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Franco Angeli: Clinica psicoanalitica dei legami sociali

Il paradosso paterno. Tra metafora e sintomo

Il paradosso paterno. Tra metafora e sintomo

Marc Strauss

Libro: Copertina morbida

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2022

pagine: 158

Il padre, ancora? L'antico ritornello del patriarcato, che ha giustificato un tempo ogni imposizione normativa, non mostra infine i suoi limiti? In un'epoca in cui i paesi più civili hanno rimpiazzato "padre" e "madre" con formule amministrative, come credere ancora a una figura d'autorità, oggi perfino goffa? E, tuttavia, sbarazzarsene sembra non essere semplice per una trasmissione soggettiva. Questo libro propone una ouverture sul tema paterno, che attraversa l'intera elaborazione analitica e in particolare tutto l'insegnamento di Lacan. Certo, Freud ha voluto salvare il padre dall'umiliazione che la fine di un mondo ha imposto alla sua autorità, e forse anche sbarazzarsi del peso delle sue costrizioni, inibizioni, idealizzazioni. Fin dall'inizio, Lacan si interroga sulla funzione del padre e cerca di rispondervi, formulandola subito come paradosso: il padre è colui che enuncia la Legge, che interdice, ma eccettuandosi da questa interdizione, in un paradosso che via via assume nomi diversi, fino agli anni in cui Lacan parlerà di "eccezione paterna". Su questo paradosso il dibattito non riguarda quindi il padre come figura, che assume tratti differenti nelle differenti stagioni, ma ne interroga la funzione, resa ancora più urgente ed essenziale dai rimaneggiamenti contemporanei della sua immagine e dalle loro conseguenze, anche distruttive. La funzione paterna non sostiene idealizzazioni mortifere, le forme ideali non sono tutto, c'è del difetto, ce n'è un resto e - nel sostenere questa parte di insensato dell'esperienza - il padre è modello. Se il suo atto non è interdire, ma "unire un desiderio con la legge", la funzione paterna è civilizzatrice: fa buco nella ferocia delle istanze superegoiche, che incatenano il soggetto alle sue identificazioni soffocanti. È stato necessario Lacan per mostrare che è questa funzione ad essere irriducibile, come chance di cui "servirsi" per avventurarsi nel campo in cui non c'è nessun vademecum, nessuna guida: quello del proprio posto di sessuato.
23,00

Clinica della scolarità. Psicoanalisi e relazioni formative

Clinica della scolarità. Psicoanalisi e relazioni formative

Carmine Marrazzo

Libro: Copertina morbida

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2021

Formare, formarsi: perché farlo, per chi farlo? Questione attuale o desueta? Interrogativo dell'umano sull'umano o mera problematica scolastico-professionale? È ancora il tempo per un investimento - di risorse, di desiderio - che tocchi l'essere del "formando", la sua partita per la vita? Oppure, nella precarietà della contemporaneità - economica, comunitaria, biopolitica - è preferibile una spinta alla tecnicalità, all'anonimato di una formazione low cost per tutti? E come la scuola, in quanto istituzione preposta all'insegnare-educare-formare-orientare, ne è toccata? Il testo prova a raccogliere la sfida insita in questa categoria classica della tradizione pedagogica per articolarla e interrogarla attraverso le elaborazioni scientifiche, etiche e tecniche che provengono dall'esperienza e dal campo della psicoanalisi. La lettura della formazione come pratica di discorso può fondare un tentativo di creare condizioni di pensabilità e operatività di una clinica delle relazioni formative e della scolarità: scommessa sulla struttura transferale del gioco dei legami in atto, più che ondivaga acquisizione tecnica. Sullo sfondo di queste problematiche vengono qui reperiti e interrogati alcuni nodi critici: la formazione umana, il costituirsi del piccolo d'uomo, la formazione dello psicoanalista, i rapporti tra pedagogia e psicoanalisi, la posizione dell'operatore di fronte all'impossibile, il reale del problema scolastico, l'etica dell'orientamento formativo. Un filo rosso sembra attraversarli: per chi suona, dunque, la formazione? Non per l'insieme anonimo dei "tutti", ma per l'uno per uno.
25,00

Annodamenti del sintomo. Una lettura lacaniana

Annodamenti del sintomo. Una lettura lacaniana

Sidi Askofaré

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2021

Nel momento in cui la funzione paterna – da cui la psicoanalisi è sorta – sembra in declino, come riuscire a far valere le ragioni di una cura? La funzione del Padre, con la forma del sintomo ad essa legata, viene in valore per ragioni romantiche? Perché, come psicoanalisti, siamo degli affezionati, perché siamo quelli del Nome-del-Padre? O questa congiuntura si trova invece precisamente nel realismo della questione del soggetto e indica quindi il bisogno – oggi – di un’apertura diversa proprio a partire dalla “questione paterna”, dalle sue origini fino alle sue trasformazioni attuali? Un’apertura che si spinge oltre la tradizione e che Lacan avvia con “i Nomi del Padre”, facendone un plurale, dando luogo a una pluralità con cui possiamo pensare nuove forme, nuove supplenze, nuove modalità di risposta a “quel che non va”. È infatti questo il modo lacaniano di indicare il reale, che sempre va di traverso all’esperienza. Siamo oggi in presenza di fenomeni clinici che sembrano costituirsi e svilupparsi fuori transfert, sotto la pressione di una medicalizzazione della clinica che non lascia spazio ad interrogativi. Come si trattano per esempio le dipendenze, gli attacchi di panico o la depressione, percepiti spesso come effetto di un’assenza di agganci, di punti di riferimento? Può un ascolto che tenga conto di questo reale della contemporaneità far sorgere un sintomo soggettivato, l’esigenza di un senso? Ci sono forme sintomatiche fuori transfert, che – una volta ricevute, accolte, ascoltate, trattate nel quadro di un ascolto analiticamente orientato – si riaprono alla cura e si modificano, per consentire al soggetto prospettive diverse, originali. Nuovi annodamenti…
25,00

L'insondabile decisione. Il paradigma della psicosi

L'insondabile decisione. Il paradigma della psicosi

Luis Izcovich

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2020

pagine: 316

Già durante la vita di Freud erano emerse – nel movimento psicoanalitico – divergenze circa la psicosi, la sua specificità e il suo trattamento. Il testo intende affrontare il destino di una delle sue strutture cliniche: la paranoia. La paranoia è nucleo di base dell’essere umano? E che idea hanno i clinici dell’accoglienza del paranoico nel dispositivo dell’analisi? Il testo si propone di interrogare il rapporto dei paranoici con la psicoanalisi e la posizione dell’analista verso gli psicotici. A partire di qui, il testo si propone di interrogare il rapporto dei paranoici con la psicoanalisi e la posizione dell’analista verso gli psicotici. Siamo davvero “tutti deliranti”, secondo la nota boutade lacaniana? È corretto affermare, come spesso si fa, che Freud abbia escluso la psicosi dal campo psicoanalitico? L’interesse costante di Freud per la psicosi viene messo in luce, con gli spostamenti, gli avanzamenti e le prospettive che hanno caratterizzato freudiani e post-freudiani, attraverso riduzioni, deviazioni, strappi nella concezione della psicosi a livello della struttura. Freud coglierà via via l’assenza della castrazione, il che porta a ipotizzare per la psicosi qualcosa di diverso rispetto alla rimozione. È il tema che Lacan estrae da Freud, con il suo concetto di forclusion, “preclusione”. A livello delle pratiche, che idea hanno i clinici dell’accoglienza da dare al paranoico nel dispositivo dell’analisi? La paranoia è nucleo di base dell’essere umano? Lacan radicalizzerebbe Melanie Klein? D’altra parte, il contesto attuale della nostra epoca è molto particolare, marcato da una stupefacente deresponsabilizzazione dei soggetti e da una correlativa tendenza al sospetto di una qualche radicale colpa dell’Altro. Più sorprendente ancora è dunque il contrasto tra questo riferimento ormai tipico a livello sociale e la progressiva sparizione della categoria di paranoia dal campo della clinica. Il testo interroga questo contrasto, ripercorrendo la tradizione psichiatrica che ne ha prodotto il concetto e gli apporti decisivi della psicoanalisi rispetto all’idea stessa di legame sociale.
40,00

La svolta di Freud e l'attualità della clinica. Scenari alle origini della psicologia dinamica

La svolta di Freud e l'attualità della clinica. Scenari alle origini della psicologia dinamica

Maria Teresa Maiocchi

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2018

pagine: 270

La via di Freud: obsoleta, superata, riduttiva, inattuale… Un “ritorno” a Freud, ancora cruciale per interrogarne-rifondarne il paradigma, è difficile da condividere nel campo stesso della psicoanalisi. “I figli di Freud sono stanchi” nel regno dei DSM, dove gli sforzi per render misurabile la soggettività raccolgono scientifico plauso, ma scarsi effetti. E dunque, herr Freud, che dire dei suoi risultati poco verificabili, delle falle dei suoi casi, delle sue costruzioni non oggettivabili, mescolate - chissà! - a qualche suo inconfessato fantasma…? Se la psicoanalisi non è ‘buona pratica’ di standard condivisi, è ancora accettabile una cura che… non cura? Che divarica guarigione ed esito terapeutico e che impudentemente si dichiara “interminabile”? “Malattia di cui vanta d’essere la terapia”, secondo un malizioso aforisma? Il volume interroga alcuni passaggi del corpus freudiano, per scoprirne la posta oggi ben viva: la traiettoria di una questione, che Freud inflessibilmente costruisce, con cui definisce un nuovo campo, concettuale e pratico, quello di un soggetto costruito intorno a una mancanza, tra desiderio e godimento. Campo di un’etica. La scommessa è che alla psicoanalisi si possa rivolgere ancora l’interrogativo del clinico d’oggi, alle prese con una domanda selvaggia, senza soggetto, e insieme con la sua feroce riduzione nella macina di godimenti ininterrogabili, sempre più mortiferi: il discorso delle cure vota la singolarità irriducibile del soggetto all’equivalenza/standardizzazione/scambiabilità delle merci, per farne un “puro consumatore”, catturato nel circuito senza tregua dei prodotti, fuori legame. Come raggiungerne la struttura? Come trattarne la perdita? Ritornare a Freud oggi, al realismo con cui considera un inquietante al di là del principio equilibratore del piacere, attualizza la posta che la psicoanalisi può e quindi deve oggi giocare, secondo le incidenze civili della sua clinica, della sua etica.
35,00

Dodici luoghi lacaniani della psicoanalisi

Dodici luoghi lacaniani della psicoanalisi

Fabrizio Gambini

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2018

pagine: 174

Il commento di Lacan all’opera di Freud attualizza e rende fruibile nel nostro tempo tutta la portata rivoluzionaria e scientifica della psicoanalisi. Non è un’operazione di immediata comprensione e facile da intuire. Al contrario, necessita di operare con categorie concettuali difficili e in qualche modo controintuitive: qualcuna per tutte, i matemi lacaniani, la sua topologia dei nodi e quella delle superfici. Sono temi che fanno opposizione al discorso universitario, in una riduzione “manualistica” che li sterilizzerebbe. L’autore, psichiatra e psicoanalista, tratta, a partire dalla sua esperienza, dodici di questi temi evidenziandone la pregnanza ed esemplificandone il ritorno clinico come concreta possibilità d’intervento e di direzione della cura. In parti- colare, in un continuo rimando tra clinica individuale e clinica del legame sociale, i temi scelti sono còlti nel loro continuo divenire e nella loro declinazione attuale, nella quale si intuisce però il permanere di aspetti strutturali stabili, anche se tutt’altro che evidenti. Tra i temi scelti vi sono: il rapporto tra psicoanalisi e psicogenesi, l’identificazione, il posto del Reale nel discorso del soggetto, i sintomi, l’amore, i fenomeni di massa, la libertà, il divieto, la differenza sessuale, l’oggetto e il desiderio.
23,50

Il taglio del sintomo. Clinica ed etica dell'opzione lacaniana

Il taglio del sintomo. Clinica ed etica dell'opzione lacaniana

Maria Teresa Maiocchi

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2016

pagine: 320

Psicoanalisi oggi... Scommettere - ancora?! - su una clinica dell'inconscio, nell'esperienza personale, nell'uso 'terapeutico', nella formazione? Scandalo, oggi più di ieri: culturale, clinico, tecnico. La clinica d'oggi è clinica della non-domanda e rimemorare da un ovattato divano è decisamente demodé. Troppo tempo, troppo denaro, troppo pensiero. Sull'agire - distruttivo, fuori senso, fuori transfert - non c'è da rielaborare, ma da intervenire, e senza indugi. Tuttavia: la clinica dell'oblio, dell'immediatezza evidence, del senza pensiero, è davvero in opposizione alla clinica psicoanalitica?, che rischia di ritrarsi senza ragione dalla sfida. Già con Freud emerge un reale non assimilabile al piacere, intrattabile, reale che oggi si impone nella clinica come rifiuto delle coordinate simboliche dei legami. Traumaticità diffuse, frammentazioni identificatorie, padri pallidi, rinuncia del desiderio, panico senza nome, perplessità nel gender e nei passaggi generazionali, sfide mortifere perfino nello sport. Ma la confusa casistica postmoderna a ben vedere mette in gioco ancora - appena travestiti - i temi cruciali della psicoanalisi, in una sfida di bruciante attualità. Padre. Madre. Figlio. E figlia. Legami inaggirabili. Quale il reale della loro iscrizione oggi? L'insegnamento di Lacan presagisce queste derive e ne marca la via e la portata anche politica, in un percorso che mira a non mancare un nuovo passo, all'altezza della nostra epoca.
35,00

Quel che Lacan diceva delle donne. Studio di psicoanalisi

Quel che Lacan diceva delle donne. Studio di psicoanalisi

Colette Soler

Libro

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2016

pagine: 240

Se, con Freud, nell'inconscio non albergano che pulsioni parziali, come spiegare l'attrazione fra i sessi? La risposta freudiana evidenzia la mancata rinuncia alla madre. Freud ha poi tentato di convertire questa spiegazione anche al femminile, ma ha incontrato sorprese e smentite. Si è dovuta attendere la seconda metà del secolo perché in questo campo si introducesse del nuovo: per Lacan la differenza fra i sessi si può formulare distinguendo due tipi di godimento, a partire da due logiche opposte, quella del "tutto fallico" per l'uomo e del "non tutto fallico" per la donna. Questo volume intende chiarire e rendere attuale la portata dei contributi lacaniani alla questione della differenza fra i sessi nell'inconscio e nella civiltà.
33,00

Paranoie. Tra psichiatria e psicoanalisi: saperci fare con la psicosi

Paranoie. Tra psichiatria e psicoanalisi: saperci fare con la psicosi

Fabrizio Gambini

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2015

pagine: 174

Come tale la paranoia è una nozione quasi scomparsa dai testi di psichiatria. La si ritrova, un po' schiacciata e deformata dalla mancanza di spazio, tra le schizofrenie paranoidi e tra i disturbi paranoidi di personalità. Questo tipo di inquadramento nosologico non è casuale e rispecchia la difficoltà della psichiatria a mantenere operativa una nozione che Freud considerava in rapporto con lo sviluppo dei grandi sistemi filosofici e della quale Lacan dice, semplicemente, che è la personalità, spingendosi fino a sostenere che la conoscenza è in sé strutturalmente paranoica. In sostanza questo significa che la paranoia, più che la schizofrenia o i disturbi di personalità, è difficile da situare come patologia: riguarda troppo da vicino la nostra essenza di parlanti. Da qui la soluzione gordiana della psichiatria del terzo millennio: far scomparire la nozione di paranoia. Con questo testo l'autore tenta, in controtendenza, di mantenere viva la nozione e di dimostrarne la pertinenza sostenendo la capacità della nozione stessa di determinare concrete pratiche di cura come quelle riportate nella terza parte di questo libro. A partire dall'amore per la psichiatria si tratta di una messa in stato d'accusa della psichiatria stessa, ormai incapace di pensare le sue pratiche e di confrontarle con la complessità dell'oggetto con il quale si trova ad avere a che fare.
22,50

L'inconscio a cielo aperto della psicosi

L'inconscio a cielo aperto della psicosi

Colette Soler

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2014

pagine: 228

L'inconscio rimosso della nevrosi Freud ha creduto di trovarlo "a cielo aperto" nella psicosi, manifesto e tuttavia intrattabile, chiuso all'intervento. Decenni più tardi, Jacques Lacan forgia per gli psicoanalisti un comandamento: non arretrare davanti alla psicosi. È più che una sfida, più che il rifiuto di ogni segregazione della malattia mentale. È un'incitazione a concepire i fenomeni della follia come parte integrante del destino dell'essere parlante. Il testo esplora le vie aperte dall'insegnamento lacaniano nell'approccio a soggetti che sono in preda a fenomeni di linguaggio così singolari che Lacan li definisce "martiri" del linguaggio, e tali da costituire un insegnamento per lo psicoanalista.
26,00

L'ora del falso sentire. Psicoanalisi e disturbi dell'umore

L'ora del falso sentire. Psicoanalisi e disturbi dell'umore

Fabrizio Gambini

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2011

pagine: 256

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ci fa sapere che nel 2020 la depressione sarà la seconda malattia invalidante e la prima per diffusione nel mondo. Il contesto in cui questo avviene indica, da un lato, la caduta della trascendenza e la secolarizzazione, con il contestuale affermarsi in termini di opinione diffusa del primato del pensiero scientifico, e, dall'altro, l'apoteosi dell'individualismo come filosofia di fondo di un liberismo senza confini. L'individuo è portato così a "controllare" i propri sentimenti come i propri, cosiddetti, istinti. Anoressia e perversioni sessuali si affiancano così all'uso e all'abuso di sostanze e il ricorso, sempre più di massa, alla psicofarmacologia domanderebbe di essere trattato da questo punto di vista, ovvero come una variazione sul tema della tossicofilia, invece che incontrare un florido mercato che offre la panacea per la nostra, incomprensibile, ingombrante e inutile tristezza. Fin dalla sua invenzione la psicoanalisi si è declinata come uno strumento che consente di affrontare assieme, con un unico movimento, il disagio della civiltà e le forme, rigorosamente individuali, con cui si esprime. La lettura che Lacan fa di Freud rende quest'invenzione permanente e costituisce oggi un antidoto imprescindibile per non cadere nelle trappole contrapposte dello scientismo e dello spiritualismo.
32,00

L'offerta al dio oscuro. Il secolo dell'olocausto e la psicoanalisi
25,50

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