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Firenze University Press: Moderna/comparata

Nel «melograno di lingue». Plurilinguismo e traduzione in Andrea Zanzotto

Nel «melograno di lingue». Plurilinguismo e traduzione in Andrea Zanzotto

Libro: Copertina morbida

editore: Firenze University Press

anno edizione: 2018

pagine: 334

Questo libro nasce da una constatazione e da un desiderio. Il riscontro di partenza è che la natura plurilinguistica della poesia di Andrea Zanzotto diventi quasi invisibile a forza di essere evidente agli occhi dei suoi lettori. Se l'ipersensibilità babelica del poeta del petèl non è certo assente negli studi critici, in questo volume viene affrontata per la prima volta in modo sistematico, con un'indagine sulle molteplici connessioni che intercorrono fra la scrittura poetica e le lingue. Il desiderio che ha accompagnato questa riflessione è stato quello di condurla con uno sguardo "prismatico", incrociando multilinguismo della poesia e pratica traduttoria del poeta, e convocando, attorno alla multivocalità zanzottiana, le tante voci dei suoi traduttori. Particolarmente significativi, accanto a quelli dei migliori studiosi europei di Zanzotto, gli interventi anche di alcuni poeti (Cecchinel, Demarcq, Rueff) e l'offerta in appendice di documenti inediti.
35,90

Lettere agli amici fiorentini. Con i carteggi di Mario Luzi, Leone Traverso e Oreste Macrì

Lettere agli amici fiorentini. Con i carteggi di Mario Luzi, Leone Traverso e Oreste Macrì

Margherita Dalmati

Libro: Libro in brossura

editore: Firenze University Press

anno edizione: 2018

pagine: 327

Il fortunato ritrovamento ad Atene degli epistolari di Luzi, Traverso e Macri a Margherita Dalmati ha consentito di completare con quelle dei corrispondenti le lettere della poetessa e clavicembalista greca conservate negli archivi di Firenze ed Urbino. 1341 pezzi disponibili grazie alle ricerche di Sara Moran permettono di ricostruire i suoi contatti con i grandi protagonisti della Firenze letteraria del dopoguerra, mostrandone i legami anche con l'ambiente romano e milanese. Negli anni del «disgelo» la corrispondenza ci parla della militanza della Dalmati nella lotta per l'indipendenza di Cipro, dell'amicizia con Cristina Campo, delle traduzioni in neo-greco della poesia di Luzi. A scandire gli anni 60 e 70, è invece la sua promozione della poesia italiana in Grecia e di quella greca in Italia tramite la collaborazione a riviste e la traduzione per Einaudi, assieme a Nelo Risi, delle poesie di Kavafis. Le lettere, tenere, divertenti, ironiche e affettuose, delle quattro voci coinvolte nel libro illuminano momenti importanti non solo della cultura del secondo Novecento ma della vita dei singoli protagonisti, mentre al centro e intorno a tutti si muove, con voce cantante e musicale, un'incantevole figura di donna di cui finora si conosceva poco più del nome.
17,90

Gli intellettuali/scrittori ebrei e il dovere della testimonianza. In ricordo di Giorgio Bassani

Gli intellettuali/scrittori ebrei e il dovere della testimonianza. In ricordo di Giorgio Bassani

Libro: Copertina morbida

editore: Firenze University Press

anno edizione: 2017

pagine: 736

"Un'umanità che dimenticasse Buchenwald, Auschwitz, Mauthausen, io non posso accettarla. Scrivo perché ci se ne ricordi": così Giorgio Bassani a chi gli chiedeva notizie sull'origine della sua scrittura. Guidata da queste parole Anna Dolfi ha costruito un tessuto di suggestioni che hanno spinto studiosi italiani e stranieri e persino alcuni protagonisti a riflettere su narratori, poeti, saggisti, storici, filosofi, editori, artisti, che dalla storia di una difficile appartenenza sono stati indotti a una sorta di fatale, testimoniale dovere morale. Ne è nato un libro che, partendo dalla tradizione ebraica antica, da leggende rivissute in chiave politica e libertaria, dopo il romanticismo e l'Ottocento tedesco porta in primo piano le moderne voci della letteratura/cultura europea e nord americana, della tradizione yiddish e orientale. A ricorrere sono i nomi della grande intellettualità ebraica della mitteleuropa, di Canetti, Schulz, Dòblin, Antelme, Wiesel, Sebald, Oz, Grossman, Nelly Sachs, Irene Némirovsky, tra gli italiani quelli di Loria, Natalia Ginzburg, Giacomo Debenedetti, Cesare Segre, soprattutto di Giorgio Bassani e di Primo Levi che, per serbare memoria della tragedia della persecuzione e della Shoah, hanno scelto di collocare la loro intera opera "entre la vie et la mort". Inducendo a ricordare come il dovere di testimoniare si leghi all'affetto e al lavoro del lutto, all'effetto duraturo di una ferita immedicabile che ha nutrito la connessione tra la verità dell'accaduto e quello che si potrebbe chiamare il vero della creazione, "le vrai du roman".
24,90

Raccontare la guerra. I conflitti bellici e la modernità

Raccontare la guerra. I conflitti bellici e la modernità

Libro: Copertina morbida

editore: Firenze University Press

anno edizione: 2017

pagine: 432

La guerra è evento, tema, "topos" che più di ogni altro induce la fiction - stimolando, si direbbe, istanze superegoiche di fedeltà storica - a premere sui propri confini, inibire lo spazio dell'invenzione e confondersi con forme di scrittura non finzionali (memorialistica, diario, reportage). Ma in che modo e in che misura la sua rappresentazione letteraria (e teatrale, cinematografica, a fumetti) è mutata - in quanto a tono e strategie, a grado di deformazione del reale noto e condiviso - nello spazio di un secolo che ha visto trasformate anche le strategie belliche, la copertura mediatica e di conseguenza l'immaginario collettivo legato ai conflitti? Il volume pensato e curato da Nicola Turi, mentre approfondisce in relazione al tema singoli percorsi d'autore noti e meno noti, italiani e non (da Leopardi a Zanzotto, da Gadda a Calvino, da Salsa a Dessí, da Luzi e Fenoglio fino a Leavitt, Eisner e Celestini), stimola ed elabora una riflessione profonda sullo smarrimento e la naturale attrazione del gesto artistico (di volta in volta all'insegna dell'ironia feroce, della disperata incredulità, dell'elegiaca testimonianza) per il male, il dolore, il marziale stravolgimento del contestò umano, sociale e politico.
19,90

L'ammuina

L'ammuina

Vasco Pratolini

Libro: Copertina morbida

editore: Firenze University Press

anno edizione: 2017

pagine: 147

È alla fine degli anni Quaranta che Vasco Pratolini inizia a concepire il progetto di quel "romanzo napoletano" che persegue almeno sino al gennaio del 1952. Ripetutamente annunciato all'editore Vallecchi come imminente, il romanzo, a più riprese e in vario modo ideato, non fu mai pubblicato e, forse, come tale, neppure scritto. Tuttavia quel progetto torna ad affiorare e perfino a realizzarsi nel testo de "L'ammuina", il trattamento che Pratolini scrive, agli inizi degli anni Sessanta, per il film di Nanni Loy, "Le quattro giornate di Napoli". Ulteriore esempio dell'attività dello scrittore nel mondo del cinema, "L'ammuina", a distanza di oltre cinquant'anni dalla sua stesura e dall'uscita del film, assume una dimensione del tutto autonoma rispetto alla sua originaria destinazione, tanto da poter apparire come il "romanzo napoletano" di Pratolini, quello che l'autore di "Cronache di poveri amanti", di "Metello", "Lo scialo", "Allegoria e derisione", e di tanti altri romanzi e racconti che hanno dato lustro alla nostra narrativa, aveva vagheggiato e che ora ci appare, sia pure in altra forma, nelle pagine de "L'ammuina".
16,90

Dopo la morte dell'io. Percorsi bassaniani «di là dal cuore»

Dopo la morte dell'io. Percorsi bassaniani «di là dal cuore»

Anna Dolfi

Libro: Copertina morbida

editore: Firenze University Press

anno edizione: 2017

pagine: 242

La morte dell'io attraversa la cultura moderna. Eppure il ruolo di psicopompo che Bassani sceglie per sé quando interrompe la scrittura narrativa per dare unità al "Romanzo di Ferrara" e affidare alla poesia versi costruiti in forma di epitaffio, obbedisce non solo a ragioni stilistiche ma anche profondamente etiche. Come se si fosse esplicitata la "necessità" testimoniale che dà senso, tramite il "Prologo", al "Giardino dei Finzi-Contini" e a quanto seguirà, e la coerente geometria costruttiva di un'intera opera (innervata fin dall'inizio da raffinate letture europee, da ricordi figurativi e longhiani che Anna Dolfi evidenzia con sapiente acribia) rivelasse appieno l'oltranza delle forma a clessidra, di strutture coniche che lasciano intravedere lontane scaglie di luce, spingendo il reale sul periclitante discrimine dell'ombra. Là dove l'esistente (oggetti, personaggi/persone) si offre come un'immagine dipinta viva solo grazie alla rifrazione e all'indiretta proiezione dello sguardo. Questo libro, indagando le strategie della memoria bassaniana, i suoi giochi di rivelazione/occultamento, mentre si cala nei percorsi compositivi dei testi, nelle loro modalità allocutive (il privilegio, in poesia, della forma dialogica ed epistolare), interroga con forza i luoghi della distanza, l'introiezione del lutto, il rapporto tra storia e verità, tra codice di realtà e effetto di reale, le convergenze tra biografia e cultura (nei nomi di Caravaggio, Cézanne, De Staël, Morandi, Bacon; di Dante, Manzoni, Tommaseo, Hawthorne, James, della Dickinson, di Baudelaire, Mallarmé, Rimbaud), offrendo un'interpretazione nuova e suggestiva del bassaniano scrivere "di là dal cuore".
17,90

Didascalia cioè dottrina comica libri tre (1658-1661). L'opera esemplare di un «moderato riformatore»

Didascalia cioè dottrina comica libri tre (1658-1661). L'opera esemplare di un «moderato riformatore»

Girolamo Bartolommei

Libro: Libro in brossura

editore: Firenze University Press

anno edizione: 2017

pagine: 482

La composizione di azioni con soggetti sacri e profani e il riutilizzo di "fabulae" antiche, declinate secondo il principio dell'utilità morale dei temi trattati, caratterizza la ricerca letteraria di Girolamo Bartolommei che si cimentò nelle forme della scrittura lirica, epica, drammaturgica e musicale, richiamando 'i benigni lettori' delle sue opere alla funzione etica e sociale della poesia. La sua “Didascalia” cioè dottrina comica (stampata a Firenze nel 1658 e ristampata nel 1661), di cui presentiamo l'edizione critica, si rende interessante per la peculiarità della proposta teorica, riconducibile alle ragioni del teatro d'accademia, tesa a dimostrare ai giovani letterati, procedendo da questioni di poetica generale fino agli “abbozzi di commedie di mezzo” da lui stesso composti, come solo l’”onestà” e il decoro di una “ben ordinata commedia” potessero risollevare le sorti dell'arte comica dal degrado in cui era caduta.
19,90

Il girasole. Una rubrica radiofonica

Il girasole. Una rubrica radiofonica

Giorgio Caproni

Libro: Copertina morbida

editore: Firenze University Press

anno edizione: 2017

pagine: 314

"Apriamo a caso il libro". È così che si eclissava tra il 1972 e il 1975 la voce-guida di Caproni per lasciare ad altri il microfono della trasmissione radiofonica "Il girasole". Una rubrica destinata alla divulgazione, trasmessa nelle ore di massimo ascolto del programma nazionale, con lo scopo di offrire ad un pubblico largo e diversificato una sorta di "sussidiario" letterario che desse ai colti il piacere della rilettura e ai più giovani e sprovveduti quello della scoperta. Un grande poeta, Giorgio Caproni, aveva il compito di scegliere i passi da testi di ogni tempo e paese (poesia, narrativa, teatro...) e di collegarli tra loro con poche parole di presentazione in grado di ricreare un ambiente, un'epoca, insomma quanto sta intorno all'opera d'arte e la rende per tutti comprensibile e umana. È questa singolare avventura che - perduti/distrutti i materiali radiofonici - riusciamo infine a conoscere grazie all'attenta cura di Giada Baragli, che da copioni spesso lacunosi ha ricostruito il florilegio di un centinaio di brani che non solo offrono una preziosa antologia comparata della letteratura, ma ci parlano delle predilezioni e delle letture di uno straordinario, indimenticabile autore che ha anche collaborato con la radio.
19,90

Per le riviste di Vecchietti negli anni '30 -'40. Raccolta di racconti e scritti dispersi

Per le riviste di Vecchietti negli anni '30 -'40. Raccolta di racconti e scritti dispersi

Giuseppe Dessì

Libro: Libro in brossura

editore: Firenze University Press

anno edizione: 2017

pagine: 176

Ripercorrere la collaborazione di Dessi alle riviste “L'Orto”, “Primato” e “Cronache” dirette da Giorgio Vecchietti, tra racconti, saggi e recensioni in gran parte inediti, significa approfondire il percorso di formazione dello scrittore scavando nel laboratorio creativo dei suoi esordi. 136 testi raccolti e commentati da Francesca Bartolini permettono di analizzare predilezioni tematiche e stilistiche poi sviluppate e approfondite nella produzione successiva. Al tempo stesso consentono di indagare il costituirsi, durante gli anni della dittatura fascista, di una coscienza intellettuale impegnata in un antifascismo di fronda tipico di molti scrittori di quella generazione. Intessendo il discorso critico con la lettura dell'epistolario si dà nota dei complessi rapporti che legarono Dessi alle tre redazioni, a testimonianza della passione di un giovane artista desideroso di seguire la propria inclinazione, ma anche cosciente della difficoltà di preservare la propria libertà e identità nelle limitazioni del regime.
16,90

L'interprete e il traduttore. Saggi di teoria della letteratura

L'interprete e il traduttore. Saggi di teoria della letteratura

Enza Biagini

Libro: Libro in brossura

editore: Firenze University Press

anno edizione: 2016

pagine: 227

Che cos'è un commento? Cosa significa interpretare un testo? Quali sono le competenze e le modalità messe in campo da grandi maestri come Auerbach, Spitzer, Sontag, Segre, Adelia Noferi, Contini, Barthes e Raimondi nel loro dialogo con le antiche e nuove teorie ermeneutiche? Che tipo di relazione si instaura tra messaggio/testo e commentatore? Su quale terreno di intesa finiscono per incontrarsi l'atto dell'interpretare e quello del tradurre? Su queste domande fondamentali si interroga Enza Biagini mentre, tra commento e commenti, conduce uno studio, articolato e complesso, su una delle maggiori arti nate per e intorno alla lettura: la traduzione. Tra interprete e traduttore si gioca infatti una partita impegnativa, che Enza Biagini con grande sapienza teorica analizza e discute, incrociando esperimenti italiani e francesi, testi originali e antologie, con l'obiettivo di verificare le teorie sul terreno della letteratura che, proprio in quanto tale, si fonda su una richiesta interminabile di interpretazione del senso.
16,90

Lettere 1942-1978. Con un'appendice di testi dispersi

Lettere 1942-1978. Con un'appendice di testi dispersi

Oreste Macrì, Vittorio Pagano

Libro: Libro in brossura

editore: Firenze University Press

anno edizione: 2016

pagine: 230

Sullo sfondo delle 'dimore vitali' di Lecce, Parma e Firenze tra gli anni Quaranta e Settanta del secolo scorso, spiccano in primo piano un autore pressoché dimenticato (poeta, traduttore dal francese, narratore) e il suo «maestro», tra i critici più agguerriti del nostro Novecento. Sono molte le storie che si intrecciano nei 142 pezzi epistolari raccolti in questo volume, accuratamente trascritti e annotati da Dario Collini. Storie personali - alle lettere è in primis affidato l'inedito e intrigante ritratto di un Pagano poliedrico, complesso, sfuggente - e storie collettive, come quelle di «Libera Voce» e del «Critone», tra le imprese culturali che contribuirono ad avvicinare la periferica realtà salentina ai maggiori centri letterari della penisola. Lungo un ampio arco cronologico, a palesarsi è anche la storia di una profonda amicizia, che senza la pretesa di annullare le distanze fra i due corrispondenti avrebbe continuato nel tempo ad alimentarsi di «gratitudine», «stima», «fiducia».
16,90

L'ermetismo e Firenze. Volume Vol. 1

L'ermetismo e Firenze. Volume Vol. 1

Libro: Libro in brossura

editore: Firenze University Press

anno edizione: 2016

pagine: 494

Tra il 1930 e il 1945 un gruppo di giovani dette vita, a Firenze, a una delle più felici stagioni letterarie del nostro Novecento, nota come ermetismo fiorentino (o ermetismo tout court). Gran parte dei partecipanti si riconobbe non solo in una dizione comune, marcata da un immaginario e da una sintassi condivisi, ma nel silenzioso dissenso dalla retorica del regime, alla quale venivano contrapposti la radicalità dell'istanza etica e il legame profondo con le radici giudaico-cristiane, romanze, romantico-simboliste della civiltà europea. A cento anni dalla nascita dei suoi protagonisti ancora ci si chiede cosa sia stato l'ermetismo, come sia nato, cosa l'abbia contraddistinto, quali segni abbia subito e lasciato. Cercare come si sia modificato, perché sia stato circondato da passione, pregiudizi e avversione (come fanno i due volumi che raccolgono gli atti di un convegno nel quale Anna Dolfi ha coinvolto studiosi provenienti da ogni parte del mondo), porta non solo a tracciare un quadro/ritratto degli autori dell'ermetismo, dei loro estimatori e/o detrattori, ma a delimitare le costanti e i confini di un complesso capitolo della storia italiana iniziata con il fascismo e conclusa, di recente, con la caduta delle ideologie. Tra maestri, compagni, seguaci, le figure di Bo, Macrí, Luzi, Bigongiari, Parronchi, Bodini, dell'amico di generazione Sereni, spiccano e si impongono per la forza di una suggestiva esperienza di scrittura ad alto tasso meditativo.
18,90

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