Silvana: Guide
Verona. Museu de Castelvecchio. Colecções
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2011
pagine: 32
Il Museo di Castelvecchio è dal 1926 la sede delle collezioni d'arte del Comune di Verona. Le sue sale ospitano oltre trecento dipinti e sessanta sculture, che datano dal Trecento, il secolo della grande fioritura politica e culturale della signoria scaligera, alla fine del Settecento. Vi sono rappresentati tutti i più importanti esponenti della scuola pittorica veronese (tra gli altri Turone e Altichiero, Pisanello, Stefano di Giovanni, Liberale, Francesco Bonsignori, Domenico e Francesco Morone, Girolamo Dai Libri, Paolo Morando detto il Cavazzola, Paolo Caliari detto il Veronese, Domenico Brusasorzi, Paolo Farinati, Alessandro Turchi, Pasquale Ottino, Marcantonio Bassetti, Antonio Balestra, Simone Brentana, Giambettino Cignaroli), nonché alcuni dei maggiori pittori veneziani e veneti (Michele Giambono, Jacopo e Giovanni Bellini, Bartolomeo Montagna, Jacopo Tintoretto, Sebastiano Ricci, Giambattista e Giandomenico Tiepolo, Pietro Longhi, Francesco Guardi) e, sia pure con presenze più sporadiche, di altre scuole italiane e straniere (Pieter Paul Rubens, Bernardo Strozzi, Luca Giordano, Joseph Vivien). Tra le sculture si segnalano le opere trecentesche del cosiddetto Maestro di Sant'Anastasia e le statue equestri di Cangrande I e Mastino II della Scala, provenienti dal sepolcreto delle Arche scaligere. Il visitatore potrà ammirare inoltre reperti longobardi, rarissimi gioielli trecenteschi e un'interessante collezione di armi antiche.
Ferrara. Il museo di Casa Romei. Guida alla visita
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2019
pagine: 72
Edificata a partire dal 1443 nel luogo detto del "Belvedere", l'area all'interno dell'addizione voluta da Niccolò II, Casa Romei fu celebrata come una delle più belle dimore della città. Nel corso del tempo subì varie modifiche, prima per volere di Giovanni Romei e nel corso del Cinquecento a opera del cardinale Ippolito II d'Este, mantenendo sempre ben leggibile l'aspetto originario. Il volume segue il percorso del museo che, articolato su due piani e intorno alle due corti interne, alterna straordinarie testimonianze architettoniche e pittoriche, legate alle fasi costruttive e storiche dell'edificio, a un'esposizione di sculture, affreschi, frammenti lapidei e mobili. La lettura consente di approfondire i temi connessi alla storia e all'arte di Ferrara tra il XIV e il XVIII secolo, di immergersi in un'atmosfera rinascimentale e di comprendere i modi di costruire e di decorare le dimore signorili dell'epoca.
La Galleria Nazionale dell'Umbria. Il progetto espositivo
Mauro Severi
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2012
pagine: 120
Che cosa sia un museo e come debbano essere organizzati gli spazi di questo luogo d'incontro tra l'uomo e il suo saper fare è una questione sempre attuale e in continua discussione ed evoluzione. Il caso di Perugia è emblematico: una collezione ospitata in un palazzo storico da riconquistare a una nuova funzione, un museo di se stesso e un nuovo spazio ove contestualizzare opere pensate ed eseguite in origine per altri luoghi. Il libro illustra il progetto di adeguamento del Palazzo dei Priori e la nuova impostazione museografica data alle collezioni della Galleria Nazionale dell'Umbria che vi sono esposte. I nuovi spazi sono stati pensati per favorire percorsi di conoscenza di opere e artisti del passato, svelando un "tesoro" alla città.
San Gimignano. Musei civici, palazzo comunale, pinacoteca, torre Grossa. Ediz. inglese
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2011
pagine: 160
Il leggendario profilo di San Gimignano fa da cornice naturale alla visita dei Musei Civici che ne raccolgono le testimonianze storiche più significative. Il Palazzo Comunale, sede della Pinacoteca e tuttora cuore pulsante della vita cittadina, domina, con la sua Torre Grossa, la maestosa scenografia di piazza Duomo; le sue affascinanti sale ospitano alcuni capolavori della scuola senese e fiorentina, a testimonianza delle mutevoli vicende di questa terra di confine. L'itinerario museale permette di ammirare famosi cicli di affreschi trecenteschi (come la grande Maestà di Lippo Memmi e le scene d'amore dipinte da Memmo di Filippuccio nella camera del Podestà) ma anche preziose tavole rinascimentali, come quelle di Benozzo Gozzoli e Pinturicchio, passando per testimonianze uniche della scultura e delle arti decorative. Chiude la visita l'incantevole panorama dalla Torre, edificata fra il 1300 e il 1308, dalla quale lo sguardo si apre al paesaggio circostante fino alle Alpi Apuane.
Verona. Carlo Scarpa and Castelvecchio
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2011
pagine: 31
Un castello medievale costruito nel cuore di Verona, che per secoli è stato il simbolo del potere militare, negli anni venti del Novecento viene convertito da caserma in museo d'arte antica con un romantico restauro stilistico. A seguito dei devastanti danni causati dalla seconda guerra mondiale che distruggono il ponte scaligero e l'ala di sala Boggian, dove nel 1944 era stato celebrato il processo che condannò a morte Galeazzo Ciano, si procede in tempi brevissimi alle ricostruzioni. Qui Carlo Scarpa, maestro dell'architettura contemporanea, realizza (1958-1964) con il direttore Licisco Magagnato un museo esemplare inserito in un limpido restauro con un allestimento che oggi è un riferimento per la museografia italiana e internazionale. Le preziose collezioni artistiche cittadine di scultura medievale, rappresentata dalle statue equestri di Cangrande I e Mastino II della Scala, e di dipinti dal Trecento al Settecento, tra cui opere di Pisanello, Stefano di Giovanni, Giovanni Bellini, Andrea Mantegna, Paolo Veronese, Jacopo Tintoretto, Alessandro Turchi e dei Tiepolo, si inseriscono felicemente nel percorso espositivo offrendo un affascinante viaggio tra arte, architettura e storia.
Verona. Museo di Castelvecchio. Le collezioni
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2011
pagine: 32
Il Museo di Castelvecchio è dal 1926 la sede delle collezioni d'arte del Comune di Verona. Le sue sale ospitano oltre trecento dipinti e sessanta sculture, che datano dal Trecento, il secolo della grande fioritura politica e culturale della signoria scaligera, alla fine del Settecento. Vi sono rappresentati tutti i più importanti esponenti della scuola pittorica veronese (tra gli altri Turone e Altichiero, Pisanello, Stefano di Giovanni, Liberale, Francesco Bonsignori, Domenico e Francesco Morone, Girolamo Dai Libri, Paolo Morando detto il Cavazzola, Paolo Caliari detto il Veronese, Domenico Brusasorzi, Paolo Farinati, Alessandro Turchi, Pasquale Ottino, Marcantonio Bassetti, Antonio Balestra, Simone Brentana, Giambettino Cignaroli), nonché alcuni dei maggiori pittori veneziani e veneti (Michele Giambono, Jacopo e Giovanni Bellini, Bartolomeo Montagna, Jacopo Tintoretto, Sebastiano Ricci, Giambattista e Giandomenico Tiepolo, Pietro Longhi, Francesco Guardi) e, sia pure con presenze più sporadiche, di altre scuole italiane e straniere (Pieter Paul Rubens, Bernardo Strozzi, Luca Giordano, Joseph Vivien). Tra le sculture si segnalano le opere trecentesche del cosiddetto Maestro di Sant'Anastasia e le statue equestri di Cangrande I e Mastino II della Scala, provenienti dal sepolcreto delle Arche scaligere. Il visitatore potrà ammirare inoltre reperti longobardi, rarissimi gioielli trecenteschi e un'interessante collezione di armi antiche.
Verona. Carlo Scarpa e Castelvecchio
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2011
pagine: 31
Un castello medievale costruito nel cuore di Verona, che per secoli è stato il simbolo del potere militare, negli anni venti del Novecento viene convertito da caserma in museo d'arte antica con un romantico restauro stilistico. A seguito dei devastanti danni causati dalla seconda guerra mondiale che distruggono il ponte scaligero e l'ala di sala Boggian, dove nel 1944 era stato celebrato il processo che condannò a morte Galeazzo Ciano, si procede in tempi brevissimi alle ricostruzioni. Qui Carlo Scarpa, maestro dell'architettura contemporanea, realizza (1958-1964) con il direttore Licisco Magagnato un museo esemplare inserito in un limpido restauro con un allestimento che oggi è un riferimento per la museografia italiana e internazionale. Le preziose collezioni artistiche cittadine di scultura medievale, rappresentata dalle statue equestri di Cangrande I e Mastino II della Scala, e di dipinti dal Trecento al Settecento, tra cui opere di Pisanello, Stefano di Giovanni, Giovanni Bellini, Andrea Mantegna, Paolo Veronese, Jacopo Tintoretto, Alessandro Turchi e dei Tiepolo, si inseriscono felicemente nel percorso espositivo offrendo un affascinante viaggio tra arte, architettura e storia.
Vérone. Carlo Scarpa et Castelvecchio
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2011
pagine: 31
Un castello medievale costruito nel cuore di Verona, che per secoli è stato il simbolo del potere militare, negli anni venti del Novecento viene convertito da caserma in museo d'arte antica con un romantico restauro stilistico. A seguito dei devastanti danni causati dalla seconda guerra mondiale che distruggono il ponte scaligero e l'ala di sala Boggian, dove nel 1944 era stato celebrato il processo che condannò a morte Galeazzo Ciano, si procede in tempi brevissimi alle ricostruzioni. Qui Carlo Scarpa, maestro dell'architettura contemporanea, realizza (1958-1964) con il direttore Licisco Magagnato un museo esemplare inserito in un limpido restauro con un allestimento che oggi è un riferimento per la museografia italiana e internazionale. Le preziose collezioni artistiche cittadine di scultura medievale, rappresentata dalle statue equestri di Cangrande I e Mastino II della Scala, e di dipinti dal Trecento al Settecento, tra cui opere di Pisanello, Stefano di Giovanni, Giovanni Bellini, Andrea Mantegna, Paolo Veronese, Jacopo Tintoretto, Alessandro Turchi e dei Tiepolo, si inseriscono felicemente nel percorso espositivo offrendo un affascinante viaggio tra arte, architettura e storia.
Verona. Carlo Scarpa und Castelvecchio
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2011
pagine: 31
Un castello medievale costruito nel cuore di Verona, che per secoli è stato il simbolo del potere militare, negli anni venti del Novecento viene convertito da caserma in museo d'arte antica con un romantico restauro stilistico. A seguito dei devastanti danni causati dalla seconda guerra mondiale che distruggono il ponte scaligero e l'ala di sala Boggian, dove nel 1944 era stato celebrato il processo che condannò a morte Galeazzo Ciano, si procede in tempi brevissimi alle ricostruzioni. Qui Carlo Scarpa, maestro dell'architettura contemporanea, realizza (1958-1964) con il direttore Licisco Magagnato un museo esemplare inserito in un limpido restauro con un allestimento che oggi è un riferimento per la museografia italiana e internazionale. Le preziose collezioni artistiche cittadine di scultura medievale, rappresentata dalle statue equestri di Cangrande I e Mastino II della Scala, e di dipinti dal Trecento al Settecento, tra cui opere di Pisanello, Stefano di Giovanni, Giovanni Bellini, Andrea Mantegna, Paolo Veronese, Jacopo Tintoretto, Alessandro Turchi e dei Tiepolo, si inseriscono felicemente nel percorso espositivo offrendo un affascinante viaggio tra arte, architettura e storia.
Verona. Carlo Scarpa y Castelvecchio
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2011
pagine: 31
Un castello medievale costruito nel cuore di Verona, che per secoli è stato il simbolo del potere militare, negli anni venti del Novecento viene convertito da caserma in museo d'arte antica con un romantico restauro stilistico. A seguito dei devastanti danni causati dalla seconda guerra mondiale che distruggono il ponte scaligero e l'ala di sala Boggian, dove nel 1944 era stato celebrato il processo che condannò a morte Galeazzo Ciano, si procede in tempi brevissimi alle ricostruzioni. Qui Carlo Scarpa, maestro dell'architettura contemporanea, realizza (1958-1964) con il direttore Licisco Magagnato un museo esemplare inserito in un limpido restauro con un allestimento che oggi è un riferimento per la museografia italiana e internazionale. Le preziose collezioni artistiche cittadine di scultura medievale, rappresentata dalle statue equestri di Cangrande I e Mastino II della Scala, e di dipinti dal Trecento al Settecento, tra cui opere di Pisanello, Stefano di Giovanni, Giovanni Bellini, Andrea Mantegna, Paolo Veronese, Jacopo Tintoretto, Alessandro Turchi e dei Tiepolo, si inseriscono felicemente nel percorso espositivo offrendo un affascinante viaggio tra arte, architettura e storia.
Verona. Carlo Scarpa e Castelvecchio. Ediz. portoghese
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2011
pagine: 31
Un castello medievale costruito nel cuore di Verona, che per secoli è stato il simbolo del potere militare, negli anni venti del Novecento viene convertito da caserma in museo d'arte antica con un romantico restauro stilistico. A seguito dei devastanti danni causati dalla seconda guerra mondiale che distruggono il ponte scaligero e l'ala di sala Boggian, dove nel 1944 era stato celebrato il processo che condannò a morte Galeazzo Ciano, si procede in tempi brevissimi alle ricostruzioni. Qui Carlo Scarpa, maestro dell'architettura contemporanea, realizza (1958-1964) con il direttore Licisco Magagnato un museo esemplare inserito in un limpido restauro con un allestimento che oggi è un riferimento per la museografia italiana e internazionale. Le preziose collezioni artistiche cittadine di scultura medievale, rappresentata dalle statue equestri di Cangrande I e Mastino II della Scala, e di dipinti dal Trecento al Settecento, tra cui opere di Pisanello, Stefano di Giovanni, Giovanni Bellini, Andrea Mantegna, Paolo Veronese, Jacopo Tintoretto, Alessandro Turchi e dei Tiepolo, si inseriscono felicemente nel percorso espositivo offrendo un affascinante viaggio tra arte, architettura e storia.
Verona. Castelvecchio Museum. The collections
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2011
pagine: 32
Il Museo di Castelvecchio è dal 1926 la sede delle collezioni d'arte del Comune di Verona. Le sue sale ospitano oltre trecento dipinti e sessanta sculture, che datano dal Trecento, il secolo della grande fioritura politica e culturale della signoria scaligera, alla fine del Settecento. Vi sono rappresentati tutti i più importanti esponenti della scuola pittorica veronese (tra gli altri Turone e Altichiero, Pisanello, Stefano di Giovanni, Liberale, Francesco Bonsignori, Domenico e Francesco Morone, Girolamo Dai Libri, Paolo Morando detto il Cavazzola, Paolo Caliari detto il Veronese, Domenico Brusasorzi, Paolo Farinati, Alessandro Turchi, Pasquale Ottino, Marcantonio Bassetti, Antonio Balestra, Simone Brentana, Giambettino Cignaroli), nonché alcuni dei maggiori pittori veneziani e veneti (Michele Giambono, Jacopo e Giovanni Bellini, Bartolomeo Montagna, Jacopo Tintoretto, Sebastiano Ricci, Giambattista e Giandomenico Tiepolo, Pietro Longhi, Francesco Guardi) e, sia pure con presenze più sporadiche, di altre scuole italiane e straniere (Pieter Paul Rubens, Bernardo Strozzi, Luca Giordano, Joseph Vivien). Tra le sculture si segnalano le opere trecentesche del cosiddetto Maestro di Sant'Anastasia e le statue equestri di Cangrande I e Mastino II della Scala, provenienti dal sepolcreto delle Arche scaligere. Il visitatore potrà ammirare inoltre reperti longobardi, rarissimi gioielli trecenteschi e un'interessante collezione di armi antiche.