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Storia dell'arte: stili artistici

Divisionismo italiano 1880-1920. Sguardi e prospettive. Volume Vol. 1-2

Divisionismo italiano 1880-1920. Sguardi e prospettive. Volume Vol. 1-2

Annie-Paule Quinsac

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: La Compagnia della Stampa

anno edizione: 2021

pagine: 640

È un testo fondamentale sul divisionismo, la storiografia e le varie chiavi di letture del movimento. Muove dalla traduzione della dissertazione di dottorato “La peinture divisionniste italienne. Origines et premiers développements 1880-1895” discussa alla Sorbonne dall’autrice nel luglio 1968 e pubblicata a Parigi nel 1972 [Klincsieck Editori con il contributo del Centre National de la Recherche Scientifique], che ha segnato generazioni di studiosi. In un approccio trasversale, l’autrice, partendo dall’analisi stilistica delle opere, scandaglia il contesto storico, sociopolitico e ideologico che sottende il divisionismo italiano dall’apparizione della prima opera divisionista autoctona, “Avemaria a trasbordo” di Segantini [1886], attraverso il simbolismo degli anni ’90 fino alla rivoluzione futurista, sua figlia ribelle, mettendo a fuoco le mutabili interpretazioni di critici e studiosi fino ad oggi. Artisti trattati: Seurat, Signac, Grubicy de Dragon, Segantini, Millet, Previati, Morbelli, Nomellini, Pellizza da Volpedo, Longoni, Pusterla, Fornara; Ernest Meissonier, Breton, Roll, Adler; Boccioni, Carrà, Russolo, Balla, Severini ed altri di cui sono discusse opere a confronto.
150,00

Codex Seraphinianus 40° ita

Codex Seraphinianus 40° ita

Luigi Serafini

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori Electa

anno edizione: 2021

pagine: 392

Dal 1981, anno della sua prima pubblicazione con Franco Maria Ricci, il Codex Seraphinianus, enciclopedia visiva di un mondo sconosciuto scritta in una lingua sconosciuta, è diventato un oggetto di culto in tutto il mondo e ha affascinato una generazione di artisti, lettori e critici generando lunghi dibattiti sui suoi significati e sulla sua origine. Il libro, celebrato come uno dei più bei libri d'artista contemporanei, ha creato derivazioni e contaminazioni in tutti i media, dalla rete, alla musica e al cinema. Tra gli estimatori ci sono stati Roland Barthes – che lo lesse in anteprima, quando ancora non era stato pubblicato – e Italo Calvino che lo definì "L'enciclopedia di un visionario". Dal 1981 il Codex ha venduto circa 70mila copie in tutto il mondo. Con l'avvento dell'era digitale e delle nuove forme di comunicazione questo libro ha acquistato se possibile ancora più rilevanza e unicitàPer questa nuova edizione celebrativa del 40° anniversario dalla prima uscita Luigi Serafini ha arricchito il corredo di immagini con 17 nuove tavole e ha progettato una nuova confezione per l'edizione Deluxe in bilico fra il libro d'arte e l'oggetto di design.
120,00

Plasmare il mondo

Plasmare il mondo

Martin Gayford, Antony Gormley

Libro: Copertina rigida

editore: Einaudi

anno edizione: 2021

pagine: 360

La scultura è un'arte universale. È da sempre praticata da tutte le culture del mondo e risale a un lontanissimo passato. Le prime pietre sagomate sopravvissute potrebbero persino precedere l'avvento del linguaggio. L'impulso a dar forma a pietra, argilla, legno e metallo è evidentemente profondo nella nostra psiche e biologia. Ed è il motivo che collega l'interrogativo «cos'è la scultura?» alla domanda più universale su cosa sia l'umanità. La scultura non può essere vista esclusivamente come una ricerca estetica; è legata all'istinto irresistibile dell'uomo a lasciare un segno nel paesaggio, di costruire, realizzare immagini, praticare una religione e sviluppare un pensiero filosofico. Attingendo a esempi da tutto il mondo e di ogni epoca, da migliaia di anni avanti Cristo fino all'oggi, gli autori considerano la scultura come una forma d'arte transnazionale, con un'autonoma e avvincente storia. Analizzano materiali e tecniche, ma anche temi generali come lo spazio, la luce e l'oscurità. Entrambi sono convinti che la scultura sia una forma di pensiero fisico, in grado di alterare il modo in cui le persone si percepiscono. E ci invitano a guardare la scultura, e più in generale il mondo che ci circonda, in un modo completamente diverso.
48,00

L'acquerello

L'acquerello

Marie-Pierre Salé

Libro: Copertina rigida

editore: Einaudi

anno edizione: 2021

pagine: 416

Da un'importante specialista della materia, un'opera di riferimento su una tecnica pittorica di grande suggestione. Un volume in cofanetto corredato da 300 illustrazioni. Oggi l'acquerello è una tecnica fra le altre, libera dalle catene di regole e gerarchie di genere che ne hanno segnato la storia nei secoli scorsi. Una pittura sostanzialmente semplice, fatta soltanto di colore e un po' d'acqua, a lungo considerata un'arte minore, ma che schiere di acquerellisti inglesi, e in seguito statunitensi ed europei, non si sono mai stancati di difendere, rivendicandone la dignità di tecnica pittorica non inferiore alle altre. Questo libro studia, grazie a un considerevole apparato iconografico, lo sviluppo dell'acquerello nell'arte occidentale, dapprima come tecnica e poi, a partire dalla fine del XVIII secolo, come genere, dalla pratica del disegno nella miniatura medievale fino alle creazioni splendidamente libere e policrome degli astrattisti. L'acquerello, prodotto dai paesaggisti, dagli artisti naturalisti e poi dalle giovani avanguardie, trovò il suo culmine nell'ultimo terzo dell'Ottocento. Al cambio del secolo, l'epicentro della modernità si spostò in Francia: Johan Barthold Jongkind, Paul Cézanne e, in misura minore, Paul Signac - erede di Delacroix - saranno all'origine delle grandi rivoluzioni nella storia dell'acquerello del Novecento. Se gli artisti che si sono dedicati prevalentemente all'acquerello sono pochissimi - e ancor meno quelli che l'hanno praticato in maniera esclusiva - è anche vero che da Dürer a Kandinskij con questa tecnica sono stati prodotti alcuni dei più grandi capolavori della storia dell'arte, nel corso di un'incessante sperimentazione tuttora in corso. Un'ampia appendice completa e approfondisce il volume, fornendo un repertorio di testi e di termini che documentano i metodi di preparazione di un gran numero di colori ad acqua, trasparenti o opachi, dal XVII al XIX secolo.
150,00

Un atlante di arte nuova. Emilio Villa e l'Appia Antica. Catalogo della mostra (Roma, 26 giugno-19 settembre 2021)

Un atlante di arte nuova. Emilio Villa e l'Appia Antica. Catalogo della mostra (Roma, 26 giugno-19 settembre 2021)

Libro: Copertina morbida

editore: Electa

anno edizione: 2021

pagine: 176

Il catalogo amplia i contenuti della mostra allestita presso il Complesso di Capo Bove del Parco archeologico dell'Appia Antica (26 giugno-19 settembre 2021) che mette in luce una pagina poco nota ma straordinaria dell'arte del Novecento. La mostra restituisce alla galleria Appia Antica e alla figura del suo carismatico direttore Emilio Villa, poeta e critico, figura geniale e anomala nel panorama culturale italiano, l'importanza e la visibilità che meritano. La galleria, aperta da Liana Sisti in un casale al civico 20 dell'Appia, nel triennio 1957-1959 ospitò delle mostre di straordinaria importanza: basti ricordare quella dedicata a Cesare Tacchi, Renato Mambor e Mario Schifano o quella dei tre milanesi a Roma (Bonalumi, Castellani e Manzoni), con un focus su creazioni poco studiate perché di transizione, anticipatrici delle opere degli anni Sessanta. Il catalogo e la mostra rileggono inoltre l'opera di alcuni artisti italiani (gli scultori Franchina e Mannucci ad esempio) presenti nelle pagine della rivista "Appia Antica. Atlante di Arte Nuova", la cui redazione condivideva l'indirizzo della galleria. Gli spazi della galleria e le pagine della rivista hanno costituito un terreno favorevole per guardare sotto una luce più autentica artisti ormai affermati, come Alberto Burri, Toti Scialoja e Giulio Turcato, e la loro riflessione sull'opera d'arte e la sua materia come oggetto. Sono state inoltre una vetrina autorevole per presentare le ricerche della più giovane generazione di autori (Schifano, Manzoni, Rotella, Lo Savio e Mauri) che agivano un recupero tutto italiano delle avanguardie. Il volume si compone di diversi saggi (tra i quali quello di Andrea Cortellessa su Emilio Villa e l'arte di scrivere l'arte), di nutriti apparati documentari (foto storiche, lettere, riproduzioni dei cataloghi delle mostre e della rivista), di un'antologia di testi di Emilio Villa, di profili biografici e di fortuna critica degli artisti presenti. Infine analizza in quale misura questa esperienza fu il veicolo di un peculiare approccio all'espressionismo astratto americano a Roma (negli anni in cui anche Hollywood era sbarcata sul Tevere e sull'Appia) in una chiave concentrata sui linguaggi formali.
29,00

L'arte giapponese dalle origini all'età moderna

L'arte giapponese dalle origini all'età moderna

Silvia Vesco

Libro: Copertina morbida

editore: Einaudi

anno edizione: 2021

pagine: 552

Da sempre l'arte giapponese, come molte delle espressioni della sua cultura, affascina per l'apparente semplicità che nasconde, in realtà, un grado di raffinata complessità, ricca di contrasti e paradossi. Questo volume ripercorre la storia dell'arte del Giappone dalla preistoria fino all'apertura all'Occidente della seconda metà dell'Ottocento, collocando la variegata produzione artistica in un più ampio processo culturale che, allontanandosi dagli influssi continentali, soprattutto cinesi e coreani, vede la progressiva formazione di un'estetica originale e indipendente. Dalla produzione di vasellame del periodo Jomon alla rarefazione del tratto della pittura a inchiostro del XV secolo, dall'eccesso di ornamenti e dalla profusione d'oro del periodo Momoyama tra fine del XVI e inizio del XVII secolo all'affermarsi di una cultura popolare attraverso le rappresentazioni del «mondo fluttuante» (ukiyoe) nel periodo Edo, l'arte giapponese ha saputo rappresentare con soluzioni inimitabili una società in continua evoluzione. Tra pittura, scultura, architettura e ceramica, "L'arte giapponese" accompagna il lettore in un percorso alla scoperta del meraviglioso universo della Bellezza che il Giappone, in forme spesso sorprendenti, ci propone, dalle origini all'età moderna.
42,00

Pietro Consagra. Il colore come materia. Catalogo della mostra (Taormina, 17 maggio-30 ottobre 2021)

Pietro Consagra. Il colore come materia. Catalogo della mostra (Taormina, 17 maggio-30 ottobre 2021)

Libro: Copertina morbida

editore: Electa

anno edizione: 2021

pagine: 208

Il volume accompagna la mostra allestita in occasione del centenario della nascita di Pietro Consagra (Mazara del Vallo, 1920 - Milano, 2005) presso il Teatro Antico di Taormina, dal 17 maggio al 30 ottobre 2021. Una selezione di opere dell'artista, realizzate tra il 1964 e il 2003, intreccia un inedito dialogo con le memorie del Teatro Antico di Taormina e con il paesaggio circostante, in un percorso en plein air aniconico e atemporale. Per Consagra la scultura è "fantasia, ricerca, esperienza e provocazione" e questa mostra intende proporre al visitatore una lettura, attraverso nuovi codici percettivi e linguistici, della contemporaneità. Il confronto diretto, faccia a faccia, con le opere di Consagra, strategicamente disposte negli spazi del Teatro, genera nel visitatore/spettatore un'esperienza emozionante: l'artista stesso non escludeva che si potesse alleviare la sofferenza umana con il piacere della bellezza, con la forza di un artificio intelligente, nella consapevolezza che ci può essere un'essenzialità, un rigore, un pensiero anche nell'aspetto leggiadro di una scultura.
32,00

Da che arte stai? 10 lezioni sul contemporaneo

Da che arte stai? 10 lezioni sul contemporaneo

Luca Beatrice

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori Electa

anno edizione: 2021

pagine: 223

Protagonisti, movimenti e linguaggi dal Novecento a oggi. Domande e risposte per orientarsi nell'arte contemporanea. Storie e personaggi che hanno cambiato le regole del gioco nell'arte. Le opere irrinunciabili, dal museo alla strada.
24,90

La seconda ora d'arte

La seconda ora d'arte

Tomaso Montanari

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2021

pagine: VIII-213

Oggi in Italia tutti hanno una ricetta in tasca per avvicinare gli italiani all'arte. Si tratta spesso di ricette a base di usurate pratiche di marketing, che dovrebbero far digerire Botticelli, come uno zuccherino aiuta a buttar giù la medicina amara, a cittadini considerati soltanto orde di consumatori inconsapevoli e irredimibili. Il risultato è desolante: ammesso (e per nulla concesso) che questa spintissima mercificazione serva a vendere qualche biglietto in più, è certo che non alimenta in alcun modo il nostro dialogo con l'arte. E se invece la ricetta fosse molto più semplice e rispettosa dell'intelligenza di ognuno di noi? Montanari traccia in queste pagine agili e appassionanti una possibile via per un'educazione artistica che sia anche educazione sentimentale e civica. E ci accompagna tra le strade del bello, dove alto e basso si mescolano, dove contemporaneo e classico sono parte di un unico grande discorso, che parte dalle mani impresse sulla roccia in una caverna e arriva a Banksy, passando per Raffaello, Monet, Pellizza da Volpedo e Rothko. «I monumenti ci parlano. In ogni modo provano ad attirare la nostra attenzione, implorano uno sguardo, una nostra sosta. Lo fanno perché, pur eterni o quasi, non vivono se non attraverso la vita dei vivi. Se accettiamo di far loro un po' di spazio nella mente e nel cuore, in cambio essi rendono più intensa, più profumata, più profonda la nostra vita. Temo che nessun produttore o responsabile di rete lo accetterebbe, ma il programma televisivo che davvero vorrei realizzare consisterebbe in una lentissima camminata in una qualunque chiesa storica del nostro Paese: e invece di fermarmi a far due chiacchiere con i passanti e i conoscenti, mi fermerei a leggere ogni lapide. Ognuno di quei brevi testi ha il potere di convocare davanti ai nostri occhi uomini e donne, eventi e pensieri, storie e vite di dieci secoli, e oltre. Dalla più sperduta chiesa si stende una rete di storie che avvolge l'Europa o il mondo interi, capace di farci sprofondare nei recessi intimi della nostra comune umanità».
15,00

L'arte astratta. Una storia globale

L'arte astratta. Una storia globale

Pepe Karmel

Libro: Libro rilegato

editore: Einaudi

anno edizione: 2021

pagine: 343

L'arte astratta affonda le sue radici nell'esperienza del mondo reale: questo l'assunto dello storico dell'arte Pepe Karmel in questa innovativa ricostruzione delle origini e dell'intera evoluzione dell'arte astratta. Gli studi tradizionali si sono sempre concentrati sulle mutazioni formali, dove l'astrazione è processo estremo dei vari «ismi», si sono interessati pochissimo delle molteplici connessioni di quest'arte con la realtà, e hanno infine dato rilievo solo all'opera di artisti maschi bianchi, europei o statunitensi. Karmel evita di concentrarsi in modo esclusivo sulle personalità e i movimenti abitualmente associati con l'astrattismo, e dimostra come anche le donne e gli artisti di colore, di ogni parte del mondo, abbiano fatto ricorso a immagini astratte per esprimere le proprie esperienze personali e trovare risposte ai mutamenti sociali, politici e culturali. Pur partendo dal lavoro dei pionieri dell'astrattismo, il libro rinuncia a una convenzionale struttura cronologica, e individua piuttosto cinque categorie tematiche: corpi, paesaggi, cosmologie, architetture, segni e motivi, suddivise a loro volta in sezioni: macchine, fluidi, onde, orbite, decorazioni, finestre, calligrafie. Ogni sezione è composta da un'ampia introduzione che ripercorre la transizione del tema dalla figurazione all'astrazione precisandone il contesto storico, seguita da letture ravvicinate di singole opere, messe a confronto per svelare sorprendenti affinità o significative differenze. Un libro che propone nuovi modi di guardare all'arte astratta, dando forma a un universo più ampio e meno convenzionale di artisti: da Vasilij Kandinskij e Piet Mondrian a Ibrahim El-Salahi, da Francis Picabia e Paul Klee a Norman Lewis, da Carlos Cruz-Diez a Bridget Riley, da Anni Albers a Sean Scully, da Julie Mehretu a Wu Guanzhong.
75,00

I volti del potere. Alle origini del ritratto nell'arte dell'Oriente antico

I volti del potere. Alle origini del ritratto nell'arte dell'Oriente antico

Paolo Matthiae

Libro: Copertina rigida

editore: Einaudi

anno edizione: 2020

pagine: 318

Da sempre le grandi civiltà preclassiche dell'Oriente mediterraneo, dall'Egitto alla Mesopotamia, dall'Anatolia alla Siria all'Iran, sono state fonte d'ammirazione per l'imponenza colossale di celebri opere architettoniche, dalle Piramidi di Giza alla Torre templare di Babilonia al centro cerimoniale di Persepoli. Questa dimensione monumentale ha contribuito da sola a definire agli occhi dell'Occidente l'elemento distintivo e il limite fatale di tutta l'arte orientale antica, cioè la sua immutabilità e ripetitività ossessiva e straniante. Risalente a una sorta di età preistorica, l'espressione artistica di quelle civiltà, così dedita al meraviglioso, sarebbe stata del tutto estranea al rapporto con la Storia, che con le sue costanti trasformazioni sarebbe divenuta prerogativa fondamentale ed eccellenza dell'arte greca, romana e tardoantica. In realtà, nella prospettiva di Paolo Matthiae, proprio il ritratto, forma espressiva realistica e quindi storica tra tutte, costituì fin dagli inizi del III millennio a.C. una dimensione specifica di tutte le culture artistiche dell'Oriente antico. «Il ritratto è usualmente considerato un genere che, fin dalla civiltà etrusca, ha percorso tutta la storia dell'espressione artistica del mondo occidentale e che non ha conosciuto che rarissimi, inconsistenti e accidentali precedenti nel mondo orientale antico d'Egitto e d'Asia. Questo giudizio è non soltanto inaccettabilmente sommario, ma soprattutto non è per nulla corrispondente alla realtà, in quanto forme di rappresentazione che, pur molto approssimativamente, possono definirsi di ritratto, concepite e realizzate in relazione a definite visioni della natura - umana, divina o divinizzata - dei detentori del potere come maschere create in un complesso processo di comunicazione visiva di eccezionale rilievo per le società di quasi tutte le realtà statuali storiche - urbane, territoriali, nazionali, imperiali - dell'Oriente antico, sono ben documentate, con infinite varietà, lungo tre millenni di storia. Nelle pagine che seguono, per l'attenzione prestata alla restituzione dei collegamenti tra le opere artistiche e le concezioni dei ruoli istituzionali dei personaggi raffigurati, il tema del "ritratto" è trattato nella prospettiva di una sempre più avanzata storicizzazione dell'arte dell'Oriente antico».
36,00

La miniatura italiana del Rinascimento 1450-1600

La miniatura italiana del Rinascimento 1450-1600

Jonathan J. G. Alexander

Libro: Copertina rigida

editore: Einaudi

anno edizione: 2020

pagine: 734

Il libro miniato costituisce un aspetto fondamentale della cultura artistica del Rinascimento italiano. Jonathan J. G. Alexander - un'autorità internazionale nell'ambito di questi studi poco frequentati - descrive i principali manoscritti e libri a stampa miniati dell'epoca rinascimentale, sempre attento all'universo sociale e alla cultura materiale che ne accompagnò lo sviluppo. L'Umanesimo incoraggiò i ceti più elevati a unirsi al clero in veste di lettori, committenti e collezionisti di libri. I miniatori risposero al crescente interesse dei mecenati per le tematiche classiche e anche celebri artisti come Mantegna e Perugino si dedicarono alla decorazione libraria. I volumi miniati realizzati nei numerosi centri di produzione in tutta Italia ebbero fortuna anche in Europa, e la loro diffusione fu accelerata dall'ingresso dei Francesi nella penisola alla fine del XV secolo.
120,00

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