Sellerio Editore Palermo: Quaderni bib. siciliana di storia e let.
Orologi ed orologiai a Palermo
Maria Barbera Azzarello, Giorgia Foderà Serio
Libro
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 1993
pagine: 240
Spionaggio a Palermo. Aspetti della guerra segreta turco-spagnola in Mediterraneo nel Cinquecento
Romano Canosa, Isabella Colonnello
Libro
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 1992
pagine: 171
Dossier inquisizione in Sicilia
Francesco Giunta
Libro
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 1991
pagine: 120
Una sorta di violenza
Stefano Vilardo
Libro
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 1991
pagine: 204
Diecimila fiorini d'Aragona
Manlio Bellomo
Libro
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 1990
pagine: 100
Il soppalco con la trave smurata e altre storie minime
Ferruccio Centonze
Libro
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 1989
pagine: 136
Ideario siciliano
Vittorio Frosini
Libro
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 1988
pagine: 104
Casanova e i mulini a vento e altre storie siciliane
Salvatore Fodale
Libro
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 1987
pagine: 96
Gli ebrei siciliani
Isidoro La Lumia
Libro
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 1984
pagine: 72
Maria Carolina e Lord Bentinck nel diario di Luigi de' Medici
Francesco Renda
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2011
pagine: 161
Tra il 1806 e il 1815 la Sicilia fu la sede del secondo soggiorno del re Borbone, in fuga dai francesi padroni del Continente. Per interessi strategici mediterranei, l'isola fu anche sotto la protezione degli inglesi. In questa cornice maturò la situazione che avrebbe condotto alla Rivoluzione del 1812 e alla famosa Costituzione siciliana "all'inglese", che fu anche la prima costituzione in Italia e l'unica a non essere "concessa". Rivoluzione e costituzione sono state molto studiate. Ciò che invece non è mai stato posto sotto la lente dell'analisi storica è il contraddittorio periodo immediatamente precedente: questo scritto rappresenta quindi un'inedita investigazione. Vi si fronteggiavano tre poteri in inevitabile attrito: da un lato il Parlamento dei baroni siciliani, un'assemblea feudale dotata di privilegi e libertà finora mai toccate; dall'altro Ferdinando IV di Napoli e III di Sicilia, un sovrano assoluto, che ha sempre governato l'isola solo tramite Viceré e mai direttamente, e adesso, rimasto senza altro regno, si trova invece nell'esigenza di un governo diretto; al terzo vertice, determinante, l'Ammiraglio inglese necessitato a fare dell'Isola perno antinapoleonico. Francesco Renda articola e prova la tesi mediante la ricostruzione dei minimi eventi e attraverso la cronaca giornaliera (grazie anche al diario del ministro de' Medici) dei grovigli di corte.
Gaetano Marini verificatore di pesi e misure. Bivona 1862
Pasquale Marchese
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2008
pagine: 169
Siamo negli anni appena successivi all'impresa garibaldina, l'epoca in cui fatta l'Italia bisognava, secondo la famosa espressione del D'Azeglio, "fare gli italiani". Ed è suggestivo che di quegli anni si abbia per la stessa provincia il resoconto testimonianza di tre funzionari di stato venuti, per dovere d'ufficio, a fare gli italiani. Sono tre libri, due conosciuti e già pubblicati: le memorie del professore di ginnasio Placido Cerri incaricato a insegnare nella scuola di Bivona e, secondo, il racconto dei cinque anni in Sicilia del prefetto Falconcini. Il terzo, sul quale s'incentra soprattutto questa ricostruzione, finora sconosciuto, s'intitola "Un buco nell'acqua" e racconta le tribolazioni del suo autore, Gaetano Marini verificatore di pesi e misure, mandato nell'agrigentino ad introdurvi il metro, il chilo e il litro, e finito, dopo episodi iperbolicamente assurdi e sintomatici, sotto processo per il suo audace zelo modernizzatore. Questa succosa ambientazione storica (che conserva in parte il testo originale del Marini in appendice) racconta l'esperienza dello sfortunato verificatore, offre l'immagine concreta dell'imprevista e inestimabile sua disillusione circa il destino appena iniziato dell'Unità, e mette a confronto in un sistema di rimandi tutte e tre le testimonianze. Ne emerge un piccolo, colorato e brioso acquerello, di come gli italiani preparavano il loro Far West, e di come i siciliani si ingegnavano a far male, in modo duraturo, a se stessi.