Firenze University Press: Moderna/comparata
La narrazione come incontro
Libro: Libro in brossura
editore: Firenze University Press
anno edizione: 2023
pagine: 170
La narrativa è stata oggetto di riflessione teorica e indagine empirica sin dalla Poetica di Aristotele. Tuttavia, con la svolta del millennio, stiamo assistendo a una vera e propria svolta narrativa nelle scienze umane e sociali. Questo volume si propone di fornire una panoramica dei recenti sviluppi nell'analisi teorica della narrativa, offrendo al lettore una serie di contributi che si organizzano lungo i seguenti tre assi teorico-disciplinari: teorie della narrativa all'intersezione di approcci cognitivi, evolutivi e computazionali ; teoria narrativa e neuroscienze cognitive; e la narrativa e lo storytelling come fenomeni socio-comunicativi.
Il «tono» Proust. Dagli avantesti alla ricezione
Libro: Libro in brossura
editore: Firenze University Press
anno edizione: 2022
pagine: 505
All'opera di Proust, a credere ai cultori della proustothérapie, si attribuisce anche il merito di migliorare la nostra vita e di aiutarci a comprenderla. Negli ultimi anni si sono moltiplicati studi, biografie, ricerche su famiglia e amici, sono nati polar e bande dessinée variamente ispirati alla "Recherche", il più grande romanzo del secolo. Alla luce di recenti materiali inediti, questo libro, nuovo e originale, ideato e coordinato da Anna Dolfi, grazie alla partecipazione di ricercatori di generazioni e formazioni diverse, si muove alla ricerca della tonalità proustiana, del suono inconfondibile di una scrittura che l'autore ha inseguito correggendo continuamente i suoi testi, e delle modalità di sviluppo e trasmissione a cui la sua opera è stata sottoposta dalla critica e dalle traduzioni che ne hanno inevitabilmente alterato la voce. "Il 'tono' Proust", nel centenario della morte, presenta una lettura inedita e polifonica del grande Marcel: ripercorre tracce perdute e pagine dimenticate, indaga cosa hanno prodotto il desiderio e la malattia. Si scopre perfino un Proust che ha precorso le nostre paure e clausure da pandemia, sperimentando ogni percorso della memoria, e che spesso ci è arrivato 'a pezzi' per responsabilità di quanti non l'hanno letto per intero, dimenticando i consigli dei suoi grandi interpreti e il segno lasciato in scrittori, poeti, pensatori italiani e stranieri. L'architettura di questo libro consente di muoversi liberamente tra le diverse proposte e ricrea in una paradossale unità quella disseminazione di temi e figure, affioramenti e intermittences, tipica della poetica e dell'opera proustiana.
L'intervista immaginata. Da genere mediatico a invenzione letteraria
Guido Mattia Gallerani
Libro: Copertina morbida
editore: Firenze University Press
anno edizione: 2022
pagine: 168
Il giornalismo ha escogitato un mezzo per indagare nelle vite degli scrittori: l'intervista. A questo sguardo indiscreto essi reagiscono inventando un nuovo genere letterario, l'intervista immaginata: un escamotage con cui schermare la propria intimità e al contempo capovolgere il faro della stampa innanzitutto contro gli stessi intervistatori. Fingendo di esserlo a loro volta, gli autori riusciranno a parlare con i fantasmi del nostro immaginario. Ridotti al rango di personaggi, tutti i loro interlocutori vengono sottoposti alle deformazioni dell'ironia, della satira, dell'autorappresentazione. Ricostruendo le mutazioni dell'intervista fittizia nei diversi supporti, dalla carta stampata alla radio, dalla televisione ai dispositivi digitali, Guido Mattia Gallerani, con un ricco repertorio e spoglio di testi teorici e creativi dell'Otto-Novecento, fa sfilare opere e nomi mostrando come il contesto mediatico, con le sue leggi e i suoi conflitti, diventi teatro di una rivincita autoriale, combattuta con la doppia arma dell'imitazione giornalistica e dell'invenzione romanzesca.
«La sana critica». Pubblicare i classici italiani nella Milano di primo Ottocento
Alberto Cadioli
Libro: Copertina morbida
editore: Firenze University Press
anno edizione: 2021
pagine: 274
Nella Milano di primo Ottocento - a quell'epoca la città italiana più attiva nella produzione libraria - collezionisti, bibliotecari, studiosi di letterature antiche e giovani letterati sono protagonisti di un'intensa attività di pubblicazione di testi classici. Nuove edizioni della "Divina Commedia", delle "Rime di Petrarca", del "Decamerone", dell'"Orlando Furioso", della "Gerusalemme Liberata", di opere di scrittori più vicini nel tempo come Metastasio e Parini, escono per le loro cure nelle collane degli stampatori milanesi, in particolare nella grande collezione della Società Tipografica de' Classici Italiani. In una stagione ricca di dibattiti culturali e linguistici, anche il confronto sulle modalità di edizione dei testi assumeva un'importanza nuova. Analizzando le dichiarazioni degli editori-curatori, indagando le note in cui presentano le loro scelte testuali, seguendo le loro discussioni e polemiche, Alberto Cadioli, noto studioso di filologia delle stampe moderne, individua l'importanza della «sana critica», cioè della pratica filologica con la quale in un grande centro culturale erano pubblicati i classici nei primi decenni del XIX secolo. Il libro, che presenta dati inediti e un'ampia documentazione, fa emergere con grande lucidità e competenza osservazioni teoriche e indicazioni metodologiche di inaspettata modernità, confinate finora in pagine a lungo dimenticate.
Góngora y Tirso de Molina: lo culto y lo sorprendente
Laura Dolfi
Libro: Copertina morbida
editore: Firenze University Press
anno edizione: 2021
pagine: 211
A partire da «Underworld». Don DeLillo e il romanzo del terzo Novecento
Nicola Turi
Libro: Libro in brossura
editore: Firenze University Press
anno edizione: 2021
pagine: 139
È il 1997 quando Don DeLillo — che ha già all'attivo alcuni romanzi di successo come White Noise (1985) e Libra (1988) — pubblica Underworld, ipertrofico affresco della società americana del secondo Novecento che accumula storie, ambienti e personaggi intorno al percorso biografico dell'ultimo proprietario (Nick Shay) di una storica palla da baseball. Nei vent'anni da allora trascorsi il romanzo, nonostante la sua mole, ha raggiunto un vasto pubblico di lettori e sollevato, soprattutto negli Stati Uniti, numerosi interrogativi ermeneutici. Il saggio di Nicola Turi descrive capillarmente l'ondivaga struttura temporale, i temi di fondo e i molteplici richiami interni di questo complesso tessuto narrativo mentre ripercorre la produzione letteraria del suo autore in cerca degli elementi di continuità che fanno di Underworld la summa di una ricerca trentennale (entro la quale ricorrono i motivi della paranoia, della violenza e dell'alienazione nella società di massa). E contemporaneamente, avvalendosi anche degli scambi epistolari tra l'autore e illustri esponenti della narrativa americana recente (Wallace e Franzen), Turi si concentra su alcune tendenze contemporanee che il romanzo, flirtando in modo originale con le istanze del postmoderno, incarna e/o anticipa: la struttura a trama multipla, che sommamente affatica l'esercizio ermeneutico; la trasformazione in personaggi di figure realmente esistite (J. Edgar Hoover, Lenny Bruce); la continua interazione tra rappresentazione verbale e immagine, statica e in movimento. Il risultato finale è un vasto e approfondito commento a un'opera che si interroga sul peso e sulla magia del passato ma anche un viaggio nel mondo di DeLillo, nel sogno americano nutrito dalla guerra fredda e tra le possibili linee di sviluppo del romanzo del XXI secolo.
Le tecnologie dell'informazione nella scrittura di Italo Calvino e Paolo Volponi. Tre storie di rimediazione
Eleonora Lima
Libro: Libro in brossura
editore: Firenze University Press
anno edizione: 2020
pagine: 258
Nell'ultimo decennio è stata dedicata una notevole attenzione a come la società dell'informazione e gli strumenti digitali stiano mutando il panorama culturale e linguistico in cui avviene la produzione letteraria. Ma quali sono le radici di questo cambiamento e del dibattito conseguente? Questo libro nasce con l'intento di studiare come, fin dalla prima diffusione delle tecnologie dell'informazione a metà degli anni Cinquanta, due tra gli scrittori italiani più influenti della seconda metà del Novecento, Italo Calvino e Paolo Volponi, abbiano reagito ponendosi domande sulla funzione del linguaggio letterario e della creatività artistica in un contesto di macchine intelligenti ed informazione di massa. Eleonora Lima, sottoponendo a una serrata analisi testi tra i meno battuti dei due autori, tratta dell'opposizione tra mondo naturale e tecnologico in una società in cui l'informazione è divenuta un prodotto e un bene da sfruttare; ricostruisce prerogative e identità dei soggetti biologici e meccanici così come definite dall'allora nascente scienza cibernetica; indaga il ruolo politico della rappresentazione televisiva negli anni della contestazione e del terrorismo. Le analisi comparate, organizzate per nuclei tematici preceduti da un complessivo inquadramento storico-metodologico, fanno emergere le modalità secondo cui ebbe luogo nella scrittura un processo di "rimediazione", e mostrano come, con strategie nuove e spesso divergenti, i due narratori abbiano affrontato in modo personalissimo la necessità di adattare gli strumenti letterari al mutato contesto comunicativo.
Notturni e musica nella poesia moderna
Libro: Copertina morbida
editore: Firenze University Press
anno edizione: 2020
pagine: 725
Che cos'è la notte? Come definirla e segnarne i limiti? È più o è meno mobile lo sguardo di chi la fissa; persiste nella notte la funzione cornice? In che modo la difficoltà di vedere favorisce l'invenzione artistica, l'interrogazione sull'infinito e la morte, i quesiti sull'immaginario, il sogno, il ricordo, l'oblio? Da domande come queste è partita Anna Dolfi nell'ideare un libro di grande novità e suggestione che, tra notturni e musica, si chiede come la letteratura, la pittura, il cinema, l'opera lirica, le tradizioni popolari, le canzoni, abbiano parlato di cecità e di visione, di ossessione e paura, di notti «tenere», disperate, sublimi, misteriose, mistiche, di notti di 'malattia', di notti riparatrici, di notti bianche e di notti insonni, quando il tentativo è resistere creando, per sfidare l'approssimarsi dell'alba. L'icona della mozartiana Regina della notte, assieme a quella di un Pierrot schönberghiano, ha accompagnato come in controluce una cinquantina di studiosi e giovani ricercatori italiani e stranieri che, partendo dal Settecento, dai canti di Ossian, lungo un percorso notturno europeo sostenuto da teorici (Nietzsche, Bachelard, Jankélévitch...) e musica (Mozart, Chopin, Schubert, Schumann, Fauré, Debussy, Britten...), hanno lavorato su Novalis, Hölderlin, il Romanticismo tedesco, Rilke, Celan, Müller, Hugo, Chenier, Baudelaire, Proust, Cocteau, Bonnefoy..., declinando i notturni italiani dalle elegie cimiteriali di Pindemonte a Leopardi, Di Giacomo, D'Annunzio, Onofri, Campana, Saba, Ungaretti, Sbarbaro, Montale, Penna, Pavese, Gatto, Caproni, Luzi, Bigongiari, Fortini, Jacobbi, Ripellino, Pasolini, Giudici, Rosselli, Sanguineti, De Signoribus, la Anedda, Magrelli... Aperto da testi inediti portoghesi di Ruggero Jacobbi, da versi e traduzioni di De Signoribus e di Vegliante, il volume, dalla notte di Donizetti arriva a quella dei cantautori (De Gregori, Dalla...), spingendosi al limite di notturni elettrici che rivelano in poesia gli squarci urbani di una tormentata società tra fine secolo e inizio millennio.
Confini di-versi. Frontiere, orizzonti e prospettive della poesia italofona contemporanea
Flaviano Pisanelli, Laura Toppan
Libro: Copertina morbida
editore: Firenze University Press
anno edizione: 2019
pagine: 308
Questo libro è dedicato alle poetiche italofone che si sono diffuse nel nostro paese nell'ultimo trentennio anche in seguito alle ondate migratorie dal Sud-Est al Nord-Ovest del mondo. Gli autori, dopo anni di ricerche, hanno individuato a titolo esemplare dodici poeti che per le ragioni più varie hanno adottato l'italiano come lingua di espressione letteraria. Si tratta di autori che provengono dai Balcani (Bosnia-Erzegovina, Albania), dall'Europa orientale (Romania, Polonia), dall'Europa centro-settentrionale (Austria, Germania), ma anche da paesi dell'America Latina (Brasile, Argentina, Cile), del Medio-Oriente (Iran e Irak), e dal continente africano (Senegal). Preceduto da un'ampia introduzione critica e con una aggiornata bibliografi a, il volume studia il problema della migrazione da un punto di vista culturale, letterario e linguistico, approfondendo l'opera dei singoli poeti in rapporto alla loro cultura d'origine e al loro uso della lingua (o delle lingue), toccando nozioni e questioni attuali e complesse quali l'alterità, l'interculturalità, l'evoluzione identitaria, l'erranza e il rapporto che la scrittura multiculturale e plurilingue instaura con la tradizione poetica italiana contemporanea e il suo canone. Le interviste inedite, che chiudono il volume, sono state realizzate nei luoghi di residenza degli autori e ricostruiscono il loro percorso biografico e artistico, la loro idea di lingua, traduzione, letteratura, patria e nazionalità.
«Per amor di poesia (o di versi)». Seminario su Giorgio Caproni
Libro: Libro in brossura
editore: Firenze University Press
anno edizione: 2019
pagine: 232
Scrittori alla radio. Interventi, riviste e radiodrammi per un'arte invisibile
Rodolfo Sacchettini
Libro: Libro in brossura
editore: Firenze University Press
anno edizione: 2019
pagine: 140
Questo libro racconta il complesso rapporto che lega gli scrittori alla radio, offrendosi come un inedito, originale strumento per misurare gli obiettivi culturali e politici del servizio radiofonico pubblico negli anni Trenta-Sessanta. Dalle iniziali diffidenze ai tentativi pionieristici, al consolidamento produttivo, la nuova arte invisibile riflette in modo significativo le resistenze, le sperimentazioni, gli slanci della società letteraria italiana. Con grande competenza Rodolfo Sacchettini – uno dei massimi specialisti sul tema – rivolge la sua attenzione ad opere realizzate appositamente per la radio: radiodrammi, conferenze, trasmissioni culturali… Gli anni Trenta sono raccontati come un vortice di paura e ipnosi, avventure e modernità: dalla Germania di Benjamin e la Polonia di Korczak, con l’invenzione di programmi per bambini e adolescenti, all’Italia fascista, con i record di ascolto della rivista I 4 moschettieri di Nizza e Morbelli. Sullo sfondo gli Stati Uniti di Welles e MacLeish che, giocando sul confine della credibilità, annunciano al microfono lo sbarco di marziani e di misteriosi conquistatori stranieri. La seconda parte del volume è dedicata al dopoguerra italiano, quando gli scrittori collaborano sistematicamente alla radio, realizzando opere importanti che hanno anche il merito di mettere a fuoco e valorizzare le potenzialità di un genere artistico ancora in via di definizione e sviluppo. Avvalendosi anche di copioni inediti, Sacchettini analizza i radiodrammi di Savinio, Gadda, Pratolini e Dessí: testi d’autore per una radio che a lungo sarà anche radio degli scrittori.
Ars poetica. I classici greci e latini nell'opera di Giorgio Bassani
Claudio Cazzola
Libro: Libro in brossura
editore: Firenze University Press
anno edizione: 2018
pagine: 146
Nonostante i tanti studi sull’autore e la ricchezza di dati sulla sua formazione universitaria, relativamente poco si sapeva degli anni liceali di Giorgio Bassani e degli incontri determinanti a quelli legati. Questo libro, ricco di dati e scoperte, ripercorre proprio quella zona scura, individua in Francesco Viviani il primo dei Maestri che, ben oltre il periodo passato nelle aule scolastiche, avrebbero esercitato sul futuro scrittore un influsso profondo. I testi greci e latini letti in quei tempi lontani tornano tra quelli indicati dal professor Guzzo in "Dietro la porta", a conferma del ruolo profondamente educativo che la cultura classica aveva avuto per la genesi dell’impegno etico, della ricerca della verità che è alla base di tutta la scrittura bassaniana. Catullo, Alceo e soprattutto Orazio diventeranno per Bassani, secondo la proposta di Claudio Cazzola, esempi da emulare con raffinata arte allusiva, suggeritori di un metodo compositivo che vede in un indefesso limae labor la segreta, autentica giustificazione dell’esistenza non solo del "Romanzo di Ferrara" ma anche del suo autore.