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Negretto

Utopia selvaggia. Saudade dell'innocenza perduta. Una fiaba

Utopia selvaggia. Saudade dell'innocenza perduta. Una fiaba

Darcy Ribeiro

Libro

editore: Negretto

anno edizione: 2019

pagine: 200

I Tropici di Darcy Ribeiro non sono affatto «tristi», come lo furono invece quelli di Claude Lévi-Strauss. La dimensione antropologica di «Utopia selvaggia», romanzo partorito dalla rabelaisiana fantasia di quest'autore, è attestata non solo dalla generica ambientazione del libro nella foresta pluviale, ma prende corpo soprattutto nelle numerose focalizzazioni su usi, costumi e manufatti del mondo indigeno che Ribeiro inserisce, sempre in modo pertinente, nel tessuto narrativo rendendole parti integranti dell'incredibile vicenda vissuta dal protagonista. Da defunzionalizzati reperti custoditi in un museo etnografico o da pedanti informazioni scientifiche racchiuse in un trattato d'antropologia, i dettagli «etnici» da lui sparsi a piene mani in queste pagine riacquistano così il loro più autentico valore di cose e istituzioni intimamente connesse con la vivente realtà del mondo amazzonico. Una realtà che Ribeiro rappresenta senza alcun atteggiamento nostalgico, ma mostrando anzi quel pizzico d'ironia che s'addice a chi delle sorti di quel mondo è sinceramente partecipe, pur trovandosi costretto, per provenienza sociale e formazione culturale, a osservarlo con occhi d'estraneo.
15,00

Spinoza e la storia

Spinoza e la storia

Libro

editore: Negretto

anno edizione: 2019

pagine: 312

Per circa tre secoli l'immagine di Spinoza ha coinciso con quella del filosofo metafisico della Sostanza unica che sommerge nel suo infinito oceano ogni finitezza, ogni singolarità, ogni durata. Così fino a tempi recenti - e in parte ancor oggi - la letteratura su Spinoza ha espunto dal suo pensiero qualsiasi possibilità di pensare tempo, durata e storia in una guisa che, alla lettura attenta dei testi, appare ora non rendere giustizia alla complessità della sua filosofia. I sedici interventi di studiosi di Spinoza europei e extraeuropei, raccolti in questo testo, invitano a ripensare il paradigma di uno Spinoza fautore dell'eternità e della necessità della Sostanza che nega la possibilità di ogni evento. L'assunto di fondo che attraversa quale fil rouge l'intero percorso, è che non vi è cecità in Spinoza rispetto alla storia, ma piuttosto l'indicazione a guardare ad essa con lenti diverse da quelle progressive, linear-causali, continuistiche, umanistiche, che la nostra tradizione di pensiero ha reso dominanti. Testi di Bottici, Caporali, De Besistui, de Gainza, Hippler, Illuminati, Ipar, Marcucci, Morfino, Pozzi, Santiago, Sibilia, Toto, Walther, Visentin, Zaltieri.
15,00

Memorie di trasformazione. Storie da manicomio

Memorie di trasformazione. Storie da manicomio

Cinzia Migani, Ferruccio Giacanelli

Libro

editore: Negretto

anno edizione: 2018

pagine: 362

Il manicomio: un luogo non-luogo abitato da "color che son sospesi", prigionieri di un'alienazione sociale (prima ancora che mentale) che li condanna ad essere ombre, apparizioni silenziose chiuse in un altrove "tra le nuvole". Questo sembra suggerirci la fotografia di copertina, con quella porta chiusa a delimitare uno spazio incompiuto da cui emergono fantasmatiche memorie. Il libro ricostruisce un periodo poco esplorato (l'ultimo trentennio dell'Ottocento) del manicomio di Bologna e si sofferma sulla nascita degli istituti psico-pedagogici in Italia, avvenuta sul finire del XIX secolo, mettendo in evidenza gli interessi diversi che hanno concorso a sancire, senza l'ausilio di saperi solidi e scientificamente comprovati, la differenza fra normalità e patologia. La terza parte del libro è centrata sulla storia di tre persone che hanno trascorso molto tempo - troppo tempo - nei manicomi di Bologna e Imola e nel Ricovero per alienati cronici di Budrio. Memorie che permettono di ricostruire la storia poco conosciuta di istituzioni totali e le vicende di persone che si stagliano dall'oblio: proprio quei luoghi deputati a disumanizzare e reificare le sofferenze delle persone diventano occasione per restituire loro un'identità soggettiva. Memorie che vogliono richiamare l'attenzione di tutti sul contributo che ognuno di noi porta con il proprio impegno, sia esso fatto di presenze o assenze nella co-costruzione del proprio luogo di vita e dei diversi manicomi che lo popolano. Copertina di Elisabetta Mandrioli.
15,00

L'attore cinematografico

L'attore cinematografico

Jacqueline Nacache

Libro

editore: Negretto

anno edizione: 2018

pagine: 200

Che l'attore sia una star o che abbia un ruolo secondario, che sia silenzioso o loquace, distante o familiare, è grazie a lui che il film ci parla, ci commuove, ci affascina. Al centro della scena, egli dà un contributo essenziale alla ricchezza della rappresentazione cinematografica. Qualsiasi film si nutre di una specifica relazione tra l'attore e il suo personaggio. Tutti i grandi momenti del cinema sono stati accompagnati da una riflessione sull'attore. Fin dalla sua nascita, il cinema continua a inventare nuove modalità di recitazione e presenza. Dal teatro al cinema, dalle teorie sovietiche all'Actors Studio, dalla naturalezza americana alla verità bruta dell'attore non professionista, l'attore è una delle grandi avventure di un secolo di cinema.
16,00

Il divenire della filosofia in François Zourabichvili

Il divenire della filosofia in François Zourabichvili

Libro

editore: Negretto

anno edizione: 2018

pagine: 148

Otto studiosi italiani si interrogano in questo libro sugli effetti del pensiero del filosofo François Zourabichvili a più di dieci anni dalla sua scomparsa. Se la vita può essere letta come un’arte degli incontri, lo stesso si può dire della filosofia. Così il pensiero di Zourabichvili è segnato fortemente dai due incontri con Deleuze e con Spinoza. Quello che ne emerge, come dimostrano gli otto testi qui raccolti e l’opera grafica offerta dall'artista Lorenzo Gatti, non è liquidabile come un mero commento alla filosofia altrui, ma è il lavoro ardito e fruttuoso di un originale pensatore che ci offre una produzione concettuale ancor viva, capace di offrire nuova linfa ad una tradizione di pensiero, dissidente rispetto alla via maestra platonico-cartesiana, di grande tensione etica e politica.
13,00

Cinema e pittura. Condivisioni, presenze, contaminazioni

Cinema e pittura. Condivisioni, presenze, contaminazioni

Luc Vancheri

Libro

editore: Negretto

anno edizione: 2018

pagine: 216

Il cinema non viene dalla pittura, eppure le idee sull’immagine e sull’arte elaborate dal primo non possono essere adeguatamente restituite senza il riferimento alla seconda. Di nuovo il rapporto di queste arti va ben oltre gli effetti della presenza della pittura nel film (biografia di pittori, opere citate, recupero di modelli e forme). Piuttosto, occorre evidenziare l’insieme di conoscenze e pratiche, di problemi e soluzioni che il cinema sperimenta a contatto con la pittura. Come si passa dalla pittura al cinema? Dall'impressionismo ai fratelli Lumière? Dal XIX al XX secolo? Il cinema, per alcuni, arriva a liberare la pittura (E. Faure); per altri riesce a realizzare un’idea di arte totale che l’opera pittorica non poteva o non riusciva a realizzare (S. M. Eisenstein); per altri ancora ha compiuto una grande riforma dell'idea stessa di arte (W. Benjamin). Queste tesi sorgono anche quando il nascente cinema e la pittura in crisi mostrano chiaramente la loro reciproca attrazione: è l'inizio di un'intensa sperimentazione incrociata. Tutto viene condiviso. Le ricerche e sperimentazioni della pittura sono esplorate e riprese nel cinema (H. Richter, V. Eggeling); alle nuove forme cinematografiche guardano con interesse artisti come F. Léger e M. Duchamp; oppure i cineasti intervengono direttamente sul film con tecniche pittoriche (S. Brakhage). Gli approcci privilegiati da questo libro di estetica sono stimolanti contributi alla storia tanto delle immagini che dell’arte.
15,00

Mi prende d'amore una forma

Mi prende d'amore una forma

Nadia Alberici

Libro

editore: Negretto

anno edizione: 2018

12,00

Dire fare donare. La cultura del dono nelle comunità in trasformazione

Dire fare donare. La cultura del dono nelle comunità in trasformazione

Libro

editore: Negretto

anno edizione: 2017

pagine: 272

Questa pubblicazione prende le mosse dal progetto Il volontariato è un dono di tutti. La cultura del dono per stare bene e nasce con l’intento di raccogliere molteplici punti di vista, testimonianze, riflessioni sul dono e sulla cultura del dono. Fra gli interrogativi di fondo che sostanziano lo scritto: se e in che modo il dono può diventare volano di reciprocità e attivatore di nuove relazioni sociali e come muta la relazione fra donatore e ricevente nelle nostre comunità, caratterizzate da radicali trasformazioni sociali, economiche e politiche. Il testo, a cura di Cinzia Migani, Matteo Scorza, Andrea Pagani, Giancarlo Funaioli, Roberta Gonni ed Ennio Sergio, contiene contributi multidisciplinari di estremo interesse. Fra gli altri, citiamo quelli di Arrigo Chieregatti (direttore della collana InterCulture), Giuseppe Licari (direttore della rivista Narrare i gruppi), Stefano Zamagni (noto economista che da anni studia il terzo settore) e di specialisti della relazione di aiuto, di volontari e di volontari-scrittori. Il libro si articola in tre sezioni: la prima è dedicata ad una riflessione sul volontariato e sulla reciprocità relazionale che attiva la cultura del dono; la seconda raccoglie saggi sul tema del dono che riflettono, a partire da punti di vista molteplici e complementari, su come il dono, attraverso il meccanismo della reciprocità, contribuisca a costruire e a consolidare legami sociali e comunitari; la terza mette al centro storie di dono, che rappresentano testimonianze preziose e mostrano come sia possibile trovare, anche nelle circostanze più complesse e complicate, percorsi per generare comunità competenti e capaci di farsi carico dei problemi propri e altrui. Il volume rappresenta una testimonianza dell’importanza del dono e di come sia fondamentale centrare la vita delle nostre comunità sulle relazioni intersoggettive e reciproche. La fotografia di Silvia Camporesi in copertina introduce l’affresco dei temi trattati. L’insieme dei fili verticali che si perdono verso l’alto rendono bene, infatti, l’idea di ordito, di identità singole che, disposte in parallelo, sembrano entità separate ma che l’occhio di chi guarda già immagina intrecciarsi con la trama per la creazione di splendide forme. I soggetti in gioco interagiscono tra loro nella creazione di una identità collettiva, donandosi reciprocamente.
15,00

L'anima sinfonica

L'anima sinfonica

Claudio Borghi

Libro

editore: Negretto

anno edizione: 2017

pagine: 120

L’anima sinfonica è un poema tessuto di aforismi e versi, che si articola, come ha scritto Zena Roncada, in “un’unica complessa polifonia, di cui l’uno e il tutto, con fili hölderliniani, annodano gli estremi e gli eccessi, per lasciare, al centro, libero, lo scorrimento delle compresenze”. Nella continua germinazione di idee da semi identici, con la mente e il cuore in equilibrio instabile tra pieno e vuoto, essere e nulla, repentina accensione e improvvisa assenza di parola, trova forma un’esperienza creativa che non rientra in nessun genere, sospesa com’è tra poesia e filosofia, teologia e mistica. La trama delle idee si armonizza in una sinfonia interiore, segno di un itinerario in cui, oltre la ragione, l’anima tende alla visione definitiva, “chiusa in una sintesi di potenza, uovo di tutte le immagini, cuore della possibilità della fantasia che si rivela”, “senso e sensazione di una bellezza che non parla”.
12,00

Infanzia e regno. Il conservatorismo paradossale di Spinoza

Infanzia e regno. Il conservatorismo paradossale di Spinoza

François Zourabichvili

Libro

editore: Negretto

anno edizione: 2017

pagine: 200

Vi è uno scolio barocco e sconcertante nella Quarta parte dell’Etica di Spinoza nel quale aleggia l’ombra della morte e si evocano inquietanti possibilità di mutazione d’ identità: «Avviene talvolta, infatti, che un uomo subisca mutamenti tali che non direi facilmente che egli è lo stesso, come ho sentito narrare di un poeta spagnolo che era stato colpito da una malattia e che, sebbene ne fosse guarito, rimase talmente dimentico della sua vita passata da non credere che fossero sue le commedie e le tragedie che pure aveva composto. In verità avrebbe potuto essere considerato un bambino adulto se avesse dimenticato anche la lingua materna. E se questo sembra incredibile, che cosa diremo dei bambini? Un uomo di età avanzata crede la loro natura tanto diversa dalla propria da non potersi persuadere di essere mai stato bambino, se non formulasse riguardo a sé tale congettura a partire dagli altri». Di questo testo perturbante, che ha portato scompiglio tra i commentatori dell’Etica, François Zourabichvili, uno dei più acuti e originali studiosi di Spinoza, fa il filo conduttore per una compiuta rilettura delle relazioni complesse che legano la metafisica spinoziana alla sua antropologia e alla sua politica, mantenendo come centro la questione della trasformazione come «oblio», ovvero amnesia di una forma anteriore e desiderio, emendato dall’immaginazione chimerica, di una nuova attitudine del corpo. Ne emerge una corrispondenza profonda che, da un capo all’altro dell’opera spinoziana, associa il tema dell’uscita dall’infanzia a quello dell’emancipazione dall’immaginario monarchico. Di contro alla lettura ingenuamente «rivoluzionaria» dello spinozismo, affiora quella di un conservatorismo paradossale, laddove Spinoza insegna lo slancio verso una vera conservazione di sé che non vuol dire preservare lo stato di cose esistente quanto piuttosto imparare a neutralizzare morte e servaggio.
15,00

Dido e Dada alla scoperta delle regole in fattoria

Dido e Dada alla scoperta delle regole in fattoria

Elena Garosi, Monica Ferrari

Libro

editore: Negretto

anno edizione: 2016

pagine: 32

Nella fattoria i bambini possono vivere esperienze significative, a patto di prestare un po' di attenzione: si trovano in luoghi non abituali e devono evitare il più possibile situazioni spiacevoli. I piccoli visitatori, leggendo la filastrocca di Dido e Dada, rispondendo ai loro quesiti - a volte insieme con la maestra o i genitori - e svolgendo le attività e i giochi da loro proposti, troveranno alcune indicazioni utili per la loro sicurezza: impareranno senza sforzi -anche divertendosi - ad intrattenere rapporti sereni e corretti con il mondo naturale nel quale l'uomo si trova a vivere. Età di lettura: da 6 anni.
8,00

La mia vita

La mia vita

Berta Bassi

Libro

editore: Negretto

anno edizione: 2016

pagine: 100

Seguendo il filo della memoria, Berta narra le vicende della sua lunga vita di mondina e di donna di fatica. Per superare felicemente l'ostacolo della scrittura, l'autrice, che nell'infanzia ha potuto frequentare le scuole solo sino alla quarta elementare, si è affidata alle sue notevoli abilità di affabulatrice orale, mettendo a frutto un ricco patrimonio di tecniche narrative tradizionali, di modi di dire "spontanei" e di espressioni in vernacolo. Ne è risultato un testo inconsueto nel panorama editoriale del nostro paese: pagine cariche di freschezza e verità che sorprenderanno i lettori per la loro originale sapienza naïf e che segnano un inedito punto d'incontro, situato a metà strada, tra l'oralità e la scrittura.
15,00

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