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Mimesis: Filosofie del teatro

Brecht e il Piccolo teatro. Una questione di diritti

Brecht e il Piccolo teatro. Una questione di diritti

Alberto Benedetto

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2016

pagine: 192

Se il rapporto privilegiato fra Bertolt Brecht e il Piccolo Teatro di Milano può dirsi un dato storicamente acquisito, non è altrettanto chiara la dinamica che portò ben presto il teatro diretto da Paolo Grassi e Giorgio Strehler a farsi mediatore (e assai più spesso barriera) fra gli aventi-diritto dei capolavori brechtiani e tutti gli altri teatri italiani. L'argomento è rimasto per anni nella nebbia, nonostante il ruolo cruciale esercitato da Brecht nello sviluppo del teatro italiano nel dopoguerra. Il saggio di Alberto Benedetto si occupa di far luce sulla complessa questione, incrociando un filologico lavoro di ricerca con un accurato inquadramento storico. Ed è l'occasione non solo per indagare su una delicata e al contempo tumultuosa battaglia di permessi attraverso la quale si riuscirà a ricostruire la politica di diffusione dell'opera brechtiana in Italia, ma è anche l'occasione per ripercorrere un mosaico di tattiche, veti incrociati, equivoci, rotture, alleanze e polemiche, di un sistema teatrale ancora allineato ai nastri di partenza. Introduzione di Sergio Escobar. Postfazione di Stefano Massini.
18,00

Un'«istruttoria» lunga più di trent'anni. Olocausto, memoria, performance al Teatro Due di Parma

Un'«istruttoria» lunga più di trent'anni. Olocausto, memoria, performance al Teatro Due di Parma

Roberta Gandolfi

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2016

pagine: XV-143

Capolavoro del teatro documentario europeo, "L'Istruttoria" di Peter Weiss (1965) è un'agghiacciante rievocazione dei campi di sterminio nazisti, scritta in versi secchi e asciutti che attingono alle deposizioni processuali dei testimoni e dei sopravvissuti ad Auschwitz. Nel 1984 Gigi Dall'Aglio e il Teatro Due di Parma ne hanno tratto uno spettacolo rigoroso e dolente, che ha conosciuto importanti tournée in Italia e all'estero e tutt'ora viene replicato ogni anno. L'impegno reciproco che gli interpreti si sono promessi ha trasformato "L'Istruttoria" in un appuntamento rituale nel senso proprio e vibrante del termine: ha la forza di un evento collettivo, ripetuto lungo un tempo ciclico, attivatore di appartenenza e memoria, catalizzatore di trasformazioni e passaggi privati e pubblici. "L'Istruttoria" si presta dunque a interrogare le modalità incarnate di trasmissione della memoria culturale: come avviene, a teatro, il passaggio della testimonianza? Come si intreccia il tempo storico con il tempo ciclico della ritualità? Secondo quali dinamiche gli attori si fanno archivi corporei, fulcri di intersoggettività?
14,00

I grandi problemi dell'estetica teatrale

I grandi problemi dell'estetica teatrale

Étienne Souriau

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2015

pagine: 148

"Il testo affronta in maniera sistematica i diversi tipi di teatro (classico, radiofonico, di marionette...) e le sue diverse componenti (testo, scena, attori, personaggi, azione...). Considera quest'arte nella sua organicità, ponendo particolare attenzione al tema della messa in scena e alle diverse concezioni del tempo che essa implica. Sono menzionate tutte le principali teorie del teatro, e le grandi controversie tipiche sono riprese e discusse. L'intento di Souriau è sempre quello di distinguere tra le questioni filosofiche che il teatro solleva, e quelle più genericamente culturali, psicologiche, spettacolari. Trattandosi di lezioni rivolte a un pubblico di studenti universitari, l'andamento della discussione è molto preciso, piano, ricco di esempi. Manca di un apparato di note, indispensabili, al quale provvederò come curatore."
16,00

Victorien Sardou. Polifonie della rappresentazione

Victorien Sardou. Polifonie della rappresentazione

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2015

pagine: 274

"Io non ho cambiato mestiere, ho cambiato ruolo, ecco tutto", così Sardou descrive la sua Teodora, divenuta imperatrice di Bisanzio dopo essere stata una cortigiana e una famosa attrice di spettacoli licenziosi. Opera del 1884, la "Théodora" di Victorien Sardou si presenta immediatamente agli spettatori dell'epoca come un'opera ricca, quasi maestosa. La ricchezza si riscontra nella scenografia, nella recitazione, ma anche nella sua ricezione e nella sua diffusione. La "Théodora" può essere, quindi, considerata come una via privilegiata d'accesso non soltanto alla produzione di Sardou ma anche a quel contesto, particolarmente vivo, che è il mondo teatrale francese della seconda metà del XIX secolo. L'intento del presente volume è allora quello di riflettere la ricchezza che contraddistingue quest'opera teatrale e raccogliere differenti letture che si collocano non soltanto nella storia del teatro o nell'ambito dell'estetica, ma anche nella storia del cinema e dell'arte, negli studi di genere e nella storia dei media. Nel testo saggi, in italiano e in francese, di: Maddalena Mazzocut-Mis, Maria Ida Biggi, Isabelle Moindrot, Olivier Bara, Raffaele De Berti, Elisabetta Gagetti, Carla Castelli, Gemma Beretta, Claudio Toscani, Mariagabriella Cambiaghi, Aline Marchadier, Guy Ducrey.
22,00

Politica della scena. Una lettura filosofica di Shakespeare

Politica della scena. Una lettura filosofica di Shakespeare

Paul A. Kottman

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2014

pagine: 283

Mettendo a confronto i lavori di Shakespeare e alcuni classici del pensiero soprattutto "La Repubbica" di Platone e "Il Leviatano" di Hobbes - Kottman solleva delle domande su alcuni pregiudizi inveterati della filosofia politica, e sostiene che sarà un senso shakespeariano della "scena" ad aprire nuove strade per la filosofia della polis. "Politica della scena" si serve anche del lavoro di Hannah Arendt per proporre una nuova politica pensante capace di lasciarsi alle spalle le ambizioni tassonomiche e scientifiche della "teoria" e di cominciare a fare i conti con il "theatrum mundi" in cui effettivamente viviamo. Postfazione di Tommaso Tuppini.
24,00

Un sogno in scena. Come rappresentare l'«Edipo re» di Sofocle

Un sogno in scena. Come rappresentare l'«Edipo re» di Sofocle

Franco Maiullari

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2014

pagine: 240

L'"Edipo Re" di Sofocle mette in scena in modo originale e forse sperimentale due dei reati più indicibili che la cultura umana possa immaginare, il parricidio e l'incesto. L'analisi qui proposta giunge alla conclusione che questo dramma è come se raccontasse, in contemporanea, due versioni della stessa storia criminosa, una apparente, secondo la quale tutto avvenne senza sapere, e una nascosta, secondo la quale molti sapevano quello che facevano, ma omertosamente fingevano di non sapere. La prima versione, quella tradizionale innocentista, è ambigua e incoerente; la seconda versione, invece, qui chiamata anamórfica perché si trova nascosta dentro la precedente, è dotata di una coerenza di metalivello, o coerenza dell'incoerenza. Il contesto drammaturgico ipotizzato per la realizzazione di una tale opera è quello onirico: tutta la pièce si svolge come un sogno. Il testo dell'Edipo Re", da sempre riconosciuto come ricco di ambiguità e di incoerenze, ma da sempre considerato solo nella sua versione apparente, trova così la sua più profonda ragion d'essere teatrale. Per cogliere gli aspetti che Sofocle ha occultato "nel" testo, però, il dramma va analizzato in modo impregiudicato, libero dai condizionamenti edificanti dell'interpretazione tradizionale, a partire da quelli aristotelici presenti nella "Poetica".
22,00

Teatri di confine. Il postdrammatico al carcere di Bollate

Teatri di confine. Il postdrammatico al carcere di Bollate

Valentina Garavaglia

Libro

editore: Mimesis

anno edizione: 2014

pagine: 268

I detenuti non sono persone fuori dalla società, ne hanno fatto parte e ritorneranno a farne parte. La Costituzione italiana prevede il reinserimento sociale di chi ha sbagliato, ha cioè fiducia nella possibilità di cambiamento e di evoluzione degli individui. A tale proposito il teatro in carcere rappresenta una delle espressioni più efficaci di un modello educativo "non formale" che può stimolare il percorso rieducativo nei luoghi di detenzione. Questo volume si propone come sintesi di una delle molteplici esperienze teatrali in Italia, l'attività della cooperativa e.s.t.i.a. al carcere di Bollate, dove da dieci anni è presente una compagnia formata in larga parte da detenuti. Attraverso la drammaturgia, i laboratori, le esperienze e le performances che ivi sono nate, è possibile capire il valore pedagogico del teatro al fine di fronteggiare l'isolamento e la marginalità socioculturale propria dei luoghi di pena e creare un senso di appartenenza e una prospettiva destinati a durare ben oltre la breve parentesi di una messinscena.
20,00

Il teatro dell'ambivalenza. Per una drammaturgia medievale
20,00

Il seduttore. Adattamento teatrale dal «Diario del seduttore» di Soren Kierkegaard

Il seduttore. Adattamento teatrale dal «Diario del seduttore» di Soren Kierkegaard

Roberto N. Spatari

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2014

pagine: 198

Seguendo in controluce le pagine del "Diario del seduttore" di Kierkegaard, l'adattamento teatrale narra la costruzione della trama sottile in cui Giovanni avvolge progressivamente Cordelia, traendo alimento di seduzione estetica dalla sua immaginazione poetica e dalle altre vicende di seduzione che contornano, come in una danza, quella principale. La seduzione di Cordelia coinvolge così la Zia, risvegliata alle potenze d'amore dopo una lunga vedovanza, l'amico-pretendente Edoardo, iniziato all'arte, purtroppo inutile per lui, di un corteggiamento più poetico, il teologo Hausen e la sua giovane fidanzata Carlotta, sedotti reciprocamente - e nei confronti di Giovanni - con l'ingresso nelle magnificenze del gran mondo del potere dello spirito, della politica e del denaro. Contemporaneamente, alcuni movimenti collaterali - una ragazza a teatro, una giovane sotto la pioggia, una servetta che si atteggia a gran signora per via delle attenzioni che Giovanni le rivolge - ricevono valore estetico, dapprima come prefigurazione e anticipazione della vicenda principale, poi nella rappresentazione di Amore e Psiche, dove tutti i protagonisti del movimento si trovano trasfigurati in una sorta di transustanziazione estetica. La seduzione di Giovanni delinea così, progressivamente e in maniera concentrica, i confini poetici di una fedeltà estetica alla quale, inizialmente in modo inconsapevole, ma infine apertamente, aspirerà anche Cordelia...
16,00

A teatro negli anni Settanta. Scritti per l'«Avanti!» (1969-1976)

A teatro negli anni Settanta. Scritti per l'«Avanti!» (1969-1976)

Carlo Fontana

Libro

editore: Mimesis

anno edizione: 2013

pagine: 192

Nel 1968 Ugo Intini, allora caporedattore dell'edizione milanese dell'"Avanti!", è alla ricerca di un critico teatrale per il giornale. Si rivolge per un consiglio a Paolo Grassi, il teatrante più autorevole, che suggerisce un nome: Carlo Fontana. Nella Milano degli anni Settanta, palcoscenico di una stagione teatrale assolutamente irripetibile, il poco più che ventenne Fontana diviene così titolare della rubrica di critica teatrale dello storico quotidiano socialista e, nonostante gli studi universitari e la collaborazione con il Piccolo Teatro, trova tempo e energie per esercitare con grande serietà la professione di critico. Non limitandosi mai alla "cronaca" degli spettacoli ai quali ha assistito, Fontana, da buon operatore culturale, fa di ogni sua pagina l'occasione per discutere di cultura, società e politica, affermandosi come uno fra i talenti critici più lucidi e originali nel panorama del giornalismo teatrale nazionale.
16,00

Verso un'estetica della totalità. Una lettura critico-filosofica del pensiero di Richard Wagner

Verso un'estetica della totalità. Una lettura critico-filosofica del pensiero di Richard Wagner

Francesco Ceraolo

Libro

editore: Mimesis

anno edizione: 2013

pagine: 174

In occasione delle celebrazioni del bicentenario della nascita di Richard Wagner (1813-2013), questo volume propone una inedita e rifondativa lettura critico-filosofica dei temi più importanti dell'estetica wagneriana. Di norma considerato portatore di un confuso sistema ideologico-filosofico capace di influenzare le più tragiche esperienze del Novecento, oppure mera "appendice" alla ben più nota produzione artistica, il corpus degli scritti wagneriani è stato solo raramente indagato e valorizzato in quanto oggetto epistemologico autonomo, dotato cioè di un'autosufficiente capacità di significazione, e capace di aprire ad importanti considerazioni in ambito teorico-estetico. L'analisi approfondita degli scritti teorici wagneriani, proposta in questo volume, rivela invece come il percorso estetico del compositore tedesco compendi alcuni dei temi portanti del pensiero ottocentesco, e sia capace di dare conto di una vera e propria antropologia dell'essere sociale che la letteratura critica ha lungamente mancato di sistematizzare. Per gran parte del Novecento infatti, gli anatemi nietzscheani e adorniani sul "caso Wagner" hanno, di fatto, chiuso ad un possibile ripensamento dell'estetica wagneriana nei termini di una teoria non esclusivamente riducibile al suo forte impianto ideologico. Solo ultimamente, ad opera di filosofi come Badiou e Zizek, si è rivalutata l'eredità wagneriana quale momento dialettico di sottrazione del pensiero alle gabbie rigide della modernità.
16,00

Il caffè del Teatro Manzoni. Autori e scena a Milano tra otto e novecento
16,00

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