Abscondita
Mnemosine. Parallelo tra la letteratura e le arti visive
Mario Praz
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2012
pagine: 228
Sebbene ci siano stati altri tentativi di rendersi conto dell'unità d'indirizzo delle arti e delle lettere nell'ambito di singoli periodi stilistici, unità sentita fin dai tempi antichi e sanzionata dall'appellativo di "arti sorelle", di solito i precedenti studiosi dell'argomento si son limitati a considerazioni di contenuto e di reciproci influssi, in margine al vecchio assioma oraziano ut pictura poesis. Partendo da osservazioni circa la calligrafia e il ductus, o stile di scrittura, l'autore del presente volume ne estende l'applicazione alla creazione artistica, che in grado anche maggiore della calligrafia è un'espressione dell'individuo. "La calligrafia s'insegna, e certe caratteristiche appartengono allo stile generale del periodo, ma la personalità dello scrivente, se è di qualche rilievo, non manca di rivelarsi. Lo stesso accade anche con l'arte. Gli artisti minori mostrano gli elementi comuni del periodo in un modo più accentuato, ma non v'è artista, per originale che sia, che possa evitar di mostrare una qualche dose delle caratteristiche generali". Analogamente a quanto ha fatto Vladimir Ja. Propp per le fiabe, Praz ha cercato di stabilire una similarità di struttura in mezzi espressivi diversi, sicché opere d'arte d'uno stesso periodo, in campi e con argomenti diversi, rivelano lo stesso pattern o disegno strutturale.
Maniere diverse per formare i colori
Rosalba Carriera
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2012
pagine: 120
"La pittura veneziana del Settecento non ama dare informazioni sui colori e sulle tecniche che sono serviti a renderla grande: i suoi segreti e le sue ricette - quasi impossibili da mettere in pratica senza l'ausilio dei maestri - rimangono in gran parte celati nei quadri. Qui si presenta una rara raccolta dei segreti per i colori tratta dalle memorie manoscritte di Rosalba Carriera, considerata la più grande ritrattista del Settecento anche da artisti suoi contemporanei. In lei, e nelle sorelle Giovanna e Angela, la tecnica del pastello si è infatti trasformata da arte minore in "arte maggiore", a somiglianza della stampa a colori realizzata dal circolo degli Zanetti, ad esse vicino." (Manlio Brusatin)
Galileo critico delle arti
Erwin Panofsky
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2012
pagine: 112
Galileo Galilei è uno dei rari personaggi a cui Erwin Panofsky (1892-1968) dedicò un saggio monografico, il più noto dei quali è lo studio consacrato a Dürer. Un'ansia comune lega Galileo a quest'ultimo: il desiderio di decifrare il "mistero" servendosi di uno strumento razionale. "Tuttavia" scrive Panofsky "nella compattezza solida, luminosa, misurabile della strategia conoscitiva di Galileo, persiste un'insidia che sembra turbare e incrinare la serenità del giudizio critico - soprattutto in campo estetico, e in particolar modo nella poesia e nelle arti figurative - con propensioni individuali e soggettive. [.]. Galileo nacque nel 1564 (nel medesimo giorno in cui Michelangelo moriva), fu testimone e uno dei più acerrimi rappresentanti della ribellione contro il Manierismo. La violenta condanna del Tasso e la parallela esaltazione dell'Ariosto, corrisponde in pittura, alla demolizione di artisti come Parmigianino, Bronzino, Annibale Carracci. Il Novecento ha interamente riesaminata la condanna radicale del Manierismo come forma d'arte. Ma se Galileo pensò così e non cambiò mai opinione sino alla morte, il suo atteggiamento impone rispetto e attenzione".
Il paese fertile. Paul Klee e la musica
Pierre Boulez
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2012
pagine: 136
Paul Klee dedicò alla musica studi approfonditi e la passione di un'intera vita, e se ne servì per affrontare alcuni nodi dell'arte pittorica. È quindi naturale che il più grande musicista vivente, Pierre Boulez, abbia avvertito una particolare predilezione e un interesse vivissimo per l'opera di Klee. Questo saggio ne è la testimonianza: in pagine vivide e commosse Boulez ci parla dei motivi della sua ammirazione per un'opera e un uomo così affascinanti e geniali. Quanto al problema potentemente posto da Klee, ossia il rapporto tra musica e pittura, Boulez ritiene che non vi possa essere traduzione tra le due forme espressive, ma che il particolare approccio o la particolare soluzione di un problema nell'ambito di una disciplina possa trovare corrispondenza nell'altra. Infatti, "pur esistendo come due continenti separati," scrive Boulez "non sempre le frontiere tra musica e pittura sono invalicabili, dal momento che hanno almeno un dominio in comune: la poetica, che conferisce all'opera credibilità e bellezza".
Caravaggio. Delle sue incongruenze e della sua fama
Bernard Berenson
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2012
pagine: 172
"Questa volta mi occuperò del Caravaggio. Finora, sia me ne mancasse l'agio, sia la mia curiosità non fosse stimolata abbastanza, o forse per la combinazione delle due cause, non mi sono mai dato la pena di entrare in dimestichezza col Caravaggio. Accade, nella vita, di sentir parlare di questa o quella persona che gli amici reputano affascinante, e tuttavia essa non viene a far parte della nostra intima cerchia anche dopo ripetuti incontri. Poi, un caso fortunato dissipa il velo opaco che ci tratteneva dall'approfondire quei rapporti saltuari, e viene il gusto e la voglia di contatti più stretti e di una conoscenza completa. Comincerò con l'esaminare le opere superstiti del nostro pittore. Fino a pochi decenni or sono, la sua personalità di artista era nebulosa come quella di un Leonardo o di un Giorgione prima degli studi morelliani. Qualsiasi tela presentasse, in forti contrasti di luce, volgari e obesi giganti sacrilegamente atteggiati a Cristo o ad apostoli, figure con piumacci, baraonde di uomini e di donne dall'aspetto vizioso e alticcio, giovinastri occupati a giocare ai dadi o a barare alle carte, o più dignitose scene di concerti, veniva senz'altro attribuita a lui. Non così oggi. Il Caravaggio ha cessato d'essere una categoria o una specie, e ha riacquistato una personalità artistica definita quanto quella di Leonardo, o almeno quanto quella di Giorgione. Studierò soltanto i quadri che gli appartengono in modo indiscusso, secondo il giudizio dei più competenti."
La prospettiva come «forma simbolica»
Erwin Panofsky
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2012
pagine: 173
"Attraverso la trasposizione dell'oggettività artistica nel campo del fenomenico, la concezione prospettica sbarra ogni accesso per l'arte religiosa alla regione del magico, nel cui ambito l'opera stessa compie il miracolo, e nella regione del dogmatico e del simbolico, nel cui ambito l'opera testimonia, o preannuncia, il miracolo. Ma dischiude per essa una regione completamente nuova, la regione del visionario, nel cui ambito il miracolo diventa un'esperienza immediatamente vissuta dello spettatore, poiché gli eventi soprannaturali irrompono nello spazio visivo apparentemente naturale che gli è proprio e gli permettono così di 'penetrare' realmente la loro essenza soprannaturale; inoltre la concezione prospettica dischiude all'arte religiosa la regione dello psicologico nel senso più alto, nel cui ambito il miracolo avviene ormai nell'anima dell'uomo raffigurato nell'opera d'arte; non soltanto le grandi fantasmagorie del barocco - preparate in ultima analisi dalla Sistina di Raffaello, dall'Apocalisse di Dürer e dalla pala di Isenheim di Grünewald, anzi, se si vuole, già dall'affresco di San Giovanni a Patmos in Santa Croce a Firenze, opera di Giotto -, ma anche le tarde opere di Rembrandt non sarebbero state possibili senza la concezione prospettica dello spazio, la quale, trasformando la realtà in apparenza, sembra ridurre il divino a un mero contenuto della coscienza umana, ma insieme amplia la conoscenza umana..." Con uno scritto di Marisa Dalai Emiliani.
Sulla fotografia
Man Ray
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2012
pagine: 205
"Ho tentato di cogliere le visioni che il crepuscolo o la luce troppo viva, o la loro fugacità, o la lentezza del nostro apparato oculare sottraggono ai nostri sensi. Sono rimasto sempre stupito, spesso incantato, talvolta letteralmente "rapito". La fotografia e suo fratello, il cinema, si congiungono in tal modo alla pittura, e questo s'impone a tutti gli spiriti consapevoli delle necessità morali del mondo moderno."
August Sander. Uomini del ventesimo secolo
SANDER
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2012
pagine: 221
Il volume, che contiene anche un saggio di Alfred Döblin, raccoglie sessanta ritratti in bianco e nero scattati da Sander tra il 1905 e il 1929.
Grünewald
Joris-Karl Huysmans
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2011
pagine: 82
"Grunewald non è discepolo di alcun maestro, ed è giocoforza classificarlo nella storia della pittura come un essere eccezionale, come un barbaro di genio che per mezzo del colore grida invocazioni in un dialetto originale, in una lingua a parte. La sua anima tumultuosa va da un eccesso all'altro: la si sente agitata dalle burrasche, persino nelle sue volontarie tregue e nei suoi torpori, ma si fa straziante quando medita sugli episodi della Passione [...]. Quel Cristo spaventoso, morente sull'altare dell'ospizio d'Isenheim sembra fatto a immagine dei colpiti dal fuoco sacro che lo pregavano, e si consolavano al pensiero che il Dio che imploravano avesse provato i loro stessi tormenti, e che si fosse incarnato in una forma ripugnante quanto la loro, e si sentivano meno sventurati e meno spregevoli. Si capisce facilmente perché il nome di Grunewald non s'incontri, come quelli di Holbein, di Cranach, di Durer, sulle liste delle commesse e nei conti degli imperatori e dei principi. Il suo Cristo degli appestati avrebbe turbato la sensibilità delle corti; poteva esser compreso solo dagli infermi, dai disperati e dai monaci, membra sofferenti di Cristo ".
Del Barocco
Eugenio D'Ors
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2011
pagine: 174
Se davvero esistono questioni estetiche "eleganti", la difficile, irta questione del Barocco - e per il complesso intreccio di motivi teorici, estetici, artistici, storici, di metodo... che implica; e per il fatto che su di essa si sono scontrate in gara le diverse dottrine e culture dell'Europa contemporanea, mostrando, in quest'urto, più dichiaratamente i loro limiti e le loro virtù - è, senz'altro, di pieno diritto, una di esse. [...] Pur senza condividere del tutto la tesi del D'Ors, ho pensato che fosse cosa conveniente far conoscere ai lettori italiani questi assaggi sul Barocco, per una ragione, direi, di superiore pedagogia spirituale: e, cioè, proprio per la esemplare virtù di veloci rilievi e risalti con cui in modi laici e affabili è proposto il vario atteggiarsi delle questioni; e per la flessibile energia con cui l'apparentemente pacifica immagine convenzionale del Barocco vien discussa in figura di emblemi sensibili e immaginosi, e quasi rovesciata; e, infine, per la forza conseguente di suscitare e muovere un'intensa vita di problemi che sono il pungolo arguto di una ricerca, quale deve essere, sempre desta ed aperta, sempre inquietamente insoddisfatta. Un in sofito modello, insomma, di contemporaneo " saggio" critico e filosofico di bel vigore intellettuale e di prosa stretta ed esatta, con rare mollezze, qua e là, e abbandoni di liberissimo spirito. (Dallo scritto di Luciano Anceschi)
Salvador Dalì. Ritratto di un genio
Autori vari
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2011
pagine: 157
Una raccolta di foto che ritrae Salvador Dalì in vari momenti della sua vita. Con testimonianze di Brassai, André Breton, Luis Bunel, Federico Garcia Lorca.
Quando anche le donne si misero a dipingere
Anna Banti
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2011
pagine: 100
" Non credo facile stabilire quando le donne si siano messe a dipingere: anche il caso, marginalissimo, di una monaca miniatrice è una pura ipotesi. Il Trecento fiorentino, se a qualcuno gli frullasse per il capo, la respingerebbe come suggestione diabolica. Magari carico di prole femminile, mai che un pittore pensasse a farsi macinare i colori da una figloletta. Pensate: una Laudomia di Bicci, una Ginevra di Fredi? Vengono i brividi solo a pensarlo. E, per carità, nessun nome femminile fra i contemporanei di Pollaiolo, di Botticelli. L'avvento di Michelangelo cancellò del tutto la donna e altrettanto seguì coi suoi discepoli diretti o indiretti: basta pensare al Pontormo, al Rosso, caratteri lunatici, spauracchi delle pareti domestiche. [...] Fu sulla metà del secolo sedicesimo che qualche cosa cambiò: certi padri cominciarono a vezzeggiare le loro bambinette, che, furbette, non tardarono a profittarne".