Lindau: Le comete
D'Annunzio. L'esteta eroe
Philippe Jullian
Libro
editore: Lindau
anno edizione: 2020
pagine: 396
Cattiva e spregiudicata, questa biografia «francese» di D'Annunzio è scritta da un personaggio che gli assomiglia e che si dimostra alla sua altezza: coltissimo, brillante, volubile e salottiero, Philippe Jullian fu infaticabile nella caccia ai più azzimati artisti dell'Europa fin de siècle, da Oscar Wilde a Montesquiou, senza tralasciare Jean Lorrain, i simbolisti e Sara Bernhardt. Il libro che nasce dall'incontro di questi fattori risulta una tessitura fittissima e infuocata di aneddoti, notizie inedite, confidenze di prima mano, pettegolezzi al vetriolo, citazioni, lettere, memorie di illustri ignoti naufragati nel gorgo del Vate. E ancora: brani di romanzi, appunti, diari, poesie, epistole. Jullian modella con mano felicissima la statua così poco barocca di quest'uomo che suscitò furibonde passioni, dalla contessa Anguissola che lo accoglieva a colpi di pistola dall'alto delle scale quando tornava esausto dalle «inimitabili» avventure ancillari, alla Duse che gli gettava nel letto, gelosa e masochista, la povera Madame Romains. Per tacere di Mussolini il quale, secondo la testimonianza dell'infermiera che gli comunicò telefonicamente la ferale notizia, proruppe in un urlo di trionfo all'idea di essersi liberato del poderoso rivale in demagogia spicciola. La lettura di questa biografia diverte, sconcerta e, infine, commuove.
Monty Python. La storia, gli spettacoli, i film
Francesco Alò
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2019
pagine: 263
Nel 1969 i Monty Python rivoluzionano la comicità televisiva realizzando per la BBC un piccolo programma in onda il sabato sera in seconda serata, The Flying Circus. Salti temporali, situazioni demenziali, gag provocatorie, sketch «aperti» e frammentari, personaggi surreali, ritmi sincopati, interazione con il pubblico in studio: è tutto nuovo per gli inglesi. I Python raccontano in modo spregiudicato la società britannica e la colpiscono nel suo cuore, la tradizione, l'infernale «buon senso». Dopo sono arrivati i film che hanno divertito tutto il mondo, da "E... ora qualcosa di completamente diverso" (1971) a "Monty Python il senso della vita" (1983), la pellicola che fa conoscere il gruppo anche da noi, passando per "Brian di Nazareth" realizzato nel 1979 ma uscito in Italia solo nel 1991 sull'onda dello strepitoso successo internazionale di "Un pesce di nome Wanda", con i «Python» Cleese e Palin. «Volevamo inventare un tipo di comicità che si creasse i propri mostri, le proprie fantasie, il proprio universo» ricorda Terry Jones, e proprio il «mondo Python» in tutta la sua sfolgorante ricchezza e originalità cattura il lettore di questo volume, qui presentato in una nuova edizione aggiornata e arricchita di nuovi contenuti.
Vita di Alfons Mucha. Nel cuore dell'Art Nouveau
Patrizia Runfola
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2019
pagine: 268
È a Praga che inizia il racconto della vita di Alfons Mucha, in quel palazzo malinconico che gli fu offerto negli ultimi anni della sua vita, prima che i nazisti lo imprigionassero, accelerando così la sua fine. Qui Patrizia Runfola incontra Jiří, il figlio dell’artista, e di qui muove per un viaggio attraverso il tempo e lo spazio, lungo le tante strade che attraversano la «carta geografica di un’anima». La precoce vocazione artistica alimentata dalla musica e da una profonda religiosità; Praga e Parigi dove incontra molti grandi del suo tempo (Strindberg, Gauguin, Sarah Bernhardt); le prime esperienze nel teatro, dove lavorerà anche come attore; il soggiorno nel castello del conte Khuen Belasi, che gli consentirà di studiare all’Académie Julian; il lavoro come illustratore; l’America, dove conosce Charles Crane che finanzierà il suo progetto più grande, l’Epopea slava; il ritorno nella Praga delle avanguardie artistiche; infine, la nascita tanto desiderata dello Stato cecoslovacco, per cui disegna il primo francobollo. Prefazione di Claudio Magris. Con un saggio di Gérard-Georges Lemaire.
Praga al tempo di Kafka. Una guida culturale
Patrizia Runfola
Libro: Copertina morbida
editore: Lindau
anno edizione: 2019
pagine: 274
In un'esperienza di viaggio confluiscono esigenze anche molto diverse, come differenti possono essere gli esiti che da essa scaturiscono. Il viaggio che Patrizia Runfola ci propone è molto particolare: sul filo di un racconto suggestivo e intenso rivive un momento preciso nella storia di Praga, cioè quelli che potremmo definire gli anni di Kafka. Si tratta di un periodo di grande vivacità creativa, nato dalla magia dell'incrocio di lingue e tradizioni diverse (ceche, tedesche ed ebraiche), e dall'interesse appassionato per quanto avviene nel resto d'Europa in ambito letterario, artistico e poetico. Insieme a Kafka, Max Brod, ai fratelli Capek, a Jaroslav Hasek, a poeti come Nezval e Werfel, ma anche ad architetti, pittori e scenografi, entriamo nelle case, nei circoli letterari, nelle redazioni delle riviste, nei caffè e nei teatri della città, diventando spettatori partecipi di amicizie, amori e storie, molto spesso destinate a concludersi con la morte o la fuga in Palestina e in America. Il tramonto dell'impero austro-ungarico, la prima guerra mondiale e il montare della furia devastatrice di Hitler incombono infatti sulla vita di tutti. Quella che l'autrice ci propone è una felice immersione in un mondo che sarà presto cancellato dalle tragiche vicende della storia. Con una conversazione con Claudio Magris e un testo di Gérard-Georges Lemaire.
Credo in Dio e negli uomini. Storia di Etty Hillesum
Patrick Woodhouse
Libro: Copertina morbida
editore: Lindau
anno edizione: 2019
pagine: 240
Il 9 marzo 1941, nella Amsterdam oppressa dall'occupazione nazista, una studentessa ebrea olandese di 27 anni comincia a scrivere un diario destinato a diventare uno dei più notevoli documenti emersi dall'Olocausto. Mentre l'incubo della persecuzione e della guerra assume toni sempre più cupi, Etty Hillesum imbocca un percorso che la porta ad assumere consapevolmente il ruolo di testimone e cronista della terribile realtà a lei contemporanea e a diventare un punto di riferimento per le persone di cui condivide le sofferenze nel campo di smistamento di Westerbork e insieme alle quali parte, per non tornare più, sul treno diretto ad Auschwitz. Attraverso il suo diario e le sue lettere, questa giovane donna approfondisce la sua ricerca di sé e di Dio, interrogandosi sui sentimenti di odio così diffusi fra la gente e sulla vera natura dei carnefici, e maturando una interiorità e una spiritualità così ricche da alimentare, nel periodo più buio del XX secolo, una fortissima speranza nella bontà e nel senso dell'esistenza. La lettura che Woodhouse ha compiuto della sua vita e dei suoi scritti ha, tra gli altri, il pregio di mettere in luce l'attualità di una personalità, la cui sensibilità umana e religiosa è molto vicina a quella delle generazioni del dopoguerra. La storia e il pensiero della Hillesum costituiscono un'importante fonte di ispirazione e riflessione sul vivere, sull'uomo, sulla responsabilità e su Dio. Prefazione di Rowan Williams, arcivescono di Canterbury.
Pavel Florenskij. La prima biografia di un grande genio cristiano del XX secolo
Avril Pyman
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2019
pagine: 527
Nel 1937 un colpo alla nuca in uno scantinato concluse drammaticamente la vita di Pavel Florenskij, matematico, fisico, geologo, filosofo, teologo, da molti definito il Leonardo da Vinci russo. Il suo corpo fu gettato in una fossa comune e di lui nessuno seppe più niente. I famigliari credettero a lungo che, dopo essere stato ingoiato dal sistema dei campi di lavoro sovietici, fosse morto nel 1943. Alla fine degli anni ’50 fu riabilitato: le accuse contro di lui si erano rivelate prive di fondamento, l’intero procedimento a suo carico era stato la conseguenza di una evidente montatura. Del resto, Florenskij non era in senso stretto un dissidente e, anche quando era entrato nella stravolgente realtà del gulag, aveva cercato di fare quanto le sue eccezionali capacità speculative e una totale dedizione al lavoro gli consentivano per approfondire le conoscenze in un vasto numero di discipline (proprio durante il periodo della prigionia gli vennero riconosciuti 12 brevetti legati a 47 applicazioni delle sue innovazioni tecnologiche). Parecchi altri anni sono però dovuti passare perché la sua parabola di uomo, scienziato e sacerdote cominciasse a ottenere tutta l’attenzione che merita, e infatti Avril Pyman ci offre in queste pagine la sua prima biografia completa, sullo sfondo delle tormentate vicende storiche, politiche, religiose e culturali del mondo russo a lui contemporaneo. Ciò che ne emerge non è solo l’immagine di una intelligenza straordinariamente dotata per le scienze e per il pensiero filosofico e capace di passare dalla matematica e dalla fisica alla logica, all’estetica e agli abissali esercizi della metafisica, ma anche il profilo di un uomo libero, restio a ogni compromesso, unicamente interessato alla ricerca della Verità, figlio, marito e padre molto affettuoso. Il lavoro di interpretazione e approfondimento del pensiero di Florenskij è forse appena agli inizi. Anche grazie alla ricostruzione attenta e circostanziata delle pubblicazioni e delle collaborazioni che possono essergli attribuite, l’opera di Avril Pyman ha però posto le basi per un recupero pieno della sua eredità.
Thich Nhat Hahn. La biografia
Bernard Baudouin, Céline Chadelat
Libro: Copertina morbida
editore: Lindau
anno edizione: 2018
pagine: 288
Nato in Vietnam nel 1926, Thich Nhat Hanh ha vissuto la devastazione del suo Paese a causa dei conflitti che l'hanno martoriato. Monaco dall'età di sedici anni, questo grande maestro zen ha sempre considerato l'azione politica e sociale come inseparabile dalla pratica spirituale. Costretto all'esilio per il suo impegno nonviolento contro la repressione e la guerra, ha diffuso in tutto il mondo il suo insegnamento di pace fondato sulla compassione e sulla «piena consapevolezza». Questa prima dettagliata biografìa del maestro, corredata da un'appendice con documenti originali, rivela tutta la ricchezza e la complessità del suo cammino, dal periodo drammatico della guerra in Vietnam all'amicizia con Martin Luther King, dall'impegno a diffondere il buddhismo zen in Europa e negli Stati Uniti all'attivismo instancabile che lo ha portato a prendere posizione sui grandi problemi del nostro tempo. Un attivismo che non è venuto meno neanche negli ultimi anni, in cui, pur debilitato dalla malattia, Thich Nhat Hanh continua a essere una fonte di ispirazione per migliaia di persone in tutto il mondo.
Hitchcock. Il laboratorio del brivido
Italo Moscati
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2017
pagine: 287
Da sempre il grande regista inglese è etichettato con formule che spesso lasciano il tempo che trovano. Le sue molte ossessioni - per le bionde virginali, per il crimine, per la paura, per il cibo, ad esempio - furono infatti ben altra cosa rispetto ai luoghi comuni con cui le cronache, anche cinematografiche, le raccontano, come se Alfred Hitchcock fosse in realtà vissuto in una sorta di prigione dorata del male. Al contrario fu un uomo roso da un narcisismo parossistico, spinto fino alla sofferenza e all'autopunizione. Se infatti il regista si dedicava a rappresentare le reazioni di persone violate nella loro incolumità, l'uomo Hitchcock si faceva fotografare fino allo spasimo, come un delirante esibizionista, imponendo sé stesso anche nei suoi film, in spezzoni di pellicola che sono epigrafi visive di un mondo e di un'epoca abili a mescolare cronaca nera e rosa in un cocktail frizzante e stordente.
Meglio regnare all'inferno. Perché i serial killer popolano il cinema, la letteratura e la televisione
Mario Arturo Iannaccone
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2017
pagine: 527
Negli ultimi quarant'anni il serial killer è diventato sempre più popolare. Protagonista di film, romanzi, graphic novel e serie televisive, nella cultura pop è ritratto come una persona intelligente, astuta e capace, spesso come un vero intellettuale o artista della morte. Eppure le statistiche dimostrano che l'omicidio seriale non è in realtà così frequente come i media e la fiction farebbero supporre. Come si spiega, allora, questa sua presenza sempre più invadente? È una metafora della violenza e della solitudine che affliggono la società contemporanea? Forse. Ma c'è di più. Mario Iannaccone svela gli interessi che si nascondono dietro l'uso politico di un fenomeno molto circoscritto, dimostra come fatti di cronaca sanguinari vengano manipolati per rafforzare l'influenza di alcuni gruppi di pressione, e spiega come attorno al serial killer sia stato costruito tutto un mondo al solo scopo di rendere il problema più importante di quanto non sia: dall'istituzione di unità dedicate al suo studio (come l'americana Behavioral Science Unit) alla nascita di nuove figure professionali, quali il prodiere il mindhunter. Questo libro analizza il fenomeno da un punto di vista antropologico, sociologico, psicologico e politico, raccontando i casi celebri (i killer divenuti star nel loro campo), riflettendo sull'ansia sociale che hanno determinato, documentando l'interesse dimostrato da registi, scrittori e produttori e il fascino esercitato sul grande pubblico. Dalla politica alla psichiatria, dalla criminologia al cinema, Iannaccone accompagna il lettore alla scoperta di coloro che, per citare John Milton, hanno preferito «regnare all'inferno piuttosto che servire in paradiso».
Coco Chanel ed Elsa Schiaparelli. Due donne e il loro sogno
Gertrud Lehnert
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2017
pagine: 107
Sono vissute e hanno lavorato nella Francia della stessa epoca, hanno condiviso la tragica esperienza della seconda guerra mondiale e dell'occupazione, hanno dialogato con le più grandi personalità artistiche del loro tempo (Dali, Cocteau, Stravinskij e il Djagilev dei Ballets Russes, per non ricordarne che qualcuna) e infine - particolare non trascurabile - hanno entrambe rivoluzionato l'ambito in cui si è esercitato il loro genio: la moda. Eppure è difficile immaginare due personalità tanto diverse e lontane, l'una inventrice della «petite robe noire» (il tubino nero creato da Chanel nel 1926), l'altra del rosa shocking, per limitarsi a una facile, ma significativa contrapposizione. Del resto, questa «differenza» era già inscritta nelle loro origini: umili e povere quelle di Chanel, aristocratiche quelle della Schiaparelli. Forse non è un caso che la prima abbia scelto uno stile semplice e rigoroso, adatto a una donna che viaggia e che lavora, mentre la seconda abbia optato per soluzioni sempre originali e spesso molto fantasiose. Gertrud Lehnert tira i fili che compongono la trama della vicenda umana di queste due grandi creatrici, offrendoci, attraverso il racconto delle loro «vite parallele», il ritratto di un mondo e di un'epoca irripetibili.
Conversazioni con Simenon
Francis Lacassin
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2017
pagine: 191
Francis Lacassin, intellettuale, giornalista, editor, dal 1969 ha incontrato Simenon in più occasioni, divenendone uno degli interlocutori più rispettati. In queste conversazioni il grande scrittore parla della sua infanzia, della madre, degli inizi come giornalista, di quando è diventato scrittore con i suoi mille pseudonimi, dei suoi capolavori e delle opere meno conosciute, della sua prodigiosa tecnica di scrittura, di Maigret, di libri. Ma rivela anche le sue opinioni politiche, le sue convinzioni più intime su Dio e la morte, e le idee, sorprendenti, sui "poteri segreti" dell'uomo che la scienza non spiega.
Leni Riefenstahl. La regista di Hitler
Jérôme Bimbenet
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2017
pagine: 373
Ballerina, celebrata attrice di film di montagna, regista rivoluzionaria, straordinaria fotografa, Leni Riefenstahl (1902-2003) commise il grave errore di mettersi al servizio del nazismo. Nel 1932, l'incontro con Adolf Hitler cambiò il suo destino. Tra lei e il Führer fu un colpo di fulmine. Nel 1934, accettò di dirigere il film del Congresso del Partito Nazista a Norimberga, “Il trionfo della volontà” (Der Sieg des Glaubens), archetipo delle pellicole di propaganda, mentre due anni dopo firmò il film-documentario Olympia sui Giochi Olimpici di Berlino, che divenne un successo mondiale. Poi la fine della guerra e la caduta del Reich: Leni Riefenstahl sfuggì alla denazificazione, ma divenne oggetto di odio o, quantomeno, di sospetto. Tuttavia grandi registi quali Steven Spielberg e George Lucas hanno riconosciuto di averne subito l'influenza. Ma chi fu davvero «la regista del Führer»? Quanto fu consapevole degli orrori del nazismo? Quanto ne fu complice? E quale deve essere la relazione tra arte e politica, tra estetica e morale? Questa biografia ci restituisce la complessità di un'artista controversa, nella cui opera senso del bello e retorica del potere si combinano per dar vita a quel meccanismo perverso che è riuscito ad ammaliare una nazione e che ancora oggi esercita un fascino indecifrabile.