Giappichelli: Per una koiné costituzionale
Conflitto collettivo e corti nell'evoluzione dell'ordinamento italiano. La giustizia costituzionale dello sciopero
Angelo Jr Golia
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2025
pagine: 640
Le istituzioni fiscali indipendenti tra Unione europea e Stati membri. Un'analisi di diritto costituzionale comparato sul «fourth branch of government»
Cristina Fasone
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2025
pagine: 320
Le istituzioni fiscali indipendenti, nell’ambito del c.d. fourth branch of government, sono garanti neutrali della sostenibilità della finanza pubblica contro derive sul bilancio poco virtuose e orientate al breve termine. Nonostante siano state studiate finora quasi esclusivamente dalla prospettiva economica, svolgono però una funzione essenziale anche per il mantenimento della rule of law e incidono sugli equilibri interistituzionali. L’Unione europea ne ha richiesto la creazione in tutti gli Stati membri definendo un regime per più versi peculiare. Dopo un raffronto con altre autorità indipendenti nell’UE, il volume esamina la posizione costituzionale, le garanzie di indipendenza e le funzioni delle istituzioni fiscali indipendenti in Francia, Italia, Paesi Bassi e Spagna, evidenziandone il contributo alle procedure di bilancio e, in ultima analisi, alla tenuta delle democrazie costituzionali europee.
La Corte costituzionale e l'autorimessione. Teoria, prassi, prospettive
Pietro Faraguna
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2025
pagine: 272
L’autorimessione – tecnica con cui la Corte costituzionale promuove questioni di fronte a sé – è uno strumento decisionale sì eccezionale, ma che attraversa tutta la giurisprudenza costituzionale, dagli esordi fino ai giorni nostri. Ha conosciuto un andamento oscillante, e recentemente è emersa una chiarissima crescente pressione affinché la Corte faccia uso di questo strumento. Questo studio offre una finora inedita ricostruzione della prassi, collocandola nel più ampio quadro della ricerca di nuove vie di accesso alla giustizia costituzionale. Vengono esplorati i terreni sui quali lo strumento potrebbe trovare ulteriore espansione, segnalando rischi e insidie che potrebbero derivare da un uso troppo disinvolto di tale tecnica. Infine, vengono avanzate alcune proposte affinché questo eccezionale potere possa restare coerente con la posizione della Corte nel sistema costituzionale.
Il governo della moneta nella prospettiva del diritto costituzionale
Andrea Conzutti
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2024
pagine: 336
A più di trent’anni dalla firma del Trattato di Maastricht (1992), che segnò l’avvento dell’Unione economica e monetaria, la questione delle tensioni tra potere monetario, esercitato dalla Banca centrale europea con totale indipendenza, e principio democratico, nella sua articolazione rappresentativa, rimane ancora aperta. Il volume si propone di mettere in luce come queste tensioni siano legate alla costituzionalizzazione della moneta, ossia all’impiego della fonte di rango “costituzionale” dell’Unione europea – i Trattati europei – nella regolamentazione della politica monetaria. Ciò implica, infatti, la de-politicizzazione della gestione dei flussi di liquidità: non nel senso di una sua neutralizzazione, poiché essa resta intrinsecamente politica, ma piuttosto di una sua significativa sottrazione al circuito degli organi elettivi. Muovendo da tale ipotesi interpretativa, si argomenta che la soluzione più plausibile, benché ambiziosa, per tentare di colmare lo iato tra politica monetaria e rappresentanza democratica risieda nella de-costituzionalizzazione della moneta. Prefazione di Sergio Bartole.
Piano nazionale di ripresa e resilienza e forma di governo tra Italia e Unione Europea
Luca Bartolucci
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2024
pagine: 432
Dal mito del cielo alla legge dello stato. Kokutai e ordinamento giuridico in Giappone
Federico Lorenzo Ramaioli
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2022
pagine: 184
Il termine giapponese kokutai, di difficile se non impossibile traduzione, indica quel concetto etereo ed impalpabile relativo alla “struttura nazionale” dell'Impero del Giappone che ne ha grandemente influenzato il dibattito politico e giuridico fino almeno alla fine della Seconda guerra mondiale. Si tratta di un'essenza dai confini incerti, di un ideale affascinante e controverso che, nel corso della sua storia, ha interagito a vario titolo con l'ordinamento giuridico giapponese, passando dalla Costituzione Meiji del 1889 alla Costituzione postbellica del 1947. Il libro analizza sistematicamente, e per la prima volta, il complesso rapporto sussistente tra queste due realtà, con un costante interscambio tra mito e storia, e tra cielo e terra, assumendolo come punto di partenza per analizzare il percorso evolutivo del diritto giapponese, con particolare riguardo alla sua storia costituzionale. Un percorso comparatistico più ampio, quindi, che si sofferma non su disposizioni sostanziali, ma su interi luoghi del pensiero, a cavallo tra Oriente ed Occidente, e lungo un cammino teoretico e pratico che si snoda lungo i punti più significativi della storia del Sol Levante.
Procreazione umana e diritti fondamentali
Maria Pia Iadicicco
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2021
pagine: 448
Il diritto costituzionale come speranza. Secessione, democrazia e populismo alla luce della Reference Re Secession of Quebec
Giuseppe Martinico
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2019
pagine: VIII-233
Questo libro rende tributo alla grande eredità della Reference Re Secession of Quebec, una vera a propria "miniera" per gli studiosi di diritto e teoria costituzionale. Nel celebrare la grandezza di questa pronuncia si è offerta, volutamente, una lettura di prospettiva comparatistica, volta a trarre un messaggio di speranza in una fase di crisi delle democrazie costituzionali. Ci sono almeno due ragioni che rendono questa pronuncia speciale e ad ognuna di esse viene dedicato uno dei "nuclei" del libro. La prima ragione è relativa alla riabilitazione, dal punto di vista giuridico, del concetto dí secessione. Tutta la decisione è caratterizzata dal tentativo di procedimentalizzare un fenomeno che, fino a quel momento, molti giuristi avevano concepito come meramente politico. La seconda ragione ha a che fare con la nuova ondata di populismi. La Reference, infatti, abbraccia un concetto complesso di democrazia e nel fare ciò dispiega un grande potenziale anti-populista, che offre argomenti e concetti utili per "sfidare" la contro-narrazione costituzionale avanzata dai populisti. In questo senso, l'obiettivo della seconda parte del volume è quello di analizzare il problematico uso di categorie e strumenti propri della teoria e del diritto costituzionale da parte di movimenti populisti utilizzando, come caso di studio, la retorica dei populismi secessionisti.
Giudizio incidentale e vincoli di finanza pubblica. Il giudice delle leggi prima e dopo le crisi
Marta Caredda
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2019
pagine: XI-271
L'illustrazione della diffusione della crisi economico-finanziaria, delle misure di austerità e delle loro ricadute sulla società costituisce una premessa per indagare l'attuale rapporto tra tutela dei diritti fondamentali e vincoli di finanza pubblica. Il lavoro offre una lettura della riforma costituzionale che introduce il principio dell'equilibrio di bilancio, riflettendo su quanto abbia inciso sul sistema normativo e sulla "Costituzione economica". L'attenzione è rivolta, principalmente, al giudizio di costituzionalità per comprendere se le novità legislative e costituzionali abbiano determinato cambiamenti rilevanti nel modo di condurre il sindacato sulle leggi, con particolare riguardo alla sede incidentale. Sono emersi in tale ambito nuovi argomenti o "dottrine" della Corte costituzionale? Quale influenza può avere l'alto impatto finanziario delle decisioni su aspetti tecnico-processuali del giudizio di costituzionalità? Quali riflessi nell'impiego delle tecniche decisorie? Sono domande alle quali sí cerca di dare risposta confrontando passato e presente, per cogliere le continuità e le discontinuità che interessano il tema del rapporto tra tutela dei diritti e vincoli finanziari, nella trasformazione dell'ordinamento prima e dopo la crisi.
Regolare i partiti politici contemporanei
Daniele Coduti
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2019
pagine: 304
Approvare una disciplina dei partiti politici italiani che “attui” l’articolo 49 della Costituzione è un tema molto discusso in Italia, non solo dalla dottrina costituzionalistica. Nondimeno, una disciplina organica del fenomeno partitico non è mai stata approvata, anche a causa del ruolo che i partiti italiani hanno ricoperto nelle istituzioni e nella società dalla caduta del fascismo e per gran parte dell’esperienza repubblicana. La scomparsa dei partiti che hanno tenuto a battesimo la Repubblica e l’avvento di formazioni partitiche nuove, poco orientate dal punto di vista ideologico, caratterizzate dalla personalizzazione della politica e che dichiarano di voler coinvolgere in maniera più o meno ampia iscritti, simpatizzanti ed elettori, hanno messo in risalto l’inadeguatezza della vigente disciplina dei partiti politici, alla quale, sempre più spesso, supplisce l’autorità giudiziaria, ricorrendo alle norme civilistiche sulle associazioni non riconosciute. Pertanto, nel volume si è esaminata la disciplina vigente dei partiti politici, da quella costituzionale a quella di auto organizzazione di ciascun partito, evidenziandone i limiti e le criticità; sulla scorta di tale analisi, si sono formulate delle ipotesi di disciplina dei partiti politici che possano contribuire a tutelare il diritto dei cittadini di concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.
La «riserva di legge». Evoluzioni costituzionali, influenze sovrastatuali
Giovanni Piccirilli
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2019
pagine: 306
La riserva di legge è un istituto classico del diritto costituzionale, transitato dalla tradizione liberale allo Stato costituzionale contemporaneo. Questo studio vuole mostrare come la giurisprudenza della Corte costituzionale ne abbia inteso il fondamento e la finalizzazione in maniera diversa da quanto proposto nelle ricostruzioni della dogmatica classica. In particolare, la giurisprudenza costituzionale ha enfatizzato la sua natura strumentale, spostandone il focus dalla protezione del Parlamento-legislatore all’individuazione degli spazi di operatività della stessa Corte costituzionale. Inoltre, la riserva di legge è stata al centro di numerosi passaggi fondamentali del «cammino comunitario della Corte» e del rapporto tra Costituzione e CEDU. Proprio l’inte(g)razione tra ordinamento costituzionale italiano e dimensione «sovrastatuale» offre ulteriori spunti per tornare ad approfondire l’istituto, specie ora che, sia nell’Unione europea, sia nel sistema CEDU, sono rinvenibili strumenti e concetti apertamente qualificati come «legislativi». Dallo studio emerge come la riserva di legge costituisca un istituto cruciale per definire il grado di apertura dell’ordinamento costituzionale, ponendosi a garanzia della giustiziabilità dei rapporti interordinamentali, a testimonianza di come in essa si riflettano dinamiche profonde della statualità, poste sempre più in tensione dal processo di integrazione europea.
Il parametro negletto. Diritto dell'Unione europea e giudizio in via principale
Davide Paris
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2018
pagine: VII-163
Da oltre vent'anni la Corte costituzionale italiana ammette la possibilità di invocare il diritto dell'Unione europea quale parametro interposto nel giudizio di legittimità costituzionale delle leggi in via principale. Ciò rappresenta un'eccezione nel panorama comparato, poiché i giudici costituzionali dei principali Stati membri tendono invece a negare questa possibilità, considerandosi guardiani della sola costituzionalità delle leggi e non anche della loro conformità al diritto dell'Unione europea. Il presente volume offre un'esaustiva analisi di questa giurisprudenza costituzionale, che non è stata finora oggetto di studio specifico da parte della dottrina italiana. Viene mostrato come, sebbene il diritto dell'Unione europea venga invocato con grande frequenza nel giudizio in via principale, la Corte costituzionale preferisca generalmente definire le questioni sottopostele dallo Stato e dalle Regioni sulla base di altri parametri, risolvendosi a considerare l'eventuale contrasto della legge con il diritto dell'Unione solo quando non sia possibile evitare di farlo. Attraverso l'esame di alcuni casi concreti, la ricerca evidenzia quindi le potenzialità di un maggiore impiego del diritto dell'Unione quale parametro interposto nel giudizio in via principale e si conclude sottolineando l'opportunità che il giudice costituzionale si faccia garante del rispetto, da parte del legislatore italiano, non solo della Costituzione ma anche del diritto dell'Unione europea. Dalla prospettiva specifica del giudizio in via principale della Corte costituzionale italiana, il volume si ripropone di offrire una riflessione sul ruolo del giudice costituzionale nazionale nel quadro del costituzionalismo multilivello europeo.