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Quodlibet: Elements

Il futuro dell'Europa e altri scritti

Il futuro dell'Europa e altri scritti

André Gide

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2023

pagine: 136

«Cosa sarà l'Europa di domani?»; questa è la domanda che attraversa i testi di André Gide (1869-1951) raccolti nel presente volume. Premio Nobel per la letteratura nel 1947, Gide ha segnato indelebilmente la storia letteraria e la cultura del Novecento, portando avanti, accanto all'attività di narratore, un intenso impegno di critico e commentatore della storia e della società del suo tempo, tanto che lo scrittore André Rouveyre lo definisce il «contemporaneo capitale» della sua generazione. Gli otto testi qui tradotti intendono illustrare la riflessione di Gide sull'Europa, che si sviluppa dall'inizio alla metà del Novecento e che raggiunge i suoi esiti più maturi tra le due guerre. Gide pensa l'Europa come un insieme di voci diverse che non devono rinunciare alla propria individualità ma, al contrario, esaltarla nell'armonia di un «concerto europeo». Per quanto legate al contesto storico, le sue considerazioni non hanno perso la loro attualità e la loro efficacia, e permettono ancora di interrogare il nostro presente.
12,00

Il chimico e l'ostrica. Studi su Primo Levi

Il chimico e l'ostrica. Studi su Primo Levi

Mario Barenghi

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2022

pagine: 198

«Più che un bel libro, è un libro fatale»: così scrisse Umberto Saba di Se questo è un uomo, accostandolo alle Mie prigioni di Silvio Pellico. In questo volume, sintesi di vent'anni di riflessioni su Primo Levi, troviamo anche un parallelo tra i due autori. Ma l'intento di Mario Barenghi è soprattutto di mettere in luce la complessità e la ricchezza di un'opera che, oltre l'impegno alla testimonianza, offre un prezioso modello di postura interrogativa verso il reale. Lo sguardo di Levi è acuto, curioso, a volte divertito; ciò che l'analisi restituisce è però spesso l'impressione di un errore, di un «vizio di forma». Nel mondo presente c'è qualcosa di guasto. E allora non c'è che un modo di reagire: diagnosticare il problema e correre ai ripari. Come fa il chimico, che indaga su cosa è sbagliato in un esperimento. Come fa l'ostrica, che fabbrica una perla per sopravvivere a una ferita.
18,00

La critica viva. Lettura collettiva di una generazione (1920-1940)

La critica viva. Lettura collettiva di una generazione (1920-1940)

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2022

pagine: 356

"Siamo negli anni Venti del nuovo secolo e millennio. E cent'anni fa cominciava a nascere, nel nostro Paese, una curiosa, distesa, eclettica generazione di personalità critiche che - tra lingua e letteratura, filologia e strutturalismo, teoria e comparatistica, psicanalisi e sociologia, narratologia e semiologia, estetica della ricezione e storia della cultura... - avrebbe tenuto a battesimo una buona parte dei nostri studi letterari, nelle università e non solo, fino a oggi. In circa ventuno anni - dal 24 marzo del 1920, in cui viene alla luce Cesare Cases, al 6 dicembre del 1940, data di nascita di Romano Luperini - abbiamo provato a selezionare cinquantadue temperamenti critici, con Adelia Noferi, Lea Ritter Santini, Delia Frigessi, Lidia De Federicis, Maria Luisa Doglio, Grazia Cherchi, Rosanna Bettarini e Teresa de Lauretis come sole ma eloquenti rappresentanti di un plurale pensiero femminile, capace già - pur in seno a una minore rappresentanza figlia dell'epoca - di passare da una critica più accademica e teorica a una più militante e didattica, capace di dirsi all'università come nell'editoria, tra commento ai testi, impegno civile e studi di genere, tra Italia, Europa e America. Si tratta perciò di un volumetto denso ma abbastanza agile, che forse potrebbe dare inizio a una piccola serie prospettica (1941- 1960, per dire), intesa già qui non solo e non tanto come omaggio, ma come profilo di una politica (fra molte virgolette, ma anche senza virgolette) delle critiche e dei critici nel secondo Novecento e all'alba più o meno sfrangiata e irta del nuovo secolo e millennio che stiamo vivendo. Ecco, il volume che avete fra le mani non è solo un omaggio ai maestri e un profilo dei maggiori critici italiani del secondo Novecento - magari con qualche dimenticanza, di cui chiediamo venia: il canone è tanto provvisorio quanto ampio, e vuole tendere all'oggettività, ma risente (come è inevitabile e tutto sommato giusto) delle passioni, delle curiosità, e forse pure delle idiosincrasie, peraltro diversissime, dei curatori. La critica viva - questo è il punto - ha anche un'ambizione etica e appunto politica, che si dipana tra insegnamento, ricerca e società: contesta il crescente (e sciagurato) abbandono, nelle università, della storia della critica; rende evidente la capacità degli studi letterari di incidere sul discorso sociale, contribuendo - con la loro libertà e diversità - a restituire nel suo insieme più ricca, meno provinciale, più complessa un'intera cultura; rivendica il contributo imprescindibile che le studiose e gli studiosi di letteratura hanno dato al Novecento italiano e (forse) ancora sono in grado di dare."
24,00

A viso a viso. Corpi che si incontrano nei Promessi sposi

A viso a viso. Corpi che si incontrano nei Promessi sposi

Simone Giusti

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2022

pagine: 101

"I promessi sposi" può essere letto come un romanzo di corpi comunicanti: uomini e donne che si incontrano e si scontrano continuamente, «a viso a viso», scrive Manzoni, gli uni di fronte agli altri, scambiandosi sguardi, gesti e parole, spesso osservati da altri personaggi, in una dimensione pubblica che rende gli incontri ancora più spettacolari e complessi. I più recenti studi sui Promessi sposi hanno messo in evidenza la fondamentale dimensione visiva di questo classico della letteratura, che comincia a essere letto come un iconotesto, vero e proprio romanzo illustrato, così come è stato progettato, sceneggiato e prodotto dallo stesso autore in occasione dell'edizione del 1840. L'indagine condotta in questo saggio, che prende le mosse dall'analisi dell'interazione sociale e dei comportamenti dei personaggi che si incontrano faccia a faccia nello spazio romanzesco, ha lo scopo di chiarire il significato e il ruolo di questo tipo di comunicazione. Dare spazio ai comportamenti visibili dei personaggi che interagiscono gli uni sotto lo sguardo degli altri, sembra essere innanzitutto una garanzia di verosimiglianza, poiché le azioni umane sono rappresentate così come sono esperite durante la vita quotidiana, con i "sensi nudi", immersi in un abbondante flusso d'informazioni che provengono direttamente dai corpi, e che sui corpi hanno un effetto pressoché immediato. Ma si tratta anche di una particolare forma di conoscenza, che privilegia l'esperienza basata sull'osservazione e l'ascolto, in aperta polemica con la comunicazione verbale.
12,00

Il vampiro, la diva, il clown. Incarnazioni poetiche di spettri cinematografici

Il vampiro, la diva, il clown. Incarnazioni poetiche di spettri cinematografici

Riccardo Donati

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2022

pagine: 123

Nel secondo Novecento il cinema ha acceso l'immaginario dei poeti. Tre emozioni mediali, tre icone si sono più di altre impresse nella loro coscienza e nei loro versi: il vampiro di Dreyer, la diva Marilyn, il clown Charlot. Saba, Govoni, Pasolini, Sanguineti, Zanzotto, Gatto, Luzi, Magrelli: tutti scrittori che hanno fatto un uso poetico delle emozioni mediali. Nei loro lavori trovano posto alcune figure archetipiche della storia del cinema: il vampiro, la diva, il clown. Tre personaggi, tre icone, tre leggende-guida che intercettano altrettante fondative tipologie culturali: il romanzesco (il conflitto col maligno); il tragico (la dea è mortale); il comico (le agrodolci vicissitudini di un marginale). Ma anche tre diverse e conflittuali latenze della psiche dei moderni: sogno e realtà, eros e thanatos, individuo e massa. Con loro, attraverso di loro, il contemporaneo prende forma; con loro, attraverso di loro, i poeti vengono a capo della forma del contemporaneo.
12,00

Il culto dell'autore. Le arti al tempo della civiltà estetica

Il culto dell'autore. Le arti al tempo della civiltà estetica

Bruno Pedretti

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2022

pagine: 139

Dal culto dell'autore in un'epoca di «creatività democratica» al kitsch e alla parodia come linguaggi obbligati delle arti, dalle «due modernità» divise tra metafore e formule sino alle dispute intorno al valore civile dell'immagine: cinque saggi sulla funzione egemonica dell'estetico nel mondo moderno. Il culto dell'autore e l'autorialità come compensazione della perduta autorità delle culture artistiche, il ruolo del complessivo sistema delle arti in un mondo di «creatività democratica» ed estetizzazione diffusa, la figura del bricoleur come inatteso depositario del pensiero artistico nell'epoca delle «due culture» divise tra metafore e formule, le dispute intorno all'immagine e alle finzioni della «credulità estetica», sino alla parodia come linguaggio obbligato delle arti in una modernità continuamente attratta dal «principio illusione» del kitsch: questi snodi, concetti e problemi vengono connessi nel libro quali segni della funzione sempre più dominante acquisita dall'estetico nel mondo contemporaneo. Evitando le scorciatoie e rigidità manichee che gravano sulle lamentazioni contro il potere dell'immagine, i saggi qui riuniti si configurano come una «rapsodia» critica, tematica e allo stesso tempo narrativa, volta a ritrarre quella che viene definita la moderna civiltà estetica.
12,00

Between Greece and the Orient. Mapping the Russian self

Between Greece and the Orient. Mapping the Russian self

Martina Morabito

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2022

pagine: 128

12,00

Socialismo utopico, socialismo possibile

Socialismo utopico, socialismo possibile

Rino Genovese

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2021

pagine: 137

La proposta teorica e politica di una società ancora sempre da costruire secondo la prospettiva di un "individualismo sociale": utopica riguardo agli obiettivi finali, pragmatica nelle decisioni collettivamente vincolanti e nelle scelte della vita di ogni giorno. Si può osservare oggi, in America come in Europa, un ritorno d'interesse per il socialismo, sia sul piano teorico sia su quello politico. La tesi del libro è che il socialismo non perde affatto in consistenza e rapporto con la realtà se il proprio statuto concettuale assume l'aspetto di un movimento dalla scienza all'utopia (in maniera inversa, quindi, a quello proposto da Engels nel suo L'evoluzione del socialismo dall'utopia alla scienza). Anzi, ci guadagna nella possibilità di un adeguamento alla realtà, per quanto catastroficamente disperante questa possa apparire, presentando se stesso, paradossalmente, come una prospettiva irrealizzabile nella sua integralità, ma che proprio per questo ha ricadute nel presente modificandolo. Messa da parte l'idea di un rovesciamento rivoluzionario - per il quale non s'intravede più il motore in una classe sociale come quella a suo tempo individuata da Marx -, una fuoriuscita dalla forma di vita capitalistica consisterebbe in un cammino a piccoli passi, nel progressivo avvicinamento a un orizzonte mobile, che nel libro è descritto come un processo federativo di gruppi e individui tra loro solidali all'interno di un conflitto sociale democraticamente dispiegato e capace di porsi di volta in volta obiettivi politici.
12,00

Antieroi e uomini liberi. Quattro passi fra Medioevo e letteratura

Antieroi e uomini liberi. Quattro passi fra Medioevo e letteratura

Salvatore Ritrovato

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2021

pagine: 121

Inforcando le lenti di un certo Novecento letterario - quello, fra gli altri, di Calvino, Guerra e Malerba -, il volume si propone di indagare nuovamente un Medioevo lontano e vicino, con i suoi sapidi racconti di contadini astuti e saggi e viaggiatori curiosi. I quattro saggi raccolti nel presente volume affrontano da diverse prospettive una pietra angolare dell'immaginario della letteratura moderna, quel Medioevo che non finisce mai di spiazzare nonostante la serqua di luoghi comuni in cui esso è stato spesso imbavagliato e non di rado travisato. Ecco, dunque, la figura di Bertoldo nelle cui tragicomiche vicende cogliamo i riflessi della millenaria cultura contadina; la saga anti-epica di "Millemosche" frutto di un lavoro a quattro mani di Tonino Guerra e Luigi Malerba; quindi la vasta ma ambigua fortuna - tra letteratura, cinema e televisione - del "Milione" di Marco Polo; infine, il sogno calviniano di quelle "città invisibili" che sopravvivono al racconto che le ha inventate. Passaggi esemplari in cui il Medioevo si affaccia alla memoria e alla fantasia di poeti, scrittori, cineasti, suscitando dubbi e domande, e invitando a nuove storie. Ma questo libro non si limita a rammentare l'urgenza del confronto con la storia, nella fattispecie quella definita come medioevale, per chiunque voglia snidare le stratificate contraddizioni del nostro immaginario; invita anche a guardare oltre le allettanti semplificazioni di quegli approcci che non entrano nel cuore della complessità che ogni cultura umana custodisce in sé e sprigiona in poesia e arte.
12,00

Bodies of art: the shaping of aesthetic experience

Bodies of art: the shaping of aesthetic experience

Edward Slopek

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2021

pagine: 117

12,00

Le roman de la faim: du «Hungerkünstler» au «schizoflâneur»

Le roman de la faim: du «Hungerkünstler» au «schizoflâneur»

Michel Delville

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2021

pagine: 122

12,00

Mani anarchiche, mani nostalgiche, manicuore. La sfida d'inizio Novecento fra il corpo integro e le sue parti

Mani anarchiche, mani nostalgiche, manicuore. La sfida d'inizio Novecento fra il corpo integro e le sue parti

Beatrice Talamo

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2021

pagine: 99

Il testo intende esaminare lo stato di "frammentazione" dell'Io nell'Europa dei primi del Novecento, in particolare nella Vienna fin de siècle, allargando il discorso anche a un autore di maggior respiro per l'ampiezza dei suoi spostamenti come Rainer Maria Rilke. Come simbolo della "parte" che sostituisce l'armoniosa integrità, è stata scelta la mano che compare in modo vistoso in alcune opere di Leo Perutz, autore trascurato ma molto significativo di Vienna e di Praga, il già citato Rilke e, facendo una necessaria incursione - a mio giudizio imprescindibile - nell'ambito delle arti, i due allievi di Klimt: Kokoschka e Schiele, che, non casualmente, porranno in primo piano proprio "mani parlanti", raccontando con il segno e il colore la fine della figura tradizionale e lo stravolgimento di un corpo "smascherato". In ognuno di questi autori ed artisti, la mano, autonoma, ribelle, a volte però pervasa da un'insopprimibile nostalgia dell'intero, sembra esprimere, quasi "gridare", la frattura dolorosa dell'epoca: la fine del "tutto" e la deflagrazione delle parti - immagine non a caso evocata anche per la fine dell'Impero austro-ungarico e quindi per lo scoppio delle guerre mondiali.
12,00

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