CTL (Livorno)

"La natura e l'uomo si stupiscono vicendevolmente, si amano, si studiano e si tradiscono ripetutamente con atti e pensieri dalla notte dei tempi. Le loro vittorie e le loro sconfitte si alternano tra ferite uguali e comuni quale risultato dei loro artifici. Anche il pentimento e la forza di ricominciare da zero è condiviso da entrambi ma qualcosa che nessuno può debellare è la brama di potere che conduce inequivocabilmente alla distruzione di entrambi. I giochi vanno avanti a tutti i costi fino a che la posta diventa inarrivabile e arrendersi è inevitabile; come è successo a me, N991, che ho creduto fino all'ultimo di poter combattere e sconfiggere il destino."

Un susseguirsi di sirene scosse la notte in quel rione popolare di Francoforte. Auto della polizia, dei pompieri, ambulanze. Tante luci blu e arancio che facevano contorno a sirene assillanti, un susseguirsi di persone curiose che parlottavano tra loro chiedendosi il perché di tanta confusione. C'era chi gridava, chi piangeva, chi se ne stava lì in pigiama o in vestaglia perché, per la fretta di scendere in strada, non aveva neppure trovato il tempo di vestirsi. Una signora, certamente la più curiosa tra tutti i passanti, si avvicinò ad un poliziotto chiedendo informazioni. Questo, per tutta risposta, le intimò di allontanarsi per non ostacolare il lavoro delle forze dell'ordine.

Le storie narrate in questo libro sono tutte diverse, ma legate da un comune denominatore: La solitudine. Karen, Perry, Ayron, Peter, Agnes, Jhon, Annie, Oscar. Personaggi apparentemente diversi tra loro, ma accomunati dal sospetto reciproco e dalla paura di rimanere soli. Le storie prendono spunto da fatti realmente accaduti, che la fantasia dell’autore amplifica e plasma a suo modo, per fornire uno spaccato personale e del tutto originale della società moderna. I fatti si svolgono a Brighton nei 5 giorni più caldi dell’agosto 2017. Sono storie che non hanno nulla a che vedere con la cultura tradizionale del popolo anglosassone, nel dipanarsi di un gioco attraverso cui l’autore intende cogliere il significato universale degli avvenimenti. L’avvento delle moderne tecnologie ha spesso appiattito differenze culturali, etiche e morali in tutto il mondo occidentale, e il desiderio, financo la pretesa di essere felici a tutti i costi, ha reso schiave le società più evolute. Nel libro l’autore, attraverso il dramma della solitudine, cerca di dare una risposta a questa condizione umana e culturale che potrebbe riguardare tutti noi.

L'autrice ha lavorato con grande difficoltà, sia per la specificità dell'argomento trattato e sia per la scarsezza del materiale bibliografico. Ma con caparbietà ha ricavato, dalle ricerche fatte e dalle sue personali conoscenze in materia, una lodevole risposta al tema. Cioè se il romanzo spagnolo del periodo franchista abbia coinvolto il lettore in maniera significativa. Ancora meglio se la narrativa dell'epoca abbia trasformato in qualche modo la valutazione sul regime. Sebbene una notevole parte dei commentatori si mostra pessimista sulla questione, la Cessari è abbastanza ottimista. Con un'analisi approfondita e significativa del periodo storico, dei compiti dello scrittore e del lettore ma soprattutto dalla descrizione dei principali romanzi dei 40 anni del franchismo, è giunta ad una valutazione abbastanza favorevole del lavoro dei romanzieri spagnoli. Pur in presenza di notevoli difficoltà dovute sia alla censura che alle caratteristiche proprie dello scrittore e del lettore spagnolo ma anche dalla storia stessa del Paese e dal genere specifico del romanzo.

"Caro lettore, la motivazione principale che mi ha spinto a pubblicare queste mie riflessioni di alcuni brani del vangelo che avevo scritto sul mensile parrocchiale 'L’aurora della Lomellina' e sul quotidiano provinciale 'La provincia pavese' consiste nel testimoniare, in base alla personale esperienza di vita, la mia fede cristiano-cattolica di fronte alla Parola del Signore, mai superata ma eterna, vero e unico punto di riferimento in un mondo sempre più confuso da comportamenti e da leggi continuamente in contrasto con la volontà di Dio." (L'autore)

Con la raccolta "Poesie tra le stelle" Donato Leo supera la prova del nove: a tanto ammontano le sue pubblicazioni, scaturite da un delicato animo di cantore di sentimenti ancor oggi attuali. È il libro delle doppie interpretazioni, delle metafore, come già si evince dal titolo dato alla raccolta, interpretabile in un doppio senso: quello che va dalle stelle del firmamento, che illuminano e scaldano il mondo e quello terreno (la donna), che illumina e scalda la vita e il cuore degli uomini.

Contraddicendo il proverbiale verso di Pessoa, questo libro non contiene nulla che possa sembrare anche solo lontanamente opera di un "fingitore". Non un solo dolore fittizio creato artatamente per concedere al lettore la possibilità di amplificare e sublimare il proprio; né maschere fascinose dietro alle quali l'artista tenti un furbo espediente per camuffarsi o magari farsi bello. "Addio ai Girasoli", al contrario, è autobiografico e vero fino al midollo. Più che una raccolta di componimenti poetici può essere letto quasi come un racconto, un romanzo di poesie, un'esperienza emotiva potente tanto per chi l'ha elaborata quanto per chi si trova ora a fruirne.

Un libro è qualcosa di speciale, lo custodiamo, a volte lo trascuriamo riposto in qualsiasi luogo, perché non siamo ancora pronti per coglierne il messaggio; in esso i nostri i pensieri, i nostri sogni, la nostra memoria, fatta in dono. Una poesia è un segno per soffermarci a riflettere, talvolta per rispecchiarci, aiutarci a tirare fuori quelle emozioni che rimangono soffocate in gola per paura di essere considerati fragili e inadeguati. Le parole di chi fa “Poesia” sono un tramite per arrivare agli altri, per conoscere se stessi, uno stimolo a volte celato che proviene da altre dimensioni.