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Luni Editrice: Grandi pensatori

Il piccolo libro del nulla

Il piccolo libro del nulla

Charles de Bovelles

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2024

pagine: 160

Se ti domandi perché mai mi sono sforzato di parlare del nulla, dal momento che l’essere lo rigetta assolutamente e dato che il nulla non è, non riposa su alcun essere ed è privo di ogni sostanza, ti offro in risposta a queste domande questo piccolo libro, che indica con chiarezza le poche cose che è possibile dire del nulla, in quale misura si mostri dunque ciò che non è quando lo esamini attentamente e come si deve, e quale essenza infine esso diffonda quando lo scortichi e lo penetri la lama della mente. «Nella creazione dell’universo da parte di Dio, infatti, il nulla ha avuto una certa parte, raffigurandovi la causa materiale. In numerosi luoghi la Sacra Scrittura afferma e attesta che Dio solo esistette da tutta l’eternità e che, attraverso di lui, tutte le cose furono tratte dal nulla all’essere. «Ho dunque ritenuto opportuno dedicarti questo piccolo libro che, in questo senso, tratta del nulla, della negazione originaria delle creature e di tutta la materia. Un piccolo libro che tu, forse, riconoscerai come frutto di una fatica non vana né inutile, purché a questo opuscolo si aggiunga qualche lustro e purché questo minerale grezzo, lavorato senza sosta, venga forgiato sul tuo incudine. Addio».
20,00

Gli antefatti della gloria. Scritti letterari giovanili

Gli antefatti della gloria. Scritti letterari giovanili

Napoleone Bonaparte

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2023

pagine: 144

Come trascorse la giovinezza di colui che per quindici anni sarà il decisore delle sorti di un intero continente, e, forse, a conti fatti, del mondo intero? La vita pubblica e privata di Napoleone generale, primo console, imperatore, dal suo arrivo a Parigi fino all’ultimo approdo all’isola di Sant’Elena, è universalmente nota, ma scarse sono le notizie capaci di dar conto in modo esaustivo dei suoi primi anni: dalla sua infanzia alla prima gioventù in Corsica, agli anni di preparazione militare passati a Brienne, a Valence e ad Auxonne. Come ebbe a formarsi un simile genio, degno delle storie degli Antichi? Come maturò il suo pensiero e i convincimenti che gli saranno guida nella sua carriera fulminea? Questi interrogativi sembrano destinati a non avere risposta, eppure è proprio grazie alla lungimiranza dello stesso Napoleone, che volle conservare tutto ciò che in gioventù aveva pensato e scritto, e grazie a una straordinaria combinazione di circostanze fortunate che hanno preservato questi preziosi documenti da mille possibilità di distruzione, che notizie di prima mano sugli antefatti della gloria dell’Empereur sono pervenute fino a noi. Fu durante i giorni che seguirono la sconfitta di Waterloo che Napoleone, pare, ripose i suoi scritti giovanili in una scatola di cartone, apponendovi la scritta: “Da consegnare al solo cardinale Fesch”. Il porporato zio materno di Bonaparte portò questa scatola a Roma e non ebbe la curiosità di aprirla, così come nessun altro pare abbia mai avuto l’ardire di farlo; in tal modo, i preziosi documenti, che trascorsero indenni i turbolenti anni delle guerre dell’Impero, sopravvissero anche agli anni della Restaurazione e oggi possono essere riproposti all’attenzione degli studiosi e del grande pubblico.
18,00

Giordano Bruno. La falena dello spirito

Giordano Bruno. La falena dello spirito

Anacleto Verrecchia

Libro

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2023

pagine: 352

Giordano Bruno (Nola 1548 – Roma 1600) è stato sicuramente la vittima più illustre dell’Inquisizione, seppur non l’unica: l’autore del presente volume ricorda come egli si rivolse ai cardinali inquisitori che lo condannavano a morte: «Forse tremate più voi nell’infliggermi questa sentenza che io nell’accoglierla». Bruno non fu soltanto una delle menti filosofiche più lucide e ispirate del suo tempo; fu anche un uomo che seppe portare avanti fino alle estreme conseguenze le sue idee. Verrecchia inizia così il suo scritto: «Questo è un libro di passione, un ritratto dell’uomo Giordano Bruno: meno accademia e più partecipazione umana al suo tragico destino, meno filologia e più vita. Ho cercato di seguire il filosofo nella sua tempestosa peregrinazione attraverso l’Europa e di riviverne gli stati d’animo». Come si spiega l’accanimento della Chiesa contro il frate di Nola? La risposta va cercata e la si trova nella sua stessa filosofia, la quale teorizza non solo che l’universo è infinito, ma che è eterno, quindi che è sempre esistito e sempre esisterà: tutto questo, di fatto, rende superfluo un dio creatore e, a cascata, i chierici suoi ministri dando spunto all’autore di sferzare con estremo vigore il fanatismo religioso che per secoli ha insanguinato l’Europa e che fece più vittime delle pestilenze. Emerge un ritratto di Giordano Bruno inconsueto che si discosta dalla biografia classica o dal saggio critico, facendo risaltare il personaggio, perché la sua vita è così tragicamente bella che commuove chiunque. Scrive ancora Verrecchia: «Egli visse ciò che pensò e pensò ciò che visse: la sua vita rispecchia la sua filosofia e viceversa».
24,00

L'officiante

L'officiante

Ninni Bruschetta

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2023

pagine: 128

Esiste una analogia tra il mestiere dell’attore e la figura dell’officiante, tra il teatro e il rito e per questo motivo si è portati a ritenere che l’origine di questa disciplina si perda nel tempo e sia, in qualche modo, connaturata nell’uomo; ma la tradizione teatrale non può essere un’invenzione, né una moda o un’abitudine: essa è una necessità. In questo senso il teatro si può dire tradizionale poiché è nato con l’uomo, e ciò che si può definire esoterico in teatro è legato al compito dell’attore quando è rivolto verso una ricerca interiore, nettamente opposta e antitetica alla ricerca dell’esteriorità. Ciò che rende straordinario il lavoro dell’attore è il completamento di questo percorso interiore, che avviene nel momento in cui l’attore entra in contatto con il pubblico esprimendosi con una rappresentazione esteriore. La complementarità di questa raffinata dualità è ciò che rende popolare l’arte teatrale e nel contempo ne svela la natura tradizionale: il rito non è altro che un simbolo agito, in cui l’officiante ha lo stesso ruolo dell’oggetto simbolico; la sua azione è la rappresentazione formale di un contenuto, e tutto ciò che avviene in una rappresentazione teatrale è simbolico e, dunque, rituale. Se il teatro è in grado di parlare all’intelletto è anche vero che per prima cosa parla ai sensi. Si potrebbe dire che i sensi siano il veicolo della rappresentazione, ciò che in qualche modo gli consente di arrivare all’intelletto. Sono i sensi che consentono di percepire tutto ciò che ci serve per intelligere. L’attore costruisce la sua “mediazione” proprio sulla sollecitazione dei sensi e attraverso di essi giunge direttamente all’intelletto. È nell’immediatezza della percezione che noi immaginiamo questo contatto intellettuale tra l’attore e lo spettatore. L’esperienza teatrale si sviluppa nella magia dell’effimero e si completa in esso, si svolge nel tempo dell’azione teatrale che è un non-tempo, quasi un attimo, un’aspirazione all’eterno. O, come scrive René Guénon: «Per questo il teatro è un simbolo della manifestazione, della quale esprime nel modo più perfetto possibile il carattere illusorio».
16,00

I pazzi di Dio. Croce, Heidegger, Schopenhauer, Nietzsche e altri

I pazzi di Dio. Croce, Heidegger, Schopenhauer, Nietzsche e altri

Sossio Giametta

Libro

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2023

pagine: 674

I pazzi di Dio sono i filosofi tutti, perché la loro ricerca ha sempre per oggetto Dio, che lo si affermi o lo si neghi, per cui i filosofi sono “pazzi del mondo” perché la loro ricerca, come la loro passione, comincia e finisce nel mondo, da cui essi originano, a cui appartengono in toto e che solo sta loro a cuore. Essi sono vita che vuole vita, mondo che vuole mondo: sono pazzi di se stessi perché nel mondo proiettano se stessi e in se stessi proiettano il mondo. In questo senso Dio è il sistema dell’uomo, nel senso che Dio è la proiezione geometrica necessaria della forma spirituale dell’uomo. Per cui il fatto che l’uomo sia uomo, postula automaticamente il sistema Dio. Questo postulato, all’uomo non è dato negarlo; se lo nega, o s’inganna, o imbroglia. Ne discende che cercare se stesso, il se stesso massimo, per l’uomo, significa automaticamente cercare Dio. Alla fine, pazzi di Dio, pazzi del mondo e pazzi di se stessi vuol dire la medesima cosa. “Si ripaga male un maestro” – dice Zarathustra – “se si resta sempre e solo l’allievo”. Il progresso, in filosofia, è sempre stato basato su discepoli che imitano i maestri finché non sviluppano una propria originalità, che li porta a criticarli e nei casi migliori, a superarli. In questi saggi Sossio Giametta, pensatore trasversale, rileva il lavoro dei suoi maestri e lo continua, proponendo soluzioni originali, dando così un contributo alla soluzione di problemi secolari della filosofia.
34,00

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