Pantarei
Storia del Partito Comunista italiano
Giorgio Galli
Libro: Libro rilegato
editore: Pantarei
anno edizione: 2011
pagine: 374
Finché è esistito, cioè fino al precipitoso cambio di ragione sociale provocato dal tracollo dell'URSS, il PCI ha sempre rivendicato una propria specificità rispetto alle altre versioni classicamente "socialdemocratiche" dell'opportunismo europeo. La specificità era fatta risalire alla scissione dal Partito socialista avvenuta a Livorno nel 1921, ed era formulata in termini propagandistici con lo slogan del "partito di Gramsci, Togliatti, Longo e Berlinguer". Nel 1958 la "Storia del Partito Comunista Italiano" di Giorgio Galli dimostrò, sul piano storiografico, l'assenza di continuità tra il partito togliattiano e il partito del '21 voluto da Lenin come "sezione italiana della Terza internazionale comunista" ed è rimasta un'opera inaggirabile nel panorama storiografico sul PCI. (Riproduzione anastatica dell'edizione del 1958)
L'URSS e la teoria del capitalismo di Stato. Un dibattito dimenticato e rimosso (1932-1955)
Arturo Peregalli, Riccardo Tacchinardi
Libro: Copertina rigida
editore: Pantarei
anno edizione: 2011
pagine: 342
Oggi non fa più scandalo la tesi che dietro il "falso socialismo" dell'URSS si celasse il capitalismo di Stato. Continua a circolare però l'idea giustificatoria che all'epoca si fosse legittimati a "non sapere". Il primo merito di queste pagine è quello di demolire tale forma di autoassoluzione: sin dai primi anni '30 del Novecento politici e teorici di diverse ispirazioni avevano già chiaramente delineato quel falso, chi voleva capire "aveva capito". Il mito del socialismo in un solo paese, avallo della spartizione imperialistica di Yalta, segnò la sconfitta profonda del movimento comunista internazionale. Nessuna risalita da quell'abisso era possibile senza prima aver sciolto quel nodo. Ma per poter divenire fondamento strategico della ripresa di un movimento comunista internazionalista ciò doveva essere unito alla previsione che Lenin aveva tracciato, come variante strategica, in caso di sconfitta della Rivoluzione d'Ottobre: l'inevitabile trascinamento nello sviluppo capitalistico dell'intero continente asiatico. Una previsione che ha oggi l'inoppugnabile riscontro dei fatti e che di quella ripresa è alla base.
La parabola romagnola del «partito intermedio». I congressi del partito socialista rivoluzionario romagnolo. 1881-1893
Emilio Gianni
Libro: Libro rilegato
editore: Pantarei
anno edizione: 2010
pagine: 476
L'anelito a vivere "socialisticamente" il presente, nell'incapacità di un lavoro rivoluzionario paziente volto al futuro, fece sì che i sogni insurrezionalisti del movimento anarchico potessero indossare anche la veste comunalista o cooperativista. L'azione di Andrea Costa manifestò i suoi limiti proprio a partire dalle origini del suo pensiero. Engels aveva mostrato al movimento rivoluzionario in Italia la strada da seguire, i "punti fermi" attorno ai quali attestare l'organizzazione consona a quella fase storica; aveva spiegato la necessità del partito autonomo del proletariato. Ma la concezione "morale" del socialismo e il suo carattere "conciliatore" spinsero Costa a non seguire quei consigli. La rivoluzione, in lui, finì quindi per configurarsi come attesa messianica di una catarsi sociale indefinita e indefinibile nel tempo, anche se il suo riformismo pratico continuò a concepire la rivoluzione come unico sbocco risolutivo. Quella volontà rivoluzionaria non lasciò grandi tracce nella successiva storia del movimento socialista italiano ritardando anzi ulteriormente l'incontro della moderna classe rivoluzionaria con la sua teoria scientifica.
Autobiografia. Dalla Lipsia operaia di fine '800 all'azione di marzo del 1921
Paul Frölich
Libro: Libro rilegato
editore: Pantarei
anno edizione: 2010
pagine: 254
Nel 2007 l'Istituto Internazionale di Storia Sociale di Amsterdam annunciava di aver rinvenuto nei propri archivi le memorie pervenute negli anni '30 del Novecento, su richiesta dell'Istituto stesso, da Paul Frölich, cofondatore nel 1919 del KPD, il partito comunista in Germania. Il dattiloscritto non era però mai stato pubblicato. La presente ne è perciò, in assoluto, la prima edizione. Frölich segue il filo conduttore della propria esperienza personale, a partire dalla sua infanzia nella Lipsia operaia di fine Ottocento per concludere con gli avvenimenti del 1921, offrendo un punto di vista inusuale e particolarmente illuminante sul perché la rivoluzione internazionale iniziata vittoriosamente in Russia sia stata tragicamente sconfitta in Germania. È una verità che trapela da quasi ogni pagina: le cause della sconfitta risiedono nell'assenza del partito rivoluzionario e nell'impossibilità di rimediare a tale mancanza nel pieno di una crisi rivoluzionaria. Non occorreva questo libro per scoprirlo, ma le memorie di Frölich investono di luce nuova tanto le cause quanto le manifestazioni più pratiche di tale verità.
Guerra e politica in Germania. 1914-1918
Paul Frölich
Libro: Copertina rigida
editore: Pantarei
anno edizione: 2009
pagine: 348
Il primo conflitto mondiale si abbatté come un uragano sulle classi sfruttate, anche perché in pochi giorni l'edificio politico che i lavoratori avevano costruito, l'Internazionale Socialista, si dissolse come neve al sole. I partiti socialisti si schierarono con le rispettive borghesie, arrivando a teorizzare che l'Internazionale doveva essere considerata strumento per i periodi di pace e andava «sospesa» nei periodi bellici. Come poté accadere? Quali le premesse, quale la dinamica? Su un tema di questo spessore il contributo di Paul Frölich è notevole. L'autore ci fornisce un'impietosa e documentata cronaca politica di quegli avvenimenti: dalla genesi della guerra al «trionfo della follia» innescato a Sarajevo il 28 giugno 1914; dalle posizioni internazionaliste e antimilitariste della Seconda Internazionale, alla «socialdemocrazia imperiale», alla pace sociale imposta mediante i sindacati, alla sospensione delle leggi a tutela del lavoro; dalle lotte di classe che comunque si svilupparono, all'azione dei radicali di sinistra e del gruppo Spartakus. Un'esperienza densa di insegnamenti per l'odierna epoca di nuove crescenti contese tra vecchie e nuove potenze imperialistiche di stazza continentale.
Storia del partito bolscevico. Dalle origini al 1917
V. I. Nevskij
Libro: Copertina rigida
editore: Pantarei
anno edizione: 2008
pagine: 572
V.I. Nevskij, rivoluzionario e bolscevico della prima ora, al momento in cui scrive, nel 1925, dirige nella Russia rivoluzionaria l'Istituto per la Storia del Partito. Nella Prefazione alla prima edizione egli indica, con modestia, gli scopi e i limiti dell'opera, un "saggio" che "espone in forma elementare la nostra storia ed è destinato agli studenti". La controrivoluzione staliniana, che lo giustizierà nel 1937, spezzerà, insieme al tentativo di sviluppare un partito internazionale della classe operaia, anche il filo della ricerca marxista sulla storia della Rivoluzione russa, impedendo l'elaborazione di un'opera più compiuta sulla storia del partito bolscevico, che lo stesso Nevskij aveva auspicato. Anche per questo il suo testo rimane tra le più importanti documentazioni di prima mano sulla storia dell'organizzazione che aveva guidato la classe operaia alle conquiste dell'Ottobre rivoluzionario.
Cronache politiche e movimento operaio nel savonese (1850-1922)
Rodolfo Badarello
Libro: Copertina morbida
editore: Pantarei
anno edizione: 2008
pagine: 476
Il 1861 vedeva il primo impianto a Savona di uno stabilimento siderurgico. La fabbrica strappava alla campagna migliaia di contadini per farne salariati, spingeva all'aumento della popolazione urbana e costringeva all'ampliamento del perimetro della città. Sorgeva la "questione sociale", come si diceva all'epoca: nascevano le prime organizzazioni di resistenza operaia, cui seguivano i primi sindacati, e, nel 1890, si progettava per la prima volta la costituzione di una Camera del Lavoro cittadina. Sarebbero passati dieci anni perché quel primo tentativo andasse a compimento, perché il movimento operaio, qui come altrove, doveva fare i conti con la sua recente formazione, con le ideologie piccolo borghesi del suo passato cittadino, con i propri ritardi. Si aggiungevano le pesanti condizioni di vita e di lavoro e l'aspra reazione delle classi al potere. Ma, con il tempo sarebbe maturata una coscienza comune a superare il particolarismo del rapporto fra il singolo operaio e il padrone. La posizione politica avrebbe preso posto accanto alla rivendicazione sindacale. È la realtà che il libro indaga e descrive, documentandola fin nei particolari.
L'internazionale italiana fra libertari ed evoluzionisti (1872-1880)
Emilio Gianni
Libro
editore: Pantarei
anno edizione: 2008
pagine: 754
Ai socialisti-libertari italiani dell'epoca della Prima Internazionale spetta senz'altro il merito di aver saputo, dopo le cocenti delusioni patite con l'epilogo sabaudo delle precedenti battaglie risorgimentali, riprendere il cammino della lotta guardando al socialismo. Quegli esponenti non seppero tuttavia spogliarsi completamente del loro passato. Educati ad un senso eroico della vita, non seppero trasformare l'assalto in assedio. Succubi di una tradizione culturale e psicologica che premiava l'azione sulla riflessione, la declamazione al ragionamento, la posa al lavoro minuto ed anonimo, finirono con il consegnare il nascente movimento operaio italiano ad un altro decennio di egemonia ideologica democratico-borghese, nella sua variante socialista-utopista. Il tempo dell'ingresso nella penisola del socialismo scientifico era destinato ad allungarsi ancora indefinitamente. Di quell'esperienza e di quegli uomini, di quelle speranze e di quelle delusioni, di quei sacrifici e di quegli errori tratta questo secondo volume delle "Biografie individuali e collettive del movimento operaio italiano borghese e proletario".
Investimenti e sviluppo economico a Genova alla vigilia della prima guerra mondiale
Giorgio Doria
Libro
editore: Pantarei
anno edizione: 2008
pagine: 1238
Nella sua storia quasi millenaria Genova si presenta, secondo Fernand Braudel, come un "sismografo ultrasensibile che registra ogni vibrazione del vasto mondo". In quest'opera - pubblicata in prima edizione nel 1969-73 - Giorgio Doria affronta, con notevole ampiezza e profondità d'analisi, le tappe dello sviluppo capitalistico genovese lungo tutto il corso dell'Ottocento sino alla vigilia della Prima Guerra Mondiale. Nel ricostruire le vicende dei gruppi, delle famiglie e delle frazioni a livello locale emerge nettamente, scrive Giorgio Doria, il carattere di una "borghesia genovese" segnata dal "costante sforzo di servirsi dello Stato e dei pubblici poteri come usbergo", dai suoi "eterni ondeggiamenti tra un liberismo, più verbale che sostanziale, ed un'ansiosa ricerca di solidi ripari protezionistici". Ne risultano un terreno d'indagine e un metodo di studio esemplari, un materiale tanto prezioso quanto attuale per affrontare molti dei nodi e degli interrogativi ancor oggi cruciali in uno dei gangli vitali del trasporto e, più in generale, del cuore industriale del Vecchio Continente, impegnato nella corsa a perfezionare la sua condizione di Europa-potenza.
1789. La grande svolta. Dalla burocrazia dell'assolutismo al parlamento della rivoluzione
Paul Frölich
Libro
editore: Pantarei
anno edizione: 2008
pagine: 326
Della ricerca di Paul Frölich sulla Rivoluzione francese spicca l'originalità, con la particolare attenzione dedicata alla dinamica sociale rivoluzionaria. Sullo sfondo di un inevitabile riferimento a Marx, l'autore presenta la Rivoluzione come una necessità, risultato dello stato delle forze produttive e dei rapporti di classe che ne derivano, ma insiste anche, con la consapevolezza della sua fedeltà al pensiero di Marx, sul concetto che le forze materiali non spiegano tutto, che è necessario far intervenire al giusto livello altri parametri. Tra questi, le strutture dell'apparato statale gli sembrano avere un ruolo fondamentale, descritto a partire dal fenomeno burocratico. L'attualità del testo è accresciuta da una rilettura della Rivoluzione francese nutrita dalla riflessione sulle rivoluzioni del Novecento. Per l'autore la Rivoluzione non è divenuta un'illusione. Essa rimane una sequenza creatrice, la cui cadenza è data dai fatti sociali e dalla volontà collettiva degli uomini
L'economia mondiale dall'anno 1 al 2030. Un profilo quantitativo e macroeconomico
Angus Maddison
Libro: Copertina rigida
editore: Pantarei
anno edizione: 2008
pagine: 506
Angus Maddison, ha occupato a lungo ruoli di rilievo nell'OECE e nell'OCSE ed è tra i maggiori studiosi nel campo delle misurazioni macroeconomiche e dell'analisi dello sviluppo economico di lungo periodo. Questa sua ultima opera presenta una ricerca sull'ineguale sviluppo economico a livello mondiale, condotta su archi temporali molto lunghi, per rispondere a inaggirabili motivazioni scientifiche. Essa mette a disposizione del lettore preziosi strumenti - tra cui una mole imponente di dati ed una sintetica storia delle tecniche di misurazione macroeconomica dal Seicento ad oggi utili alla comprensione del contributo che l'autore offre alla quantificazione dei fenomeni economici. La stimolante proiezione dello sviluppo mondiale al 2030 ha dalla sua l'autorevolezza che Maddison si è guadagnato in decenni di studi specialistici. Pur con tutte le incognite che un simile esercizio comporta, e che l'autore stesso non manca di ricordare, essa è un solido punto di riferimento nella questione più dibattuta all'inizio del XXI secolo: i tempi e i modi dell'inevitabile sorpasso asiatico sull'Occidente.
Lotte operaie negli Stati Uniti d'America. 1890-1910. Sindacati e movimento operaio nell'ascesa degli USA a grande potenza
Libro: Copertina rigida
editore: Pantarei
anno edizione: 2008
pagine: 492
Il materiale del volume, per la massima parte inedito in Italia, apre un'ampia finestra sulle lotte operaie che fra il 1890 e il 1910 attraversano un'America giunta alla definitiva maturazione economica e ormai in grado di contendere all'imperialismo inglese il ruolo di primo attore sul mercato mondiale. Risaltano innanzitutto l'ampiezza del patrimonio di esperienza accumulato dal movimento operaio degli Stati Uniti, in grado di portare alla lotta molteplici categorie operaie, anche per un tempo prolungato, e la quantità di proletari coinvolti. Poi la varietà di forme che assumono queste battaglie, da quelle più violente e sanguinose, al rallentamento dei ritmi di lavoro, allo sciopero bianco e alle lotte "per la libertà di parola". Infine, le difficoltà incontrate dal giovane e composito proletariato nel superare ritrosie, diffidenze, steccati figli di usi, costumi e lingue differenti. È in ciò anche spunto di riflessione per un moderno movimento operaio - del quale fanno oramai parte consistenti schiere di lavoratori migranti - nel suo cammino per l'emancipazione di classe.