Passigli: LE OCCASIONI
Corto viaggio sentimentale
Italo Svevo
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2019
pagine: 128
In una lettera del 28 novembre 1925 a Marie-Anne Comnène, uno dei critici ai quali si deve la scoperta dell'autore triestino in Francia, Italo Svevo accenna al Corto viaggio sentimentale: «Intanto il lunghissimo serpe di cui Le scrissi (si intitola "Corto viaggio sentimentale") giace annodato in un cassetto»; di quel 'serpe', Svevo non verrà mai a capo, così che il lungo racconto rimarrà incompiuto. Come attesta dunque questa lettera, Corto viaggio sentimentale si colloca negli anni produttivi dello Svevo più maturo, lo Svevo de "La coscienza di Zeno", alla cui stesura si sovrappone cronologicamente e con il quale condivide straordinaria profondità ed ampiezza di analisi, oltre ad ineguagliabile umorismo ed ironia. Il breve viaggio tra Milano e Trieste del signor Aghios — altro alter ego di Svevo dopo Zeno Cosini — si trasforma così in 'figura' esistenziale, in galleria di personaggi e situazioni, in autobiografia serena e lucidissima, conservando l'ispirazione che ha dato vita al maggior romanzo sveviano. "Corto viaggio sentimentale" si colloca quindi a buon diritto tra le opere fondamentali di uno dei nostri maggiori scrittori del Novecento.
Straniamento
Franz Werfel
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2019
pagine: 93
"Straniamento" è l'opera che forse più di ogni altra rivela l'influenza di Freud e della psicanalisi sulla scrittura di Franz Werfel. Il racconto si apre con Gabriele, la protagonista, in un letto di ospedale, e da qui la storia si dipana tra emozioni, pensieri e ricordi che si affacciano alla sua mente. Lo scrittore segue passo passo le azioni e i desideri della donna, a metà tra sogno e realtà; ed è così che il lettore viene condotto nei meandri di una sensibilità esacerbata, fino a sfiorare un passato inconfessabile, l'amore anche sensuale per il fratello musicista.
A Parigi!
Honoré de Balzac
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2019
pagine: 88
«Balzac è fra i primi scrittori a far nascere il mito moderno della grande città. Del resto, sotto i suoi occhi Parigi si trasforma a passo di corsa in metropoli e, al momento della sua morte, nel 1850, conta oltre un milione di abitanti, mentre ne aveva poco più della metà all'inizio del secolo. Altri scrittori, tra cui Baudelaire, Hugo, Zola, Huysmans, contribuiranno a rafforzare il mito di Parigi, ma è stato indubbiamente Balzac ad aprire la strada mostrando che avventure di ogni sorta potevano avere per scenario non un luogo lontano, in un tempo lontano, ma i diversi quartieri di una grande città e nel presente». Così scrive Maurizio Ferrara nella prefazione a questo volume, che raccoglie gli scritti di Balzac dedicati a quella che di lì a poco sarebbe diventata la meta più ambita per artisti e viaggiatori di ogni parte del mondo; non le pagine, pur straordinarie, dei suoi romanzi nel prodigioso e immenso affresco della Commedia umana, dove Parigi è spesso presente con le caratteristiche, quasi, di un personaggio tra i personaggi; bensì le sue pagine giornalistiche, nelle quali lo scrittore testimonia in presa diretta i grandi cambiamenti in atto della città, tra l'entusiasmo per il suo perenne divenire e la nostalgia per i luoghi e i mestieri che stanno scomparendo.
Il segreto di un uomo
Franz Werfel
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2019
pagine: 86
Apparso nel 1927 e ambientato nei primi anni dell'Italia fascista, questo lungo racconto di Franz Werfel è tra i suoi più interessanti, in particolare per la capacità dello scrittore di introdurci in una sorta di storia senza fine, o meglio di storia 'aperta' che ha gli stessi contorni nebulosi della vita reale. Racconto dell'impenetrabilità, "Il segreto di un uomo" è anche un racconto sull'arte, sulla commercializzazione dell'arte e sulla sua falsificazione; ed è forse questo l'aspetto che ancora oggi più ci colpisce: un viaggio profondo all'interno di un mondo in cui pare diventato impossibile riconoscere ciò che è autentico da ciò che non lo è, che si tratti di un'opera d'arte o si tratti invece della vita stessa delle persone.
La nave degli spiriti
Joseph Conrad
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2019
pagine: 56
"La nave degli spiriti" faceva parte dei quattro racconti compresi nell'opera postuma di Joseph Conrad che i curatori dell'epoca avevano intitolato "Racconti ascoltati", alludendo a una caratteristica molto importante del metodo narrativo di Conrad, e cioè al fatto che non vengono raccontati direttamente da un autore al lettore, ma attraverso l'introduzione di uno o più personaggi. Tuttavia, diversamente dagli altri tre, pubblicati insieme in questa collana sotto il titolo di "Anima di guerriero, tutti appartenenti all'ultimo periodo della produzione del grande scrittore polacco naturalizzato inglese, "La nave degli spiriti" è del 1884-1886 ed è considerata una delle sue prime narrazioni letterarie. Opera dunque in qualche modo d'esordio e pressoché sconosciuta ai lettori italiani, questo racconto tuttavia rivela già in pieno la grande arte narrativa di Conrad, in particolare nella ,descrizione della vita dei marinai e nel delineare i caratteri dei protagonisti: il capitano John, ossessionato dallo spiritismo, e il suo "secondo" Bunter, vero uomo di mare di poche parole, che si trova costretto a giocargli un tiro mancino...
La rosa del mondo e altre poesie d'amore. Testo inglese a fronte
William Butler Yeats
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2019
pagine: 137
Pochi poeti come Yeats hanno saputo rappresentare nella loro opera un'universalità di temi e di istanze che va dagli incanti della mitologia irlandese alla storia sociale politica del proprio Paese, dalla celebrazione della bellezza alla rievocazione di personaggi storici, di amici e congiunti, senza peraltro dimenticare la parte più filosofica della sua opera né quella più 'occasionale'. Forse anche per questa ragione, l'antologia che qui presentiamo sotto il titolo di una delle poesie raccolte, "La rosa del mondo", e che offre un'ampia selezione delle sue poesie d'amore, rappresenta per certi versi una novità nel panorama editoriale italiano. Anche se non ne è l'unica destinataria, l'antologia ruota senza dubbio intorno alla figura di Maud Gonne, paladina del nazionalismo irlandese e fondatrice della lega di donne rivoluzionarie Daughters of Ireland, che dopo una tempestosa relazione con il politico e giornalista francese Lucien Millevoye, andrà in sposa al rivoluzionario irlandese John MacBride. Un amore, quello di Yeats, non corrisposto, a nulla infatti valsero i suoi reiterati tentativi di sposare Maud; ma i due, pur con fasi alterne, restarono profondamente amici per tutta la vita, nonostante le differenti posizioni politiche. Ma ben oltre le vicende biografiche - Yeats si legherà poi con Olivia Shakespear (la cui figlia Dorothy avrebbe sposato Ezra Pound) e soprattutto con Georgie Hyde-Lees, che sposò nel 1917 e gli diede due figli -, la poesia d'amore è un altro splendido tassello nella produzione di uno dei più grandi poeti di tutti i tempi, che all'amore chiedeva non soltanto la passione ma anche, forse soprattutto, la costanza: "Mi pare che il vero amore sia una disciplina, e che abbia bisogno di così tanta saggezza che l'amore di Salomone e Saba deve essere durato per tutto il silenzio delle Scritture".
Consigli ai giovani scrittori-Del piacere di leggere-Come leggere un libro
Charles Baudelaire, Marcel Proust, Virginia Woolf
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Passigli
anno edizione: 2019
pagine: 190
Il genio, anche umoristico, di Charles Baudelaire si esprime qui in una serie di consigli per le nuove generazioni di scrittori; Marcel Proust riflette con la consueta acutezza si quanto sia stato importante per lui, per la sua formazione, sì, ma soprattutto per la sua vita, la scoperta dei libri; e Virginia Woolf “insegna”, da par suo, e dunque senza traccia di alcuna pedanteria, il modo migliore per leggere i libri e trarne il massimo di interesse e di piacere. Tre grandi scrittori molto diversi tra di loro, ma accomunati da quell’amore per i l libro che in tempi come i nostri, così devoti alle nuove tecnologie, si raccomandano all’attenzione di ogni lettore.
Breve viaggio in Brasile
Stefan Zweig
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2018
pagine: 76
Nell'estate del 1936 Stefan Zweig arriva per la prima volta in Brasile. Giungendo con la nave al porto di Rio, alla vista di quella città immensa, con le sue splendide isole, colline e baie, subito sente un'attrazione irresistibile per quel grande paese nel quale da lì a qualche anno tornerà per poi darsi la morte. A quell'epoca Zweig, all'apice della sua fama, ha già dovuto lasciare l'Austria e rifugiarsi a Londra: da tre anni Hitler ha preso il potere, le opere di Zweig sono state bruciate dai nazisti come quelle di Thomas Mann, Franz Werfel, Sigmund Freud, Albert Einstein e molti altri, e si sono intensificate le persecuzioni razziali con le leggi di Norimberga del 1935. Zweig sta assistendo al tragico, definitivo crollo del suo mondo, quella Mitteleuropa cosmopolita che lo scrittore ritrasse nel suo capolavoro autobiografico "Il mondo di ieri". Il Brasile appare subito agli occhi di Zweig come una terra nuova e affascinante. E proprio allo scopo di presentarlo al lettore europeo, Zweig comincia a scriverne una breve guida che raccoglie le sue euforiche impressioni di quel primo viaggio. Da San Paolo a Rio de Janeiro, dai monti alle isole, dalle favelas agli incanti della notte brasiliana, Zweig ricostruisce in questo agile libro — che viene qui per la prima volta tradotto in italiano — il fascino di un paese che ancora conservava ai suoi occhi una vitalità che l'Europa cupa dei nazionalismi trionfanti sembrava avere ormai smarrito per sempre.
Febo cane metafisico
Curzio Malaparte
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2018
pagine: 68
«L'incontro fra un uomo e un cane è sempre l'incontro fra due spiriti liberi, fra due forme di dignità, fra due morali disinteressate»: così scriveva Curzio Malaparte, ricordando il suo primo incontro con Febo, l'«amico Febo», il cane levriero da lui incontrato quando si trovava in esilio a Lipari e da allora suo compagno inseparabile. Al cane Febo, che compare anche nel suo capolavoro narrativo "La pelle", Malaparte ha dedicato diverse pagine; in particolare, due racconti, più un altro abbozzo di racconto, che troviamo qui riuniti, "Febo cane metafisico", "Cane come me" e "Caneluna", a testimonianza di un rapporto sentimentale che chiunque abbia avuto un cane può facilmente comprendere. Febo per Malaparte non è semplicemente un amico, è anche una sorta di proiezione di sé, di un suo 'alter ego': «Se non fossi uomo», scrive ancora lo scrittore, «e non fossi quell'uomo che io sono, vorrei essere cane. Non già, come un Cecco Angiolieri, per abbaiare e mordere, ma per assomigliare a Febo». Del resto, già il suo biografo Giordano Bruno Guerri ricordava che lo scrittore amava i cani «con un trasporto e una dedizione che non mostrò per gli uomini. E non era un attaccamento di tipo estetico e decadente come quello di D'Annunzio per i suoi celeberrimi levrieri. Malaparte amava i suoi cani perché erano, diceva "come me"». La storia di Febo si intreccia con l'esilio di Malaparte in queste pagine davvero memorabili. Completa il nostro volume un raro articolo dello scrittore dedicato ai Cani di Maremma.
Ode alla rosa e altre odi elementari. Testo spagnolo a fronte
Pablo Neruda
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2018
pagine: 158
Se la rosa è il fiore per eccellenza della poesia, l'ode rappresenta per Pablo Neruda il momento forse più disteso della sua ispirazione, dove il poeta pare a prima vista lontano dal suo impegno sociale e morale, che invece rende concreto celebrando la natura, le cose, gli animali, le persone e la loro opera nel mondo in una lingua piana che ricerca una semplicità comunicativa. Da qui anche la fortuna popolare delle sue raccolte di odi, alle quali il poeta aggiunge l'aggettivo determinante di "elementari". Elementari, dunque, ma in tutta la pienezza espressiva del loro snodarsi in versi brevi e sinuosi, tali da esaltare al massimo le parole che li compongono. La rosa, il fiore e il fiore azzurro, non potevano perciò mancare in questa nostra nuova selezione tematica; e con i fiori la terra e le sue meraviglie, i suoi odori e colori, e l'occhio che li guarda. Come scrive Giovanni Battista De Cesare nella prefazione, «con le Odi elementari Neruda approda a un nuovo stile e a una nuova stagione poetica, ora aperta al mondo e alla vita di tutti. Neruda non rinnega la sua poesia dei decenni passati, e sperimenta il superamento formale e concettuale di quella lunga adolescenza lirica».
I fumi del vino
Irène Némirovsky
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2018
pagine: 80
Tra la fine del 1917 e il gennaio del 1918 Irène Némirovsky, allora non ancora quindicenne, dopo gli sconvolgimenti della Rivoluzione d'ottobre segue la sua famiglia, che lascia definitivamente San Pietroburgo e si trasferisce in Finlandia, in una cittadina della Carelia. Quell'esperienza finlandese ritorna in varie opere della Némirovsky, a cominciare dai due racconti che vengono qui riuniti, "I fumi del vino" e "Aino". La Finlandia aveva goduto a lungo di una certa autonomia dagli zar, e prima della Rivoluzione, come scrive la scrittrice, rappresentava "una specie di periferia elegante di San Pietroburgo". Già dal marzo del 1917 però si era consolidata l'idea di un'indipendenza che era in aperto conflitto con gli obiettivi di Kerenskij — primo ministro russo dopo la caduta degli zar, impegnato nella lotta contro i bolscevichi — e dello stesso Lenin: il Paese era così divenuto anch'esso territorio di scontro. Ne "I fumi del vino" troviamo un episodio oscuro di quel conflitto: il saccheggio delle cantine imperiali. È una vera ubriacatura collettiva che irrompe nel gelo di una lunga notte dell'inverno finlandese: donne, miliziani, risse, svenimenti, in un racconto corale che preannuncia alcune delle pagine più belle del grande romanzo incompiuto, apparso postumo, "Suite francese". Quanto all'altro racconto, ancor più fortemente autobiografico e strettamente legato al precedente, vediamo completarsi la storia di due dei protagonisti de "I fumi del vino", Aino e Hjalmar, mentre tutto intorno continuano a risuonare i cannoni.
Anima di guerriero
Joseph Conrad
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2018
pagine: 96
Apparsi postumi a cura di Cunninghame Graham, un amico di Conrad, i tre racconti qui riuniti sotto il titolo di uno di essi, "Anima di guerriero", appartengono alla fase più matura dell'arte del grande narratore. Come ha scritto Margherita Guidacci, che ne ha curato la traduzione, il tema che li accomuna «è dato dalla tensione accumulata intorno a un individuo da circostanze eccezionali ed esasperate, dalla sua reazione spesso imprevista, istintiva e tragica, e dal segno indelebile che gliene rimane. Per Tomassov di "Anima di guerriero", la prova è l'incontro con De Castel; per "Il principe Romano" è la sua situazione personale e quella della sua patria; per il Comandante del "Racconto", l'incontro con il misterioso e sospetto capitano neutrale». E se è vero che il racconto Anima di guerriero non è immune da un certo gusto melodrammatico — che invece non arriva a contagiare gli altri due —, è altrettanto vero che anche in questo caso ci troviamo di fronte a un piccolo gioiello narrativo. Citando ancora la traduttrice: «Guardate la potenza di certe descrizioni: i due eserciti, quello russo e quello francese, che si cercano e sfuggono vicendevolmente, stremati sull'immensa distesa nevosa durante la ritirata napoleonica; la tensione estrema di certi passaggi; la quiete solenne e sinistra dell'ultimo quadro rimasto nella memoria del narratore: Tomassov inginocchiato nella spettrale alba d'inverno accanto all'uomo da lui ucciso. Siamo di fronte ad esempi fra i più superbi dell'efficacia narrativa di Conrad».

