Giappichelli: Strategia, management e controllo
Reputazione, comunicazione e co-creazione di valore nelle banche di credito cooperativo. Un'indagine empirica
Manuel De Nicola
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2023
pagine: 208
Negli ultimi anni le banche di credito cooperativo sono state in grado di esercitare una funzione anticiclica, della quale hanno beneficiato tutti gli altri attori dei mercati finanziari per affrontare le difficoltà delle note congiunture negative vissute. A tali banche è stata altresì riconosciuta la capacità di promuovere resilienza a livello socio-economico, che è stata utile durante le crisi di portata ben più ampia, come quelle legate alla recente pandemia o ad altri eventi avversi, similmente dirompenti. Nonostante tali punti di forza, ormai consolidati, in questo preciso momento storico le cooperative bancarie stanno vivendo alcune difficoltà. Ciò è dovuto agli echi (ancora molto impattanti) della recente riforma di settore e, soprattutto, al profondo cambiamento associato al fabbisogno di reinterpretare i caratteri tipici del mutualismo, della territorialità e della prossimità, reso sempre più impellente dal dirompente processo di trasformazione digitale, che è in atto in modo trasversale. L’analisi delle variabili e delle rispettive relazioni che incidono sulla percezione della reputazione del comparto bancario-cooperativo, nonché lo studio dei fattori che spingono i vari stakeholder ad assumere comportamenti di co-creazione di valore potrebbero aiutare nel prevenire il rischio di erosioni reputazionali, associate alla delicata fase che il settore sta vivendo. Grazie alle misurazioni rilevate, la ricerca fornisce risultanze altamente positive circa la reputazione delle banche di credito cooperativo. Dall’interpretazione delle relazioni e delle dinamiche osservate, inoltre, emergono nuove evidenze, utili ai manager delle banche per progettare opportune azioni orientate a recuperare o a creare nuovo valore, tramite la relazione con gli stakeholder e il miglioramento del dialogo e dell’engagement nei loro confronti, anche in funzione delle peculiarità dei gruppi ai quali essi appartengono.
Smart City nella prospettiva economico aziendale. Inquadramento teorico e implicazioni manageriali
Vincenzo Zarone, Carlo Vermiglio
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2023
pagine: 176
Negli ultimi decenni si è sviluppato un intenso e proficuo dibattito sulla smart city, ed è emerso un nucleo di conoscenze multidisciplinari, tuttora in evoluzione, e la diffusione di soluzioni efficaci per fronteggiare rilevanti problemi economico-sociali. Il presente lavoro propone una interpretazione in chiave economico-aziendale del fenomeno della smart city, i cui tratti peculiari sono stati ricercati nell’alveo degli studi economico-aziendali e dell’azienda pubblica in particolare. Dall’analisi è emerso come molti dei caratteri che qualificano tale organismo socioeconomico – quali la natura di sistema aperto, autonomo, dinamico e duraturo, la connaturata esposizione ai rischi e l’attuazione di piani e programmi per il raggiungimento dei fini istituzionali –, siano rintracciabili e risultino addirittura amplificati nel modello di smart city qui proposto. Ne deriva una caratterizzazione di smart city che migliora in funzione della capacità di soddisfare i bisogni della comunità di riferimento, che si rigenera nella ricerca continua dell’accrescimento del valore delle proprie risorse e dello sviluppo integrale delle persone che ne fanno parte, che rinforza la propria capacità di risposta agli shock esterni e rinsalda le relazioni e i legami collaborativi tra attori sociali in vista della creazione e diffusione di valore pubblico. L’elevata complessità tipica del modello smart city e le dinamiche socio-ambientali in atto segnalano l’esigenza di definire adeguati sistemi di misurazione della performance atti a supportare il processo decisionale della governance urbana, delineando per questa via un promettente ambito di ricerca per gli studi economico-aziendali nel prossimo futuro.
Responsabilità sociale d'impresa e riflessi sulla governance e sui processi di rendicontazione. Teorie, strumenti e nuovi paradigmi in prospettiva economico-aziendale
Valeria Naciti
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2022
pagine: 128
L'evoluzione del contesto economico-sociale e le crescenti sollecitazioni espresse dagli stakeholder direttamente e indirettamente coinvolti nell'attività delle aziende fanno sì che esse debbano oggi tener conto delle conseguenze e dei complessivi impatti delle azioni e dei comportamenti adottati per poter assolvere alla loro funzione tipica di "creazione del valore". Da tempo l'osservanza dei valori intrinseci propri della RSI non rappresenta per le aziende una scelta volontaria, ma un approccio da adottare per poter competere sul mercato. È cresciuta, ormai, la consapevolezza da parte degli organi di governo della grande influenza che i temi "sociali" rivestono e dell'impatto che essi esercitano sui comportamenti degli stakeholder, come testimoniato, peraltro, dalla diffusione di strumenti di social accountability volti a rendere pubblici gli sforzi e le strategie social responsible attuate. È opinione diffusa, infatti, che il dibattito sulla RSI non vada separato da quello concernente la gestione e il governo delle imprese, in quanto, spesso, l'irresponsabilità delle imprese fa capo alle strutture e ai processi di corporate governance. L'analisi, pertanto, ha riguardato in modo specifico, le implicazioni e i riflessi che la RSI ha sulla governance e sui processi di rendicontazione. Ai fini dell'indagine è stato utilizzato l'approccio metodologico tipico dell'economia aziendale. In tal senso, la revisione della letteratura nazionale e internazionale viene arricchita dalla costruzione e visualizzazione di reti bibliometriche.
Disclosure non finanziaria e misurazione degli impatti sociali. Profili teorici, prime evidenze empiriche e prospettive future
Cristiano Busco, Fabrizio Granà, Adriana Rossi
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2020
pagine: XII-133
Il presente lavoro si propone di offrire una prima analisi degli effetti della Direttiva Europea 2014/95/UE sulla dichiarazione non finanziaria e del correlato atto normativo D.Lgs. n. 254/2016 emanato dal Governo Italiano, al fine di esplorare e valutare tale modello quale strumento di misurazione e valutazione degli outcome e degli impatti sociali generati dalle attività aziendali. I recenti disastri ambientali, le disuguaglianze sociali, le crisi finanziarie e l’effetto dirompente della globalizzazione, hanno messo in luce l’urgenza di ripensare al ruolo etico e sociale dell’attività aziendale. L’attuale scenario socio-economico in cui le organizzazioni contemporanee operano, oggi più che mai, esige che i sistemi, le pratiche e i modelli di corporate reporting siano in grado di comunicare informazioni rilevanti e accurate in merito al perseguimento del purpose aziendale e alle modalità di implementazione ed esecuzione delle strategie, evidenziandone, al contempo, le eventuali implicazioni sul business model e sulle performance complessive. L’opera, sulla base dei concetti teorici di impatto sociale e di Accountability, analizza i più recenti interventi normativi in materia di Non Financial Disclosure e le iniziative volte ad incentivare lo sviluppo di un business sostenibile. Inoltre, attraverso una prima analisi descrittiva delle Dichiarazioni Non Finanziarie pubblicate in Italia per l’anno 2019, si descrivono le principali caratteristiche e il livello di diffusione delle recenti pratiche di reporting. In via successiva, il lavoro esplora gli impatti aziendali generati e i sistemi di misurazione messi in atto per prevenire e mitigare le esternalità negative prodotte, descritte attraverso l’analisi di un caso studio.
Il principio di «materiality» nell'informativa non finanziaria
Alessia D'Andrea
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2020
pagine: 160
Nell'attuale contesto di studi, sta primeggiando l'importanza della divulgazione delle informazioni non finanziarie contenute nei report "integrati" o "di sostenibilità" o, più generalmente, identificate con il termine "non-financial disclosure". Ai preparers dei documenti di comunicazione relativi sono richiesti un processo selettivo delle informazioni – nell'insieme di dati e narrazioni ricavabili dai sistemi informativi aziendali e dal dialogo continuo con gli stakeholder – e la definizione di un ordine di priorità degli argomenti rilevanti nella divulgazione. Agire in questa direzione implica l'applicazione del principio di materiality per identificare i temi prioritari oggetto di rendicontazione nella prospettiva dei destinatari della comunicazione. Tale principio trova applicazione anche nelle attività di auditing che conducono all'attestazione esterna sul report non finanziario, svolte da soggetti esterni (revisori e assurance providers). L'adozione del principio di materiality comporta il necessario espletamento di un giudizio, di natura discrezionale, da parte di chi produce, chi trasmette, chi valuta e chi legge l'informativa a carattere non meramente contabile. Le indicazioni, fornite dagli standard setter di rendicontazione non finanziaria e dalle autorità governative dei diversi Paesi, influenzano la definizione dell'oggetto (natura e dimensioni qualitative e quantitative) e dei contenuti informativi da inserire nei documenti di comunicazione esterna. Il volume ha l'obiettivo di fornire un quadro, auspicabilmente, completo e poliedrico degli aspetti economico-aziendali connessi al principio di materiality nell'informativa non finanziaria. Dopo aver analizzato gli elementi definitori del termine "informazione non finanziaria", discussi dalla letteratura nazionale e internazionale, si pongono in risalto i fattori che determinano diversi giudizi di materialità, da parte dei preparatori e dei valutatori, e gli effetti delle informazioni rilevanti sull'azienda e sulle diverse categorie di stakeholder. Specifico approfondimento è dedicato alla spiegazione del processo di applicazione del principio di materialità nei report sociali, ambientali, di sostenibilità e nei report integrati, proposti dagli standard di rendicontazione, maggiormente invalsi nella prassi delle aziende. La trattazione termina con le questioni ancora aperte sul tema, da cui possono scaturire alcune aree di ricerca futura.
Il riposizionamento competitivo tra intuizioni innovative e razionalità strategica
Rosita Capurro
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2020
pagine: 208
La crescente dinamicità dei mercati impone alle aziende, non di rado, la necessità di "saper cambiare" per ricercare e raggiungere sempre nuove posizioni di vantaggio competitivo e rafforzare le proprie potenzialità economiche. In tale scenario, la capacità delle aziende di definire un posizionamento competitivo fondato su intuizioni strategico-innovative e sulla propensione a materializzare in processi gestionali efficaci ed efficienti dette intuizioni risulta essere una delle sfide più importanti nel processo di governo aziendale. Queste riflessioni introducono il tema principale del presente lavoro che, nel ricercare il legame che unisce innovazione e nuovi posizionamenti strategici, si focalizza attorno a due principali polarità apparentemente opposte, ma in realtà tra loro strettamente interconnesse: da una parte, la "creatività" che innesca il processo innovativo e, dall'altra parte, la "razionalità strategica" necessaria a validarlo e darne concretezza. A tale scopo, dopo aver indagato e descritto i principali elementi costitutivi delle strategie aziendali, nel volume si analizzano gli alternativi percorsi di riposizionamento strategico che le aziende possono intraprendere, individuando nell'innovazione il ruolo di driver principale per incrementare ed attivare le leve del successo aziendale. I processi innovativi vengono studiati dando evidenza, da un lato, alla capacità creativa ed alle connesse modalità organizzative volte a favorirne la diffusione in azienda e, dall'altro lato, alle capacità aziendali di trasformarla in concreti e redditizi processi strategico-gestionali. Si evince, dunque, la necessità di contemperare l'attitudine dell'azienda a generare nuove idee e invenzioni con la capacità di governare razionalmente i processi operativi che da essa scaturiscono. Il lavoro pertanto si completa sviluppando riflessioni, proposte e strumenti in grado di massimizzare le possibilità e le opportunità connesse ai percorsi di innovazione strategica nonché metodologie di stima per la loro valutazione economico-quantitativa. Il processo innovativo viene così indagato in modo completo: dall'originaria "scintilla creativa", che si materializza in concrete modalità operativo-gestionali, adeguatamente monitorate e valutate per coglierne in pieno l'impatto e le potenzialità nella creazione di valore economico.
Modelli, caratteri e performance del trasferimento tecnologico delle università. Uno studio economico-aziendale multilivello delle determinanti di crescita e innovazione negli spin-off universitari
Antonio Prencipe
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2019
pagine: VIII-352
Il lavoro monografico «Modelli, caratteri e performance del trasferimento tecnologico delle università. Uno studio economico-aziendale multilivello delle determinanti di crescita e innovazione negli spin-off universitari» indaga le dinamiche e i modelli emergenti caratterizzanti il processo di trasferimento tecnologico universitario, con un focus d'analisi sui fattori determinanti lo sviluppo aziendale, in termini di crescita economico-finanziaria e performance innovative, degli spin-off universitari. Mediante uno studio sistematico e un approccio statistico d'analisi su un campione di 952 imprese italiane, il lavoro monografico ingloba l'indagine dello sviluppo aziendale degli spin-off universitari con una metodologia multilivello, sia sotto il profilo teorico che empirico: un primo livello fa riferimento alle caratteristiche, agli agenti e agli elementi del contesto universitario, mentre il secondo livello attiene più propriamente al contesto regionale, nelle sue molteplici componenti, nei suoi elementi caratteriali e nei suoi attori dominanti. Il volume è destinato agli studenti e agli studiosi in materie economico-aziendali.
Governo delle sinergie e creazione di valore nella gestione strategica dell'azienda
Stefano Garzella
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2019
pagine: XI-159
La parola "sinergia" è oggi presente nella gran parte degli scritti di strategia e politica aziendale. Sul tema si notano applicazioni specifiche, caratterizzate sia da una spiccata profondità di pensiero, sia da elevati connotati tecnici e concreti. Ci pare, peraltro, che il concetto di sinergia abbia subito una sorta di "volgarizzazione" che ne ha, in molti casi, sfumato anziché sviluppato la valenza scientifico-concettuale e la portata empirico-applicativa. Muovendo da questa premessa, il lavoro si propone di studiare le sinergie aziendali in modo sistematico, "a tutto tondo", tentando di cogliere le ampie potenzialità insite in un concetto sovente approcciato per finalità ed analisi circoscritte. Nel volume, dopo aver descritto e definito le sinergie, si esamina qual è il rapporto che le avvince al grado di sistematicità della combinazione economica, all'economicità ed all'equilibrio economico durevole. In che rapporto si pongono le sinergie rispetto alla finalità aziendale? È possibile costruire e strutturare un sistema di analisi delle sinergie? È possibile capire quali sono le principali logiche e metodologie gestionali per generare sinergie e quali le principali "trappole" da evitare? E ancora: "dove" e "come" si manifestano, tanto nello spazio quanto nel tempo, le interrelazioni sinergiche? Quantitativamente, come determinare il valore economico delle sinergie? Quali sono le metodologie proposte in Dottrina e quali quelle maggiormente adoperate nella pratica? Come individuarne possibili sviluppi ed evoluzioni? Con l'intento di rispondere a queste domande abbiamo studiato le sinergie legando la generazione delle "potenzialità sinergiche" alla gestione strategica ed ai percorsi di sviluppo dell'azienda. Sono stati, inoltre, proposti ed esaminati strumenti per l'analisi delle sinergie, nonché prospettate modalità e tecniche per la loro valutazione economico-quantitativa.
La vulnerabilità delle imprese nella fase di start-up. Analisi e interpretazioni delle cause
Domenico Nicolò
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2019
pagine: 161
Nei differenti paesi e settori industriali un'assai elevata percentuale di imprese cessa di esistere nel corso del primo stadio di vita, per convenzione corrispondente ai primi cinque anni successivi alla nascita. La vulnerabilità, dunque, è un carattere comune alle imprese giovani e alle start-up, indipendentemente dal luogo e dal periodo nel quale nascono e dal loro campo di attività. Il volume "La vulnerabilità delle imprese nella fase di start-up. Analisi ed interpretazione delle cause" pone in luce come il fattore di debolezza comune a queste imprese è la carenza di reputazione. In mancanza di una storia che dimostri la capacità di mantenere fede agli impegni, esse incontrano difficoltà a costruire rapporti fiduciari solidi con i clienti e gli stakeholder. È facile che questi fragili legami si recidano, determinando la perdita di clientela e la "fuga" delle risorse umane, tecniche e finanziarie di cui necessitano per sopravvivere. Al momento della nascita la quasi totalità delle imprese è di piccole dimensioni e presenta i fattori di criticità propri delle imprese minori: la sottocapitalizzazione, l'elevato rischio operativo e finanziario, l'inadeguatezza del sistema informativo, la carenza di risorse umane con elevate competenze, i costi unitari più elevati rispetto alle imprese di maggiori dimensioni. Vi sono poi altri fattori di debolezza "specifici" derivanti dalle peculiari caratteristiche di ciascuna di esse, i quali si possono combinare anche con errori decisionali commessi in sede di progettazione. È possibile mitigare la vulnerabilità delle imprese giovani utilizzando il piano strategico per accelerare il processo di costruzione della reputazione aziendale, identificare e correggere errori di progettazione della nuova entità economica, valutarne la sostenibilità economico-finanziaria, competitiva e sociale e per sintonizzare l'idea imprenditoriale, il modello di business e le caratteristiche strutturali ed operative dell'impresa con il mercato.
La ferrovie italiane verso la piena aziendalizzazione
Alessia Patuelli
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2019
pagine: VI-148
Il volume affronta il percorso di cambiamento delle ferrovie italiane, interpretandone le dinamiche in una prospettiva di aziendalizzazione e focalizzando l'attenzione sul trasporto passeggeri. Storicamente considerate un servizio pubblico da gestire come monopolio, oggi le ferrovie italiane rappresentano un caso unico al mondo per la concorrenza nell'alta velocità. Associando l'analisi di diverse fonti documentali a interviste a testimoni privilegiati degli eventi, il testo ripercorre l'evoluzione delle ferrovie italiane dagli albori, attraversando le nazionalizzazioni proprie dello Stato Imprenditore e le privatizzazioni degli anni Novanta, inquadrando i fenomeni nel contesto europeo e tratteggiando le attuali molteplici forme di concorrenza. Il volume conclude delineando i principali caratteri delle strategie e della gestione delle principali aziende ferroviarie italiane, analizzandone i risultati economici con particolare riguardo alla concorrenza nell'alta velocità. Combinando l'approccio storico all'analisi dello scenario competitivo attuale, il volume identifica gli elementi caratterizzanti, le principali criticità e potenzialità di sviluppo delle ferrovie in Italia e in Europa.
Modelli imprenditoriali nelle aziende aeroportuali
Federico Rotondo
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2018
pagine: 184
Il lavoro in oggetto si concentra sul concetto, prepotentemente venuto alla ribalta negli ultimi anni, di business model, per ricostruire le radici teoriche alla base del costrutto e i suoi legami con la teoria economico-aziendale. Ciò, al fine di avanzare uno schema interpretativo, ancorato alla letteratura e connotato dai caratteri della semplicità, dell'intuitività e della completezza, che consenta di evidenziarne la validità nell'attuale scenario competitivo, e contribuisca a rendere più efficace, ed affidabile sotto il profilo metodologico, la misurazione dell'impostazione strategica delle aziende odierne. Il business model rappresenta un filtro logico tra parte invisibile e parte visibile del disegno strategico, in quanto converte la missione e la visione dell'azienda in un insieme coerente di scelte adottate a livello di area strategica di affari, componendo a sistema elementi interni ed esterni, ed indirizzandoli verso la creazione e la cattura di valore economico. Partendo dallo schema generale proposto, viene quindi definito un modello specifico di analisi dei business model degli aeroporti, divenuti nel tempo aziende complesse, diversificate, pienamente esposte alla competizione e fortemente orientate all'economicità. Lo studio si conclude con una applicazione sperimentale dello schema interpretativo attraverso una indagine empirica condotta nel contesto degli aeroporti commerciali italiani, avente le finalità di fare emergere le modalità scelte dalle aziende di gestione per creare e trattenere valore economico, verificare l'utilità del nuovo approccio rispetto ai criteri tradizionali di classificazione degli scali e riflettere sugli esiti del percorso di riforma del settore aeroportuale italiano a circa 25 anni dal suo avvio.
Il trasferimento tecnologico tramite gli spin-off universitari. Caratteri, modelli e approcci manageriali
Christian Corsi
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2018
pagine: 346
Il lavoro di ricerca analizza gli elementi e le dimensioni caratterizzanti la struttura aziendale, gli approcci gestionali e le dinamiche emergenti degli spin-off universitari italiani. Mediante uno studio sistematico sotto il profilo teorico ed empirico, con un approccio metodologico statistico d'analisi su un campione di 518 imprese italiane, il lavoro di ricerca ha indagato le dinamiche legate alle performance economico-finanziarie, la struttura e la composizione della corporate governarne degli spin-off, i relativi caratteri chiave di sviluppo aziendale, nonché gli approcci di riferimento per l'adozione di metodiche operativo-gestionali e strategiche di project management, coadiuvanti ad una migliore massimizzazione dell'efficacia e dell'efficienza dei processi aziendali. L'analisi emergente dal lavoro di ricerca ha prodotto evidenze empiriche funzionali e avallato alcune ponderazioni teoriche che, nell'insieme, hanno permesso non solo di ampliare la consapevolezza delle specificità sotto il profilo economico-aziendale che contraddistinguono gli spin-off universitari, ma anche di definire con maggiore precisione i meccanismi organizzativo-gestionali e le loro conseguenze sulle performance aziendali di una forma d'impresa concordemente inclusa tra quelle a più alto potenziale di innovazione e crescita per il contesto socio-economico nel quale è inserita.