Gruppo Albatros Il Filo: Nuove voci. Le piume

"Sono poesie di silenzio e d'ombra quelle a cui ci ha abituato Augusto Vitali e nuovamente in questa silloge lui ritorna sui quei temi, quelle atmosfere, quelle vie impalpabili ed eteree che costituiscono l'ossatura della sua scrittura. Ancora una volta, in questa sua 'Poesie Vitali' riattraversa un percorso intimo, in cui le vibrazioni del mondo risuonano nel vissuto interiore che lui racchiude e catalizza attraverso la parola scritta. Questa raccolta si distingue per la delicatezza con cui l'autore si immerge e permette di immergersi all'interno di uno sconfinato paesaggio dell'anima raccogliendo riflessioni e pensieri, slegati da una precisa connotazione e sequenza temporale o di eventi, che di volta in volta vanno a descrivere, o per meglio dire rappresentare, l'autore stesso, le sue fragilità, le sue ricerche, le sue conquiste".

"È molto tempo che seguo le tappe del percorso editoriale di Giovanni Pucci, che oggi si arricchisce di un nuovo avvenimento: la limpidezza della sua scrittura e l'ampiezza dell'arco temporale coperto dalle sue liriche è così vasto da poter a buon bisogno parlare di scrittura che testimonia con stupore l'evoluzione di una vita intera. Ed è proprio lo stupore ad illuminare l'esistenza di Giovanni, uno stupore che si riflette in poesia, che sonda l'incognita del piccolo e del grande, del quotidiano e dell'universale, da una lacrima al mistero di Dio. Stupisce quindi l'approccio passionale, l'aderenza al sentire, la creazione di immagini che respirano, suggestive e rarefatte, piene di pathos: ma siamo fatti forse di altro che di emozioni?" (Dalla prefazione)

"Lieve come una brezza primaverile giunge al lettore la poesia che si racconta in questa silloge. Una scrittura che tende a muoversi in un piano di intangibilità, che si realizza in una dimensione parallela, quasi un sogno ad occhi aperti, alla ricerca di una purezza e di una catarsi che la vita spesso non permette. È come una sosta, quello che prende forma in queste pagine, un momento unico e irripetibile, di sogno ad occhi aperti, di rêverie, un viaggio nella profondità del sé, che emerge, lentamente, attraverso lo scandire dei versi. 'Pensieri' è un fiume di emozioni, un turbine di versi che accarezzano il lettore e lo commuovono nella semplicità del loro porgersi, nella limpidezza con la quale l'autrice affronta il viaggio dentro la natura e dentro se stessa".

"Sono solo una farfalla,/una vanessa antiopa/chiusa in un bozzolo,/con occhi ciechi/e ali vischiose. Così dice di sé Antonio Caccaviello, presentadosi al pubblico dei suoi lettori in questa Piazza, piazza sicuramente fisica - quella di Luogosano, che compare in copertina, ma anche la piazza virtuale ed emotiva delle sue fragilità. È lo stupore per la straordinarietà dell'esistenza ad illuminare questa poesia, è la voglia di superare i limiti del nostro breve giorno, a guardare con speranza, altri orizzonti: questa è il messaggio che Antonio Caccaviello condivide coi suoi lettori, questo è il senso ultimo della sua Piazza". (Dalla prefazione)

"Definire una silloge poetica 'Gigli marci' ci fa subito entrare nell'immediata corrispondenza tra vita e scrittura che caratterizza la raccolta di Francesco Mascio, una poesia che vive di elementi reali e naturali che fanno da sfondo a un panorama dell'anima. Non è un caso infatti che molto spesso sia l'io poetico dell'autore il protagonista di questi versi, proprio a sottolineare l'importanza del vissuto esperienziale all'interno di essi, il percorso di indagine quasi autoptica e di ricerca che lo scrittore pone in essere nella sua scrittura. 'Gigli marci' è un'opera che raccoglie le composizioni scritte a partire dal 2006, e proprio per questo si configura come un lavoro variegato nel suo genere, che passa in rassegna molteplici aspetti e situazione dell'esistenza: l'amore, l'amicizia, la vita, la morte, ma soprattutto il senso di solitudine esistenziale che segna il vivere dell'autore e il suo tentativo di trovare e difendere un senso, che passa magari, anche attraverso la poesia." (dalla prefazione)

"Gioiella Barontini si ritiene una voce della Vita, che è la sola autrice di ogni poema. Nella sua lirica il dolore e la gioia sono lievito per qualcosa che li trascende. Le sue poesie accadono, come sgorga spontanea l'acqua da una fonte, scaturiscono dal vissuto, guardato alla luce dell'interiore, perciò sono "gocce di luce". L'autrice considera la Poesia un dono da condividere ed ha fiducia nel suo effetto terapeutico ed educativo della sensibilità, humus in cui la grazia della consapevolezza può fiorire".

"Sono quattro le sezioni che compongono la raccolta di Luisa Galano, quattro momenti che puntano la loro attenzione sull'Amore, sulla Fede, sulla Vita e sulla Natura. Il lettore che scorre queste pagine è avvolto in un percorso che attraversa i sentimenti più profondi dell'animo umano, emozioni che ci illuminano, ci vivificano, muovono i nostri più intimi recessi. Ed è così che lungo le pagine di questa antologia scorrono rapidi sentimenti intensi e improvvisi, pronti a bussare al nostro cuore in un attimo, e allo stesso modo, altrettanto velocemente scomparire. Ecco allora il valore della poesia come strumento di sustanziazione dell'anima, come supporto per tenere traccia con la penna, delle alchimie che le emozioni tracciano nel cuore, e attraverso queste pagine, riconoscere se stessi e darne testimonianza". (Dalla prefazione)

Con una prefazione ricchissima, paragonabile ad una chiave per carpire molti segreti, "Oltre il grigio... l'azzurro" offre come un caleidoscopio attraverso il quale osservare una realtà spettacolare. Norma Malacrida la dipinge con tratti sicuri, netti e talvolta surreali, intessendo una trama nella quale restano impigliati i momenti più intensi che solo l'occhio di un poeta può percepire. La struggente bellezza della paura, la drammatica poesia che si nasconde nel dolore tanto quanto nella gioia, la profondità dei sentimenti, che siano l'odio o l'amore, tutto viene elevato a concetto universale ed universalmente fruibile. Ogni lettore, sorvolando il mondo, diviso in Grigio e Azzurro, riconoscerà quei lati dell'esistenza che l'autrice evidenzia in una raccolta che porta i suoi colori ad un universo infinito.

"Claudio Maria Zattera è conscio del suo lavoro di poeta, lo si evince dalla poesia che dà il titolo alla raccolta, eppure nemmeno lui, come il lettore, può esaurire fino in fondo la spirale alchemica degli elementi che concorrono a fare della sua poesia di volta in volta una pietra luminosa e cangiante, una pianta dalle radici folte e i rami bene intrecciati, un animale mistico uscito da un bestiario medievale, una freccia scoccata da un arco genuino verso un bersaglio squisitamente sofisticato." (Dalla prefazione di Marco Ongaro)

Ogni componimento di Laura Lorefice segue una sua struttura unica e irripetibile. Non c'è una metrica ad imprigionare i versi che, di conseguenza, si librano nell'aria senza limiti né confini, con dirompenza ed entusiasmo. La penna che scrive queste parole è intensa ed energica, carica di significato e splendidamente simbolica. La concettualità di queste poesie, infatti, talvolta sembra attingere da una fonte di verità ancestrali, spingendo il proprio punto di vista all'interno della vita che ciascuno di noi vive ogni giorno, impreziosendola, decorandola con arabeschi di consapevolezza che possono derivare unicamente da uno sguardo vigile, da occhi aperti e da un animo tanto sensibile quanto universalmente sintonizzato con la più intima essenza della realtà.

"'Con gli occhi dell'amore'. Così titola la piccola ma preziosa raccolta uscita dalle laboriose mani di una donna, Incoronata di Iorio, non nuova a questo tipo di esperienze. Il libro si presenta in bella veste editoriale, ma ciò che lo rende interessante è il verso scorrevole, dall'andamento discorsivo, alla stregua di un racconto e, soprattutto, il contenuto ricco di tanti insegnamenti, frutto della lunga esperienza di vita dell'autrice. Gli argomenti trattati sono di varia natura, tutti riconducibili al tema dell'amore. Questa raccolta è una boccata di ossigeno e di speranza per non rimanere imbottigliati nei fumi tossici privi di speranza e di vita del nostro tempo." (Dalla prefazione del Prof. Giuseppe Fratangelo)

"'Visioni da latitudini di suoni Tmesi del tig/lio Fenomenologia del né/ente' promette subito un giro di ottovolante di pensieri la raccolta di Luigi Di Emidio, una raccolta che si riversa sulla pagina come un calderone ribollente di passioni. Di Emidio parte dallo studio fenomenologico, nella consapevolezza che è il fenomeno che è rivelatore dell'ente, pur se corre il rischio che alla fine del suo viaggio l'Essere risulti solo un Dasein, un Esserci, nuovamente legato pertanto alla contingenza e al presente, che annulla quindi ogni prospettiva escatologica e universale. Non siamo in grado di sapere se questo è davvero un canto di Sirena, ma come un novello Ulisse l'autore accetta il rischio di esplorare." (dalla prefazione)