa e coinvolgente, l’autrice guida il lettore in un vortice di vicende e personaggi insoliti che abbraccia tutte le forme dell’ombra, setacciando ogni ambito del sapere sulle tracce di un elemento tanto affascinante quanto sfuggente.
Dimenticate
Viveca Sten
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 480
Alla fine di un’estate insolitamente calda, i lavori in un cantiere di Telegrafholmen, piccola isola dell’arcipelago di Stoccolma vicino a Sandhamn, portano alla luce dei resti umani. Thomas Andreasson prende in mano le indagini, mentre l’amica pm Nora Linde, tormentata dal fallimento del suo ultimo caso e in pausa forzata, decide di seguire un’altra pista. Per lei non è un’inchiesta come le altre: è l’unico modo per mettere a tacere gli incubi e i sensi di colpa che la perseguitano da tempo. Il suo matrimonio è in bilico, l’orgoglio infranto, e questa potrebbe essere l’occasione per riscattarsi. Ma quando emergono alcuni indizi che collegano il ritrovamento delle ossa a due donne scomparse dieci anni prima, Thomas e Nora capiscono di avere tra le mani un mistero che qualcuno ha cercato disperatamente di occultare. Le loro strade si intrecciano ancora una volta, ma la verità che stanno per scoprire – fatta di segreti di famiglia, veleni, ricatti e vendette – metterà alla prova persino la loro amicizia. Eppure, alla fine, dovranno affrontare l’oscurità insieme. Perché certi segreti non possono restare sepolti per sempre.
Il mestiere di morire
Gusti Da Pozzo
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 256
Gusti Da Pozzo, all’anagrafe Augusta Da Pozzo, sapeva di aver scritto un’indagine sul dolore. Quattro quaderni che contengono ritagli di giornali, discorsi politici, poesie, osservazioni. Siamo negli anni Cinquanta del Novecento e Gusti Da Pozzo è rinchiusa in un sanatorio non lontano da Napoli, dove sarebbe morta nel luglio del 1953. Come tutti, Gusti aveva paura di morire, lo scrive nell’ultima pagina dell’ultimo quaderno, e aggiunge che sarebbe morta la notte stessa. Gusti è stata una socialista, è stata una donna sana che ha attraversato lunghe malattie, e in queste pagine, resoconti, osservazioni, memorie, ciò che appare e traspare è tuttavia la vita, coi suoi inciampi che l’intelligenza e in particolare l’intelligenza delle donne riesce a mutare in occasioni. L’occasione di gridare contro le ingiustizie, contro le malattie che si pensano estinte e invece esistono e falcidiano le vite. Come tutti quelli che muoiono giovani, Gusti Da Pozzo scrive con forza e non con debolezza, scrive del futuro e al futuro e non al passato. Ed è per questo che, a distanza di più di settant’anni, le sue righe ci parlano. E ci dicono: guardate, amate il sole, la luna e la verità.
Lettere. Antologia della corrispondenza
Vittoria Colonna
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 880
La voce di Vittoria Colonna fu una delle più autorevoli del Cinquecento. Protagonista di eventi che hanno movimentato la storia politica e religiosa del secolo, vanta primati eccezionali in letteratura, essendo stata la prima poetessa italiana a godere di una stampa e di un commento alle proprie rime mentre era ancora in vita. L’edizione commentata di una corposa parte delle sue lettere e di quelle dei suoi corrispondenti, fra i quali si contano papi, sovrani italiani ed europei, alti prelati, letterati come Aretino, Bembo, Castiglione, Tasso o artisti del calibro di Michelangelo, restituisce il ritratto di una donna di potere che seppe mostrare volti diversi e guadagnarsi un ruolo importante nella cultura di primo Cinquecento. L’elegante celebrazione del nome di Vittoria è una costante di queste lettere, che lasciano traccia di un’idea di letteratura intesa anche come “gioco di società”, fatta di strategie comuni e replicabili all’infinito (come i diffusissimi giochi di parole sul nome «Vittoria»); ma la storia del carteggio di Colonna è anche quella di disastri familiari, di necessarie bugie, di battaglie diplomatiche e religiose condotte senza risparmiare le energie, di una penna capace di lucide analisi politiche o abile a trasformarsi per assecondare il gusto dei corrispondenti.
«Un italiano sbagliato». Storia e percorsi di Pier Antonio Quarantotti Gambini
Mario Rizzarelli
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 388
Della vita di Pier Antonio Quarantotti Gambini (1910-1965), autore di libri di successo, non si sapeva quasi nulla. Questa biografia, la prima in assoluto, frutto di ricerche durate anni, con la raccolta di testimonianze anche inedite, ricostruisce il dispiegarsi della sua vita tra Trieste, l’Istria e Venezia, raccontando, con rigore scientifico ma con la piacevolezza di un romanzo, le passioni, le debolezze, le amicizie, gli amori tormentati dello scrittore. L’autore approfondisce anche la paradossale vicenda di «antifascista epurato» che lo investì alla fine dell’ultimo conflitto mondiale e che, insieme al dolore per la perdita dell’Istria e ad altre situazioni esistenziali, lo aveva portato a vivere l’ultima fase della sua vita in una condizione di disagio, sentendosi simile a uno straniero in patria, tanto da definirsi «un italiano sbagliato». Sul piano artistico viene ricostruita la genesi delle sue opere, evidenziando il ruolo da lui svolto nell’ambito della pattuglia di scrittori giuliani che – a partire da Svevo, per continuare con Saba, Stuparich, Giotti, Marin e altri – diedero vita, a Trieste, a una stagione letteraria originalissima, aperta agli influssi centroeuropei.
Congiuntivi sbagliati
Chiara De Silva
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 192
Jessica insegna italiano alla scuola media, nella periferia campana. Adora i suoi studenti e vive con una gatta sorda color mozzarella e Joshua, il fidanzato gioielliere dal dna scomodo. Tutto sembra andare nel migliore dei modi: si amano, lei dialoga con la nonna morta attraverso un diario e corregge i congiuntivi di lui. Joshua è il figlio di un camorrista chiamato lo Sputatore, di cui però non ha seguito le orme. Vittima di un agguato, l’uomo lascia a Joshua un debito da ripagare, nel quale rimane coinvolta, suo malgrado e per amore, anche Jess. Dove trovare, allora, la soluzione per risolvere tutto se non nella musica che si insinua in ogni vicolo della città? Come restare uniti se non mescolando l’alta letteratura alle voci del popolo, scrivendo canzoni? Con il nome di Adamo e Eva, i due entrano così nell’arena dei cantanti neomelodici, esibendosi alle feste di battesimi, matrimoni e comunioni, accompagnati, come nella tradizione classica greca, da un coro di personaggi allo stesso tempo eterni e originali, un sottobosco comico e tenero di parrucchiere, estetiste, malavitosi, assassini, prostitute, cantanti falliti e nonni tabagisti. Una novella neomelodica sull’amore, sull’affetto, sulla famiglia, sulla grammatica e sulla lingua. Un romanzo dinamico e spiritoso sul trash, sul dialetto e sull’arte popolare, dove il lettore segue la musica e la letteratura tra le case di tufo dei rioni, alla ricerca di un equilibrio nella precarietà di un Sud costretto a vivere sotto le dure leggi della camorra.