Pagine d'Arte: Sintomi
L'alfabeto del fuoco. Piccoli studi sulla lingua
Silvia Baron Supervielle
Libro: Libro in brossura
editore: Pagine d'Arte
anno edizione: 2012
pagine: 160
Silvia Baron Supervielle riflette sulla questione dell'appartenenza - a una terra, a un fiume, a una lingua? - in compagnia di autori come Borges o Beckett, proponendo un discorso poetico individuale d'impronta mistica e legato al senso della traduzione. "L'alfabeto del fuoco" dà vita al primo libro di Silvia Baron Supervielle tradotto in italiano. È un insieme di brevi studi d'impronta mistica che illustra il percorso interiore della scrittrice.
I miei atelier. Saggio sul vedere. Walser e Van Gogh
Paul Nizon
Libro: Libro in brossura
editore: Pagine d'Arte
anno edizione: 2012
pagine: 140
Il gioco della libertà dell'anima. Lo spazio edenico
Maria Gabriela Llansol
Libro: Libro in brossura
editore: Pagine d'Arte
anno edizione: 2012
pagine: 150
Maria Gabriela Llansol ha sempre scritto ai margini della lingua che ha portato con sé nell'esilio di vent'anni in Belgio (1965-1984) e al di fuori della letteratura, assimilando al proprio testo un universo abitato di mistici, beghine ed eretici ma anche da rivoluzionari, poeti e filosofi; in questo ambito Spinoza occupa uno spazio privilegiato. Il fascino del testo di Llansol interroga di continuo i suoi affezionati leggenti: "D'altronde, se non affascinano, non sono testi. E perché è così? Perché tutte le differenti specie di esseri hanno il gusto profondo di vivere in un mondo estetico. La nozione di bellezza che li muove può essere molto specifica e inusuale, ma tutti loro si riequilibrano nella bellezza che generano; soffrono quando il tessuto di bellezza che li avvolge si rompe; vibrano, perché quel tessuto si ricompone." scrive l'autrice.
La decorazione simbolica e altri scritti per l'arte
Émile Gallé
Libro: Libro in brossura
editore: Pagine d'Arte
anno edizione: 2012
pagine: 140
Federalismo culturale
Denis de Rougemont
Libro: Libro in brossura
editore: Pagine d'Arte
anno edizione: 2012
pagine: 48
"Il pensiero dell'autore si fonda sulla connessione fra le cause del federalismo e della cultura, sulla circolazione delle idee e sulla promozione della diversità contro l'uniformità. Siamo nel 1963 quando Denis de Rougemont ci avverte del rischio di subire emozioni telecomandate." (Dal prologo di Matteo Bianchi)
Osservazioni sul disegno. Il disegno e la voce
Yves Bonnefoy
Libro: Libro in brossura
editore: Pagine d'Arte
anno edizione: 2012
pagine: 68
Più che di osservazioni sul disegno, come dice il titolo con estrema semplicità, si tratta di note poetiche sulla lingua essenziale del disegno. La scrittura sensibile di Yves Bonnefoy, condotta sul filo dell'emozione, tocca l'esperienza di Cézanne e Degas, si riferisce ai rami della scrittura di Hollan e cita l'affermazione di Giacometti secondo il quale "il disegno è tutto". "Nella parola, la poesia; e sotto la matita, il disegno" annota l'autore quando stabilisce l'identità del tratto, il segno della poesia e osserva che un quadro senza disegno è come una forma senza vita. La relazione fra la poesia e il disegno è all'origine della riflessione di Yves Bonnefoy secondo il quale la forza poetica della lingua del disegno fa apparire allo sguardo il senso profondo delle cose.
Chardin e Rembrandt
Marcel Proust
Libro: Libro in brossura
editore: Pagine d'Arte
anno edizione: 2012
pagine: 48
"Se guardando un quadro di Chardin potete dire a voi stessi: tutto questo è intimo, confortevole, animato come una cucina, aggirandovi in una cucina penserete: tutto questo è straordinario, grande, bello come un quadro di Chardin. Chardin non sarà stato solo un uomo che si sentiva a proprio agio nella sua stanza da pranzo, ma un uomo dotato di una coscienza più acuta il cui piacere troppo intenso, incontenibile, si manifesterà in pennellate dense di materia, in colori che resteranno eterni." Marcel Proust
La nostalgia della bellezza
Raffaele La Capria
Libro: Libro in brossura
editore: Pagine d'Arte
anno edizione: 2012
pagine: 56
Si può parlare di "bellezza", in un tempo come il nostro così poco propizio alla contemplazione e così indaffarato in guerre e massacri? La bellezza è roba da esteti, da privilegiati in grado di apprezzarla e godersela - dicono -, non è democratica. "Se si parla di Bellezza si è subito sospettati di kitsch" lo diceva un artista come Balthus. Oggi nessuno sa cos'è la bellezza, e prevale l'opinione corriva e corrente che "è bello quel che piace". Sì, certo, non è facile definire a parole cos'è la bellezza, da quando gli dèi son diventati idee e concetti, metafore e simboli, e non si rivelano più come epifanie. Ma che c'è, distribuita in modi multiformi, sofisticati o mercificati, è senso comune. E che scoprire "quel che piace" sia non proprio così semplice, e in molti casi richieda un senso non comune, su questo non c'è dubbio. "Beauty is difficult". Guardare un'opera d'arte dovrebbe essere una specie di innamoramento, e ci si può innamorare in tanti modi; di un amore intellettuale, sensuale, platonico, cerebrale, contemplativo, eccetera dunque non escludo che anche "capire" può essere una specie di amore. Ma amore dev'essere. E l'amore, anche quello fisico, non vuole troppi pensieri.
Il razzismo. Paura dell'altro e diritti della differenza
Albert Memmi
Libro: Libro in brossura
editore: Pagine d'Arte
anno edizione: 2012
pagine: 96
Ci sono uomini che hanno la fortuna, o la sfortuna, di nascere e vivere in un ambiente chiuso e omogeneo che si modifica appena nel corso della storia. Altri invece, il caso vuole che vivano in un ambiente multiculturale e in continua evoluzione. Non è per mia scelta, ma per un caso se sono nato a Tunisi, in una famiglia di artigiani ebrei, se a 200 metri da casa mia c'era il quartiere arabo e forse a 500 metri la chiesa protestante... e poi c'erano spagnoli, maltesi... Che l'abbia voluto o meno, quando ho cominciato a ragionare e a esercitare la mia professione di sociologo la multiculturalità religiosa, di costumi, la diversità di rivendicazioni politiche, di speranze sono diventate una costante del mio pensiero e del mio lavoro.
Capri non più Capri
Raffaele La Capria
Libro: Libro in brossura
editore: Pagine d'Arte
anno edizione: 2012
pagine: 64
"Anche la percezione estetica viene modificata dal degrado, e quando in una delle devastate città del Sud si arriva finalmente, dopo aver attraversato stradine e vicoli pieni di immondizia e desolazione, alla chiesa o al monumento che si voleva visitare, come si può ammirarne la bellezza con gli occhi ancora offuscati da immagini di miseria e d'abbandono? Il bello viene infettato dal brutto che c'è intorno, e anche se la bellezza c'è, una specie d'infelicità si frappone tra lei e lo sguardo del visitatore. Il mondo che amammo? Era quel mondo di colori e trasparenze di cui Pissarro, Manet, Monet, con la loro luminosa soleggiata pittura en plein air, e Renoir, Degas, o Matisse affacciandosi al balcone della sua stanza, pare abbiano voluto lasciare l'ultima e meravigliosa immagine, per farci sentire più forte il dolore di averla perduta." (Raffaele La Capria)
La foresta di Fontainebleau
George Sand
Libro: Libro in brossura
editore: Pagine d'Arte
anno edizione: 2008
pagine: 42
Riflessione di straordinaria coscienza ecologica, il breve scritto di George Sand (1804-1876) illustra i rischi per l'ambiente con largo anticipo sui tempi. La foresta di Fontainebleau è stata nel corso dell'Ottocento un laboratorio a cielo aperto di pittori e fotografi che hanno saputo rivolgere al motivo naturale uno sguardo di sensibile modernità. Il temperamento romantico e appassionato di George Sand, femminista impegnata di slancio umanitario, in queste pagine si concede una riflessione poetica e attuale sul destino della natura, dipinta ma anche minacciata dall'uomo, amata e insieme ferita, curata e inquinata, rispettata e violata. Questo libretto compie un rilievo critico dei sintorni che toccano il corpo della natura: non ama le pratiche legate alla visione settaria del verde ideologico né l'arroganza di architetti senza etica. L'amore per la natura passa attraverso la forte azione trasversale esercitata da figure come Al Gore e Nicolas Hulot, ma anche attraverso la relazione sensibile con le arti: immagini, versi e prose nel vento.