Gruppo Albatros Il Filo: Nuove voci. Le piume

Trent'anni, dal 1985 al 2015 nella vita di Concetta Messina, da Siracusa - sua città di origine - a Milano - città di adozione, in un percorso di amore, affetti, speranze, sogni. Sono poesie, attimi, fermati sulla carta, "In un momento qualunque", come dice il titolo stesso di questa raccolta, che mostrano tutte le spigolature della vita e dell'anima, dell'autrice, offrendoci un intenso viaggio nelle sue più riposte zone in cui albergano i dubbi e le incertezze, ma all'interno delle quali è possibile anche ritrovare sprazzi luminosi di speranze che, custodi del passato, si protendono verso il futuro. (dalla prefazione)

"Questo libro è un atto d'amore verso Dio, uno sguardo aperto e attento su ciò che l'anima ha attraversato nel dolore e nella gioia dell'acquisire nuova consapevolezza. È ciò che il cuore suggerisce nella sua pienezza, un percorrere di ricordo in ricordo la strada segnata, una strada che mi ha portato verso la luce e la fonte di un amore inestimabile. Racconto da vicino cos'è stato per me quel richiamo, quel punto d'incontro, il mio modo di avvertire profondamente il Suo aiuto in una fase particolare della mia vita. 'Ad un passo da Te' è una raccolta di poesie spontanee, delicate che si sviluppano attorno alla figura di nostro Signore Gesù e alle mie sensazioni passate e presenti per esprimere l'intenso contatto che ho avuto e cogliere l'importanza di un dono prezioso, di una rara occasione". (dalla Presentazione).

Non ci sentiremmo di reagire efficientemente alla chiamata in causa di Sesoldi se quale fine di questo scritto ci ponessimo il trasmettere efficaci dati biografici e bibliografici. Tanto eclettici, e così numerosi sono d'altronde gli spunti offerti da questa raccolta che svilupparli e presentarli quale chiave di lettura, nonché ardua, sarebbe a nostro parere scelta incompatibile col poco spazio preposto ad un'introduzione. Quelle che Sesoldi presenta qui sono inoltre, e dopotutto, liriche che tradiscono la loro natura di opera in fieri, il loro status di oggetto in divenire che accetta di essere osservato di volta in volta da un profilo diverso, ma che non può ancora essere visto. Lasciando aperto il campo delle possibilità rispondendo all'eclettismo con l'eclettismo, questo scritto proporrà allora poche osservazioni che nell'intenzione (secondo noi efficiente se intellettuale) di stizzire freneranno la loro giurisdizione proprio dove comincerà quella del lettore, il quale, se avremo lavorato bene, troverà in esse qualche stimolo e nessun aiuto.

Uno e decisamente molteplice, ma soprattutto inafferrabile come i "Fantasmi" che ha per titolo: questa è la raccolta di Alessandro Marocchi che, come nel mito della caverna, mescola figure ed eidola, immagini e suggestioni, realtà e oniriche visioni. Sfogliando e leggendo le composizioni qui raccolte, è infatti possibile accorgersi a poco a poco che per l'autore, l'idea stessa di poesia è inscindibile dal concetto di vita. Non solo infatti le poesie - e le filosofie, sineddoche della parola e del pensiero - in un qualche modo derivano dalla vita, rappresentandone in versi e inchiostro la sua unicità e meraviglia, ma, in un certo qual senso, le poesie hanno una loro vita, anche prima di essere ingabbiate nella prigione di carta. (dalla prefazione)

Nasce come un incontro intenso tra Oriente e Occidente questa raccolta di Alessandro Bertoloni, che, non nuovo alla scrittura poetica, ha deciso di racchiudere in questo esile testo le impressioni poetiche che hanno accompagnato il suo vissuto. In realtà fa piacere leggere questi versi in questi giorni in cui il mondo europeo e quello arabo si guardano in tralice, fa piacere perché, invece, l'universo emozionale qui raccontato attinge da entrambi, trae nutrimento dal sentire di un uomo occidentale perso dietro il traslucido velo di un chador.

Niente più che un istante. È bastato un istante per distruggere un capolavoro. Ovunque egli sia ora, Gian Marco non è più qui, non è più tra noi. Ha abbandonato il corpo su quella strada. Ma quello che ha lasciato, oltre ad un atroce, insostenibile senso di vuoto, è uno sterminato campo fertile da cui lentamente nascerà una distesa di fiori. È nel cuore di chi è rimasto, è nella musica heavy metal che possiamo ancora sentire, è nei ricordi di chi gli è stato vicino e grazie a lui è diventato più grande. Questo libro è un tributo alla sua grinta, alle sue tante passioni, alla forza con cui ha affrontato tutto e tutti. Poesie che lasciano percepire lo strazio del cuore di sua madre, ma che fanno riflettere sul senso e sulla precarietà della vita.

È con un forte riferimento alla lunga tradizione della fiaba e della favola che Sara Monticelli apre questa sua "Parole in gioco", una raccolta che, dietro l'apparenza di una leggerezza e di un linguaggio che sembrerebbe rivolgersi ai più piccoli - almeno nella prima parte - si sustanzia invece in una analisi della realtà metaforicamente trasfigurata. Cinque sono le sezioni che compongono questo lungo viaggio interiore: Lo scoperta del pirata Tacabanda, Ritratti di società, Amore a tutto campo, Il gioco dei sentimenti, Nella natura spirito e fede, chiusi da un Epilogo nel quale l'autrice si mette in qualche modo a nudo.

Lo slancio sentimentale che caratterizza l'attitudine alla scrittura di Paola Sanna è l'elemento costitutivo di questa sua "Il mondo eterno degli angeli", una raccolta in cui si percepisce fortemente lo slancio vitale che è fertile terreno di nascita di questi versi. Sono davvero toccanti i passaggi in cui l'autrice racconta a cuore aperto i moti del proprio animo, l'imprevedibilità del destino, restando fedele all'approccio emotivo verso il mondo che è la sua cifra stilistica e inter-pretativa del vivere. Le parole di Paola Sanna, forti e lievi, colorate di tinte forti e tenui rappresentano la traduzione intelligibile di pulsanti emozioni, come il dipanarsi di una matassa da cui il filo della poesia nasce e cresce fino a formare un gomitolo colorato, fino al bianco dell'incontro di anime.

Immaginate di collegare una matita ad un pensiero. Legateli stretti l'uno con l'altra e fate in modo che ovunque vada l'uno, l'altra non possa fare a meno di seguirlo. Ora immaginate che questo pensiero sia una scintilla e che abbia la possibilità di viaggiare liberamente nell'aria. Ci riuscite? Bene, ora aggiungete il dettaglio che questo pensiero nasce da una mente straordinariamente attiva e guizzante, capace di guidare il pensiero in modo imprevedibile e repentino. Aggiungete a tutto questo una grande capacità di sintesi, che è alla base degli aforismi, una tendenza all'ispirazione poetica ed un'eccellente abilità narrativa. Concludete immaginando gli arabeschi che quella matita avrà tracciato nell'aria. Avrete ora una vaga idea di cosa vi attende in questo libro.

"Lo dichiara così, semplicemente, con onestà Danilo Ricco nella composizione che fa in qualche modo da incipit alla sua raccolta: non ha talento, sa solo scarabocchiare un foglio. Ma con che anima, con che cuore! Quanta umanità, quanta ricchezza si nasconde in questi versi limpidi, lontani dai formalismi e dalla metrica, dal cantar aulico di un certo tipo di poesia d'accademia e vicino invece alla forma cantautorale, al narrar di storie e sentimenti. Perché è di questo che è fatta la poesia di 'Ho scritto ciò che non so dire... sporcando fogli di parole!' Una poesia che si affida non solo al verso libero, ma a un ininterrotto fluire di parole e di pensieri, che si stagliano in libertà sulla pagina bianca andando a gridare tutta la loro forza" (dalla prefazione).

"Pensieri, speranze, poesie. Parole e vissuto. 'Ricordi e poesie'. In queste due parole, quasi un'endiadi che rappresenta il titolo, breve ed efficace, Domenica Villani racchiude tutto il senso di questa raccolta, che conserva l'esperienza di una vita, da quando bambinetta viveva una realtà agreste e ben lontana dal caos metropolitano, fino ai nostri giorni. In mezzo, sogni e speranze di una bambina che si faceva donna nell'esperienza della guerra, che usciva dalla propria timidezza e cominciava a conoscere gli uomini (rimanendone talvolta ferita) che piano piano trovava la sua dimensione, il matrimonio con Luigi Durante, che va avanti ormai da quasi sessant'anni, l'amore per la famiglia e per una vita illuminata dalla luce della grazia divina." (dalla prefazione)

"In questi scritti del giovane autore si avverte febbrile entusiasmo e vita che erompe a fiotti e scorre copiosa, vita versata, non trattenuta [...] ma anche vita che si placa in slarghi di pura contemplazione, come nella poesia L'indicibile, composta sul monte Athos, la santa montagna... Qui Luca Farruggio sembra far sue le parole di Marianne Moore"il sentimento più profondo sempre si mostra tacendo", avviandosi verso spazi di luce mediterranea, chiara, pacificata" (dalla postfazione di Enzo Bianchi).