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Marsilio Arte: Cataloghi

Marina Apollonio. Oltre il cerchio

Marina Apollonio. Oltre il cerchio

Libro: Libro rilegato

editore: Marsilio Arte

anno edizione: 2024

pagine: 184

Ricerca visiva, sperimentazione tecnica e di materiali sono i tratti distintivi della prolifica attività artistica di Marina Apollonio (Trieste, 1940), attualmente considerata un’esponente di prim’ordine dell’Arte Optical e Cinetica, la cui produzione è emblema della sua rigorosa e costante sperimentazione artistica, tra pittura, scultura e disegno; opere statiche, in movimento e ambientali; bianco e nero, ricerca cromatica. Il catalogo, pubblicato da Marsilio Arte in occasione dell’omonima retrospettiva, la più ampia mai realizzata in ambito museale in Italia, “Marina Apollonio. Oltre il cerchio” (Peggy Guggenheim Collection, Venezia, 12 ottobre 2024 - 3 marzo 2025) è curato, come la mostra, dalla storica dell’arte Marianna Gelussi. Il volume raccoglie i saggi della curatrice, dello storico dell’arte Arnauld Pierre, del direttore del Metropolitan Museum of Art di New York Max Hollein, seguiti da un’intervista all’artista di Cecilia Alemani, curatrice e storica dell’arte. Il percorso espositivo ripercorre la produzione artistica di Apollonio dal 1963 ad oggi, attraverso un centinaio di opere provenienti da diverse istituzioni museali, nazionali ed internazionali, tra cui la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, il MART di Rovereto, la Neue Galerie di Graz, la Kunsthalle Recklinghausen e il Ritter Museum di Waldenbuch, in Germania, il Museum Haus Konstruktiv di Zurigo e la Fondation Villa Datris de l’Isle-sur-la-Sorgue, in Francia. Il catalogo ripercorre la carriera dell’artista, evidenziando lo stretto legame della triestina con la Serenissima, a partire dagli esordi, compiuti proprio a Venezia, sino all’incontro del 1968 con Peggy Guggenheim alla Galleria Barozzi. In quell’occasione, la mecenate commissionò ad Apollonio Rilievo n. 505, tutt’oggi parte della collezione e testimonianza del grande interesse della Guggenheim nei confronti delle giovani avanguardie. Di fatti, la mostra si inserisce nella tradizione espositiva del museo che, oltre a promuovere esposizioni di stampo internazionale, ospita rassegne volte a celebrare i protagonisti della scena artistica nazionale del secondo dopoguerra promossi da Peggy Guggenheim, quali Edmondo Bacci, a cui è stata dedicata la recente monografica, Tancredi Parmeggiani, e ora, Marina Apollonio.
40,00

Marina Apollonio. Beyond the circle

Marina Apollonio. Beyond the circle

Libro: Libro rilegato

editore: Marsilio Arte

anno edizione: 2024

pagine: 184

Ricerca visiva, sperimentazione tecnica e di materiali sono i tratti distintivi della prolifica attività artistica di Marina Apollonio (Trieste, 1940), attualmente considerata un’esponente di prim’ordine dell’Arte Optical e Cinetica, la cui produzione è emblema della sua rigorosa e costante sperimentazione artistica, tra pittura, scultura e disegno; opere statiche, in movimento e ambientali; bianco e nero, ricerca cromatica. Il catalogo, pubblicato da Marsilio Arte in occasione dell’omonima retrospettiva, la più ampia mai realizzata in ambito museale in Italia, “Marina Apollonio. Oltre il cerchio” (Peggy Guggenheim Collection, Venezia, 12 ottobre 2024 - 3 marzo 2025) è curato, come la mostra, dalla storica dell’arte Marianna Gelussi. Il volume raccoglie i saggi della curatrice, dello storico dell’arte Arnauld Pierre, del direttore del Metropolitan Museum of Art di New York Max Hollein, seguiti da un’intervista all’artista di Cecilia Alemani, curatrice e storica dell’arte. Il percorso espositivo ripercorre la produzione artistica di Apollonio dal 1963 ad oggi, attraverso un centinaio di opere provenienti da diverse istituzioni museali, nazionali ed internazionali, tra cui la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, il MART di Rovereto, la Neue Galerie di Graz, la Kunsthalle Recklinghausen e il Ritter Museum di Waldenbuch, in Germania, il Museum Haus Konstruktiv di Zurigo e la Fondation Villa Datris de l’Isle-sur-la-Sorgue, in Francia. Il catalogo ripercorre la carriera dell’artista, evidenziando lo stretto legame della triestina con la Serenissima, a partire dagli esordi, compiuti proprio a Venezia, sino all’incontro del 1968 con Peggy Guggenheim alla Galleria Barozzi. In quell’occasione, la mecenate commissionò ad Apollonio Rilievo n. 505, tutt’oggi parte della collezione e testimonianza del grande interesse della Guggenheim nei confronti delle giovani avanguardie. Di fatti, la mostra si inserisce nella tradizione espositiva del museo che, oltre a promuovere esposizioni di stampo internazionale, ospita rassegne volte a celebrare i protagonisti della scena artistica nazionale del secondo dopoguerra promossi da Peggy Guggenheim, quali Edmondo Bacci, a cui è stata dedicata la recente monografica, Tancredi Parmeggiani, e ora, Marina Apollonio.
40,00

Nebula. Ediz. inglese

Nebula. Ediz. inglese

Libro: Libro rilegato

editore: Marsilio Arte

anno edizione: 2024

pagine: 320

In occasione di Nebula, seconda mostra della Fondazione In Between Art Film esposta presso il Complesso dell’Ospedaletto di Venezia, dal 17 aprile al 24 novembre 2024, Marsilio Arte pubblica l’omonimo catalogo a cura di Bianca Stoppani, con Alessandro Rabottini e Leonardo Bigazzi. Caratterizzato da testi inediti, immagini d’archivio e materiali di ricerca, il volume, che segue l’ordine del percorso espositivo articolato in otto “stazioni”, riflette sui processi di creazione e realizzazione delle video installazioni site-specific di Basir Mahmood (1985, Pakistan/Paesi Bassi), Ari Benjamin Meyers (1972, USA), Christian Nyampeta, Giorgio Andreotta Calò (1979, Italia), Basel Abbas e Ruanne Abou-Rahme (1983, Cipro/1983, USA), Cinthia Marcelle e Tiago Mata Machado (1974, Brasile/1973, Brasile), Saodat Ismailova (1981, Uzbekistan) e Diego Marcon (1985, Italia). Tutte le opere sono state commissionate e prodotte dalla Fondazione In Between Art Film, l’istituzione concepita da Beatrice Bulgari per promuovere la cultura delle immagini in movimento e sostenere gli artisti, i musei e i teorici internazionali che esplorano il dialogo tra discipline e time-based media. L’idea della mostra s’ispira al fenomeno della nebbia come condizione fisica e metafisica in cui, ridotte le possibilità di orientamento visivo, è richiesto lo sviluppo di strumenti sensoriali necessari a comprendere ciò che ci circonda. Come sottolinea Beatrice Bulgari, Nebula è «un'orchestrazione di immagini e suoni nello spazio, una testimonianza dell'indeterminatezza che rende il nostro tempo così opaco e difficile da navigare», guidati dal «desiderio di avviare scambi che, speriamo, saranno al tempo stesso artistici, culturali e umani». Il catalogo si presenta come un invito a indagare il pensiero politico, sociale e filosofico che ha ispirato l’espressione artistica di ciascun autore, il cui sguardo illumina un dialogo continuo tra passato e presente, tra determinato e indeterminato. Le immagini di Giacomo Bianco aprono e chiudono il volume, mostrandoci il cielo di Venezia nelle sue innumerevoli gradazioni di colore. In apertura, la premessa della presidente della Fondazione In Between Art Film, Beatrice Bulgari, a seguire la nota curatoriale di Bianca Stoppani e i saggi di Alessandro Rabottini e Leonardo Bigazzi. La sezione centrale è arricchita dagli scatti delle installazioni presenti in mostra, che ripercorrono il percorso espositivo.
40,00

Picasso lo straniero

Picasso lo straniero

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio Arte

anno edizione: 2024

pagine: 240

Espatriato, ma anche comunista, anarchico e avanguardista. È il Pablo Picasso protagonista della mostra Picasso lo straniero, a cura di Annie Cohen-Solal, storica e saggista, e Cècile Debray, presidente del Museè national Picasso-Paris, visitabile a Palazzo Reale – Milano dal 20 settembre 2024 al 2 febbraio 2025 e accompagnata dal catalogo illustrato edito da Marsilio Arte. Attraverso più di novanta opere, oltre a documenti, fotografie, lettere e video, il progetto espositivo segue la traiettoria artistica e politica di Picasso, e approfondisce in quale modo la condizione di straniero abbia contribuito a formare l’identità del grande artista spagnolo, conducendo il visitatore a una doverosa riflessione sulla contemporaneità. L’idea della mostra nasce dal libro Picasso. Una vita da straniero scritto dalla stessa curatrice della mostra, Annie Cohen-Solal, un’appassionante indagine che ricostruisce una vicenda poco nota ma fortemente rappresentativa dell’Europa del Novecento. L’analisi approfondita degli archivi della polizia francese ci restituisce, infatti, una visione diffidente dell’artista spagnolo, considerato come «un alieno e un reietto», una potenziale minaccia da tenere costantemente sotto controllo. Il catalogo si apre con una sezione introduttiva, che raccoglie interventi istituzionali e curatoriali, oltre a un testo a firma dello scrittore Niccolò Ammaniti; segue un percorso cronologico diviso in quattro macro-sezioni, in cui viene presentata la parabola artistica di Picasso, strettamente interconnessa ai diversi periodi della sua vita. La prima è intitolata Il paradosso Picasso, e ripercorre i viaggi a Parigi compiuti dall’artista tra il 1900 e il 1906. Le tre stigmate racconta poi l’evoluzione dell’arte di Picasso dal 1906 al 1944 attraverso le avanguardie, le amicizie nel mondo culturale e i due conflitti mondiali. La sezione Uno stratega dalle molteplici risorse analizza poi il periodo che va dal 1944 al 1973, le nuove sperimentazioni artistiche e il rapporto di Picasso con la realtà politica francese dell’epoca. Infine, chiude il racconto cronologico la sezione Picasso, nostro contemporaneo, che propone una riflessione sulla contemporaneità dell’opera di Picasso da un punto di vista artistico, culturale e politico. I saggi raccolti nel catalogo, che completano ciascuna macro-sezione, forniscono dettagli più specifici sulle personalità che hanno avuto un ruolo chiave nello sviluppo di questa eccezionale produzione, nonostante i rischi storici e politici incontrati: due guerre mondiali, una guerra civile, le tensioni tra le identità degli Stati nazionali europei e la xenofobia francese che persistette fino al 1945. Il volume, completato da apparati dedicati alle opere in mostra, ai documenti e alle illustrazioni dei saggi, rivela la situazione del Picasso “straniero” in Francia e la ricezione del suo lavoro da parte delle istituzioni francesi, che sembra essere intessuta di anomalie, discrepanze, a volte persino da scandali. Senza mai esporre pubblicamente i suoi problemi con le autorità francesi, Picasso riuscì, a seconda delle circostanze, a navigare mirabilmente in questi travagliati periodi storici, lasciando che il suo lavoro parlasse da solo.
40,00

Helen Frankenthaler. Dipingere senza regole

Helen Frankenthaler. Dipingere senza regole

Libro: Libro rilegato

editore: Marsilio Arte

anno edizione: 2024

pagine: 200

Andare oltre i canoni stabiliti, alla costante ricerca di una nuova libertà espressiva. È il mondo creativo di Helen Frankenthaler (1928-2011), una delle figure più influenti del movimento artistico americano del XX secolo, celebre per il suo innovativo approccio all’arte e per il ruolo fondamentale nella transizione dall’Espressionismo astratto alla pittura Color Field. In occasione della mostra Helen Frankenthaler. Dipingere senza regole, organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi e dalla Helen Frankenthaler Foundation, aperta al pubblico dal 27 settembre 2024 al 25 gennaio 2025, Marsilio Arte pubblica il catalogo a cura di Douglas Dreishpoon, direttore dell’Helen Frankenthaler Catalogue Raisonné. Celebre tra la seconda generazione di pittori astratti americani del dopoguerra, Frankenthaler è emersa sulla scena artistica americana, con un approccio alla pittura senza regole e una capacità di improvvisazione che hanno ridisegnato la narrazione del genere pittorico stesso. Con la sua innovativa tecnica a macchie, Frankenthaler ha esplorato un nuovo rapporto tra colore e forma, ampliando il potenziale della pittura astratta in modi che, ancora oggi, continuano a ispirare gli artisti. Lavorando con il colore e lo spazio, l’astrazione e la poesia, l’artista si è distinta per la sua capacità unica di combinare tecnica e immaginazione, ricerca e improvvisazione, espandendo la sua pratica al di là dei canoni stabiliti, perseguendo una nuova libertà nella pittura. L’esposizione offre un’ampia panoramica della produzione artistica di Frankenthaler, indagando a fondo l’evoluzione del suo percorso personale e stilistico attraverso i diversi periodi della sua carriera. Una selezione di dipinti e di sculture, prodotti tra il 1953 e il 2002, dialoga con le creazioni di artisti coevi, tra cui Anthony Caro, Morris Louis, Robert Motherwell, Kenneth Noland, Jackson Pollock, Mark Rothko, David Smith, Anne Truitt. Il catalogo Helen Frankenthaler. Dipingere senza regole, che accompagna la grande retrospettiva, esamina le affinità artistiche, le influenze e le amicizie della pittrice. Il cuore del volume sono i contributi di Douglas Dreishpoon con interessanti accostamenti tra opere di Frankenthaler e di altri artisti con cui aveva rapporti, in particolare David Smith, Anne Truitt e Anthony Caro.
40,00

Helen Frankenthaler. Painting without rules

Helen Frankenthaler. Painting without rules

Libro: Libro rilegato

editore: Marsilio Arte

anno edizione: 2024

pagine: 200

Andare oltre i canoni stabiliti, alla costante ricerca di una nuova libertà espressiva. È il mondo creativo di Helen Frankenthaler (1928-2011), una delle figure più influenti del movimento artistico americano del XX secolo, celebre per il suo innovativo approccio all’arte e per il ruolo fondamentale nella transizione dall’Espressionismo astratto alla pittura Color Field. In occasione della mostra Helen Frankenthaler. Dipingere senza regole, organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi e dalla Helen Frankenthaler Foundation, aperta al pubblico dal 27 settembre 2024 al 25 gennaio 2025, Marsilio Arte pubblica il catalogo a cura di Douglas Dreishpoon, direttore dell’Helen Frankenthaler Catalogue Raisonné. Celebre tra la seconda generazione di pittori astratti americani del dopoguerra, Frankenthaler è emersa sulla scena artistica americana, con un approccio alla pittura senza regole e una capacità di improvvisazione che hanno ridisegnato la narrazione del genere pittorico stesso. Con la sua innovativa tecnica a macchie, Frankenthaler ha esplorato un nuovo rapporto tra colore e forma, ampliando il potenziale della pittura astratta in modi che, ancora oggi, continuano a ispirare gli artisti. Lavorando con il colore e lo spazio, l’astrazione e la poesia, l’artista si è distinta per la sua capacità unica di combinare tecnica e immaginazione, ricerca e improvvisazione, espandendo la sua pratica al di là dei canoni stabiliti, perseguendo una nuova libertà nella pittura. L’esposizione offre un’ampia panoramica della produzione artistica di Frankenthaler, indagando a fondo l’evoluzione del suo percorso personale e stilistico attraverso i diversi periodi della sua carriera. Una selezione di dipinti e di sculture, prodotti tra il 1953 e il 2002, dialoga con le creazioni di artisti coevi, tra cui Anthony Caro, Morris Louis, Robert Motherwell, Kenneth Noland, Jackson Pollock, Mark Rothko, David Smith, Anne Truitt. Il catalogo Helen Frankenthaler. Dipingere senza regole, che accompagna la grande retrospettiva, esamina le affinità artistiche, le influenze e le amicizie della pittrice. Il cuore del volume sono i contributi di Douglas Dreishpoon con interessanti accostamenti tra opere di Frankenthaler e di altri artisti con cui aveva rapporti, in particolare David Smith, Anne Truitt e Anthony Caro.
40,00

Louise Bourgeois. L'inconscio della memoria

Louise Bourgeois. L'inconscio della memoria

Libro: Libro rilegato

editore: Marsilio Arte

anno edizione: 2024

pagine: 220

Un dialogo tra l’arte classica, barocca e contemporanea è ciò che scaturisce dall’accostamento delle opere di Louise Bourgeois ai capolavori conservati nella collezione della Galleria Borghese di Roma, le cui sale ospitano la mostra storica Louise Bourgeois. L’inconscio della memoria, aperta al pubblico dal 21 giugno al 15 settembre 2024. In occasione dell’esposizione, Marsilio Arte pubblica il catalogo a cura di Cloé Perrone, Geraldine Leardi e Philip Larratt-Smith. Louise Bourgeois. L’inconscio della memoria pone l’accento sul profondo contributo dell’artista alla scultura, in dialogo con la storica collezione e l’architettura della Galleria Borghese. Louise Bourgeois, scomparsa nel 2010 a New York all’età di 98 anni, è tra le artiste più influenti degli ultimi decenni. Iniziò a lavorare in Italia nel 1967, soggiorno, questo, che segnò una svolta significativa nella sua carriera, ispirandola a plasmare nuove forme e a sperimentare nuovi materiali come mezzi creativi, realizzando alcune delle sue opere più innovative e iconiche. La mostra esplora i temi della memoria, della metamorfosi e dell’emotività, creando un ponte tra passato e presente attraverso l’accostamento di opere contemporanee e classiche. Le emblematiche sculture e le installazioni Cells, le sue iconiche strutture-involucro, metafore dello spazio e della nostra stessa esistenza, in bilico tra il “dentro” e il “fuori”, visibili alla Galleria Borghese e parte dell’ultima produzione di Bourgeois – riflettono la continua esplorazione di complesse questioni personali e collettive. Il catalogo è dedicato ad alcune tra le sue Cells più emblematiche: elementi architettonici che Bourgeois realizza a partire dal 1991, capaci di coniugare le dimensioni monumentali con il microcosmo individuale. L’artista crea grandi gabbie metalliche che custodiscono sculture e oggetti tratti dalla vita quotidiana e manufatti realizzati appositamente: le Cells divengono in tal modo dispositivi di una memoria individuale e collettiva, dove sfera privata e dimensione sociale s’intrecciano. Le sculture di Bourgeois entrano in relazione con i capolavori della Galleria Borghese, instaurando un legame profondo e suscitando una possibilità per un confronto tra arte antica e contemporanea. Il catalogo, arricchito da un corposo inserto di installation view scattate da Agostino Osio, include i saggi delle curatrici Leardi e Perrone, insieme a quelli di Ester Coen e di Emilie Bouvard, un’intervista di Carolina Sprovieri a Jerry Gorovoy e la cronologia dell’artista curata da Anastasia Diaz della Vittoria Pallavicini.
55,00

Louise Bourgeois. Unconscious memories

Louise Bourgeois. Unconscious memories

Libro: Libro rilegato

editore: Marsilio Arte

anno edizione: 2024

pagine: 220

Un dialogo tra l’arte classica, barocca e contemporanea è ciò che scaturisce dall’accostamento delle opere di Louise Bourgeois ai capolavori conservati nella collezione della Galleria Borghese di Roma, le cui sale ospitano la mostra storica Louise Bourgeois. L’inconscio della memoria, aperta al pubblico dal 21 giugno al 15 settembre 2024. In occasione dell’esposizione, Marsilio Arte pubblica il catalogo a cura di Cloé Perrone, Geraldine Leardi e Philip Larratt-Smith. Louise Bourgeois. L’inconscio della memoria pone l’accento sul profondo contributo dell’artista alla scultura, in dialogo con la storica collezione e l’architettura della Galleria Borghese. Louise Bourgeois, scomparsa nel 2010 a New York all’età di 98 anni, è tra le artiste più influenti degli ultimi decenni. Iniziò a lavorare in Italia nel 1967, soggiorno, questo, che segnò una svolta significativa nella sua carriera, ispirandola a plasmare nuove forme e a sperimentare nuovi materiali come mezzi creativi, realizzando alcune delle sue opere più innovative e iconiche. La mostra esplora i temi della memoria, della metamorfosi e dell’emotività, creando un ponte tra passato e presente attraverso l’accostamento di opere contemporanee e classiche. Le emblematiche sculture e le installazioni Cells, le sue iconiche strutture-involucro, metafore dello spazio e della nostra stessa esistenza, in bilico tra il “dentro” e il “fuori”, visibili alla Galleria Borghese e parte dell’ultima produzione di Bourgeois – riflettono la continua esplorazione di complesse questioni personali e collettive. Il catalogo è dedicato ad alcune tra le sue Cells più emblematiche: elementi architettonici che Bourgeois realizza a partire dal 1991, capaci di coniugare le dimensioni monumentali con il microcosmo individuale. L’artista crea grandi gabbie metalliche che custodiscono sculture e oggetti tratti dalla vita quotidiana e manufatti realizzati appositamente: le Cells divengono in tal modo dispositivi di una memoria individuale e collettiva, dove sfera privata e dimensione sociale s’intrecciano. Le sculture di Bourgeois entrano in relazione con i capolavori della Galleria Borghese, instaurando un legame profondo e suscitando una possibilità per un confronto tra arte antica e contemporanea. Il catalogo, arricchito da un corposo inserto di installation view scattate da Agostino Osio, include i saggi delle curatrici Leardi e Perrone, insieme a quelli di Ester Coen e di Emilie Bouvard, un’intervista di Carolina Sprovieri a Jerry Gorovoy e la cronologia dell’artista curata da Anastasia Diaz della Vittoria Pallavicini.
55,00

Picasso a Palazzo Te. Poesia e salvezza-Poetry and salvation

Picasso a Palazzo Te. Poesia e salvezza-Poetry and salvation

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio Arte

anno edizione: 2024

pagine: 144

Pittore, disegnatore, scultore, ma anche fotografo, incisore, scenografo teatrale, ceramista, Picasso eccelle in ogni genere, feconda arti «nobili» (pittura e scultura) con tecniche mutuate dalle arti «minori» (artigianato), fa esplodere con gioia gerarchie e tradizioni, creando un’opera nella quale longevità, profusione e virtuosismo sono sconcertanti. Chi di noi sapeva, però, che fu anche l’illustratore di innumerevoli libri di scrittori e poeti come Guillaume Apollinaire, Max Jacob, Pierre Reverdy e Michel Leiris, oltre che di Honoré de Balzac e Ovidio? Chi sapeva che, per tutta la vita, rimase legato al mondo dei poeti e degli outsider, coloro che lo accolsero a Parigi nel 1900 quando aveva solo diciannove anni? Che trent’anni dopo divenne scrittore, drammaturgo e poeta, scrivendo in francese nonostante non conoscesse una parola della lingua al suo arrivo nel paese? A lungo respinto dalle istituzioni ufficiali francesi e marchiato come «straniero», «presunto anarchico» o artista d’avanguardia, forse non è un caso se Picasso divenne un artista-Mercurio mascherato, e se il suo percorso di artista si svolse negli interstizi della società, ai confini della poesia, della mitologia e della metamorfosi. È nella commedia dell’arte che scoprì la figura di Arlecchino, nella mitologia antica che riprese quella del Minotauro, i suoi alter ego. Con Arlecchino e il Minotauro, attraverso la pratica dell’autoritratto celato, Picasso esprime abilmente i suoi dubbi, le sue ansie e la sua vulnerabilità. Oltre alla leggendaria personalità dell’artista, la mostra Picasso a Palazzo Te. Poesia e salvezza rivela oggi un affascinante dietro le quinte, popolato dai suoi amici, dai suoi doppelgänger, e dalle sue meraviglie.
30,00

Con i miei occhi-With my eyes

Con i miei occhi-With my eyes

Libro: Libro rilegato

editore: Marsilio Arte

anno edizione: 2024

pagine: 172

Arte, poesia, umanità e diritti si intrecciano e si condensano nel volume Con i miei occhi, edito da Marsilio Arte, dedicato alla partecipazione del Padiglione della Santa Sede alla 60. Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia. Si tratta di una realtà inedita e senza precedenti con l’apertura fisica e concettuale della Casa di Reclusione Femminile di Venezia – Giudecca, che vede il coinvolgimento e la partecipazione attiva delle detenute. Questo progetto apre prospettive nuove sulle dinamiche sociali e artistiche, sfidando pregiudizi e convenzioni, riflettendo sulle strutture di potere nell’arte e nelle istituzioni. Curato dal direttore di Palazzo Grassi Bruno Racine e da Chiara Parisi, direttrice del Centre Pompidou-Metz, e realizzato sotto la direzione artistica di Irma Boom, il catalogo documenta il dialogo attivo che si è instaurato tra le donne detenute che abitano questo luogo e gli otto artisti di fama internazionale coinvolti nel progetto: Maurizio Cattelan, Claire Fontaine, Bintou Dembélé, Simone Fattal, Sonia Gomes, Corita Kent, Marco Perego e Zoe Saldana, Claire Tabouret. Il titolo della pubblicazione è tratto da un frammento di poesia che riprende un antico testo sacro e una poesia elisabettiana. “Io non ti amo coi miei occhi” (Shakespeare, Sonetto 14) risuona con i versetti 42.5 del Libro di Giobbe “I miei occhi ti hanno veduto”, in una dissolvenza incrociata, che sfuma in un’azione dove il vedere è sinonimo di toccare con lo sguardo, di abbracciare con l’occhio, di far dialogare la vista e la percezione. Il volume si apre con una prefazione di Papa Francesco e ospita un contributo del Cardinale José Tolentino de Mendonça, dal titolo Quando ti abbiamo visto? Prosegue, poi, con un ricco testo curatoriale che sviscera il progetto avvalendosi delle testimonianze degli artisti coinvolti, di Olivian Cha e Nellie Scott (Corita Art Center, Los Angeles), delle detenute e dello staff del carcere: «Scegliendo un carcere in attività», scrivono i curatori, «si è voluto andare oltre una proposta artistica che avrebbe raggiunto solo il pubblico internazionale dell’arte contemporanea; il nostro obiettivo è stato quello di impegnarci in un’esperienza umana ricca e complessa, in cui gli esclusi dalla società fossero protagonisti. In breve, dimostrare fattivamente come l’arte possa cambiare la vita, cambiare il modo in cui i visitatori guardano questo universo in linea di principio impenetrabile e il modo in cui le detenute guardano sé stesse. Il titolo proposto, Con i miei occhi, evoca questa riflessione, una conversione dello sguardo a cui l’arte ci invita e a cui conferisce la sua piena dimensione». Una conversazione inedita tra Hans Ulrich Obrist e Julia Kristeva affronta invece i temi dell’arte come «contaminazione di significato e sensi di trionfo dell’esperienza soggettiva del mondo», ma anche dell’epifania come punto di fuga dell’incontro con l’arte. A completare il catalogo, un ricco apparato iconografico include le fotografie di Marco Cremascoli, che narrano i luoghi dell’esposizione e le opere in mostra, e le fotografie di Juergen Teller, il quale ha documentato la storica visita di Papa Francesco al Padiglione della Santa Sede; la testimonianza di questo evento è arricchita dal testo che lo stesso Papa ha letto durante l’udienza del 28 aprile 2024 alla Casa di reclusione.
35,00

Pierre Huyghe. Liminal. Ediz. italiana

Pierre Huyghe. Liminal. Ediz. italiana

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio Arte

anno edizione: 2024

pagine: 456

Superare i confini tra umano, animale e artificiale in un costante gioco di finzioni speculative e manipolazioni è il desiderio che anima l’opera dell’eclettico artista Pierre Huyghe (Parigi, 1962). In occasione della mostra personale allestita negli spazi di Punta della Dogana, visitabile fino al 24 novembre 2024, Marsilio Arte pubblica il volume Pierre Huyghe. Liminal a cura di Anne Stenne. L’esposizione offre al visitatore la possibilità di ammirare le più recenti creazioni dell’artista – come Liminal, l’inedita installazione progettata appositamente per Punta della Dogana – accanto a pezzi storici provenienti dalla Pinault Collection. Attingendo ai più recenti sviluppi di scienza e tecnologia, gli ibridi lavori di Huyghe trasformano Punta della Dogana in uno spazio espositivo dinamico e suggestivo, in costante trasformazione. «La mostra», sottolinea Bruno Racine, direttore di Palazzo Grassi – Punta della Dogana, «è anche il risultato di una proficua sinergia con il Leeum Museum di Seul, che la ospiterà nel 2025». Figura centrale della ricerca delle relazioni dell’arte con il non umano, fin dalle sue prime opere Huyghe adotta un’altra prospettiva rispetto a quella umana per lasciar emergere ciò che si trova al di fuori dalla nostra comprensione, fuori dalla nostra possibilità di farne esperienza. Le sue opere sono concepite come delle finzioni speculative che spesso si rivelano un’unione di diverse forme di intelligenza che apprendono, si modificano ed evolvono nel corso del percorso espositivo. Il catalogo ripercorre per intero la carriera dell’artista francese, dal 1993 a oggi, costituendo così la pubblicazione più completa sull’artista francese mai uscita in Italia. Apre il volume una conversazione tra Anne Stenne e Pierre Huyghe che ha come focus la mostra allestita a Punta della Dogana e la sua ideazione. In Un’accrezione sulle rovine della volontà il filosofo Tristan Garcia riflette sul confine tra volere e non volere, tra arte e natura attraverso puntuali riferimenti all’opera di Huyghe. Dalla proiezione all’incorporamento. Significazione e ripensamento concettuale è il saggio firmato dall’artista Patricia Reed, un’indagine filosofica che intreccia ragionamenti sulle strutture della conoscenza con la produzione creativa dell’artista. Il contributo del filosofo Tobias Rees, Esterni. Pierre Huyghe e l’umano, è una riflessione sullo status ontologico dell’essere umano che nasce dall’analisi di Exomind (2017 – in corso), opera di Huyghe che allude alla possibilità che la mente non sia una componente interna, bensì una realtà esterna all’uomo. Infine, la ricercatrice e curatrice Chiara Vecchiarelli racconta e approfondisce ne L’immaginale la peculiarità delle opere dell’artista francese, ossia la capacità di creare nuovi mondi alternativi. Chiude il catalogo la schedatura completa delle opere esposte in mostra, accompagnata da una breve biografia di Huyghe.
63,00

Anselm Kiefer. Angeli caduti

Anselm Kiefer. Angeli caduti

Libro: Libro rilegato

editore: Marsilio Arte

anno edizione: 2024

pagine: 192

Mito, filosofia, misticismo e poesia. Sono solo alcune delle tappe che compongono lo sfaccettato percorso artistico del tedesco Anselm Kiefer, celebrato nel volume Anselm Kiefer. Angeli caduti, edito da Marsilio Arte in occasione dell’omonima mostra ospitata a Palazzo Strozzi dal 22 marzo al 21 luglio 2024. L’esposizione, curata dal direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi Arturo Galansino, è stata realizzata e ideata insieme al grande maestro tedesco. Il percorso permette al visitatore di ammirare sia lavori storici, come il collage di xilografie Hortus Philosophorum (Il giardino dei filosofi, 1997-2011), sia nuove produzioni inedite, come Engelssturz (Caduta dell’angelo, 2022-2023), opera creata appositamente per il cortile del palazzo fiorentino. Angeli caduti indica «l’intera umanità, e i suoi drammi anche (e soprattutto) contemporanei», come suggerisce Giuseppe Morbidelli, presidente della Fondazione Palazzo Strozzi. La mostra mira a restituire la vitale complessità dell’arte di Kiefer, celebrandone l’intreccio tra figura e astrazione, natura e artificialità, creazione e distruzione. L’esordio sulla scena artistica tedesca di Kiefer si colloca alla fine degli anni Sessanta, con opere che hanno segnato tra le prime una riflessione sulla storia della Seconda Guerra Mondiale e sull’eredità emotiva e culturale della Germania. Da qui è iniziato un percorso artistico in cui si uniscono forme, allegorie e figure che riflettono su identità, poesia, vicende storiche e correnti filosofiche. Il catalogo della mostra Anselm Kiefer. Angeli caduti, edito da Marsilio Arte è frutto della stretta collaborazione tra il maestro stesso, il suo Studio, il grafico Peter Willberg, la casa editrice e Palazzo Strozzi. Il volume, curato da Galansino con la storica dell’arte Ludovica Sebregondi, si apre con la Conversazione tra Kiefer e Galansino registrata il 16 ottobre 2023 a Croissy, nello studio dell’artista. Il testo è accompagnato dalle immagini di un servizio fotografico realizzato in quell’occasione e da un raro scatto di Kiefer a Palazzo Strozzi intorno al 1969-1970, durante una gita universitaria. Segue il contributo del teologo, sociologo e filosofo Klaus Dermutz, dedicato a Creazione e caduta, con una riflessione sul tema degli “angeli caduti” nelle opere della mostra, alla luce delle implicazioni filosofiche, letterarie, con particolare attenzione alla cultura tedesca. Arturo Galansino dedica il suo saggio ad Anselm Kiefer a Palazzo Strozzi, percorrendo le sale della mostra, affrontando le tematiche ricorrenti nel suo lavoro e le complesse stratificazioni di significati. L’artista come critico è il contributo del testo di Maurizio Ferraris, professore di Filosofia all’università di Torino, dove Kiefer ha ricevuto la laurea honoris causa nel 2014. Segue un ricco portfolio con la riproduzione in grande formato delle opere in mostra. Chiudono il catalogo la corposa Biografia di Ludovica Sebregondi, arricchita da rare fotografie fornite dallo Studio, e una selezione delle principali mostre personali. Con la sua arte, Kiefer riflette sui temi della memoria, del mito, della guerra e dell’esistenza attraverso l’uso di pittura, scultura, fotografia e installazione. Ogni produzione artistica esprime il rifiuto del limite, nella monumentalità e nella potenza della materialità, ma soprattutto nell’infinita ricchezza di risorse con le quali sonda le profondità della memoria e del passato.
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