Einaudi: I millenni
Sentenze e massime morali. Testo francese a fronte
François de La Rochefoucauld
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2015
pagine: 417
C'è una sola verità in questo libro", diceva Voltaire. E aveva ragione. Scaturite da un lavoro collettivo e da un gioco di salotto, le "Massime" costituiscono una specie di sistema in miniatura, dominato da un'idea-forza, e una sola: l'interesse personale regna dovunque negli animi e assume atteggiamenti virtuosi, mentre le virtú non sono altro che le maschere dei nostri desideri. "Le nostre virtú non sono il piú delle volte che vizi travestiti" o "Le virtú si perdono nell'interesse, come i fiumi si perdono nel mare". Il procedimento costante è quello di dissolvere ogni virtú nelle passioni ad essa contigue. Il pessimismo di La Rochefoucauld si traduce in letteratura con una formula che egli costituisce e declina in tutti i modi possibili: l'amor proprio. L'edizione di Carlo Carena presenta oltre al testo francese a fronte, le varianti del manoscritto e delle principali edizioni che uscirono vivente l'autore: una vera e propria edizione critica.
Genio del cristianesimo
François-René de Chateaubriand
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
pagine: 878
Il 14 aprile del 1802 il "Génie du Christianisme" appare per la prima volta in libreria. Quattro giorni dopo, nella cattedrale parigina di Notre-Dame sono unitamente celebrate con un solenne "Te Deum" la recente pace con l'Inghilterra - la Pace di Amiens - e l'entrata in vigore del Concordato tra Santa Sede e Repubblica francese. Un'opera concepita allo scadere del secolo dei Lumi col principale intento di dare un'articolata illustrazione del mondo cristiano - soprattutto cattolico - a correzione dell'entusiasmo rivoluzionario che ha tentato di cancellarlo, dimostrandone la superiorità morale ed estetica. Un libro vessillo, che avrebbe sostituito in tutta Europa i gusti neoclassici dell'illuminismo con il "nuovo" immaginario romantico. Col suo "Génie", Chateaubriand pone le basi di un rinnovato umanesimo, insieme cattolico e popolare, sintesi di ragione e fede, di storia e poesia: un umanesimo sottratto alla presunzione di ogni forma di razionalismo e umilmente aperto all'accoglienza di una "religione rivelata", capace di rendere efficace la potenza creatrice della parola. Opera "faziosa", colonna portante del romanticismo, il "Génie" non ha mai smesso di dividere gli animi e di suscitare, talvolta, reazioni virulente ed estreme. Specchio di un'età di transizione particolarmente complessa e drammatica, non molto dissimile dalla nostra attuale.
L'universo di Kama. Testi d'amore dell'antica India
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
pagine: 702
"Amore (Kama) è una divinità potente e temibile. Nell'epica è spesso ricordata la sua distruzione a opera di Siva, il grande dio dedito all'ascesi. Kama, arso dal fuoco sprigionatosi dal terzo occhio di Siva proprio mentre lo colpisce con una freccia incantata per farlo innamorare della divina Parvati, ridotto in cenere si trasforma in Ananga, "l'Incorporeo". Come tale gli sarà ancora più facile insinuarsi non visto nelle menti di quelli che vuole rendere schiavi della passione, tanto che persino Siva sarà infine conquistato dalla dea innamorata". Cosi racconta Fabrizia Baldissera nell'introduzione del volume. Kama e Siva rappresentano l'antitesi radicale dell'antica cultura indiana: l'amore da un lato, l'ascesi dall'altro. E il mito ci racconta dunque che Kama sembra aver perso il duello con il suo avversario, ma alla fine è invece proprio lui a trionfare. "Omnia vincit amor", come diceva Virgilio. Anche in India. In questo Millennio il fior fiore degli indologi italiani ha tradotto per la prima volta tutta una serie di testi che appartengono all'"universo di Kama". Pochi, rispetto alla quantità dei testi esistenti, ma significativi per uno sguardo d'insieme, perché toccano praticamente tutti i temi dell'antica letteratura amorosa indiana spaziando fra i generi più diversi.
Modi di dire. Adagiorum collectanea. Testo latino a fronte
Erasmo da Rotterdam
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2013
pagine: XLI-644
Gli "Adagiorum collectanea" sono pubblicati a Parigi nel 1500 da un Erasmo poco più che trentenne. L'idea era quella di raccogliere e commentare detti, proverbi, massime, modi di dire popolari e letterari dell'antichità. Nell'edizione del 1500 gli adagia sono 818. Le successive edizioni (una ventina) alle quali Erasmo lavorò per tutta la vita portarono il numero degli adagia a 4151. "Adagiorum chiliades" è il nuovo titolo che Erasmo diede alla sua opera nel 1515 e che rimase fino all'edizione definitiva del 1533. Carlo Carena traduce e commenta qui, col testo latino a fronte, la prima edizione dei Collectanea fornendo in appendice alcuni esempi delle riscritture a cui Erasmo sottopose i suoi commenti nelle ultime Chiliades. Gli Adagia sono dunque, per Erasmo, l'opera della vita, il primo e l'ultimo libro che pubblica, quello a cui torna fra un lavoro filologico e l'altro, fra un trattato morale e uno scritto teologico. Quello che affascinava Erasmo era il tentativo di riprodurre la sapienza antica attraverso parole che fossero state usate e riusate, che avessero avuto un passaggio dalla letteratura all'uso popolare o viceversa, che costituissero insomma un sedimento linguistico tramandato dagli antichi ai moderni. Modi di dire che possono essere pronunciati dal filosofo e dal furfante, nutriti dalla stessa forza metaforica e analogica, dagli stessi guizzi della creatività linguistica greca e latina, che per Erasmo erano il migliore nutrimento dell'uomo moderno.
Tirante il Bianco
Joanot Martorell
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2013
pagine: 1094
"Novela total" lo ha definito Mario Vargas Uosa in un suo famoso saggio degli anni Sessanta: "Tirante il Bianco" come romanzo totale. E ha paragonato Martorell a Flaubert e Faulkner, collocandolo tra i più grandi narratori della letteratura di tutti i tempi. A quasi cinquantanni dal giudizio entusiastico di Vargas Llosa, si può forse leggere più pacatamente questo romanzo cavalleresco scritto in catalano nel XV secolo, ma resta la convinzione che si tratta di un'opera affascinante e fortemente innovativa: ha aperto le strade della narrazione moderna con personaggi che "maturano" attraverso le vicende raccontate nel libro e che dimostrano un'interiorità e una dimensione psicologica effettivamente in anticipo sui tempi, oltre le schematizzazioni tipologiche medievali. Un punto di forza del libro, oltre le parti epiche e guerresche, riguarda l'amore e la sessualità, trattati molto esplicitamente, con arditezza di situazioni e di linguaggio che ancora oggi possono colpire. La storia principale è quella di Tirante il Bianco, gentiluomo bretone, campione di tornei cavallereschi, che riesce con il coraggio e con l'ingegno a liberare l'isola di Rodi dall'assedio del sultano di Babilonia, dopodiché viene cooptato dall'imperatore di Costantinopoli per condurre la guerra contro i Turchi. Tirante si innamora della figlia dell'Imperatore, Carmesina, e Carmesina di lui, ma una serie di equivoci e di vicende allontana i due innamorati.
Il libro dei nonsense. Testo inglese a fronte
Edward Lear
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2012
pagine: 440
"Il libro dei nonsense" è una ricca raccolta di brevissime composizioni in versi, che illustrano un eguale numero di disegni caricaturali, anch'essi opera di Lear. I versi e i disegni sono nati gli uni per gli altri nell'intenzione dell'autore per divertire bambini e ragazzi - e formano un tutto indivisibile. Ma la leggerezza, lo humour e l'assurdità di questi "limericks" - la particolare forma metrica usata da Lear - li rendono di grande fascino per tutti. Basta sfogliare a caso il volume, lanciare un'occhiata all'inizio di qualche pagina, per farsi catturare immediatamente dall'universo stralunato che affiora: "C'era un vecchio di Licata - Dalla bocca smisurata". Oppure: "C'era un vecchio di Bomba - Dal gran naso fatto a tromba". O ancora: "C'era una signorina in blu - Che ripeteva: "Sei tu? Sei tu?"".
Lettere
Giuseppe Verdi
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2012
pagine: XXXVII-1165
Per molto tempo si è parlato di Giuseppe Verdi come di un uomo geniale e solitario, animato da un grande amore per la patria, di cui fu anche deputato nel primo Parlamento dell'Italia unita. Questo libro però, curato dal musicologo Eduardo Rescigno, ci restituisce un'immagine ben più complessa del compositore. Adoperando una scelta tra le lettere private e dotando il testo di numerose schede biografiche, Rescigno costruisce un'opera che passa in rassegna episodi personali, riflessioni musicali e dibattiti politici, amicizie e preoccupazioni della vita quotidiana di Giuseppe Verdi. Quello che ne viene fuori è un personaggio del tutto nuovo per l'Italia dell'epoca: un moderno imprenditore che sa calcolare i rischi; un uomo duro nelle trattative artistiche, e in quelle economiche; più borghese che contadino per gusti e mentalità; cosmopolita ma legato ai luoghi delle sue origini; facile all'ira, ma anche ironico e brillante, soprattutto con gli amici. Verdi, in sostanza, rivoluziona i rapporti di forza nel mondo del melodramma a vantaggio del compositore, che con lui diventa autore, regista e produttore: un vero impresario che prefigura la nascita di un italiano nuovo. Grazie alle illustrazioni di Giuliano Della Casa e a un apparato in cui ricorrono le trame di tutte le opere del compositore e i personaggi nominati nelle lettere, il libro risulta accessibile non solo ai conoscitori della materia verdiana ma anche agli appassionati di storia e ai più semplici curiosi.
La variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
Charles Darwin
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2011
pagine: 914
"La variazione degli animali e delle piante allo stato domestico" va considerata una delle tre opere maggiori di Darwin, insieme all'Origine delle specie e all'Origine dell'uomo. Sono i tre libri che fondano il pensiero evoluzionista. Però del terzetto, la Variazione è senz'altro quello che ha avuto meno attenzione fra gli studiosi. In Italia, addirittura, non ha avuto traduzioni successive a quella di Giovanni Canestrini del 1876. Qualcuno ha pensato che quest'opera valesse soltanto per le pezze d'appoggio che forniva alla teoria generale darwiniana, ma in realtà è il luogo dove Darwin definisce questioni fondamentali come le leggi per l'ereditarietà, l'incrocio e la variazione. I meccanismi della selezione naturale e della selezione artificiale indotta dall'uomo procedono con modalità diverse, ma appartengono allo stesso ordine di fenomeni, e questa è un'acquisizione scientifica che conferma la teoria evoluzionistica e la apre a una serie di questioni mai affrontate prima da Darwin. Per il lettore non specialista va anche aggiunto che lo stile argomentativo di Darwin è sempre comprensibile e accattivante, anche perché gli scienziati dell'epoca non avevano ancora elaborato linguaggi troppo tecnici, accademico-esoterici. E dunque ripercorrere queste pagine significa accedere a uno degli snodi principali della scienza moderna imparando tante cose che riguardano piante e animali ben noti coi quali abbiamo a che fare quotidianamente. Prefazione di Telmo Pievani.
Le vicende del bravo soldato Svejk durante la guerra mondiale
Jaroslav Hasek
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2010
pagine: 1002
Romanzo che si snoda per libera accumulazione di frammenti disordinati (o ordinati secondo una logica "altra"), lo Svejk si appaia alle grandi narrazioni digressive di Cervantes e di Sterne, alle quali lo affratellano anche alcuni procedimenti comici. Come scrive nell'introduzione Giuseppe Dierna, che ha interamente ritradotto il romanzo, "l'elemento centrale nello Svejk è il continuo sdoppiamento della narrazione, un'ambiguità di fondo, un discorso che procede costantemente su un doppio piano, mantenendosi in bilico tra una narrazione realistica e la sua continua messa in parodia, e questo ai vari livelli del testo (voce narrante, personaggio Svejk, linguaggio, sviluppo della trama). O ancora meglio: delegando ora a Svejk e ora al narratore la guida delle operazioni, Hasek mette premeditatamente in atto nel suo romanzo un ininterrotto e diabolico gioco parodico con i codici del linguaggio e della narrazione, in un contesto da ultimi giorni dell'umanità che di tanto in tanto affiora in tutta la sua violenza". Con questa edizione si ripropone dunque un'opera con la dichiarata intenzione di cambiarle radicalmente di posto nel panorama della letteratura del Novecento: da classico marginale, espressione di una facile tradizione popolare, a raffinato capolavoro di grande complessità. Ma non per questo di meno godibile lettura.
Nebbia. Testo originale a fronte
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2009
pagine: XL-404
Sono molti i testi della letteratura che collegano la nebbia con alcuni luoghi specifici: la Londra dei romanzi di Dickens e Stevenson o dei racconti di Conan Doyle; le valli e le coste della Scozia, dell'Irlanda, delle isole britanniche; la brughiera di Thomas Hardy; la Parigi di Baudelaire, Maupassant, Zola, dei romanzi noir; la città belga di Bruges presentata come particolarmente tetra e nebbiosa in tanti testi non solo di autori locali come George Rodenbach ma anche di visitatori come D. G. Rossetti, Mallarmé e Rilke; le terre basse di Fiandra, percorse da fiumi svogliati e cantate da Jacques Brel; la Milano del narratori realisti dell'Ottocento (cascinali sommersi dal vapore bianco, osterie fuori porta, miseri cortei funebri nella nebbia), quella dei romanzi polizieschi di De Angelis, quella di scrittori novecenteschi come Savinio, Bianciardi, Testori, Sereni, Erba; la Torino di Pavese e Calvino, le città piemontesi e quelle padane; la San Pietroburgo dei realisti e dei simbolisti russi, da Gogol a Nekrasov a Belyi; la San Francisco mitica degli scrittori e poeti locali ma anche di viaggiatori come Robert Louis Stevenson e John Dos Passos; le grandi città scandinave. Questo libro nasce dalla doppia passione di Remo Ceserani e Umberto Eco i quali, indipendentemente uno dall'altro, hanno catalogato nel corso degli anni i brani sulla nebbia in cui via via si imbattevano: a un certo punto, scoperta la comune mania, hanno deciso di mettere insieme i loro appunti.
Le avventure di Pinocchio
Carlo Collodi, Lorenzo Mattotti
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2008
pagine: XXXVII-313
Pinocchio accompagna Lorenzo Mattotti da molti anni, quasi lo ossessiona. E Mattotti da molti anni disegna, appunta schizza immagini, ipotesi di illustrazione. È un work in progress quello testimoniato da questo libro, una botola nell'atelier mentale di un artista che nella storia di Collodi sembra trovare i nodi originari della propria ispirazione. D'altra parte la prima musa di Mattotti è la metamorfosi, la dialettica tra la forma e la perdita della forma. E quale libro più di Pinocchio è la metamorfosi fatta narrazione? Il legno che diventa carne, l'andirivieni tra il burattino e il bambino, passando magari per l'asino, il mondo dei vivi e dei morti. Pinocchio come mutante continuo è il soggetto ideale per lo sguardo di Mattotti, che cerca di cogliere il momento dinamico delle trasformazioni, quando una forma non è più e non è ancora. In tutto questo c'è una pulsione vitale forte, ma c'è anche un aspetto drammatico. Quello di Mattotti è indiscutibilmente un Pinocchio noir: le sue illustrazioni colgono il nucleo oscuro della favola, il mistero, a volte l'horror. Come spiega Tiziano Scarpa nella suo saggio introduttivo, il Pinocchio che leggiamo è frutto di due libri scritti da Collodi uno di seguito all'altro. Il primo è un libro di morte, è una storia nera, buia e disperata; il secondo è un libro moralistico-edificante. Con questo secondo Pinocchio Mattotti c'entra poco, con il primo è quasi in simbiosi. Con un'introduzione di Tiziano Scarpa e note alle illustrazioni di Emilio Varrà.
Mistici bizantini
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2008
pagine: CVIII-803
Dall'XI al XIV secolo si svolgono due grandi stagioni della mistica bizantina. Questo volume testimonia di entrambe riportando alla luce, grazie all'assiduo lavoro di studio e di traduzione di Antonio Rigo, numerosi autori e testi pressoché sconosciuti al pubblico italiano. Ne risulta un quadro quanto mai variegato, in cui la lezione dei Padri della Chiesa è intrecciata con la tradizione filosofica greca e con gli ideali di vita virtuosa dello stoicismo e di altre scuole. Tendenze e filoni si diversificano in modo notevole: ci sono autori che privilegiano il percorso ascetico, altri che trattano come centrale l'esperienza della contemplazione; per alcuni prevale una "mistica intellettualistica", per altri la "mistica del cuore"; chi propone un'adesione a Dio chiudendo progressivamente le porte dispersive dei sensi, e chi ritiene che solo attraverso la sensibilità più accesa si possa vivere questo contatto. Se la nozione di preghiera è la base per tutti, le pratiche del pregare possono differire alquanto, così come le tecniche psicofisiche di purificazione. L'intera storia della mistica bizantina, che si svolge prevalentemente in ambiente monastico ma non solo, è di enorme ricchezza e ha prodotto una tradizione carsica che è affiorata successivamente nel mondo cristiano ortodosso giungendo fino alla recente rinascita del Monte Athos.

