Einaudi: Nuova raccolta di classici it. annotati
Ricordi
Francesco Guicciardini
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2023
pagine: XLVIII-554
«Per raccontare il mondo che Guicciardini ha davanti occorrono procedimenti, pensieri e «nomi nuovi». Queste eredità, di parole e di valori, giunte da un passato diventato remoto, vanno ridefinite e reinterpretate. Non bastano piú nella loro evidenza. Hanno bisogno di mostrare contenuti originali. E le soluzioni guicciardiniane provano a dire questi contenuti. Il nome di ricordi si contrappone al proverbio, che congela in una formula un aspetto costante della realtà. Si distingue dall'aforisma classico, che codifica una verità nella definizione di una sentenza invariabile e vera per sempre. Non coincide con i ricordi familiari, che evocano le memorie di una casa e ne fanno racconto. Implica piuttosto un procedimento per assaggi, relativo a singoli temi. I ricordi sono saggi nella maniera di Montaigne o come saranno, secoli dopo, i Pensieri o lo Zibaldone di Leopardi o anche le note dei Quaderni del carcere di Gramsci. […] La forma dei ricordi è il correlativo di un pensiero di crisi, che nasce dalle ceneri di un mondo e saggia modi possibili di pensare l'esistenza. La parola crisi va intesa nel significato primo di trasformazione, di passaggio da una condizione a un'altra. Valutazioni degli uomini, categorie del pensiero, vocaboli consolidati si confrontano con le mutazioni di un'epoca appena avviata e con le questioni che la sua alterità mette in gioco. Guicciardini sperimenta paradigmi teorici e pratici che possano descrivere un tempo che non è piú simile al passato. La scrittura per frammenti diventa la forma essenziale per classificare un processo che non ha punti fermi, regole stabili e rassicuranti. Piú che l'autobiografia, i ricordi, come intuisce Gramsci, offrono il mezzo, stilistico e concettuale, per raccogliere le schegge di una realtà spezzata e osservare, come un paziente esegeta, la morfologia di ciascuna di esse. Questo lavoro minuzioso, che valuta ogni cosa nella sua identità, è la premessa per «superare un modo di vivere e di pensare arretrato». Perciò i ricordi sono, per configurazione e per essenza, radicalmente antisistematici. Cercano un ordine in mezzo al caos della storia e ne fanno scrittura» (Dall'Introduzione di Matteo Palumbo).
Aminta
Torquato Tasso
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2021
pagine: 304
L'Aminta ha ricevuto nel tempo le cure di molti editori e commentatori. Il testo critico che qui si presenta al posto di quello vulgato, inaffidabile e concepito su presupposti erronei, perviene a una storia testuale del tutto nuova, come è illustrato nell'ampia nota al testo che chiude il volume. A sua volta il commento rivede in profondità la tradizione dei commenti al testo, rendendo il giusto merito ai contributi dell'erudizione sei-settecentesca, preziosi nella ricerca delle fonti letterarie sottese all'opera ma passati nel tempo sotto silenzio o dimenticati. Sul fondamento di un testo criticamente accertato, al commento è consentito di indagare più a fondo la fisionomia linguistica e stilistica della pastorale. L'attenzione prestata alla dimensione linguistica comporta fra i suoi risultati non solo un incremento nel numero delle fonti rispetto a quelle procurate dai commenti precedenti, in specie estendendo il raggio di osservazione al di fuori della riserva costituita dalla tradizione poetica, ma anche un'analisi più minuta dei riscontri praticabili in altre opere tassiane, in versi e in prosa. Anche quel che non resta impigliato nella rete dei rimandi inter-testuali acquista, in questa prospettiva, una sua rilevanza, in quanto caratteristico dell'impasto linguistico dell'Aminta soltanto. In qualche caso l'opera di raffronto conduce a nuove ipotesi di riconoscimento per le traduzioni di testi classici avute fra mano da Tasso o per i riferimenti al contesto storico contenuti allusivamente nella pastorale: così vale per i personaggi di Nerina e Dafne, sinora non ricondotti a figure reali della corte ferrarese. Al termine di ogni atto una nota conclusiva pone nel debito rilievo la varietà di soluzioni, formali e insieme drammaturgiche, che sono di volta in volta esperite entro l'unità di misura della scena o dell'atto.
Purgatorio
Dante Alighieri
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2019
pagine: 600
Quando nel 2013 uscì l'Inferno commentato da Saverio Bellomo, tutti lo indicarono come una delle migliori edizioni moderne della Commedia. Non debordante nelle note ma sempre puntuale nelle questioni essenziali, intertestualità quanto basta, innovazione con equilibrio. Ogni canto aveva una premessa con tutti i chiarimenti sulla sua struttura e sulle fonti, storiche o letterarie. E, alla fine del canto, una nota discorsiva concentrava la parte piú critica focalizzata sui nodi di senso piú problematici e su chiavi di lettura inedite, spesso illuminanti. L'efficacia di questo modello di edizione è apparsa lampante, tanto da essere ripresa da altri studiosi per altri autori. Su questo stesso modello Bellomo ha lavorato per anni al Purgatorio, che era in dirittura d'arrivo quando lo studioso ci ha lasciati inaspettatamente il io aprile del 2018. Alla conclusione del lavoro mancavano solo tre canti e l'introduzione, e una revisione generale. A tale compito ha provveduto Stefano Carrai che, oltre a essere anche lui un esperto studioso di Dante, era amico fraterno di Bellomo. L'edizione di questa seconda cantica vuole essere anche un omaggio alla memoria dello studioso prematuramente scomparso, figura indimenticabile per tutti coloro che lo hanno conosciuto.
Inferno
Dante Alighieri
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2013
pagine: 585
"Non mi nascondo che l'allestimento di un nuovo commento alla Commedia oggi possa parere operazione temeraria o quanto meno inutile. E certamente lo sarebbe, a meno che non si verifichino due condizioni: quella di intercettare un pubblico le cui esigenze di lettura non sono ancora del tutto appagate, e quella di dire qualcosa di nuovo". Così si apre l'introduzione all'Inferno di Bellomo che, oltre ad offrire spunti interpretativi originali, vuole soprattutto essere nuovo nell'esposizione e nelle linee di lettura suggerite. Tre sono i livelli su cui il curatore impronta questa novità: un'introduzione a ogni canto, di tipo istituzionale, sulla struttura del poema, sui personaggi e sulle allegorie trattati; una rete di note a piè di pagina che spiegano il testo, parafrasandolo; e infine una "coda" in cui vengono commentate le sottigliezze formali e gli snodi di senso più sotterranei. Il risultato è un'opera che, grazie al rigoroso lavoro del curatore, si rivela un efficace strumento didattico che ha il pregio di seguire i ritmi e le necessità naturali della lettura.
Canzoniere. Rerum vulgarium fragmenta
Francesco Petrarca
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2005
pagine: 1743
In concomitanza con il settimo centenario della nascita del poeta, la curatrice, tra i massimi specialisti del Petrarca volgare, conclude un lavoro durato quasi vent'anni. Commentando minuziosamente ogni verso e ogni espressione petrarchesca, il fittissimo richiamo dei testi classici e della poesia volgare precedente e coeva diventa un caleidoscopio culturale e letterario che rifrange, con varietà, ma con rigorosa precisione, il senso di ogni singola poesia e del "Canzoniere" nel suo insieme.
Orlando furioso
Ludovico Ariosto
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2016
pagine: 1416
Il 22 aprile 1516 usciva a Ferrara, presso l'editore Giovanni Mazocco, la prima edizione dell'"Orlando furioso". Ariosto coronava così il lavoro di una dozzina d'anni, ma le cose non sarebbero finite lì. Per il poeta iniziò subito un periodo di revisione del suo capolavoro che avrebbe portato all'edizione intermedia del 1521 e a quella definitiva del 1532. Questo lavoro di riscrittura avrebbe indotto l'autore ad ampliare il poema portandolo da quaranta a quarantasei canti, a ristrutturare l'intreccio dei vari episodi, e soprattutto a cambiare profondamente la lingua adeguandola ai dettami ispirati alle "Prose della volgar lingua" di Pietro Bembo, che nel frattempo si stavano imponendo fra i letterati italiani di ogni regione. Dunque il "Furioso" che tutti leggono normalmente è scritto nel toscano letterario esemplato sui grandi trecentisti, quell'italiano che ha costituito la lingua letteraria dominante fino ai primi del Novecento. Il primo "Furioso", invece, assemblava liberamente il toscano con molti latinismi, con il lessico del volgare padano, con svariati termini dell'espressività popolare. Una lingua imperfetta ma molto creativa, quasi inventata ottava dopo ottava. L'edizione che qui proponiamo offre il testo del "Furioso" originario con un ampio commento sugli elementi caratteristici di questa lingua, sottolineando tutti i passaggi più rilevanti che avverranno nell'edizione definitiva.
Poemi conviviali
Giovanni Pascoli
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2008
pagine: 380
La visione pascoliana del mondo antico non è né umanistica né decorativa, ma antropologica e archetipica, volta a ricercare nell'antico i modelli di fondo dell'umano comportamento, le radici degli interrogativi e della sofferenza dell'uomo, e insieme della poesia, che la tiene a bada. Sotto questo aspetto la rappresentazione del mondo greco nei Conviviali s'inserisce nella nuova lettura, "profonda" e mitica, che ne ha dato la modernità, da Nietzsche a Freud e Jung. Proprio questa dimensione intende sottolineare Giuseppe Nava nelle introduzioni ai singoli poemi, mentre le note sono di carattere non solo esegetico e linguistico, ma anche antiquario e interpretativo, in modo da permettere al lettore di analizzare i modi del riuso degli autori greci e latini e di cogliere l'intertestualità con la lingua poetica della nostra tradizione e i rimandi interni all'intero corpus della poesia pascoliana.
Finisterre (versi del 1940-42)
Eugenio Montale
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2003
pagine: 66
Dante Isella commenta la breve raccolta, poi confluita nella "Bufera", scritta da Eugenio Montale nei primi anni di guerra e pubblicata a Lugano nel 1943, dopo che Gianfranco Contini l'aveva fortunosamente portata in Svizzera.
Rime
Giovanni Della Casa
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2003
pagine: 272
Giovanni Della Casa possedeva una raffinata educazione umanistica, che gli consentiva di padroneggiare le rime latine come quelle italiane, cui univa un'indiscussa perizia tecnica, il gusto di accostamenti lessicali spesso inattesi e una grande capacità di far incontrare il senso del suo scrivere con la forma metrica prescelta. Le sue "Rime" sono finemente lavorate e dimostrano attenzione per la musicalità delle singole parole e dei versi nel loro insieme. Questa edizione, curata da Stefano Carrai, ridiscute filologicamente il testo e ne propone un commento ricco di riscontri con la lirica precedente e coeva.
Le occasioni
Eugenio Montale
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2003
pagine: 112
A ideale coronamento del centenario montaliano, vede la luce il commento cui Dante Isella ha lavorato per vent'anni. Un testo così alto e così spesso cifrato vi è indagato in ogni suo aspetto: le varianti, la struttura, i temi, il retroterra biografico, il lessico, i rimandi interni ed esterni, le varie vicende compositive.
Rime
Guido Guinizzelli
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2002
pagine: 167
Il volume propone in edizione critica il corpo poetico di Guinizelli. La disanima e la discussione filologica dei manoscritti del caposcuola dello stilnovismo, da cui trasse origine gran parte della poesia italiana, è affidata a Luciano Rossi, studioso di filologia romanza.
Vita nova
Dante Alighieri
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: 389
Questa edizione riprende in esame tutta la traduzione manoscritta e modifica sostanzialmente l'edizione Barbi del 1932.