Passigli: PASSIGLI POESIA
Ciò che sai amare
Antonella Radogna
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2022
pagine: 80
«… Il titolo, Ciò che sai amare, innanzi tutto: tratto da un emistichio di Ezra Pound, esposto a mo’ di interpretante, come autentico manifesto dell’impresa, dice ciò che fonda ogni storia, ossia l’Amore, forza incantata e intrattabile, cui solo la Poesia con la sua energia ellittica e la sua inesauribile sostanza metaforica può dar voce, con una suggestività che richiama, più che il prometeico volontarismo poundiano, la potenza sorgiva e materica della lirica amorosa nerudiana, riletta da un occhio femminile, e la fede luziana che è Lui, l’Eros, che “aiuta a vivere, a durare”, Lui che “annulla e dà principio”, benché su tutto aleggi sempre la coscienza che la sua incombenza è “vertigine” e “abisso”. Poi la scena, lo spazio della vicenda: ciò che qui è rappresentato è una sorta di teatro metafisico, nel tempo di un “oggi” solo apparentemente incerto e senza spessore, in cui i suoi attori, l’Io e il Tu, danno vita a un’essenziale pulsione di esistenza, leggeri e temerari, con l’Io che proclama e ribadisce in anafora, senza reticenze, l’amore come valore nonostante tutto (“Mi piace”) e il Tu, “presenza e assenza” insieme, che tiene le redini del gioco stimolando con la sua attitudine ogni investimento energetico dell’Altra, in un gioco di “equilibri”…» (Dalla prefazione di Vincenzo Guarracino)
Il paradiso all'ombra delle spade
Andrea Margiotta
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2022
pagine: 176
"Il paradiso all'ombra delle spade" è un libro «dai colori autunnali: un libro purgatoriale», secondo la definizione che ne dà l'autore stesso nella sua nota finale. Il colore dominante parrebbe essere quello della madreperla o del pavone, e tuttavia prende avvio con una sezione, Regina della notte, che se subito fa pensare a Mozart e al Flauto magico, ha forse il suo più proprio riferimento nel surrealismo erotico del regista polacco Walerian Borowczyk e nel suo ultimo film, omonimo nella versione italiana; ma con una differenza importante, perché nel regista polacco non si avverte la tensione cristiana del flâneur - o «botanico del marciapiede» (Walter Benjamin) - che guarda il mondo con gli occhi di un lettore, profondo quanto disincantato, di Baudelaire. Il titolo del libro viene invece da un primo progetto originale di un altro grande regista, Valerio Zurlini, nonché da uno dei suoi film più ammirati, La prima notte di quiete (1972); mentre, sul piano strutturale, la raccolta riprende l'idea del Pasolini di "Poesia in forma di rosa" (1964), non solo per un certo vitalismo di fondo, ma anche nell'accostamento di materiali eterogenei per stile, registro ecc. Gli accostamenti, i riferimenti agli autori amati, potrebbero essere tantissimi: "Il paradiso all'ombra delle spade" è un libro di poesia colto e appassionato, che riesce a unire lirica ed epica, e che, nelle sue epifanie e sparizioni di figure femminili, sa proporsi anche come un percorso d'amore, all'interno di una continua interrogazione sulla bellezza: non quella patinata, fredda e fine a se stessa della civiltà dell'immagine, ma la bellezza che, secondo Platone, è splendore del vero, e che, osserva ancora Margiotta nella sua nota, «è tale solo quando sia anche comunicazione di senso, per la persona, per noi...».
Seconda nascita
Boris Pasternak
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2022
pagine: 160
«… La raccolta ‘Seconda nascita’, composta in breve tempo, tra il 1930 e il 1931, ruota tutta, salvo il poemetto d’apertura, attorno all’anno 1930, prendendo l’avvio dagli eventi destinali di quella stagione. Un’estate che muterà alla radice la vita familiare di Pasternak, non dissimile da quella “naturale e preistorica come nell’Apocalisse” che aveva scosso la Russia zarista e di cui scriverà in una ideale lettera postuma a Rilke. Sono trascorsi circa dieci anni dall’uscita del dittico ‘Mia sorella, la vita’ e ‘Temi e variazioni’ (1922, 1923) – vertice del lirismo di Pasternak, quello che lo ha reso unico e vertiginoso, capace di sedurre l’orecchio indiscutibile di Marina Cvetaeva che alla sua poesia ha dedicato saggi fin qui insuperati. Dieci anni di altre prove, incursioni nell’epos, la scelta di misurare il ritmo della Storia con i poemi ‘L’anno 1905’, ‘Il luogotenente Schmidt’, il ‘romanzo in versi’ Spektòrskij… Con ‘Seconda nascita’ si afferma l’intenzione di interpretare l’esigenza del nuovo secolo, corrispondere all’attesa di un nuovo pubblico di lettori, districando la complessa sintassi delle prime raccolte, l’esasperazione fonetica di certe quartine, l’uso intensivo dei “nidi di parole” che lo apparentano alla maniera di Cvetaeva. Un particolare ritorno alla lirica, percepita come non necessaria al ‘mandato’ dell’epoca che a malapena la tollera, valutandola “extraterritoriale”… Una ‘Seconda nascita’ insieme all’amata, scriverà Pasternak a Zinaìda Nejgauz, condensando nel titolo lo slancio a nuova vita, il tema dell’oblio e della morte che la precedono e insieme il progetto di una rinnovata poetica, la dichiarata “semplicità inaudita”…» (Dalla prefazione di Caterina Graziadei)
Arte degli uccelli. Testo spagnolo a fronte
Pablo Neruda
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2022
pagine: 192
Apparsa a Santiago de Chile nel 1966, la raccolta poetica "Arte de pájaros" è la testimonianza più emblematica, ma non certo l'unica, della grande passione che Neruda nutriva per il mondo degli uccelli. E infatti, come scrive Giuseppe Bellini, nell'ampio panorama naturale del Cile cui il poeta aderisce e che concorre a celebrare con la sua poesia, se hanno un posto particolare i boschi, le piante, i fiori, le acque dell'oceano e dei fiumi, uno non meno rilevante lo hanno gli animali e, fra questi, gli uccelli. Matilde Urrutia ha ricordato come Neruda amasse andare ad osservarli, per ore intere, anche a chilometri di distanza dalla loro casa di Isla Negra; e lo stesso poeta è ritornato più volte su questa sua passione, quasi una vera e propria devozione per la «vivente bellezza» di questi compagni alati. La presente edizione costituisce la prima traduzione integrale italiana di questa raccolta, che abbiamo voluto arricchire con alcune delle più belle tavole del pittore franco-americano John James Audubon (1785-1851), naturalista ed ornitologo, cui si devono le straordinarie illustrazioni apparse nei volumi di "The Birds of America".
Il canzoniere
Cristina Dotto Viglino
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2022
pagine: 240
Una donna scrive ad un uomo, l'uomo risponde... Inizia in questo modo una fitta corrispondenza in poesia, la complicità di una trama che è amore ma insieme è racconto, affresco, dramma e commedia del vivere di ogni giorno, con l'avvicendarsi - fra i versi - di svariati altri temi, esistenziali, politici, filosofici. Come nota Luigi Surdich nella prefazione, se questo nuovo canzoniere fin dal titolo «richiede un appoggio alla tradizione letteraria», la sua originalità sta proprio nella peculiare genesi e nella struttura a due voci, che lo spinge ben oltre la dimensione lirica in direzione di una dialogata narratività. Le due voci, quella femminile e quella maschile, restano ben distinte, anche quando si inseguono nelle parole e fin nelle rime; paiono, a volte, volersi allineare su uno stesso piano espressivo, ma alla fine non possono che divergere nel differente modo di essere, di porsi di due caratteri. Così, alla leggerezza "classica" di lei va a contrapporsi la secchezza, quasi "espressionistica", di lui, in un gioco di incastri di vita e di stile che non mancherà di affascinare i lettori. Prefazione di Luigi Surdich.
L'amore e la tabe
Giovanni Ingino Belloni
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2022
pagine: 112
Alcuni caratteri emergono evidenti in questo nuovo libro di Giovanni Ingino, un libro che, in primo luogo, ne evidenzia una sicura maturità originale. Sul piano del linguaggio e delle scelte formali e stilistiche appare efficace la sua capacità di giostrare agevolmente su ritmi, registri, modi e metri diversi, prediligendo un tono medio di cui si avverte il desiderio di potersi a volte impennare verticalmente. Basta sfogliare il libro per rendersi conto della versatilità che gli consente di passare dal testo breve al testo più articolato, dal verso alla prosa poetica, muovendosi, all'interno di quest'ultima, da brevi linee proposte come fasi ancora intermedie, appunto, tra il verso ipermetro e la prosa, fino al prosimetro (come nell'importante poemetto conclusivo), fino a componimenti di più "massiccia" entità come appare evidente e sorprendente nel capitolo dei grotteschi. Ed ecco allora aprirsi un'altra realtà presente nel libro, quella che conduce il suo autore ad alternare punte liriche ad abbassamenti di tono, in un insieme, sia chiaro, dalle diverse sfaccettature ma internamente dotato di coerenza. E cioè nel suo insieme di libro organico, i cui caratteri anche opposti sono esattamente suggeriti dallo stesso titolo, "L'amore e la tabe", appunto. Passando alla varietà delle escursioni tematiche compiute da Ingino, risulta significativa la sua volontà di esplorare i grandi temi - ancora ce ne avverte il titolo - con l'acuta intelligenza puntuale di chi vuole conoscerne il dettaglio attraverso il variare concreto dell'esperienza vissuta in proprio, tanto che spesso il testo introduce elementi di una concretezza realistica prodotti da una sorta di sempre attenta narrazione lirica, con punte, talvolta, di improvvisa sintesi aforistica o sprazzi di elegante humour. Insomma, "L'amore e la tabe" è un libro eclettico, nel quale l'autore ci sa condurre con profitto nei mille rivoli circolanti di una meditazione lirica tra i poli estremi di amore e morte, attraversandone le numerose regioni intermedie che volta a volta incontra. E sempre nel rigore di chi sa che solo nel controllo personale della forma avrà modo di esprimersi e comunicare felicemente. Presentazione di Maurizio Cucchi.
La voce a te dovuta. Testo spagnolo a fronte
Pedro Salinas
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2022
pagine: 272
Quando, nel dicembre del 1933, esce “La voce a te dovuta”, Pedro Salinas ha già al suo attivo tre raccolte, che ne hanno fatto uno dei poeti più importanti di Spagna: “Presagi, Sicuro azzardo” e “Favola e segno”; la nuova raccolta inaugura una trilogia amorosa che troverà poi ulteriore sviluppo in “Ragioni d’amore” (1936) e nel postumo “Lungo lamento”. Tutte le citate raccolte fanno parte ormai da tempo del nostro catalogo; l’unica mancante della trilogia era proprio “La voz a ti debida”, la più celebre, che ora si aggiunge alle altre, e come le altre tradotta e presentata da Valerio Nardoni. Se si considera che la sola edizione italiana integrale de “La voz a ti debida” continuava a essere quella – pur ottima – di Emma Scoles uscita oltre quarant’anni fa, l’importanza di questa nuova traduzione non può sfuggire a nessuno; anche perché una particolare attenzione, come nel caso delle precedenti raccolte, è stata data da Nardoni all’impianto stilistico di un canzoniere che, pur nella varietà dei metri usati, spicca per la sua unità non soltanto tematica. Per anni si è discusso se l’amata protagonista di queste poesie fosse o meno una persona reale, e solo più recentemente se ne è avuta la conferma: quando, cioè, Katherine Whitmore, un’ispanista americana che era stata a Madrid dapprima nel 1932 e poi negli anni 1934-35, ha accettato di rendere pubbliche le lettere d’amore del grande poeta spagnolo. Ma “La voz a ti debida” va ben al di là delle circostanze reali da cui è scaturita, e resta come uno dei vertici assoluti della poesia, non solo d’amore, del Novecento.
Nel deserto dell'ora
Silvio Mignano
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2022
pagine: 144
«Il nuovo libro di Silvio Mignano porta un bellissimo titolo: se il deserto sia quello dell’ora, ossia della partizione di tempo che dobbiamo quotidianamente riempire di vita, oppure quello del nunc, dell’oggi, dell’adesso, è – forse – chiarito solo molto avanti nel libro, in un testo importante, Dipingere nell’amnesia: ma in realtà credo che le due interpretazioni possano convivere. Il libro tiene fede alla bellezza e al molteplice significato del suo titolo, in quanto anche questo terzo libro di Mignano è pieno di nunc e di hic (la terza delle quattro sezioni, d’altronde, si intitola Occupare spazio): dei tanti luoghi evocati, vissuti, letti, riletti e interpretati, nella vasta esperienza della vita (anzi, delle tante vite) dell’autore, ma anche dell’intreccio tra luoghi e tempi, lontani ma non remoti, tutti presenti alla vigile volontà di una voce spesso, più che lirica, narrante di tenere insieme le fila, di contemplare la sopravvivenza dolorosa ma certa nel “deserto”…» (Dalla prefazione di Rossano Pestarino)
Canzoniere e romanzero di assenze. Testo spagnolo a fronte
Miguel Hernández
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2022
pagine: 232
Questo volume riunisce per la prima volta in Italia la traduzione integrale delle ultime poesie di Miguel Hernàndez. Il "Canzoniere e romanzerò di assenze" comprende, infatti, i testi scritti durante il periodo della guerra civile e della prigionia nelle carceri franchiste, dove il poeta trovò la morte giovanissimo. A distanza di oltre cinquant'anni dalla vecchia edizione antologica curata da Dario Puccini per Feltrinelli, Gabriele Morelli, uno dei massimi studiosi italiani dell'opera di Hernàndez, ha potuto consultare tutto il nuovo materiale emerso in Spagna nel frattempo, in particolare dopo la fine della dittatura, che presentava diverse aggiunte e varianti rispetto alla prima edizione in lingua spagnola, uscita a Buenos Aires nel 1958. Senza dubbio, pur nel suo carattere necessariamente, e drammaticamente frammentario, ci troviamo di fronte ad una delle opere fondamentali della poesia spagnola del secolo scorso, certo tra le più originali e intense. Di origine contadina, da bambino conduceva al pascolo il gregge del padre, Hernàndez portò sempre nella sua poesia le tracce di un fortissimo legame con la terra e con la natura; tanto che Pablo Neruda, che gli fu amico e che sempre ne valorizzò l'opera, ricorderà in una commovente testimonianza il giovane poeta 'scaturito dalla natura come una pietra intatta, con verginità selvatica e forza vitale travolgente'.
Anno naturale
Luca Baldoni
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2021
pagine: 96
«... Oltrepassata la metà del cammino della sua vita l'autore trova una poesia dell'immanenza, della ragione che illumina le cose, non venata dal triste disinganno, quanto dall'entusiasmo della scoperta. Dall'infinitamente grande all'infinitamente piccolo, ogni elemento è in divenire, una continua mutazione di combinazioni della tabella periodica sotto svariate forme. Ciò che il libro cerca nel verso è proprio l'equilibrio di spazi e di tempi, di grandezze, che si fa misura del dettato ed equilibrio interiore. Se il demone inquieto è per ciascuno il proprio modo di essere, il libro cerca di venirne a capo, scovando il filo conduttore che lega l'esserci in mezzo a tante cose nello scorrere dell'esistenza, trascorsa - nel caso dell'autore - come un Ulisse che vaghi per il mondo, fino a far ritorno alla sua Itaca...» (Dalla prefazione di Tommaso Lisa)
La memoria della terra. Testo americano a fronte
Joy Harjo
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2021
pagine: 288
« Autrice di letteratura nativa e libri per bambini, premiata con prestigiosi riconoscimenti, Joy Harjo si è ormai affermata come una voce potente non solo tra i poeti indianoamericani, ma anche nel più vasto panorama della letteratura americana contemporanea. Nella complessa densità di questa nuova raccolta, che molto ha contribuito a consolidare la sua reputazione di artista e a favorire la nomina di Poet Laureate degli Stati Uniti, il viaggio fisico "in questo paese terrificante di bellezza" conduce il lettore in un percorso ancora più preciso attraverso la storia indiana, dalla nativa Oklahoma all'Alaska, alla California, alle Hawaii, nella stessa infinitezza dello spazio americano, luoghi perduti e sempre ritrovati nel rapporto indistruttibile con la terra, con gli antenati, con una cultura da preservare nella catena generazionale... La musica accompagna questa poesia, una fusione di ritmi e sonorità - stomp dance and songs dei Creek, canti Forty Nine, ninnenanne tradizionali, blues e jazz - fino all'incantatorio battito dei tamburi cerimoniali. Un viaggio dunque anche musicale, e nonostante che Joy Harjo cambi di proposito la citazione al negativo della canzone country di Bob Willis in un momento particolare della sua vita - "non portarmi a Tulsa. / Posso sposare solo la musica" (Noi c'eravamo quando il jazz fu inventato) -, il percorso intrapreso conduce alla fine proprio alla città nativa, un coming home che è riconquista di identità e della propria terra...» (Dalla prefazione di Laura Coltelli)
Istruzioni per la luce
Luca Benassi
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2021
pagine: 128
«Un libro ha corpo e vivezza se frutto di spinte interiori e di inarrestabili umori. Da ciò la sua necessità espressiva e la capacità di rivolgersi all'altro, al lettore, non solo trattenendolo ma rendendolo partecipe e uguale. Se poi è un libro di poesia - ossia edificio di parole strette nei significanti che chiamano il mondo e lo accolgono - spinte e umori si avvalgono di toni e di risonanze che insieme lacerano e confortano, disperdono e ricompongono. Questa di Luca Benassi è un'opera compatta nel segno alto e aperto della compassione. Compassione come patire insieme, come condivisione, qualità del portarsi dall'altra parte e nella misura più estesa travalicando l'umano e il creaturale per farsi anima del mondo, grumo nell'essenza. Una tale compassione è generata da un esercizio instancabile di attenzione, da un sentimento che mai cede alla negazione se, partendo da un sé che si conosce, tanto nella fragilità che nell'ardore, si fa testimone e compagno...» (Dalla prefazione di Elio Pecora)

