Giappichelli: Ethos/nomos
Il progetto neoliberale. F.A. Hayek tra economico e giuridico
Paolo Scanga
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2025
pagine: 240
Il progetto neoliberale mira a ridefinire il rapporto tra la sfera dell’economico e quella della sovranità. F. A. Hayek rappresenta una chiave d’accesso privilegiata per comprendere il cammino teorico del neoliberalismo. La ricerca ricostruisce come le categorie politiche e giuridiche emergano dall’elemento economico. L’analisi si concentra sul progetto economico di Hayek e sui relativi limiti, evidenziati soprattutto dallo scacco subito ad opera di Keynes. Successivamente Hayek si orienta verso una concettualità disciplinare molto differente, seppure avente al centro i medesimi problemi che la teoria economica non era riuscita a risolvere. Lo studio è rivolto nei confronti di un pubblico specialistico, ricercatori e docenti, che si occupano del rapporto tra diritto e dottrine economiche. Con sguardo filosofico-economico vengono indagati i concetti e i problemi centrali della teoria economica, mostrando come essi vengano assorbiti nella teoria politica e del diritto di Hayek.
«Vera democrazia»
Giulio Di Donato
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2025
pagine: 464
Artefatti giuridici
Corrado Roversi
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2023
pagine: 224
Che il diritto e le istituzioni giuridiche siano artefatti umani, ovvero entità da noi costruite per determinate finalità, sembra essere una tesi al limite del banale. Eppure, pochi teorici del diritto hanno preso questa tesi sul serio, analizzando cosa significhi dire che qualcosa è un artefatto e chiedendosi se da ciò possiamo trarre delle conclusioni in grado di illuminare la nostra concezione del diritto e della pratica giuridica. Cosa rende tale un artefatto? L’intenzione del creatore, la sua funzione o piuttosto la sua storia? E cosa rende un’istituzione un artefatto? Il fatto che essa è stata creata da un potere dotato di autorità giuridica? Oppure il fatto che essa ha una funzione? O, ancora, il fatto che essa ha sempre una genesi ed un’evoluzione che la può cambiare anche in modo essenziale? La tesi al fondo di questo libro è che, se spieghiamo la natura delle istituzioni giuridiche alla luce degli altri artefatti che popolano il nostro mondo, possiamo fornire nuove prospettive su problemi centrali per la filosofia e teoria generale del diritto.
Una giustizia a due dimensioni. Redistribuzione e riconoscimento nell'opera di Nancy Fraser
Anna Cavaliere
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2023
pagine: 136
Nancy Fraser è una esponente della teoria critica che si confronta con l’ambizioso tentativo di elaborare un modello di giustizia in grado di interpretare il presente. Uno dei punti di partenza dell’autrice è la radicale messa in questione della “svolta teoretica del riconoscimento”. Possiamo sintetizzarla così: mentre fino agli anni Settanta la tendenza generale era stata quella di ricondurre le ingiustizie sociali ai difetti di redistribuzione economica, a partire dai decenni successivi la giustizia ha cominciato ad essere quasi sempre interpretata come un problema di mancato riconoscimento. Fraser dimostra di considerare i due approcci descritti affetti da uno speculare riduzionismo. Per interpretare la maggior parte delle ingiustizie occorre infatti, secondo l’autrice, utilizzare insieme la lente della redistribuzione e quella del riconoscimento, ovvero fare riferimento ad un modello di giustizia a due dimensioni. Tutto questo, senza sottovalutare il dato della partecipazione politica.
Diritto, fatti, valori. Raccolta di saggi di Carla Faralli
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2022
pagine: 232
Il volume raccoglie una selezione di scritti di Carla Faralli dedicati a quattro tematiche: Diritto e realtà sociale, Diritto e bioetica, Diritto e genere, Diritto e letteratura. Ogni sezione è introdotta da colleghe e colleghi di Carla Faralli che hanno posto in rilievo la sua attenzione per i nuovi orizzonti e le nuove sensibilità degli studi filosofico-giuridici e per lo sviluppo storico e sociale che contraddistingue l’esperienza giuridica.
Il dispotismo della libertà. Schmitt e Kelsen interpreti di Rousseu
Ernesto C. Sferrazza Papa
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2022
pagine: 248
In un passaggio cruciale del Contrat social, Rousseau presenta la famigerata tesi della coazione alla libertà. Si tratta di uno dei momenti più scandalosi della filosofia moderna, sul quale non cessano di esercitarsi critici e interpreti. Cosa rimane della libertà laddove questa, per realizzarsi pienamente, necessita di essere imposta? Qual è la posta in gioco per il pensiero democratico di questa particolare forma assunta dalla libertà? Come intendere la libertà senza che la sua massimizzazione rischi di ribaltarsi in violenta oppressione? Attraverso una serrata analisi delle interpretazioni del pensiero di Rousseau proposte da due tra i massimi giuristi del XX secolo, Carl Schmitt e Hans Kelsen, il volume ricostruisce un brano fondamentale della riflessione filosofica moderna sulla democrazia.
Normatività, ragioni, diritto. Un percorso analitico
Giorgio Bongiovanni
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2022
pagine: 200
Il tema della normatività può essere visto, in particolare nel recente dibattitto anglossassone, come il tentativo di fornire un quadro unitario e più completo alle ricerche svolte, in ambiti diversi, con riferimento a termini quali “valore”, “buono”, “dovere”, “obbligo”, “giustificazione”. La normatività rappresenta un fenomeno comune agli argomenti di queste ricerche che, tuttavia, lo hanno individuato solo in modo imperfetto e incompleto. Questo tentativo è stato intrapreso, in particolare, nell’ambito della metaetica che ha sviluppato un ulteriore (e più generale) livello di riflessione dedicato alla metanormatività. Questo ampliamento ha determinato sia la possibilità di applicare ad altri ambiti l’indagine metanormativa (ciò è valso in particolare per la general jurisprudence), sia quella di utilizzare le categorie e le posizioni metaetiche per l’analisi della normatività. In questo testo, la ricerca sulla normatività viene svolta alla luce della contrapposizione tra cognitivismo (realismo, oggettivismo) e non cognitivismo e del tentativo di tenere presente le due posizioni. Questo studio cerca di definire la normatività alla luce di una teoria ibrida che, con riferimento alla posizione di S. Finlay, la inserisce tra fatti normativi e atteggiamenti/stati mentali individuali (credenze, desideri, scopi). Questa analisi viene applicata a schemi di regolazione sociale, in particolare al diritto, al fine di valutare qual è il suo tipo di normatività (formale o robusta). L’esito, dopo la messa in discussione del modello che lega la normatività del diritto alle ragioni (J. Raz), è la formulazione, a partire dall’idea del diritto come artefatto istituzionale, dell’ipotesi di una normatività frammentata.
Argomenti di teoria del diritto
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2022
pagine: 208
Pubblico e privato. Teoria e storia di una grande dicotomia
Ivan Pupolizio
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2019
pagine: 284
Nella secolare riflessione intorno al diritto, quella tra pubblico e privato è una delle distinzioni più note e allo stesso tempo tra le più criticate: accusata nel migliore dei casi di semplificare la realtà giuridica, nel peggiore di legittimare eccezioni allo stato di diritto o di impedire il controllo pubblico dei poteri privati. Questo libro sostiene al contrario che la “grande dicotomia” sia tuttora utile per la comprensione sia del diritto contemporaneo, sia di alcune svolte fondamentali della modernità, poiché rimanda a due modelli fondamentali di ordine attraverso i quali si è storicamente organizzata la convivenza umana.
Perché il diritto è una convenzione? Il gioco delle norme e il suo linguaggio
Antonino Rotolo
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2017
pagine: X-96
Perché il diritto positivo è obbligatorio? La risposta convenzionalista a questo interrogativo suggerisce che la forza delle norme giuridiche dipende strettamente dalla convergenza di comportamenti e atteggiamenti degli individui e dall'esistenza di una regola sociale. Questo saggio offre una breve introduzione al dibattito contemporaneo sulla natura convenzionale del diritto, prendendo in considerazione, da un lato, il rapporto tra norme, razionalità strumentale e strategica, e interazione sociale e, dall'altro lato, le condizioni convenzionali che definiscono l'uso corretto del linguaggio orientato alla produzione delle norme giuridiche.
Le ragioni della secolarizzazione. Böckenförde tra diritto e teologia politica
Anna Cavaliere
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2016
pagine: XV-175
Gli ordinamenti giuridici moderni sono caratterizzati dal tentativo di costruire un ordine artificiale secolarizzato. A partire dagli scritti di Ernst-Wolfgang Böckenförde, il testo mette in luce come lo Stato secolare rappresenti, sin dalla sua genesi storica, una struttura costitutivamente votata alla crisi. La sua fragilità si disvela completamente, accentuandosi, nelle democrazie costituzionali del secondo dopoguerra. Sorte in contrapposizione alle tradizionali narrazioni della società come organismo unitario, ed al racconto di illusorie armonie sociali spontanee, esse puntano non alla radicale neutralizzazione del conflitto, ma alla possibilità di renderlo produttivo politicamente. Come il paradosso di Böckenförde evidenzia, però, esse vivono di presupposti che non sono in grado di garantire: la politica democratico-liberale, pur non avendo una fede privilegiata da difendere, rivela la necessità di uno spazio simbolico condiviso, il quale si alimenti di progetti, ideali, perfino di utopie collettive. Per questo motivo, nelle democrazie contemporanee, le confessioni religiose devono ridefinire la loro identità, rinunciando a posizioni di privilegio all'interno della sfera pubblica; al contempo, la laicità non può essere adoperata, da parte del potere politico, come una strategia escludente, bensì come uno strumento della ragione dialogante ed un metodo del dibattito pubblico.
Egalitarismi. Concezioni contemporanee della giustizia
Nicola Riva
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2016
pagine: VI-216
L'obiettivo del volume è fornire un'introduzione critica agli egalitarismi contemporanei: quelle concezioni filosofiche che, partendo dall'idea che tutte le persone, in quanto dotate di un eguale status morale fondamentale, abbiano diritto a eguale riguardo ed eguale rispetto, sostengono che la giustizia imponga una divisione della ricchezza finalizzata a determinare, eventualmente a parità di merito, una tendenziale eguaglianza sostanziale tra tutte le persone. Quattro varianti dell'egalitarismo sono discusse, due liberali e due radicali. Esse sono accomunante dall'idea che la struttura normativa di una comunità politica debba essere in grado di garantire a tutte le persone eguali opportunità basilari, ossia le condizioni per un'esistenza minimamente dignitosa, ed eguali opportunità iniziali, in particolare per quanto riguarda l'accesso all'istruzione e al lavoro. Ciò che distingue le differenti concezioni egalitarie sono idee diverse su come debba essere divisa la parte di ricchezza che resta una volta realizzata l'eguaglianza delle opportunità nelle due dimensioni indicate. Il volume difende due tesi. Secondo la prima tesi, alla base della distinzione tra varianti liberali e varianti radicali dell'egalitarismo vi sarebbero diverse prese di posizione rispetto al dibattito tra chi sostiene che le persone siano capaci di libero volere e chi ritiene, invece, che le loro scelte siano interamente determinate da fattori che sfuggono al loro controllo.