Affiori: Romanzo

Nel continente di Aletheia il potere ufficiale e spietato del Direttorio è insidiato dalla Confederazione, un’alleanza di stati ribelli. Un giovane fabbro Edoard, un cinico mercenario che si fa chiamare Rufus, il principe Alexis e Marlena, ambasciatrice di un antico popolo, si ritrovano coinvolti nel disordine burrascoso dello scontro: potere, sangue e avventura muovono i loro destini. In questo primo capitolo della trilogia, le loro ricerche incroceranno i progetti di una misteriosa organizzazione, l’Anonima Scarlatta, che cambierà le loro vite.

Livia Jones è un’influencer solare e amata dai suoi follower, ma per Ryder Walker, alias Read More, è l’emblema della superficialità della sua generazione. Senza social, Ryder critica aspramente i millennials attraverso i suoi articoli, spingendosi a organizzare un esperimento: conquistare la fiducia di Livia con cartoline e lettere per dimostrare che è inconsapevole vittima del mondo virtuale. Ma l’esperimento sfugge di mano, e ciò che doveva essere una lezione di vita si trasforma in qualcosa di più profondo. Mentre Livia si innamora di Ryder, lui cerca di mostrarle che c’è molto più nella vita di quanto una fotocamera possa catturare. Nonostante il sentimento che li unisce, le differenze rimangono: Livia fatica a rinunciare a sé stessa per adattarsi al mondo di Ryder, e lui non riesce a scendere a compromessi. Ma quando Ryder pubblica inaspettatamente un video di loro due su Instagram, il confine tra le loro vite si sfuma, e anche i giudizi di Ryder vengono messi in discussione.

Carmen è una donna introversa e riservata in famiglia, estroversa, vivace e dal sorriso contagioso con gli amici. È amata da tutti. Ma un giorno, Carmen si accascia a terra. La vita di familiari e amici viene sconvolta, e ognuno deve imparare a ricominciare senza la sua fondamentale presenza. Ci vediamo domani con il sole è una biografia d’amore che ha al suo centro un dilemma emotivo: quanto mancano le persone che amiamo? Cosa fare di fronte a una perdita crudele e inaspettata? Il testo è la testimonianza della grande forza che alberga in tutti noi e da cui attingiamo per sopravvivere al dolore. Nelle pagine si intrecciano la consapevolezza di ciò che è stato e la nostalgia di ciò che non è stato e mai più potrà essere. Questo libro non racconta solo fatti e date che l’hanno resa protagonista; cerca di captare l’essenza della sua anima e come ha affrontato le sue sfide con coraggio, creatività e resilienza. Dalla nascita al suo addio alla vita.

Mario Maccione è noto per la sua oscura vicenda giudiziaria, che ancora oggi scuote gli animi di tanti italiani. Ex membro delle Bestie di Satana, per anni è stato il “mostro”, anzi, uno dei “mostri” che hanno seminato terrore, morte e inquietudine nel varesotto. Lucrezia Carnevale con quel “mostro” ci ha parlato, e ha scoperto di non esser poi così tanto diversa da lui. In quanti possono dire lo stesso? Nel libro vengono ripercorse tutte le fasi della vita di Maccione; ma all’interno non c’è solo la sua storia, bensì̀ quella di tanti di noi, che – seppur sorpresi da un destino differente – ci siamo ritrovati ad affrontare gli stessi demoni. Quello di Tratto da una storia vera è il racconto di un cambiamento, forse il più̀ grande che possiamo conoscere. Sono passati ventisette anni dai fatti di sangue che hanno portato alla luce la setta delle Bestie di Satana; nel frattempo il mondo è cambiato, l’Italia è cambiata. E, allora, perché́ non dovrebbe esser cambiato anche Mario?

Oisín è un pianista jazz irlandese. Malcolm è un insegnante di letteratura italiana dell’Oregon. Víctor è un attore cileno cresciuto in Italia da rifugiato politico. Abbey è una dottoranda in studi di genere che vive tra le scartoffie. La città di New York, con le sue grandezze estranianti e una colonna sonora incessante, regge i fili già intrecciati delle loro vite, che aggrovigliandosi sempre più segneranno ognuno di loro in maniera irreversibile. In questo piccolo affresco umano, altre figure accompagnano i quattro protagonisti: Joni, allieva di Oisín, che a tredici anni non trova più un senso alla propria vita; Amaranta, figlia di Víctor, ragazza indomita che venera il padre e ama Ethan; Dario, uomo gentile e solitario che per una notte sarà nella vita di Malcolm in un posto all’altro capo del mondo; Ava e Charlotte, consigliere e testimoni della vita di Abbey. Tre generazioni, lo stesso bisogno di conoscersi profondamente, affrontare paure e tabù ed essere amati per ciò che si è.

Vu au passage in Africa racconta il viaggio in autostop che porta il protagonista dalla Tunisia fino in Niger, attraverso l’Algeria, il Marocco, la Mauritania, il Senegal, il Mali, il Ghana e il Burkina Faso (allora Alto Volta). Il fascino dei luoghi – dal deserto alle foreste tropicali – e le persone che incontra lasciano in lui un segno profondo. Centrale è la scoperta del rapporto tra libertà e solitudine, come quando, in un momento di crisi, il protagonista scoppia a piangere per la frustrazione finché “il suono dei singhiozzi m’è apparso incongruo e ho smesso. Allora ho visto la bellezza che mi circondava. Dentro di me s’è fatto silenzio e è scomparsa ogni rabbia: lì c’ero venuto io. Pretendere che altri m’aiutassero significava non accettare che la mia vita è mia”. Verso la fine del viaggio scoprirà, con emozione e meraviglia, che le sue riflessioni erano descritte in un antico testo del maestro zen Huang-Po scritto più di mille anni prima. Il racconto di un viaggio in solitaria eppure pieno di vita, alla ricerca di quel fantasma della libertà così difficile da afferrare.

Léa è una donna che affronta la propria esistenza attraverso un’analisi introspettiva, empatica e consapevole. Il racconto si dipana come un flusso di coscienza innescato da un sogno, che rivela la complessità di una figura femminile intelligente, fragile e spaventata. Attraverso le proprie paure, Léa offre consigli per sconfiggere il dolore interiore e la scrittura, in particolare, appare come l’unica salvezza in grado di mantenerla in vita e di alimentare la sua resilienza. Al centro vi è anche il rapporto con la madre, Vera. Il filo invisibile tra madre e figlia è simbolo di connessione, sopravvivenza e crescita. Breviario del silenzio, Tra anima e parole riflette sulla sfida di confrontarsi con le proprie paure e sull’arte di vivere, sia attraverso l’introspezione sia attraverso l’interazione con il mondo esterno. Infatti, c’è chi cerca il contatto con la propria anima attraverso la scrittura e chi impara a vivere, in perenne attesa, nel mondo.

La tranquilla vita di Marella, casalinga e food-blogger, viene scossa quando il marito perde il lavoro. Marella fa appello alle sue più nascoste conoscenze e alle sue doti, su tutte quella di fare sogni premonitori. Dopo un iniziale turbamento, imparerà ad apprezzare questa sua natura e la metterà al servizio degli altri. Non sempre si arriva in tempo, ma raggiungere la consapevolezza della propria forza interiore può salvare la vita o renderla migliore.

Una bambina la cui nascita coincide con l’esplosione di una stella, una madre con l’insonnia e l’urgenza di comprendere il mondo che la circonda. In questo romanzo delicato e profondo, dove lo stupore per i misteri dell’universo si mescola al calore della quotidianità, si snoda un racconto che esplora la maternità, il cambiamento e la ricerca di sé. Un libro da assaporare, dove la cucina diventa il palcoscenico su cui si intrecciano storie e sapori di casa. Tra biscotti di Natale, torte di castagne e Oyakodon giapponesi, gli ingredienti si trasformano in metafore di crescita, cura e condivisione, in cui manine curiose cercano mani sicure che narrano e nutrono. Mentre il flusso dei pensieri prosegue intrecciando il tempo e gli incontri, l’amore di una mamma per sua figlia diventa il filo conduttore tra passato, presente e futuro. Fino al sentimento lieve della nostalgia e della perdita, riflettendo su un’infanzia che, mentre si afferma, corre via veloce. Un viaggio emozionante che celebra l’amore, il cambiamento e l’immenso racchiuso nelle piccole cose.

Tra settembre e Capodanno, periodo simbolico di transizione e bilanci personali, le vite di Valeria, Camilla e Daniela si fondono in un’unica storia di sogni, rimpianti, viaggi e confessioni intime. La forza del loro rapporto, che si dispiega nella complicità degli intensi dialoghi, porta le protagoniste a non arrendersi neanche di fronte alle battute di arresto nella personale ricerca della felicità. Tre donne sole è un manifesto della capacità di reinventarsi e della solidarietà femminile.

“Che cos’è l’arte e qual è il ruolo dell’artista nella società contemporanea?”. Con tale domanda Eddie, un ragazzo che ha raggiunto giovanissimo la notorietà, affronta l’improvviso successo. Ben presto, però, si accorge di essere l’ennesimo prodotto commerciale della casa discografica che l’ha scritturato e delle industrie di moda che lo sponsorizzano. Insoddisfatto di sé stesso per essere rimasto invischiato in un ingranaggio di cui non ha il controllo, Eddie compie una scelta drastica al fine di rovesciare lo stato delle cose. In questo secondo capitolo, dopo le vicende di disintegrazione di Absolution, saranno i nuovi protagonisti a cambiare il corso degli eventi, che ha inglobato anche le vite dei propri genitori. In una narrazione in cui i vecchi personaggi hanno ancora qualcosa da raccontare ai giovani, che stanno calcando le orme dei loro padri, sarà proprio la ribellione giovanile a diventare necessaria per sovvertire il senso di malessere, che si cela dietro a chi ha alle spalle decenni di palchi calcati e strumenti consunti dal sudore e dal dolore.

Eliana Vitale, pittrice, e Giulio Giovale Parisi, psicoterapeuta, sono sposati da sette anni e non riescono a diventare genitori. Giulio non accetta di essere sterile e mente per farsi lasciare, o meglio, per cercare di rendere sua moglie una donna libera. Le conseguenze che derivano da questa sua scelta segnano l’ineluttabile sgretolamento della loro unione prima, e della loro vita subito dopo. Ciò che però continua a tenerli legati è la loro condizione di dipendenza affettiva. Il sé di entrambi presta spazio e voce a ciascuna loro parte. Solo la rabbia sembra sia favorevole al taglio del cordone, ma senza mai permetterglielo davvero. L’incidente stradale che trascina Giulio in ospedale è l’espediente per ripercorrere la propria esistenza. Anche Eliana sarà costretta a smettere di fingere che vada tutto bene o, peggio, che niente possa poi cambiare sul serio. Un suicidio porrà solo apparentemente fine alla vita di chi ha deciso di stravolgere quella della persona amata.