Quodlibet: Elements
Un autre monde est-il possible? Bandes dessinées et science-fiction en Italie, de l'enlèvement d'Aldo Moro jusqu'à aujourd'hui (1978-2018)
Daniele Comberiati
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2019
pagine: 112
Le sublime enclos. Le récit de la nature américaine au défi des parcs nationaux
Luca Di Gregorio
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2018
pagine: 124
Bande dessinée et littérature: intersections, fascinations, divergences
Vittorio Frigerio
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2018
pagine: 96
Troppo lontani, troppo vicini. Elementi di prossemica virtuale
Emanuele Fadda
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2018
pagine: 89
Se affrontiamo la comunicazione nell'internet 2.0 dal punto di vista della prossemica (la disciplina che ha per oggetto la gestione del corpo e delle distanze durante la comunicazione) giungiamo a un paradosso: a dispetto della lontananza reciproca e dell'isolamento fisico siamo tutti, in realtà, schiacciati e intrappolati in uno stesso spazio ridotto (per quanto multidimensionale e definito per ognuno dal proprio particolare punto d'accesso), e inesorabilmente esposti allo sguardo (e all'azione) altrui. L'impiego di un modello prossemico consente due operazioni interessanti: anzitutto, permette di vedere come la comunicazione e l'attività sociale non siano solo localizzate, ma localizzanti (cioè creano luoghi); in secondo luogo, porta a riconoscere come l'interazione virtuale comporti tutti gli elementi di una prossemica stretta, senza averne i contrappesi. Il testo è diviso in tre parti: spazi, branchi, segni.
La solitudine della donna
Sarantis Thanopulos
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2018
pagine: 137
Il mondo in cui viviamo non accoglie il desiderio e il dolore delle donne. La violenza dell'ordinamento sociale trasforma le relazioni di desiderio in relazioni di dominio e di potere. Postfazione di Annarosa Buttarelli.
Il nodo, il canestro, il pane e il filo spinato
Ruggero Pierantoni
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2018
pagine: 77
Gli indiani Navajo, nel tessere i loro tappeti, erano soliti lasciare dei punti imperfetti per evitare che l'anima del tessitore vi rimanesse imprigionata. Dalla preistoria al capitalismo dell'acciaio, da Omero all'invenzione del filo spinato, il saggio esplora proprio questi punti imperfetti, attorcigliando con pazienza i mille fili delle epoche, delle civiltà e dei saperi.
Non nova sed nove. Inactualidades, anacronismos, resistencias en la literatura contemporánea
Julio Premat
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2018
pagine: 112
Kafka L.O.L. Notes on promethean laughter
Jean-Michel Rabaté
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2018
pagine: 105
Il braccio della poesia. Il sostegno e l'abbandono
Giacomo Magrini
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2017
pagine: 89
Benché adiacenti e cooperanti nell'anatomia umana, la mano e il braccio sono non raramente pensati e sentiti come divergenti, se non confliggenti, dalla letteratura. E, prima della letteratura, dal linguaggio stesso. Proprio le lingue che li nominano con una sola parola, rendono sensibile l'abisso che li separa, che può separarli, e che quella parola cerca di colmare, o di coprire. Intorno a questa semplice scoperta (le vere scoperte sono sempre semplici) gira il presente saggio. Esso ha radice in un momento particolare della mia storia personale: per dire addio ai miei studenti, non ho voluto sventolare la mano, ma ho voluto ricordare loro il potere del braccio della poesia, che sostiene e abbandona, forse nello stesso momento. Questo libro è perciò, anche, quello che è stato: una lezione. Il lettore noterà un infittirsi di "braccia" molto significative nel periodo che va dal 1850 al 1950. C'è un perché, una ragione. Mentre la civiltà occidentale veniva sempre più stretta nelle maglie delle formazioni reattive, la poesia ha mantenuto una zona libera da esse, contraria ad esse, rappresentabile nel braccio, che allora è un po' come l'inconscio della fraterna e reattiva mano.
A che ora si mangia? Approssimazioni storico-linguistiche all'orario dei pasti (secoli XVIII-XXI)
Alessandro Barbero
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2017
pagine: 87
Tra la fine del Settecento e i primi anni dell’Ottocento l’aristocrazia a Londra e a Parigi modificò gli orari dei pasti quotidiani. Il pranzo, considerato all’epoca il pasto principale del giorno, venne consumato sempre più tardi, fino alle cinque, alle sei, alle sette del pomeriggio, mentre veniva introdotta una robusta colazione, il déjeuner à la fourchette, a metà mattinata, e scompariva la cena serale. La nuova moda venne adottata nel corso dell’Ottocento dalle classi medie e si diffuse lentamente anche in paesi come la Germania, l’Italia, la Russia, gli Stati Uniti, ma nel frattempo l’aristocrazia inglese e francese spostava l’orario del pranzo sempre più tardi, fino alla sera; col risultato che il divario delle abitudini non si ridusse realmente fino all’egualitario secolo Ventesimo. I contemporanei notarono con interesse questo cambiamento e ne discussero i motivi; la spiegazione più probabile è che le classi dirigenti, in quelle che erano a tutti gli effetti le due massime potenze mondiali, trovarono un nuovo modo per sottolineare la distanza rispetto alla borghesia e il divario fra capitale e provincia, nonché fra paesi moderni e paesi culturalmente arretrati.