Manifestolibri: Esplorazioni
Il tempo delle costituzioni. Dall'Italia all'Europa
Libro: Copertina morbida
editore: Manifestolibri
anno edizione: 2014
pagine: 191
Questo volume indaga la riapertura della "questione costituzionale" in Italia, dinanzi alle radicali trasformazioni del tessuto sociale e produttivo realizzate dal liberalismo all'italiana del "ventennio berlusconiano". Al tempo stesso mette a fuoco la dimensione istituzionale propriamente europea, sconvolta dal crescente rilievo del "diritto europeo dell'emergenza" che, con il Fiscal Compact e gli altri Trattati internazionali varati per cercare di fronteggiare la crisi dell'Eurozona, ha profondamente mutato il tradizionale "quadro comunitario" (che si era cercato di rafforzare con il Trattato di Lisbona entrato in vigore nel dicembre 2009) entro il quale operavano le politiche dell'Unione. Si è determinato così anche un conflitto strisciante tra gli accordi di diritto internazionale sottoscritti dagli Stati sovrani e le istituzioni dell'Unione europea. L'obiettivo dei saggi che compongono il volume è quello di affrontare le crisi istituzionali ed economiche rivendicando spazi politici, sociali e istituzionali dove affermare inedite pratiche democratiche, nuovi diritti e politiche sociali che rispondano a criteri di giustizia ed equità, lottando contro il progressivo concentramento della ricchezza nelle mani di sempre più ristrette élites globali.
Diritto al lavoro. Beffa o sfida?
Giovanni Mazzetti
Libro: Copertina morbida
editore: Manifestolibri
anno edizione: 2014
pagine: 206
I fatti parlano in modo brutale: nonostante le costituzioni di molti paesi europei riconoscano un " diritto al lavoro", la disoccupazione ha superato in Europa i trenta milioni di individui. Questo libro, con un'indagine insieme rigorosa e provocatoria, s'interroga sulle ragioni profonde di questa contraddizione tra i principi e la realtà. L'autore ripercorre le tappe storiche attraverso cui si è giunti a rivendicare un diritto al lavoro e analizza la natura dei mutamenti sociali che, con il Welfare di tipo keynesiano, hanno consentito un primo effettivo riconoscimento di questo diritto. Si addentra poi nell'analisi della crisi che ha investito il Welfare State facendo riesplodere la disoccupazione. Poiché al passato non si ritorna, e poiché la disoccupazione è il portato di una tendenza di lungo periodo imputabile all'applicazione della tecnologia ai processi produttivi, la vera sfida del diritto al lavoro può essere vinta, a livello europeo, solo scommettendo sulla riduzione della giornata lavorativa a parità di salario, quindi con una redistribuzione del lavoro che, rifondando lo Stato sociale, prospetti un'uscita dal modo capitalistico di produzione e di consumo.
Il feticcio della meritocrazia
Carmelo Albanese
Libro: Libro in brossura
editore: Manifestolibri
anno edizione: 2013
pagine: 111
La meritocrazia è considerata dalle retoriche dominanti il rimedio di ogni male e l'unico criterio di giustizia compatibile con l'efficienza e lo sviluppo di una società. Questo pamphlet, tenendosi alla larga da ogni ideologia, dimostra da un punto di vista logico l'inconsistenza e la contraddittorietà dell'ipotesi meritocratica. Mediante una serie di semplici esempi e modelli, l'autore ci mostra tutti i paradossi che attraversano l'ideologia meritocratica, la quale, presa sul serio, condurrebbe a risultati diametralmente opposti a quelli che insistentemente promette. In primo luogo, a una disgregazione della compagine sociale e al fallimento di ogni forma di cooperazione.
Quando tutto era possibile. 1960-1980 come l'Italia esporta cultura
Douglas Mortimer
Libro: Copertina morbida
editore: Manifestolibri
anno edizione: 2013
pagine: 159
1960-1980: una stagione di conflitti che investe tutti gli strati della società italiana e che, per durata, non ha nulla di simile in alcun paese dell'area occidentale. Ma questi sono anche gli anni che vanno da "Per un pugno di dollari" di Sergio Leone a "Il nome della rosa" di Umberto Eco: due momenti che rappresentano l'inizio e la fine di un periodo irripetibile della nostra cultura, l'ultimo in cui occupa un ruolo centrale a livello internazionale. E questo mentre le strade delle città vengono attraversate da conflitti sociali violenti che traducono immediatamente in agire politico la loro intensità e l'innovazione culturale gioca un ruolo essenziale per legittimare la radicalità delle scelte di campo. D'altra parte sembra proprio della tradizione italiana, dal Rinascimento in poi, far nascere sul terreno del conflitto interno, dello scontro violento tra fazioni, il dinamismo creativo della sua cultura. Dal cinema alla musica, dall'architettura all' arte, dalla pubblicità ai fumetti, dall'editoria alla fiction televisiva, dal design alla moda, dal teatro alle radio libere, la cultura italiana degli anni Sessanta e Settanta sapeva trasformare, riproporre e anticipare in maniera assolutamente originale generi di consumo e modelli culturali di massa alternativi a quelli angloamericani e per di più esportabili.
Il laico impertinente. Laicità e democrazia nella crisi italiana
Michele Martelli
Libro: Copertina morbida
editore: Manifestolibri
anno edizione: 2013
pagine: 171
Mentre l'invadenza della Chiesa nella vita pubblica italiana si fa sempre più visibile, questo libro propone una difesa intransigente e a tutto campo dei valori costituzionali della laicità: separazione dello Stato dalla Chiesa, eguaglianza dei diritti civili di tutti i cittadini, autonomia della ragione dai dogmatismi e dai fanatismi religiosi. In una serrata concatenazione di riflessioni e interventi, alcuni dei quali apparsi sulla rivista "Micromega", l'autore affronta con polemica "impertinenza" tutti i nodi irrisolti della mancata laicità dello Stato italiano, dalla bioetica alle leggi sulla fecondazione assistita, dalla negazione dei diritti degli omosessuali alle discriminazioni religiose, dalla laicità della scuola alla questione dei simboli religiosi.
Il sasso e il filo di lana. Essere maestri, essere bambini
Sergio Viti
Libro: Copertina morbida
editore: Manifestolibri
anno edizione: 2013
pagine: 170
Questo libro presenta al tempo stesso il racconto di una straordinaria esperienza di insegnamento nelle scuole elementari e una riflessione coraggiosa e innovativa su cosa dovrebbe essere la scuola. Contro la didattica distante e autoritaria della tradizione l'autore ci propone, illustrandolo con numerosi esempi, un percorso di dialogo e di crescita comune del maestro e degli allievi. In queste pagine troverete un'infanzia vivace, ricca di domande, di curiosità e di inattese intuizioni, ben diversa da quella immagine stereotipa di passività e povertà intellettuale troppo spesso applicata ai più piccoli. Da questa attenzione alle qualità straordinarie dell'infanzia nasce un'idea interattiva e non gerarchica del rapporto tra maestro e alunno e, in controluce, emergono le pecche e le insufficienze della scuola italiana e delle "riforme" che ne hanno ulteriormente ridotto le potenzialità.
Estetiche della globalizzazione
Libro: Copertina morbida
editore: Manifestolibri
anno edizione: 2013
pagine: 143
Cosa hanno cambiato i processi di globalizzazione economica e politica nelle diverse forme di espressione e di creatività del mondo postmoderno. Questo libro chiama una serie di studiosi, storici dell'arte, filosofi, architetti e urbanisti a confrontarsi sul tema dell'arte, in un momento storico in cui le società vivono tumultuose trasformazioni e in cui i linguaggi e gli stili di vita entrano in crisi. La produzione dell'oggetto artistico scivola in un mondo divenuto un unico grande supermercato, entra in un circuito sempre più vasto di scambio e consumo di oggetti e beni con l'obiettivo di una riproducibilità illimitata. Oggetti dominati dalla logica dell'effimero e del deperimento che destinano la produzione artistica al dominio della casualità. Il volume traccia una mappa di queste trasformazioni e ne propone una lettura critica a più voci.
Presente storico. Nuovi interventi
Sergio Luzzatto
Libro: Libro in brossura
editore: Manifestolibri
anno edizione: 2012
pagine: 240
Non sono molti, in Italia, gli storici che ci mettono la faccia. Professionista del passato, Sergio Luzzatto si impegna da tempo per "comunicare" la storia senza svilirla: senza trasformarla in un pascolo per dilettanti allo sbaraglio, né in un terreno di caccia per la cultura politicante. I suoi interventi pubblici muovono sempre dalla convinzione che anche il mestiere di storico - se fatto come si deve - è una professione socialmente utile. Le Italie (e le Italiette) giunte in ordine sparso all'appuntamento con il 150° anniversario dell'Unità; le figure, le figurine e i figuranti di una Repubblica a tutt'oggi senza Pantheon; la vitalità dei libri nell'età della loro morte presunta; gli spazi del tempo presente come zone abitate dal passato. Costruita lungo quattro percorsi narrativi, questa raccolta di interventi si offre come una piccola guida per saper riconoscere il nostro come un "presente storico".
La furia dei cervelli
Giuseppe Allegri, Roberto Ciccarelli
Libro: Libro in brossura
editore: Manifestolibri
anno edizione: 2011
pagine: 144
"Gli intellettuali sono i primi a fuggire, subito dopo i topi, e molto prima delle puttane". Il verso di Majakovskij sarebbe una ragione sufficiente per non parlare della fuga dei cervelli. Una formula che riflette l'ipocrisia delle classi dirigenti che hanno prodotto il genocidio sociale e politico delle ultime generazioni. Piuttosto che soffermarsi su un fenomeno minoritario come l'emigrazione intellettuale, questo libro va alla radice dell'esclusione di milioni di persone dal patto sociale, in una repubblica travolta da una crisi senza precedenti, ma anche attraversata da movimenti studenteschi e universitari, del lavoro autonomo e delle partite Iva, del mondo della cultura e della conoscenza. Davanti a questi sommovimenti del Quinto Stato, cioè del lavoro indipendente sospeso tra schiavitù e autonomia, la sinistra resta in panchina. Il libro non propone una visione vittimista del "precariato", preferendo sottolineare le potenzialità dell'indipendenza come spazio di conflitto e di innovazione istituzionale, dove si ntrecciano rivendicazione dei diritti sociali e reinvenzione della politica. Benvenuti nella lotta che è da sempre vostra. Benvenuti nella repubblica del Quinto Stato.
Stalin privato e pubblico
Osvaldo Sanguigni
Libro: Copertina morbida
editore: Manifestolibri
anno edizione: 2011
pagine: 159
Stalin previde che, dopo la sua morte, sulla sua tomba sarebbe stata gettata abbondante spazzatura, ma il vento della storia l'avrebbe ripulita. I grandi crimini dello stalinismo sono un fatto assodato. E tuttavia, nella Russia attuale, la popolarità e la suggestione del dittatore georgiano ritornano prepotentemente. Questo libro, avvalendosi di una vasta documentazione originale, ricostruisce i tratti e i paradossi di questo inquietante protagonista del Novecento, indagando i molti misteri che circondano la sua figura, la sua carriera politica e il suo sistema di potere. E scandagliando anche la sua vita privata e la sua cerchia più ristretta. Ma la domanda decisiva nell'era di Putin è se il culto della personalità sia davvero morto insieme al dittatore georgiano.
Che cos'è il berlusconismo. La democrazia deformata e il caso italiano
Rino Genovese
Libro: Libro in brossura
editore: Manifestolibri
anno edizione: 2011
pagine: 146
Questo piccolo libro cerca di prendere le misure della catastrofe che si è abbattuta sulla già debole democrazia italiana con l'avvento del berlusconismo. E ritiene di rintracciarne le cause, vicine e lontane, nel lungo lavoro di scavo della vecchia talpa della rivoluzione passiva che ha condotto, infine, a un immobilismo agitato, distruttivo dell'idea stessa di politica. L'autore però non si limita a una riflessione storica, e fa del caso italiano il banco di prova di una teoria critica dell'ibridazione dei tempi storici e delle culture differenti, come pure del populismo in generale. La diagnosi è severa. Il berlusconismo non finisce, non può finire, perché è un congegno che non si riduce al personaggio da cui prende il nome. Nella sua alleanza con la Lega, soprattutto, esso esprime un groviglio di interessi e illusioni che sono l'indice del sostanziale fallimento dello Stato nazionale italiano. Solo la ricostruzione di lunga lena dì una sinistra polìtica, insieme con la ripresa "dei movimenti sociali, potrebbe un giorno spezzare il groviglio.