Mondadori: Strade blu. Non Fiction
Il lavoro manuale come medicina dell'anima. Perché tornare a riparare le cose da sé può renderci felici
Matthew Crawford
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2010
pagine: 225
Quanti di noi sarebbero capaci di rimediare a un piccolo guasto in casa propria, si tratti di un semplice elettrodomestico o di un lavello? Quanti sarebbero in grado di riparare la propria automobile o, molto più banalmente, la bicicletta senza dover ricorrere a un meccanico o a qualcuno che, a pagamento, lo faccia per noi? Non sono passate neppure due generazioni e, incredibile a dirsi, quello che per i nostri nonni o per i nostri genitori era del tutto ovvio, è diventato per noi quasi impensabile: prendersi cura degli oggetti quotidiani, dedicarvi del tempo, sporcarsi magari le mani di grasso, ma ripararli da sé. Ci siamo convinti che i cosiddetti "lavori di concetto" siano più gratificanti sul piano sociale e intellettuale. Non è quasi mai vero, e Matthew Crawford, un filosofo che ha preso la bizzarra decisione di abbandonare il suo ben remunerato lavoro in un centro di studi politici di Washington per fare il meccanico di motociclette, capovolge proprio questa idea: l'evoluzione del lavoro d'ufficio, in realtà, ha trasformato i "colletti bianchi" in un esercito di frustrati esecutori di direttive altrui. E, soprattutto, li ha privati della possibilità di toccare con mano i benefici concreti della propria attività. All'opposto, i mestieri manuali, come ci mostra Crawford offrono spazi di libertà e appagamento del tutto dimenticati da molti di noi.
Quieto
Màrius Serra
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2010
pagine: 150
"Il racconto copre sette anni della vita di nostro figlio Lluìs Serra Pablo, alias Llullu, nato con una grave encefalopatia che la scienza neurologica non è stata ancora in grado di definire. Il linguaggio popolare se la cava con la formula di paralisi cerebrale e il linguaggio burocratico la valuta come una disabilità con un grado di menomazione dell'85 per cento. In casa, però, tutte queste etichette contano poco. Lluìs è il nostro secondo figlio. Ha esigenze un po' peculiari, ma questo significa soltanto che dobbiamo stare più attenti, a causa della sua fragilità. Il nostro obiettivo è che né sua sorella né noi rinunciamo a fare nessuna delle cose che faremmo se lui non fosse costretto ad affrontare la vita al 15 per cento del rendimento. Non è sempre possibile, ma la maggior parte delle volte è solo questione di farle in un altro modo. In "Quieto" ho cercato una forma narrativa per descrivere l'ambivalente stato emotivo suscitato da un figlio che non progredisce adeguatamente. Uno stato spesso esposto all'aggressione del dolore, ma in cui predominano la gioia e una certa sensazione di rapimento. Mi è sembrato che il modo migliore fosse recuperare scene concrete fissate nella memoria e metterle in movimento. Ricordi pieni di luce. Con i pezzi di questo diario di bordo ho voluto comporre uno specchio" (M. Serra).
La malapianta. La mia lotta contro la 'ndrangheta
Nicola Gratteri, Antonio Nicaso
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2010
pagine: 183
"High tech e lupara." Potrebbe essere il titolo di un'improbabile parodia cinematografica. Invece è la sconcertante ma fedele fotografia che Nicola Gratteri ci dà della 'ndrangheta. In una veloce e appassionante conversazione con Antonio Nicaso, che sullo stesso argomento ha firmato con lui "Fratelli di sangue", Gratteri ritorna ad approfondire un fenomeno criminale di portata internazionale che, dopo lunghi e colpevoli ritardi, inizia finalmente a essere percepito nella sua vera dimensione. A rivelare la forza dell'organizzazione criminale calabrese bastano poche cifre: il suo fatturato annuo è di 44 miliardi di euro, il 2,9% del Prodotto interno lordo. Il "core business" è rappresentato dal traffico di droga (la 'ndrangheta controlla quasi tutta la cocaina che circola in Europa): un ricavo di 27.240 milioni di euro all'anno, il 55% in più rispetto al ricavo annuo della Finmeccanica, il gigante dell'industria italiana. A questa spettacolare espansione fa da contraltare il degrado sociale e ambientale della Calabria, prigioniera di una criminalità che la opprime, ne sfrutta famelicamente ogni risorsa e poi l'abbandona impietosamente al suo destino. La crescita e la fortuna di questa malapianta viene raccontata attraverso temi ed eventi cruciali: dalle lontane origini alla stagione dei sequestri di persona, all'espansione sul territorio italiano e all'estero; dalle collusioni con la politica alla conquista della leadership nel traffico di droga, alle vicende dei rifiuti tossici.
L'Italia fatta in casa. Indagine sulla vera ricchezza degli italiani
Alberto Alesina, Andrea Ichino
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2009
pagine: 154
L'Italia è un Paese strano, su questo non ci sono dubbi. Ogni volta che qualche organizzazione internazionale, qualche centro studi o qualche prestigiosa università straniera prova a stilare una classifica mondiale sulla qualità della vita, sulla ricchezza, sulla cura dell'ambiente o su qualche altro aspetto generale dell'economia, della cultura o dell'istruzione, con grande clamore si scopre che il nostro Paese è immancabilmente agli ultimi posti. Eppure questo resta, al di là di ogni dubbio, il Belpaese, un luogo in cui molti ambirebbero vivere, e persino noi cittadini italiani, pur tra mille lamentele, non scambieremmo il nostro stile di vita con quello di altri popoli europei per nessuna ragione al mondo. Qual è il segreto dell'Italia e dei suoi abitanti? Per quale ragione questo paese sfugge così spesso alle classificazioni? Alberto Alesina e Andrea Ichino con "L'Italia fatta in casa" raccontano dove sta la vera ricchezza degli italiani e perché il nostro Paese non si può descrivere solo in termini di Prodotto Interno Lordo.
Donnie Brasco. La mia battaglia contro la mafia americana
Joseph Pistone
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2009
pagine: 349
Quando nel 1976 l'agente speciale dell'FBI Joseph Pistone cominciò una missione da infiltrato nella famiglia criminale newyorkese dei Bonanno non aveva la minima idea di quello che ne sarebbe seguito. Fingendosi un ladro di gioielli di nome Donnie Brasco, Pistone finì per trascorrere i sei anni seguenti sotto falso nome da fidato membro della mafia, assistendo - e a volte prendendo parte in prima persona - a molte delle più feroci attività mafiose, con lo scopo di raccogliere un numero di prove sufficiente a spedire in galera duecento gangster. Pistone raccontò la sua storia in un libro del 1988 Donnie Brasco: My Undercover Life in the Mafia - che divenne dapprima un bestseller e poi un film con Al Pacino e Johnny Depp. Ma, a causa dei processi ancora in corso al momento della pubblicazione, molti dettagli e parecchi elementi non poterono essere inseriti in quelle pagine. Ora racconta con dovizia di particolari e senza alcuna omissione l'intera operazione, offrendo per la prima volta un affresco agghiacciante, composto dalle sue testimonianze dirette delle violenze perpetrate dalla banda Bonanno. Pistone analizza le sanguinosissime guerre civili che hanno dilaniato la mafia dal 1981 al 2006, ma descrive anche la sua vita dopo l'operazione, i giorni sul set cinematografico e le sue missioni fino a oggi. Un racconto teso e brutale della più grande operazione di infiltrazione nella mafia americana da parte di un personaggio che Roberto Saviano ha definito "una leggenda che cammina".
L'ingrediente segreto. La filosofia e le passioni di un grande maestro del gusto
Heinz Beck
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2009
pagine: 238
È stato definito lo Schumacher dei fornelli. A 39 anni ha dato vita a uno dei "roof restaurant" più noti di Roma, con una doppia panoramica: una orientata sui tetti della città eterna, l'altra sul microcosmo dei suoi piatti, sul pianeta dei suoi menù, dove la sintassi è rappresentata dalla successione degli ingredienti che armonizzano creatività e spirito mediterraneo, e la punteggiatura da un servizio quasi a ritmo di valzer, che concede la suspense della curiosità, ma mai la noia dell'attesa vuota. Lui è Heinz Beck, fregiato con le tre stelle Michelin, ma i suoi galloni di cuoco lo posizionano tra i primi in Italia e tra i più celebrati d'Europa, al timone de La pergola, il ristorante con vista dell'Hilton hotel di Roma. In questo libro, Beck racconta una sua giornata particolare e ordinaria allo stesso tempo: dalla passeggiata al mercato del mattino per scegliere gli ingredienti che entreranno nella sua cucina, fino all'arrivo in sala dei più sorprendenti piatti che il palato umano abbia sperimentato. Tra racconti, qualche ricetta e molti piccoli e grandi segreti, quella che ne risulta è una vera e propria filosofia integrale del gusto, con cui affrontare un mestiere difficile e sofisticato come il suo, in cui ogni sera la propria abilità è portata all'occhio - e al palato - dei più temuti critici gastronomici di ogni parte del mondo.
Abbracciare gli alberi
Giuseppe Barbera
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2009
pagine: 208
"Abbracciare gli alberi" significa, in senso letterale ma anche metaforico, ritrovare il giusto equilibrio con il nostro ambiente, significa piantarli, coltivarli, difenderli per tutto quello che rappresentano e quello che danno alla nostra civiltà e al nostro benessere individuale. Significa imparare, in modo molto concreto, a farli crescere nel proprio giardino o sul proprio balcone, accompagnati dalle storie e dai segreti sulla loro vita che un grande agronomo siciliano ha raccolto in una vita di studio e di lavoro. Significa anche impossessarsi di nuovo di quell'arte di cui i nostri nonni erano maestri e che noi abbiamo dimenticato: la capacità di riconoscerli, di distinguerli, di raccoglierne i frutti e di farne una fonte di ricchezza concreta. In un momento storico di forte allarme ambientale e di grande preoccupazione economica, Giuseppe Barbera ci insegna cosa dobbiamo fare per appropriarci di tutta la forza e le virtù di una grande risorsa della natura, di un amico profondo dell'uomo, di un fattore di energia, sicurezza e tranquillità: gli alberi. Un grande libro fatto di piccole storie, di racconti che appartengono all'origine della civiltà ma anche di consigli e segreti per coltivare piante meravigliose e circondare la propria vita di salute, forza e bellezza.
Lo squalo da 12 milioni di dollari. La bizzarra e sorprendente economia dell'arte contemporanea
Donald Thompson
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2009
pagine: 370
Rimaniamo tutti sorpresi quando telegiornali e quotidiani ci informano che un quadro o una scultura sono stati battuti all'asta per cifre iperboliche. Lo sbalordimento diventa incredulità quando l'opera venduta non è un capolavoro impressionista o una Madonna di Raffaello bensì un pezzo di arte contemporanea, magari realizzato da un artista vivente, in alcuni casi ancora giovanissimo. Milioni di dollari, euro, sterline investiti in un armadietto dei medicinali, un aspirapolvere sotto vetro o uno squalo in formaldeide. Perché accade questo? Quali sono i meccanismi di mercato che rendono possibili quelle che, a un occhio profano, appaiono delle assurde esagerazioni? E poi: ha davvero senso investire denaro nell'arte? Autorevole economista inglese con la passione per l'arte, Don Thompson prende spunto dalla formidabile storia di Damien Hirst e del suo famoso squalo per condurci alla scoperta dei meccanismi che muovono un vero e proprio sistema economico, fatto, come ogni altra attività imprenditoriale, di strategie di marketing e di creazione di brand. Racconta il modo di operare delle case d'aste (colossi come Christie's e Sotheby's), ma anche di galleristi e collezionisti, e ci svela la psicologia sottesa a questo particolare mercato, mostrando quanto esso sia connotato da smania di possesso, ricerca di status, potere del brand e da clamorosi conflitti di interesse, esattamente come molti altri sistemi economici. Non è così assurdo spendere dodici milioni di dollari per uno squalo sottovetro.
Costruire una cattedrale. Perché l'Italia deve tornare a pensare in grande
Enrico Letta
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2009
pagine: 122
"Due operai stanno ammucchiando mattoni lungo una strada. Passa un viandante che s'informa sulla natura del loro lavoro. Uno modestamente risponde: "Sto ammucchiando mattoni". L'altro esclama: "Innalzo una cattedrale!". Il primo degli operai descritti da Pietro Nenni in Parlamento, nel 1959, impila pietre: per sé e per guadagnarsi da vivere oggi. Il secondo fa esattamente lo stesso, ma sa di costruire qualcosa di grande per il futuro. Proprio il futuro è l'orizzonte di riferimento di chi contribuisce alla costruzione di una cattedrale. Un lavoro che costa fatica, non produce vantaggi personali immediati, ma rimarrà nei secoli. E la cattedrale si rivelerà tanto più solida e splendente quanto maggiore sarà la partecipazione della comunità alla sua realizzazione. Il nostro Paese ne è disseminato: opere dell'ingegno e dell'arte fatte in nome di un progetto alto e condiviso. Oggi è difficile anche solo immaginare qualcosa di simile. Che ne è stato di quell'ansia di futuro? Enrico Letta non ha dubbi: anche la crisi economica e sociale che stiamo vivendo è figlia del "presentismo". Della tendenza a sacrificare all'utilità del momento ogni investimento nel futuro che richieda tempo, capacità, pazienza. L'Italia è ammalata di "presentismo" come e forse più degli altri Paesi avanzati. La politica riflette e amplifica questa malattia. Eppure, è questo il momento di ritrovare l'ambizione di realizzare progetti solidi e duraturi. La cattedrale può essere una risposta alla crisi.
Orgoglio industriale. La scommessa italiana contro la crisi globale
Antonio Calabrò
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2009
pagine: 184
Per molti anni abbiamo sentito parlare di "declino dell'industria" e di "primato dei servizi", come se le uniche risorse in grado di garantire un futuro all'Italia fossero offerte dalla finanza, dall'hi-tech, dal turismo o dalla genialità di qualche stilista: un Paese di moda, banche e grand hotel. Addio fabbriche, addio "anima meccanica" che ci aveva accompagnato negli anni del boom economico. Adesso, però, nel ciclone della più profonda crisi economica internazionale del dopoguerra, ci si accorge con sorpresa che, nonostante tutto, il punto di forza della nostra economia resta proprio la manifattura. Antonio Calabrò racconta che l'Italia rimane un grande Paese industriale, il secondo d'Europa. E in un viaggio alla scoperta della parte più vitale dell'imprenditoria italiana, mette in luce dati, fatti e personaggi, spiegando come considerare con occhi nuovi un settore della nostra economia che tanto spesso è stato sottovalutato. L'industria media e medio-grande, protagonista del cosiddetto "quarto capitalismo", è un esercito di 4600 aziende all'avanguardia sul piano dell'innovazione, in grado di conquistare la leadership su tutti i mercati internazionali. Si tratta di imprese che creano occupazione e sviluppo, cardine di un tessuto produttivo diffuso di centinaia di migliaia di piccole aziende, dinamiche, spesso finanziariamente solide, aperte al mondo che cambia.
Fratelli di sangue. Storie, boss e affari della 'ndrangheta, la mafia più potente del mondo
Nicola Gratteri, Antonio Nicaso
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2009
pagine: 400
La 'ndrangheta calabrese si impone all'attenzione dell'opinione pubblica nell'estate 2007, con la strage di Duisburg, un feroce regolamento di conti in cui morirono sei persone. Un'azione clamorosa che rivelò a tutti la capacità della 'ndrangheta di operare con spietata efficacia anche al di fuori dei propri confini. Cresciuta e rafforzatasi nel silenzio, la 'ndrangheta ha oggi ramificazioni in ogni regione italiana e nei cinque continenti, può vantare rapporti con organizzazioni criminali e terroristiche straniere ed è uno dei principali responsabili dell'immenso fiume di cocaina che ha invaso le città negli ultimi anni. La 'ndrangheta, di fatto, è presente in tutte le attività produttive, dall'edilizia alla sanità, dalla distribuzione alla gestione dei rifiuti. Il suo giro d'affari complessivo ammonterebbe, per il 2007, a oltre 43 miliardi di dollari, frutto di una straordinaria capacità di adattarsi a ogni esigenza del mercato, di coniugare tradizione e modernità. "Oggi dietro i killer ci sono professionisti che riciclano denaro con raffinatezza manageriale e politici disposti a tutto pur di rimanere abbarbicati al potere." dicono Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, i due massimi esperti mondiali di questa organizzazione criminale. Tale evoluzione non ha cancellato la presenza di antichi rituali mai del tutto scomparsi. Una liturgia in cui convivono richiami al Vangelo e alla religione cristiana e cerimoniali di iniziazione fondati sulla centralità del vincolo "di sangue".
Uomini e caporali. Viaggio tra i nuovi schiavi nelle campagne del Sud
Alessandro Leogrande
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2008
pagine: 252
Ogni estate migliala di stranieri, provenienti dall'Africa e dall'Europa dell'Est, si riversano nel Tavoliere delle Puglie per impegnarsi nella raccolta dei pomodori e di altri frutti della terra. Sono i nuovi braccianti: vivono in casolari diroccati o in baraccopoli, in condizioni igieniche, lavorative e salariali atroci, che sembravano scomparse. La loro esistenza viene afferrata e stritolata da un sistema agricolo arcaico e disumano. Diventano vittime dei caporali i quali, d'accordo dei proprietari terrieri della zona, li smistano in tutta la regione. Tra i "nuovi schiavi" che hanno provato a ribellarsi, molti sono scomparsi nel nulla. Altri sono morti in circostanze misteriose. Ma nell'estate del 2005 tre ragazzi polacchi sono riusciti a scappare dai loro aguzzini e a raggiungere il consolato di Bari. Grazie alla loro denuncia, è stato possibile un blitz dei carabinieri e un'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia che ha portato all'arresto di decine di caporali. L'autore ha incontrato le vittime, ha studiato le tecniche e le "biografie" dei nuovi kapò, ha interrogato magistrati, avvocati, medici, sindacalisti che hanno provato a opporsi allo sfruttamento. Racconta un Sud in bilico tra arretratezza e modernità, all'avanguardia nella gestione del nuovo mercato delle braccia. Un Sud dinamico e al contempo immutabile, in cui la terra si lavora come cento anni fa quando a essere sterminati nelle campagne erano i braccianti pugliesi.