Zecchini
Recitar suonando. La didattica pianistica del Duemila
Piero Rattalino
Libro: Libro rilegato
editore: Zecchini
anno edizione: 2019
pagine: VI-236
Nel corso dell'Ottocento piovvero sul mercato centinaia di metodi per lo studio del pianoforte. Metodi che venivano banalmente intitolati Metodo. Charles Hanon, nato nel 1819, da piccolo genio della psicopubblicistica ebbe invece l'idea di intitolare il suo metodo “Il Pianista virtuoso”. Il messaggio subliminale era che con i metodi si diventava pianisti e che con Hanon si diventava virtuosi. E così i metodi dell'Ottocento, anche i più reputati come quelli di Clementi, di Hummel, di Czerny, di Lebert e Stark fanno oggi parte della storia, mentre il Pianista virtuoso è ancora ben radicato nell'attualità e i suoi esercizi vengono martellati da legioni di principianti e di professionisti. I metodi sono trattati di tecnica pura, cioè della morfologia e della sintassi che in passato precedevano e condizionavano lo studio delle lingue straniere. Oggi l'apprendimento delle lingue non inizia più con la morfologia e la sintassi ma con la conversazione, come avviene del resto nell'apprendimento della lingua materna, e la morfologia e la sintassi sono riservate a un momento successivo dello studio. La tecnica pura continua invece a precedere o per lo meno ad accompagnare cocciutamente l'apprendimento della musica. E questo è un segno della mancata evoluzione della didattica, un segno che non è il solo ma sicuramente uno dei motivi della progressiva rarefazione dei dilettanti che la musica dovrebbero studiarla da dilettanti. In una didattica del pianoforte che volesse scrollarsi di dosso un po' della polvere che la ricopre e che la soffoca il Pianista virtuoso di Hanon non sarebbe in realtà del tutto inutile ma costituirebbe un punto di arrivo, un testo di perfezionamento, non di base. E lo stesso sarebbe per il legato, per le posizione della mano, per l'andare a tempo, ecc. ecc. ecc. “Recitar suonando” propone un approccio allo strumento basato su questo principio. Non è però un metodo di diverso conio. È una raccolta di materiali che, sgombrato il campo dalle credenze e dalle superstizioni, invita i catecumeni a creare per loro uso, cercando e sperimentando, un metodo personalizzato, un cammino che permetta loro di raggiungere i risultati alla loro portata e di godere della musica senza farsi martirizzare dalla tecnica pura (e dal solfeggio parlato) sul cui altare la didattica tradizionale brucia ancora incensi e profumi.
Manuale di sopravvivenza per il musicista classico. Volume Vol. 2
Alessandro Zignani
Libro: Libro in brossura
editore: Zecchini
anno edizione: 2019
pagine: 264
Il mito e il sacro in Richard Wagner. Sacrificio e redenzione nell'opera d'arte totale
Pietro Tessarin
Libro: Libro in brossura
editore: Zecchini
anno edizione: 2019
pagine: 248
Melodie ossessive. Autobiografia in musica
Antonio Montinaro
Libro: Libro in brossura
editore: Zecchini
anno edizione: 2018
pagine: 178
Severino Gazzelloni. Il flauto protagonista
Gian-Luca Petrucci
Libro: Libro in brossura
editore: Zecchini
anno edizione: 2018
pagine: 186
Il galempio. Ovvero fauna e flora del teatro lirico
Piero Rattalino
Libro: Libro in brossura
editore: Zecchini
anno edizione: 2018
pagine: 202
II convegno compositori musica sacra. La composizione di musica per la liturgia all'inizio del nuovo millennio
Libro: Libro in brossura
editore: Zecchini
anno edizione: 2018
pagine: 118
Musicista in pochi decenni. Idoli, opinioni, esperienze sulla strada del successo sicuro
Francesco Libetta
Libro: Libro in brossura
editore: Zecchini
anno edizione: 2018
pagine: 194
Uno sguardo dal palco. Tante voci tra cronaca, romanzo & realtà fin sull'orlo degli abissi della storia
Vincenzo Ramón Bisogni
Libro: Libro in brossura
editore: Zecchini
anno edizione: 2018
pagine: VIII-232
Un florilegio di racconti biografici su tante voci della lirica, al limite di romanzo breve o anche non più che flash su squarci di vita fin qui ignoti, quando mantenuti entro invalicabili confini di privacy, quando emersi da fortuite ricerche. Sotto il comune denominatore dell’eccezionalità di eventi che ne hanno governato o mutato il corso esistenziale, leggeremo di figure musicali soltanto apparentemente intoccabili in una loro umanissima essenza, di giovani creature coinvolte e travolte da maternità (e paternità) fatali od anche da intrecci avviluppati. Troveremo meteore niente affatto labili nei mutevoli cieli dello spettacolo e, infine, creature vittime di tempi che non furono affatto felici come si contrabbanda: Mafalda Salvatini, Beniamino Gigli, George Gershwin, Anita Cerquetti, i Ricci, le due Marchisio, le tre sorelle Stolz ed ancora altri memorabili, nemmeno ignorando Tebaldi e Callas, Verdi, Puccini, Caruso e la Ponselle, sovrane e granduchi, non senza colpi di pistola e segreti di stato, reinventati dal vero, fin sugli abissi della storia, dove tutto è talmente vero da sembrare inventato, e tutto è talmente ben inventato da sembrar vero, come si usa dire anche dei fiori finti e di quelli creati in serra, di vite intere o di squarci esistenziali, vere realtà romanzesche per l’incredibile fantasia con cui la vita ne ha connotato l’essenza.
Manuale wagneriano per la disabilità. Ideologia e metodo per una didattica inclusiva
Angelo Dolce
Libro: Libro in brossura
editore: Zecchini
anno edizione: 2018
pagine: VI-194
È possibile insegnare a disabili gravi senza saperli immaginare diversamente? Si può parlare a un bullo senza avere la capacità di proiettarlo fuori dalle dinamiche di gruppo? E ad un ragazzo geniale, come rivolgersi? Quali parole usare? Lorenzo da Mestre, professore di sostegno di Ricky, un ragazzo disabile grave, con il "Manuale wagneriano per la disabilità", riesce a creare un percorso di vita nel quale il suo alunno viene coinvolto in un'incredibile metamorfosi. Solo la sensibilità wagneriana di Lorenzo da Mestre consente questo passaggio. Per Giuseppe Sinopoli “Wagner è la resa di Freud in musica”. Nel wagnerismo c'è tutta quella filosofia della vita che, partendo da Schopenhauer e passando per Nietzsche, permette di comprendere gli archetipi interiori dell'uomo moderno. Gli attributi divini degli eroi wagneriani, potrebbero essere diagnosticati come patologie, come disabilità se non interpretati attraverso uno sguardo filosofico-estetico. Tutti noi siamo disabili ed è la nostra percezione degli altri che ci consente di vederci diversamente. L'esperienza wagneriana è un'esperienza molto forte, una vera e propria droga, una malattia — dice Nietzsche — da cui è affetto lo stesso Lorenzo da Mestre. Quale diagnosi per un wagneriano? Dopo la lettura di questo libro sarà ancora possibile non essere wagneriani?