Youcanprint: Poesia

"'Le Poesie del Nonno' è una parziale raccolta delle poesie mai edite di mio bisnonno Giovanni. Avevo ventitré anni quando promisi a sua figlia, la mia amata nonna Elsa, che mi sarei occupata personalmente di riordinare i numerosi scritti di suo padre. Sono trascorsi venticinque lunghi anni e quell'idea si è spesso allontanata ma mai mi ha abbandonata. Oggi osservo lo sguardo a volte assente di mio padre: è giunto il momento, non posso più attendere. Ecco quindi la raccolta. L'ho suddivisa per argomenti dopo aver accuratamente selezionato le numerose poesie. Termina con questo piccolo libro il mio lavoro che si è protratto per un anno. Quante emozioni, quante lezioni di vita! Spesso, nel nostro percorso, dimentichiamo che abbiamo tre contenitori con funzioni diverse, il cervello per le idee e i sogni, il cuore per le scelte e i sentimenti, la pancia per le nostre emozioni. Se riusciamo a collegarli, se la forza dei valori che ci sentiamo addosso riesce a superare il limite, se la scala delle priorità s'innalza verso l'alto con ordine e linearità, allora potremo scoprire le risposte che cercavamo da tempo!"

"Questo libro nasce dalla voglia di confrontarsi con varie sensibilità, con la speranza di suscitare l'interesse o le riflessioni di qualcuno per continuare ad emozionarsi."

"I testi di Mariateresa Protopapa raccolti in Sotto la piega dell'ala del gabbiano, costituiscono un poema - come l'autrice correttamente definisce assolutamente unitario, coeso e coerente. Per questo è corretto il sottotitolo Poema perché il tutto può sembrare - o essere - una silloge ben coesa e che si legge in piena continuità."

"'Versi di Versi' sono un cartello stradale che indica una via d'amore e di pace. Il poeta sfida il mondo con i suoi sogni, gettando pregiudizi, precarietà e disagi nelle fiamme accese dalle sue poesie."

È un saggio scientifico medico psicologico che risalta il rapporto medico e paziente e la validità di questo, soprattutto nelle malattie contemplate nei disturbi dell'umore.

"Senza passione, senza sentimento, senza empatia, non credo sia possibile formare un uomo: privo di vizi, pieno di virtù!".

"L'autore accompagnato da suoni e rumori di ogni banalissimo giorno, scrive questi 'voli' acrobatici, fitti di vie di fuga, appesi ad un 'filo' di erotismo e autobiografismo, in una sorta di 'riflessi' che esaltano lo stile e la costruzione tipica del Bertoni recente. Sono parte di un passato 'celebrato' con l'estensione di un esercizio parabolico, dove la parola è un planare esteso verso nuovi lidi; speranza, conforto, scissione. Nuove nella loro proiezione, restaurate con ingegno, oggi si presentano nudamente risorte".

Componimenti dalle sfumature variegate che scandagliano l'animo nei momenti più intensi della sofferenza, che scrivono la storia di una vita affidandosi alle memorie. Essi dipingono il quadro della società attuale con un tratto crudo e ironico, ma sempre evocativo, lasciando un segno fluente, come quando si disegna sull'acqua. La poetica si identifica in quella decadente.

Quando non si ha la capacità di sguardi corti. Quando in ogni cosa, si percepisce sempre un'estensione e quando si riescono a fare viaggi intensi, restando fermi. La diagnosi, a questo punto, diventa inconfutabile: si è "malati d'infinito". Questo il filo conduttore della nuova silloge poetica di Fabrizio Coccia, già autore di "Speranze e paure". Uno spaccato d'infinito, che si snoda in 37 perle d'anima. Sempre caratterizzata da un uso umile e semplice di linguaggio, che mette però in risalto un sentire che non conosce le mezze misure.