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Pontificio Istituto Biblico: Tesi Gregoriana Teologia

La schiavitù via di pace. Una prospettiva pragmalinguistica di Rm 6,15-23

La schiavitù via di pace. Una prospettiva pragmalinguistica di Rm 6,15-23

Stefania De Vito

Libro

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2016

pagine: 336

Il presente lavoro rappresenta uno studio esegetico della pericope di Rm 6,15-23, nella prospettiva della pragmalinguistica. Essa non nasce come metodo esegetico alternativo ad altri già ben accreditati, ma è una proposta di lettura, che riabilita il dialogo intenso tra Autore Lettore, nella cinta relazionale del Testo. Novità metodologica del presente lavoro è rappresentata dalla riflessione di B.J.F. Lonergan che, presentando il metodo in Teologia come una "creatività in collaborazione", guida il Lettore a comprendere che qualsiasi testo manifesta l'orizzonte cognitivo non-convenzionale, che non si apre solo alla conquista di "terre nuove ed inesplorate", ma è un'autentica esperienza di interiorità del soggetto che leggendo, conosce, conoscendo, scrive, e, leggendo, si conosce. Sostenuti da una simile prospettiva, è possibile entrare nelle maglie del testo paolino, scoprendone intrecci linguistici, semantici, sintattici e spazi bianchi in cui il lettore può dialogare con il Testo, attualizzandolo. In tal modo, si può comprendere la grave crisi d'identità che gravava sulla comunità di Roma che, pur chiamata alla santità, non meritava il nome di "Chiesa". E la proposta paolina di "farsi schiavi" di Dio diventa una concreta via etica, grazie alla quale l'uomo rinnova la propria identità e le relazioni interpersonali.
18,00

Il difficile recupero dello spirito. Percorsi e luoghi teologici della Pneumatologia nella tradizione latina del secondo millennio

Il difficile recupero dello spirito. Percorsi e luoghi teologici della Pneumatologia nella tradizione latina del secondo millennio

Alberta Maria Putti

Libro

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2016

pagine: 496

La persona dello Spirito Santo ha ricevuto un'attenzione parziale nella trattazione teologica occidentale e il suo difficile recupero è avvenuto nel '900. La tradizione latina del secondo millennio presenta un itinerario discontinuo della pneumatologia, sia a causa di una frammentazione della trattazione teologica, sia per la considerazione marginale con la quale le questioni attorno allo Spirito sono state affrontate nella stesura dei differenti trattati. Questo testo propone un'analisi storico-teologica del percorso che la pneumatologia ha seguito; ne sono evidenziati i punti significativi e individuate alcune delle cause che ne hanno determinato il deficit. Il risultato più interessante del lavoro sta nell'aver colto che il tema dello Spirito costituisca l'asse di continuità teologica custodito nei testi spirituali del secondo millennio; sviluppo che ha impedito un'alienazione della pneumatologia nella tradizione teologica occidentale.
24,00

Il contributo di Paolo VI per un dialogo efficace tra la Chiesa e il mondo scientifico

Il contributo di Paolo VI per un dialogo efficace tra la Chiesa e il mondo scientifico

Maximillian Grech

Libro

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2016

pagine: 320

Questa ricerca intende riportare alla luce e rivalutare il contributo apportato dagli insegnamenti di Paolo VI nel percorso che ha condotto la Chiesa verso l'attuale posizione di apertura e di dialogo con il mondo scientifico contemporaneo. Innanzitutto si è voluto mostrare come il modo con cui Paolo VI cercò di comprendere il rapporto tra fede e scienza possa collocarsi all'interno della "categoria dell'integrazione" propugnata dallo statunitense Ian G. Barbour (Capitolo I) riconoscendo così in Papa Montini un antesignano, in ambito ecclesiale, di tale modalità di approccio e di "dialogo efficace" con il mondo scientifico. In secondo luogo, si è cercato di presentare una classificazione organica dei vari contributi presenti negli insegnamenti di Paolo VI inerenti alla scienza e alla tecnica attraverso uno studio e un'analisi sistematica dei diversi testi (Capitolo III). Per cercare di conseguire questa duplice finalità si è tenuto presente sia della personalità di Paolo VI sia la sua formazione culturale, evidenziando come l'apporto da lui reso nella corretta definizione del rapporto tra scienza e fede sia il frutto di una intera esistenza caratterizzata dall'apertura e dal dialogo con il mondo, nella consapevolezza della necessità di un costante processo di aggiornamento nella Chiesa (Capitolo II). Infine si è voluto enucleare il contributo specifico apportato dal magistero di Paolo VI nella trattazione di una questione teologica.
16,00

Studio esegetico-teologico di 2Cor 4,1-7 e 2Cor12,7b-10. La manifestazione di Cristo in vista della sua manifestazione

Studio esegetico-teologico di 2Cor 4,1-7 e 2Cor12,7b-10. La manifestazione di Cristo in vista della sua manifestazione

Francesco Chiarini

Libro

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2016

pagine: 464

Il presente volume propone uno studio esegetico-teologico di 2Cor 4,1 e 2Cor 12,7b-10 alla luce del concetto espresso dal sottotitolo: " La manifestazione di Cristo in vista della sua manifestazione". Questa chiave interpretativa delle due pericopi è stata adottata al termine di una lunga ricerca, ripercorsa, nelle sue parti fondamentali, in questo volume. L'dea espressa con un gioco di paorle dal sottotitolo, rimanda all'esperienza del Signore risorto vissuta personalmente da Paolo, la quale non rimane nella sfera privata, ma si prolunga attraverso l'annuncio della Buona Notizia. Questa particolare dinamica è messa in risalto attraverso uno schema incentrato su un dialogo tra il Signore e l'Apostolo, individuabile nelle due pericopi scelte. Il carattere dialogico e la fruttuosità della parola divina nella vita di Paolo sono altresì evidenziate da una particolare dispositio individuabile, in modo analogo, sia in 2Cor 4,6-7 che in 2Cor 12,9-10. La progressione retorica ivi espressa si focalizza intorno alla persona di Cristo, sorgente e fine della manifestazione. Tale prospettiva si delinea in ugual modo nei contesti immediati delle due pericopi esaminate, attraverso una sequenza tematica che, in alcuni casi, è riscontrabile anche in altri testi paolini. La scelta di adottare questa chiave interpretativa - conforme al pensiero paolino - incentrata sulla manifestazione di Cristo, è argomentata dai vari spunti esegetici e teologici.
20,00

La rilevanza del cristianesimo come paradosso e con-passione. Itinerari teologico-fondamentali in I. Mancini e J. B. Metz

La rilevanza del cristianesimo come paradosso e con-passione. Itinerari teologico-fondamentali in I. Mancini e J. B. Metz

Mariangela Petricola

Libro

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2015

pagine: 432

Alla base della presente ricerca, agisce una questione importante per la riflessione teologica: il problema, di ascendenza tillichiana, della rilevanza o meno del cristianesimo. Tale questione entra di diritto nella elaborazione della responsabilità apologetica, riflettendosi sulla ancor più decisiva individuazione di uno statuto epistemologico adeguato allo Zeitgeist. Ciò non è indifferente al sapere teologico, perché implica l'attenzione ai contesti e la disponibilità ad un ripensamento di modelli e categorie che sappiamo ridire il novum del messaggio cristiano. Tale sfondo teoretico è il nostro tempo, segnato da modernità multiple e da processi culturali che erodono un immaginario teologico usurato da schemi standardizzati. In questo quadro, le categorie-chiave scelte sono il paradosso e la con-passione. Se la seconda va ascritta al noto teologo J. B. Metz, la prima è espressiva di un grande pensatore italiano, quale è il filosofo I. Mancini. Entrambi pur nella diversità di provenienza e formazione, convergono nell'elaborazione di un luogo teologico attento agli spazi della riflessione filosofica e culturale. Nel tematizzare la rilevanza del cristianesimo per l'oggi, hanno aperto prospettive di ricerca inoltre passabili, che il presente lavoro dottorale ha saputo far emergere con competenza. Lavoro che si presenta come un contributo significativo, capace di far riflettere sull'urgenza di un rimodellamento dell'epistemologia.
28,00

Il cieco illuminato e i vedenti accecati di fronte alla luce di Cristo. La simbologia visiva in Gv 9

Il cieco illuminato e i vedenti accecati di fronte alla luce di Cristo. La simbologia visiva in Gv 9

Mauro Caurla

Libro

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2015

pagine: 400

Dai primi secoli fino ad oggi, Gv ha goduto di un'attenzione speciale nella chiesa, sia in ambito catechistico e omelitico, che liturgico e caritativo. Anche questo lavoro si colloca in continuità con tale interesse plurisecolare per la narrazione del cieco dalla nascita, proponendone un analisi esegetica ed un'interpretazione teologica con aspetti originali. Il percorso si snoda in due tappe: nella prima parte si contestualizza la narrazione della guarigione del cieco-nato in riferimento al contesto del QV, specialmente la sezione dei cap. 7-10; si analizza poi, attraverso diversi approcci (analisi semantica, della struttura letteraria, narrativa e pragmatica), il testo di Gv9,1-41 e si sottolineano gli elementi di convergenza emersi da quest'analisi condotta con differenti metodi. La seconda parte (per una teologia del simbolismo visivo in Gv9) ,è strutturata in tre passaggi: anzitutto si ricolloca Gv9 nel contesto della sezione dei cap. 7-10, riletti in chiave temtica, per poter così vedere meglio quale sia il ruolo del capitolo 9; in secondo luogo si considera il contesto storico e culturale del QV, specialmente riguardo alla cecità e alla simbologia visiva giovannea; da ultimo si propone una rilettura teologica della simbologia visiva presente nella narrazione del cieco-nato, mostrandone le diverse dimensioni, ed accennando ad una simbolica visiva per l'intero Vangelo di Giovanni.
28,00

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