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Luni Editrice: Il sogno di Gutenberg

Storia illustrata dei tascabili

Storia illustrata dei tascabili

Aldo Lo Presti

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2025

pagine: 240

In questa "Storia illustrata dei Tascabili" appaiono, per la prima volta squadernati in forma antologica, tutti i testi editoriali che hanno accompagnato la nascita e l’uscita nelle librerie e nelle edicole delle molte collane economiche, varate dalle più svariate case editrici, per divulgare i capolavori della letteratura universale. Questa “ricognizione” permette di affermare con ragionevole certezza che la storia dei tascabili coincide con quella della stampa tout court, cioè dal torchio di Gutenberg a Magonza in poi, e che proprio il piccolo formato, per lo più in brossura ne ha qualificato il genere, per descrivere il quale si è fatto ricorso di volta in volta al vocabolario che si è avuto a disposizione, passando da “maneggevole” a “portatile”, da “paperback” a “tascabile” e, in quest’ultimo caso, grazie all’invenzione, per l’appunto, delle tasche. Sono qui rappresentate le case editrici che hanno inteso proporre i propri tascabili a un prezzo che va dal “tenuissimo” (1828) al “supereconomico” (1995), tutto in costanza di buoni propositi, solleticando l’amor proprio dei lettori, bramandone l’“incremento dei lumi” (1819), “diffondendo la generale cultura” (1882), permettendo la formazione di ben fornite e auspicabili “biblioteche di classici casalinghe” (1995), facendo così gustare in formato tascabile libri “tutt’altro che cari” (1948) tra quelli già pubblicati in altre collane di più alto prezzo. Attraverso questi volumi si può comprendere come il vero divulgatore di cultura (tipografo o editore che sia) abbia, fin dagli albori della stampa, cercato di diffondere la propria produzione editoriale. Se a far nascere i tascabili sia stata la ricerca affannosa del guadagno oppure il nobile intento di portare a tutti e in ogni dove i testi stampati, poco importa: il libro tascabile ha spostato completamente l’asse della cultura dall’essere appannaggio di pochi eletti a divenire disponibile per tutti, quindi uno degli esempi più chiari e lampanti della libertà di pensiero.
25,00

Nessuno contro tutti

Carmelo Bene, Maurizio Costanzo

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2025

pagine: 288

Si può far saltare in aria la televisione con la televisione stessa e producendo, allo stesso tempo, il più memorabile degli eventi televisivi mai realizzati in Italia? Sì, se la dinamite si chiama Carmelo Bene, genio indiscusso del Novecento, variabile impazzita per eccellenza. A Roma, il 27 giugno 1994 e il 23 ottobre 1995, dal Teatro Parioli, cornice del popolarissimo show di Maurizio Costanzo, si mandano in onda due esplosivi talk destinati agli allori della storia: Uno contro tutti, ovvero Carmelo Bene, indomita tigre da palco, versus giornalisti e detrattori lì chiamati a piegare, vanamente, l’incontenibile belva. Beffardo, «politicamente scorretto» ed eccedente ogni misura, CB, «macchina tritalinguaggio» nel midollo, in quattro ore di irrefrenabile mitraglia, lavora impunemente al cortocircuito dialettico, alla demolizione dei codici condivisi, allo scardinamento di ogni geometria possibile: ogni parola è oltre, è fuori, inconcepibile all’orecchio del pubblico che ascolta di morte alla democrazia, alla morale, alla famiglia, alla coscienza civile e all’intero pacchetto del «buon senso comune» tutelato, storicamente, dalla televisione stessa, questo braccio armato della «rappresentazione di Stato». Sfondare l’uno per sfondare l’altra. A trent’anni esatti da quelle due puntate, si pubblica, per la prima volta autorizzati, il testo integrale dei dialoghi corredato di un commentario analitico e capitoli d’approfondimento, perché si dia testimonianza completa di quella che Cristante, nella postfazione, definisce «una battaglia» vera e propria – contro tutta la televisione – «dall’esito impossibile, come in ogni guerra totale tra gli esseri umani e le loro estensioni, e il cui scopo è viverla e riviverla ancora, mentre intorno a noi le estensioni stesse cambiano e si ri-mediano incessantemente».
25,00

Dazai Osamu. La vita e le opere

Mario Scalise

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2025

pagine: 192

Il messaggio universale ed eterno di Dazai Osamu – vero alfiere del rinnovamento della società contro i mali che l’affliggono – è ancora oggi attualissimo, perché parla al lettore contemporaneo trasformando la sofferenza in arte, testimone egli stesso di un’epoca di crisi che risuona oggi più che mai nelle nostre incertezze, e colpisce soprattutto i giovani lettori, che trovano le proprie ansie molto simili a quelle che ha avuto lui stesso: egoismo, insensibilità, prepotenza, insofferenza verso l’autorità. Mario Scalise compone non una semplice biografia, ma un intreccio serrato tra vita e letteratura: racconta l’infanzia inquieta, la fragilità fisica e psicologica, le fughe e i tentativi di suicidio, le passioni e i fallimenti, intrecciandoli ai romanzi e ai racconti di Dazai. Emerge un’opera che affronta con disarmante sincerità i temi universali della solitudine, della colpa, della ricerca di autenticità, ricostruendo con rara precisione il percorso umano e creativo di questo straordinario narratore, restituendone le contraddizioni, i chiaroscuri, l’intima grandezza: canto spezzato che attraversa il Novecento, che ha trasformato la propria esistenza tormentata in materia letteraria, facendo della scrittura un diario disperato e lucido insieme. Sul piano letterario lo scrittore ha raggiunto i massimi livelli artistici nel racconto apertamente autobiografico, presente in quasi tutte le sue opere, al quale aggiunge il suo famoso umorismo, a volte di tono nichilistico, unito alla grande arte di saper trasformare quanto è oggettivamente ignobile o depravato al punto da commuovere il lettore invece di disgustarlo, utilizzando con rara maestria le risorse della sua lingua. Scalise ci invita a scoprire un autore che ha segnato la letteratura giapponese del Novecento, una vera guida per comprendere come, attraverso le sue parole, la fragilità umana possa diventare memoria condivisa, poesia indimenticabile, verità che ci riguarda.
22,00

Le avventure straordinarie di un cacciatore di libri

Simone Berni

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2025

pagine: 240

"Avventure di un cacciatore di libri" è un saggio narrativo in cui Simone Berni, uno dei più noti “cacciatori di libri” italiani, esperto di edizioni rare e bibliofilia, racconta con tono ironico e coinvolgente alcune delle sue esperienze più incredibili nella ricerca di volumi introvabili, misteriosi o leggendari. Attraverso una struttura a episodi, l’autore conduce il lettore in un viaggio che tocca l’Egitto a caccia di un’edizione pirata de "Il nome della rosa", la West Virginia dell’uomo falena, l’Antartide per un libro rarissimo, ma anche Budapest, Asti, la Maremma, il Kazakistan, la Transilvania e tanti altri luoghi reali e letterari. Il libro è arricchito da incontri con personaggi famosi (Umberto Eco, Oliviero Diliberto, Alfredo Castelli, Giampiero Mughini), aneddoti personali, riflessioni sul mestiere e sulla memoria, e incursioni nel mondo delle edizioni fantasma, dei falsi letterari, delle leggende editoriali. Berni ci racconta cosa spinge una persona a inseguire libri introvabili, a viaggiare tra mercatini polverosi, biblioteche segrete e siti oscuri del web, svelando i segreti e le follie del collezionismo librario. Avventure di un cacciatore di libri si legge d’un fiato, quasi come un poliziesco, perché mescola cultura, suspense e autoironia, ed è in grado di appassionare sia il bibliofilo esperto sia il lettore curioso. Un viaggio irresistibile tra storie vere, aneddoti sbalorditivi, e una sola certezza: la prossima avventura è sempre la più bella.
23,00

L'orrore soprannaturale nella letteratura

Howard P. Lovecraft

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2025

pagine: 112

"L'orrore soprannaturale nella letteratura" è il testo teorico più importante di Howard Phillips Lovecraft, scritto tra il 1925 e il 1927 e poi rivisto fino agli ultimi anni della sua vita. Si tratta di una monumentale indagine critica sullo sviluppo del fantastico e dell'orrore nella tradizione occidentale, dalle radici classiche e gotiche fino agli autori suoi contemporanei, un itinerario che attraversa i secoli. Con uno stile lucido e un rigore quasi filologico, Lovecraft traccia un percorso che va da Omero e dai romanzi gotici del Settecento, fino a Edgar Allan Poe, M. R. James, Algernon Blackwood, Lord Dunsany e altri protagonisti del weird, nel tentativo di afferrare l'essenza del terrore. Il valore dell'opera non è solo storico-letterario, ma teorico: Lovecraft definisce l'orrore autentico come l'esperienza del "cosmico" – la consapevolezza che l'uomo non è al centro dell'universo ma ne è un esile frammento – ben distinto dal semplice macabro o dal gusto per il grottesco, e individua la radice del vero orrore non nel sangue o nel raccapricciante, ma nello scarto improvviso tra la fragile percezione umana e l'immensità dell'ignoto. Il saggio elabora una vera poetica dell'inquietudine: l'orrore più alto nasce quando l'immaginazione tocca il senso del limite umano e la vertigine dell'infinito. L'orrore soprannaturale nella letteratura è un documento essenziale per comprendere la genesi della narrativa weird e la stessa opera di Lovecraft. La sua capacità di sistematizzare autori disparati in una visione unitaria ne fa un classico imprescindibile della teoria letteraria e per questo motivo il saggio è al tempo stesso un manuale critico e una confessione poetica: dietro l'analisi degli scrittori del passato, vibra la voce di un autore che stava costruendo il proprio universo letterario, il Mito di Cthulhu. Lovecraft parlando con forza al nostro bisogno di capire il lato oscuro della cultura, illumina il nostro stesso rapporto con la paura e con il mistero.
16,00

Il romanzo sperimentale

Il romanzo sperimentale

Émile Zola

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2025

pagine: 352

Il romanzo sperimentale di Émile Zola, pubblicato in Francia nel 1880, rappresenta il Manifesto teorico del Naturalismo e uno dei manifesti più influenti della letteratura europea: non un semplice saggio critico, ma un testo fondativo che intende stabilire i princìpi di una nuova concezione del romanzo. Zola, influenzato dalle teorie positiviste e dal metodo scientifico di Claude Bernard, definisce il romanzo non più esercizio di fantasia o evasione estetica, ma come uno strumento di conoscenza, capace di applicare alla realtà sociale e psicologica gli stessi princìpi osservativi ed empirici delle scienze naturali. Per Zola lo scrittore deve osservare, registrare e riprodurre i fenomeni della vita con lo stesso rigore dello scienziato. Il romanzo diventa in questo modo, laboratorio: i personaggi non sono figure astratte, ma “casi” inseriti in condizioni precise attraverso cui verificare le leggi che regolano passioni, comportamenti, rapporti economici e sociali. La letteratura si trasforma in strumento di conoscenza, capace di illuminare le dinamiche più profonde dell’individuo e della società, attribuendo a essa una funzione conoscitiva e al tempo stesso etica, in grado di contribuire alla comprensione e al miglioramento della società. Il romanzo sperimentale è un testo centrale per la storia del pensiero letterario moderno: da un lato documento della cultura ottocentesca, dall’altro riflessione che continua a sollecitare il dibattito sul ruolo e sulle finalità della scrittura narrativa. In questa dimensione, l’opera di Zola diventa progetto per un’arte fondata sull’osservazione rigorosa e sull’impegno civile che continua a interrogare gli scrittori e i lettori contemporanei per comprendere il rapporto fra scienza e letteratura, e per valutare le radici storiche delle moderne teorie del romanzo.
25,00

I poeti di Giolitti

I poeti di Giolitti

Giancarlo Perna

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2025

pagine: 160

Nella prima decade del secolo scorso, l’Italia sotto la guida di Giolitti aveva lavorato sodo e si era arricchita. La modernità eccitante delle città, prevalendo sui costumi immutati delle campagne, aveva attratto gli sguardi dei poeti. Divennero oggetto di poesia – ma vale anche per le arti figurative – i fumaioli delle fabbriche, le insegne dei negozi, i treni in corsa, gli spettacoli di strada con i mangiafuoco e i saltimbanchi. Fecero capolino anche le ombre degli emarginati che le metropoli espongono come in vetrina. Grulli, pinzochere e cocotte danzavano nei versi come un tempo i Fauni e le Oreadi. La confusione della folla urbana e il degrado delle periferie attiravano artisti e poeti al pari dell’incanto della pace campestre o un riflesso del tramonto sull’onda del mare di una volta. La rivoluzione principale della poesia nuova è il ripudio del bello poetico. La rima, che era il marchio del settore, scomparve. Presero congedo anche metrica, ritmo del verso, forma della composizione. Tutto si confondeva e accavallava. La sensazione del lettore era di oscillare tra uno scritto in prosa e una filastrocca della nonna. Questa babele fu detta “verso libero”. In questa rinnovata poesia, negli anni ’80 dell’Ottocento, nacquero ben diciotto uomini che diventeranno poeti e fioriranno negli anni di Giovanni Giolitti. Un rigoglio senza precedenti anche per i picchi di fama raggiunti da diversi fra loro. Ricordiamo Umberto Saba e Guido Gozzano, Corrado Govoni, Clemente Rebora, Aldo Palazzeschi, Enrico Cavacchioli, Marino Moretti, Dino Campana, Sergio Corazzini, Vincenzo Cardarelli, Camillo Sbarbaro, Giuseppe Ungaretti, Luciano Folgore… Molti di questi, come altri citati, brucerà in un pugno di decenni gli incanti della sua giovane vita; altri percorreranno quasi tutto il Novecento. Di questi poeti la superba penna di Giancarlo Perna ci parla, quasi “vagolando” senza meta, per dare l’idea del clima e del tempo, del loro credo, del loro vivere – a volte il tempo di un mattino – della loro poesia, schiudendo l’uscio per sbirciare in casa loro e fare conoscenza dei protagonisti in carne e ossa.
20,00

La favola della mia vita

La favola della mia vita

Hans Christian Andersen

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2025

pagine: 880

"La favola della mia vita" (pubblicata nel 1855), costituisce una testimonianza imprescindibile per comprendere non solo la parabola biografica di Hans Christian Andersen, ma anche il contesto culturale europeo del XIX secolo. In queste pagine l’autore danese, già consacrato come il più grande innovatore della fiaba moderna, ricostruisce la propria vicenda umana offrendo un’immagine intima e letterariamente ricercata della propria esistenza, sospesa tra sogno e realtà. La narrazione, che prende avvio dall’infanzia poverissima a Odense e attraversa l’ascesa verso la fama internazionale, mette in luce i nodi cruciali della sua formazione: la scoperta precoce del teatro, la vocazione poetica, il rapporto conflittuale con la società borghese e le istituzioni culturali del tempo. L’autobiografia non si limita a registrare eventi; diventa un laboratorio poetico in cui Andersen rielabora esperienze, sentimenti e traumi, proiettandoli nelle strutture narrative che informeranno la sua opera fiabesca. Andersen ricostruisce con straordinaria finezza psicologica le esperienze decisive della propria crescita spirituale e creativa, fino a quando, accolto dai circoli letterari e artistici di Copenhagen, poté finalmente esprimere il proprio talento. È qui che il racconto si fa evocativo, popolandosi di personaggi illustri, mecenati generosi, amori inconfessati e delusioni profonde, restituendo una dimensione corale e affascinante della società europea ottocentesca. Ne emerge un Andersen sensibile, complesso, malinconico e allo stesso tempo straordinariamente lucido nel raccontare la solitudine dell’artista e la tensione perenne verso una felicità spesso sfuggente. "La favola della mia vita" rivela le matrici simboliche e tematiche delle fiabe – la marginalità, l’anelito alla trasformazione, la dialettica tra sofferenza e redenzione – mostrando come la vita dell’autore e la sua produzione artistica si rispecchino costantemente, restituendo al lettore un’immagine commovente e autentica di Hans Christian Andersen: quella di un uomo che trasformò il dolore e la meraviglia della propria esistenza in un’opera letteraria immortale, nella convinzione profonda che ogni vita, in fondo, sia essa stessa una favola da raccontare.
32,00

Vita di George Sand

Vita di George Sand

André Maurois

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2025

pagine: 640

Vita di George Sand di André Maurois offre un ritratto vivido e sfaccettato di una delle figure più complesse del XIX secolo. Aurore Dupin, nota con lo pseudonimo di George Sand (Parigi 1804 – Nohant-Vic 1876), figura centrale nel panorama culturale europeo dell’Ottocento, non è solo una scrittrice, ma un’interprete radicale della modernità, capace di infrangere convenzioni letterarie, morali e politiche. Attraverso un costante dialogo con le fonti – lettere, diari, testimonianze coeve – Maurois evita ogni forma di idealizzazione restituendo una personalità complessa, segnata da tensioni tra aspirazioni universali e contingenze storiche: emerge il profilo di un’intellettuale che, pur operando entro le strutture della società borghese, seppe forzare i limiti imposti al discorso femminile e politico. Attraverso amori celebri, battaglie ideologiche, romanzi sperimentali, la produzione narrativa, l’impegno pubblico, le relazioni personali e l’autocostruzione identitaria della scrittrice, l’autore indaga l’identità di una donna che fu, insieme, simbolo romantico e antesignana del femminismo. La prosa limpida di Maurois rivela con grazia l’inesauribile contraddizione che abita George Sand: ribelle e materna, mistica e razionale, anarchica e nostalgica. Frutto di rigorosa ricerca storica e di profondo intuito psicologico, quest’opera non si limita a raccontare una vita straordinaria, ma invita a interrogarsi sul rapporto tra libertà individuale e struttura sociale, tra ispirazione artistica e impegno politico; una biografia che si legge come un romanzo d’idee, dove ogni dettaglio è un frammento di storia.
30,00

Raffaele Mattioli oltre la banca

Raffaele Mattioli oltre la banca

Elena Grazioli

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2025

pagine: 352

Che cosa aveva fatto di Raffaele Mattioli (Vasto 1895 - Roma 1973) la figura insostituibile che era? Perché se ne sente la mancanza, in banca e fuori dalla banca? Mattioli è stato definito il “banchiere umanista” per antonomasia, ma la sua personalità è troppo multiforme per lasciarsi racchiudere in una formula abusata come questa. «Per dirla con Charles Percy Snow (1959)», afferma Sandro Gerbi, «in lui le “due culture” – quella umanistico-letteraria e quella tecnico-scientifica – riescono a convivere in modo armonioso, sono un tutt’uno, e si traducono in una costante tensione intellettuale, in un’inusuale capacità di ascolto dell’altro, in una riaffermata attenzione verso l’interesse generale». Raffaele Mattioli oltre la banca propone un ritratto inedito, costruito attraverso un filo rosso che collega i tanti ricordi degli amici a lui più cari, dei suoi famigliari, delle persone che lo hanno incontrato lungo il proprio cammino, dei grandi letterati e personaggi di spicco di quel periodo dell’Italia dove spesso i sogni riuscivano a diventare realtà: Riccardo Bacchelli, Enrico Cuccia, Guido Carli, Mario Soldati, Giovanni Arpino, Sergio Solmi… Questo che ci rende Elena Grazioli è un ritratto meno “tecnico” e più umano di tanti altri, attento soprattutto a dare a questo personaggio lo spessore che lo ha caratterizzato, come attestano pressoché unanimemente tutti coloro che hanno avuto occasione di frequentarlo. Ma le immagini di Mattioli che si vogliono restituire sono anche quelle che, negli anni, sono arrivate al largo pubblico attraverso i giornali, in occasione e dopo la sua scomparsa. Un mosaico di voci e fotogrammi che restituisce, nella sua complessità, l’umanità profonda di «un uomo di lettere e di cifre», come lo ha definito Benedetto Croce.
26,00

Vita di Dostoevskij narrata da sua figlia

Vita di Dostoevskij narrata da sua figlia

Ljubov'Fëdorovna Dostoevskaja

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2025

pagine: 368

"Vita di Dostoevskij narrata da sua figlia" rappresenta un documento biografico e storico-letterario di eccezionale valore: lontana dalle analisi critiche e accademiche, Ljubov’ disegna un affresco familiare che restituisce il lato più umano del celebre scrittore. Pubblicata originariamente in francese, testimonia una volontà di rivolgersi a un pubblico internazionale e una tensione tra appartenenza russa e aspirazione europea, l'esigenza memorialistica e affettiva, ma anche la volontà di fissare in forma narrativa le esperienze familiari e l’eredità paterna. Questa Vita di Dostoevskij narrata da sua figlia è al tempo stesso biografia, confessione, atto d’amore e testimonianza storica; il volume mescola memoria familiare e introspezione, offrendo al lettore un ritratto profondo, intimo e spesso struggente di Dostoevskij: qui non è il gigante letterario, ma il padre fragile, a volte duro, sempre assorbito dal pensiero e dalla creazione. Ljubov’, mentre racconta la fatica della scrittura, i debiti, la malattia, l’amore per la famiglia, e quella fede che arde sotto la superficie delle sue opere, ci regala anche scene domestiche, dettagli affettuosi, il suono delle sue rare risate e fornisce informazioni di prima mano, spesso assenti nelle fonti ufficiali, rivelando lati inediti della personalità dostoevskiana: in pratica ci svela un Dostoevskij inedito. Ogni pagina è un frammento d’anima, che racconta silenzi, timidezze, sorrisi appena accennati. Ljubov’ non vuole spiegare, ma evocare. Questo libro commuove e informa, è una porta che si apre sull’universo dostoevskiano da dentro, con la luce soffusa di un affetto che non giudica ma contempla, è la luce tremolante che si accende quando l’amore cerca di trattenere ciò che fugge. Una lettura da ascoltare con il cuore.
25,00

Italo Svevo mio marito

Italo Svevo mio marito

Livia Veneziani Svevo

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2025

pagine: 176

Italo Svevo mio marito è un documento letterario e biografico di primaria importanza, una fonte quasi essenziale per comprendere la dimensione privata, intellettuale e relazionale di Italo Svevo. Attraverso un racconto lineare, sobrio e attento, l’autrice documenta le tappe principali della vita coniugale e letteraria dell’autore triestino, offrendo al lettore elementi inediti sul contesto familiare e sulla ricezione dell’opera sveviana, nonché uno sguardo unico e umano dell’uomo dietro l’autore. Il libro è molto più che un ricordo familiare, è un diario in filigrana di un’intera epoca, in cui il silenzio borghese si infrange sotto il peso della letteratura e della ricerca interiore; è un viaggio nella Trieste del primo Novecento, tra lettere, salotti, sogni letterari e amicizie immortali come quella con James Joyce e Valéry Larbaud, ci aiuta a comprendere lo sviluppo della coscienza sveviana, il suo rapporto con la critica, con l’Europa, con il proprio tempo, un tassello imprescindibile per la ricostruzione del clima intellettuale mitteleuropeo di inizio secolo. Livia osserva, comprende, accompagna. Il tono equilibrato e la profondità della riflessione autobiografica restituiscono uno sguardo interno alla genesi e alla ricezione dei testi sveviani. Non racconta Italo Svevo come mito, non indulge mai all’aneddoto facile, scrive con voce limpida e ci porta ai giorni condivisi con suo marito nel loro appartamento di Trieste, tra i rifiuti degli editori e la tenacia di uno scrittore che, per lunghi anni, visse nell’ombra e, così facendo, con un ritratto toccante e vero, ci presenta il grande scrittore come uomo, ironico, fragile, inquieto. Italo Svevo mio marito non è solo memoria privata, ma testimonianza culturale viva, un canto discreto che accarezza le ombre e restituisce, nella forma più pura, il senso del vivere accanto a un grande scrittore.
20,00

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