Il Mulino: Biblioteca
Conoscenza e realtà. Un esame critico del cognitivismo
Ulric Neisser
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1998
pagine: 228
All'interno del movimento cognitivista si fa strada un approccio ecologico che, spostando l'attenzione sul rapporto uomo-ambiente, modifica nuovamente la mappa della psicologia contempornaea. Di questa nuova mappa questo volume è un importante riferimento.
La diseguaglianza. Un riesame critico
Amartya K. Sen
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1997
pagine: 276
Per Sen l'idea di uguaglianza deve confrontarsi con la sostanziale eterogeneità degli esseri umani, dovuta a caratteristiche personali e a circostanze esterne, e con la molteplicità di variabili in relazione alle quali l'eguaglianza può essere valutata. Per Sen il cuore del problema è nella domanda "eguaglianza di che cosa?". Nel fornire una risposta egli si concentra sulla capacità degli individui di svolgere efficacemente le loro funzioni e sulla libertà che essi hanno di perseguire i loro piani di vita.
La cattedrale gotica. Il concetto medievale di ordine
Otto von Simson
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1997
pagine: 340
Qual è la visione da cui nasceva nel Medievo la cattedrale, e qual è esattamente la relazione fra tale visione e la forma gotica? Sono questi gli interrogativi cui Simson vuole dare risposta analizzando, in primo luogo, il significato e la funzione del simbolo: architettura come arte "rappresentativa", dunque, e soprattutto come creazione soggettiva della fantasia poetica. La cattedrale gotica è nata dall'esperienza religiosa, dalla speculazione metafisica, dalla realtà politica e anche fisica della Francia del XII secolo e proprio questo singolare concorso di forze vive è la persistente espressione della forma gotica, che tuttora svolge la sua funzione di centralità e di ordine in molte città europee.
Come l'Occidente è diventato ricco. Le trasformazioni economiche del mondo industriale
Nathan Rosenberg, Luther E. Birdzell
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1997
pagine: 416
Gli autori muovono da una critica delle interpretazioni tradizionali dello sviluppo in occidente. Non la disponibilità di risorse naturali, l'andamento demografico, il colonialismo, ma l'autonomia e la capacità di sperimentazione sono la causa della ricchezza di cui da due secoli gode l'Occidente. Mentre nel medioevo i signori praticavano la schiavitù e deteneveno il potere politico ed economico, in seguito, con lo sviluppo delle città e con la progressiva indipendenza dei mercanti dai sovrani, si sono create le condizioni per una diffusione del potere decisionale, per una autonomia del settore economico e per un suo legame sempre più stretto con l'attività scientifica.
La mente e il computer. Introduzione alla scienza cognitiva
Philip N. Johnson Laird
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1997
pagine: 480
Come lavora la mente? Quali meccanismi ci consentono di avere pensieri ed emozioni? Come si costruiscono ragionamenti e giudizi? In base a quali criteri prendiamo le nostre decisioni? In questo volume l'autore spiega che cos'è la scienza cognitiva, ne descrive le origini e ne illustra i risultati di ricerca più significativi.
Le rivoluzioni del libro. L'invenzione della stampa e la nascita dell'età moderna
Elizabeth L. Eisenstein
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1997
pagine: 336
In questo studio l'autrice fissa la sua attenzione sulle tre grandi rivoluzioni che fra XV e XVII secolo hanno dato forma all'età moderna: il Rinascimento, la Riforma protestante e la Rivoluzione scientifica. Ognuna di queste si dimostra influenzata nel profondo dall'invenzione della tipografia, nel senso che la diffusione dei libri resa possibile dalla scoperta di Gutenberg sta nel cuore stesso di queste tre rivoluzioni: la riscoperta e la diffusione degli autori antichi, base del Rinascimento, presuppone l'esistenza della tipografia; senza l'effetto moltiplicatore della stampa, che disseminò 300.000 copie delle opere di Lutero e infinite edizioni tradotte della Bibbia, la rottura della Cristianità operata dalla Riforma sarebbe stata impensabile.
La rivoluzione francese. Politica, cultura, classi sociali
Lynn Hunt
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1997
pagine: 260
L'autrice riporta al centro dell'attenzione l'evento politico della Rivoluzione, il mutamento nei modi di concepire i valori e l'azione politica che ad un tempo ha generato ed è stato generato dalla Rivoluzione, e ne sono il legato permanente, nel bene e nel male, dal momento che democrazia e terrore, giacobinismo e stato di polizia sono da allora realtà ricorrenti della vita politica. L'assunto fondamentale della politica rivoluzionaria, vale a dire che la politica può cambiare la società, che la comunità degli uomini piò essere rifondata, prese corpo allora e portò con sé pratiche politiche nuove, come la propaganda di massa, la mobilitazione delle classi inferiori, la politicizzazione della vita quotidiana.
Ragione e rivoluzione. Hegel e il sorgere della «Teoria sociale»
Herbert Marcuse
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1997
pagine: 456
Nella prima parte il volume è una dettagliata esposizione della filosofia hegeliana, che mira a mettere in luce quegli aspetti delle idee di Hegel che lo avvicinano a posteriori sviluppi del pensiero europeo, e in particolare alla teoria di Marx. La seconda segue le due linee antagoniste della filosofia "negativa" e "positiva", successive a Hegel. L'una, che rappresenta lo sviluppo del principio dialettico hegeliano, si incarna in Marx, l'altra nella sociologia francese e tedesca.
Lo stato moderno. Lessico e percorsi
Nicola Matteucci
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1997
pagine: 368
Diviso in tre parti, il volume nella prima parte accoglie la definizione di sei concetti chiave: stato, sovranità, contrattualismo, costituzionalismo, opinione pubblica, corporativismo; la seconda adotta un'angolatura diversa, mettendo a confronto passato e presente su alcuni concetti: eguaglianza, contrattualismo, società civile e stato. La terza raccoglie i due nuovi capitoli sulla politica e il pluralismo. Cercando di raccordare storia dei concetti e storia delle istituzioni Matteucci rende conto in maniera originale del processo di formazione storico-filosofica dello stato moderno e offre con questo libro una chiara introduzione ai fondamenti della politica moderna.
La repubblica dei partiti. Evoluzione e crisi di un sistema politico (1945-1996)
Pietro Scoppola
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1997
pagine: 560
Perché la democrazia in Italia appare lontana da un coerente modello democratico? Scoppola rilegge la storia politica d'Italia a partire dalla Resistenza, riesaminandone gli snodi cruciali (soprattutto per gli anni Quaranta e Cinquanta, che sono quelli che in larga misura fissano il paradigma politico italiano), ma pure additando i grandi cambiamenti avvenuti nella società, nei valori come negli stili di vita. La parabola della "repubblica dei partiti" disegnata da Scoppola rimane compresa in questo paradosso: la democrazia italiana non poteva nascere nel secondo dopoguerra che come "democrazia dei partiti" ma i partiti hanno impedito lo sviluppo di una vera e compiuta democrazia.
La conoscenza storica
Henri-Irénée Marrou
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1997
pagine: 332
Qual è la verità della storia? Quali sono i suoi gradi e i suoi limiti? Quali le condizioni per l'opera storiografica? In altre parole: qual è il corretto atteggiamento della ragione nella ricerca storica? Ponendo queste essenziali domande, Marrou mira a individuare i caratteri della ricerca storica e le regole pratiche che la devono informare: di fatto, nelle sue parole, egli compone una deontologia, "una sorta di trattato sulle virtù dello storico". Marrou sviluppa il suo discorso a partire dalla definizione generale di storia, per riflettere sul carattere intellettuale e creativo dell'attività dello storico, sull'uso dei documenti e sul cruciale passaggio che va dall'interpretazione del documento alla comprensione del passato.
Il volto demoniaco del potere
Gerhard Ritter
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1997
pagine: 260
Oggetto dello studio di Ritter è la fondamentale polarità da lui individuata alle origini del pensiero politico moderno tra Machiavelli e Moro, ovvero tra modello continentale e insulare di Stato: Stato di potenza e Utopia. Sulla base di questo contrasto Ritter traccia una parabola della politica europea che giunge fino alla suprema degenerazione della politica di potenza, la guerra mondiale scatenata dall'hitlerismo. Ma la riflessione di Ritter travalica ampiamente una mera questione di storia del pensiero politico: egli si interroga infatti su quel rapporto tra politica e morale che "tormenta l'umanità da secoli", sull'aspetto "demoniaco" del potere che non può non porsi l'obiettivo del successo ma è sempre a rischio di degradarsi.