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Quodlibet: Habitat

Dal progetto alla storia. Gli anni della critica e della nuova dimensione urbana

Dal progetto alla storia. Gli anni della critica e della nuova dimensione urbana

Manfredo Tafuri

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2022

pagine: 186

Subito dopo la laurea, Manfredo Tafuri, in parallelo all'insegnamento universitario come assistente di Ludovico Quaroni, si è impegnato nella progettazione architettonica e nella «critica in atto» sulle questioni più cogenti del primo dopoguerra, in particolare a Roma. I suoi interventi pubblici giovanili, elaborati insieme ad alcuni compagni universitari (Enrico Fattinnanzi, Giorgio Piccinato, Vieri Quilici), sono quindi equamente divisi fra i temi della scala urbana, concernenti cioè la speculazione edilizia e gli alloggi sociali messi in campo dallo Stato; la salvaguardia dei beni monumentali, per cui il giovane architetto partecipa alle iniziative di Italia Nostra a fianco di Antonio Cederna, Italo Insolera e altri; la collaborazione con la rivista milanese «Casabella-Continuità» diretta da Ernesto Nathan Rogers, per la quale si occupa della «nuova dimensione» assunta dai progetti pubblici, vale a dire la grande scala dei centri direzionali e della «città territorio» che in quegli anni di boom economico e grandi migrazioni interne infiammavano la discussione urbanistica. Secondo Tafuri, tutto ciò non poteva certo «risolversi curando lo studio dei singoli problemi edilizi, ma per le sue dimensioni, richiedeva una scala più vasta, la scala del piano regolatore comunale, se non di quello territoriale e conseguentemente la riforma totale del regolamento edilizio». A questa stagione appartengono i saggi qui riuniti per la prima volta. Ben presto, pur diventando un interlocutore abituale per tutta la nuova generazione di architetti del dopoguerra, da Carlo Aymonino ad Aldo Rossi, da Giancarlo De Carlo a Vittorio Gregotti, Tafuri si sarebbe sentito sconfitto per non aver influito sulla gestione - o meglio, sulla mancata gestione - dello sviluppo urbano della capitale e in generale di tutte le grandi aree metropolitane del Paese. Come sostiene Giorgio Ciucci, «Tafuri era giunto alla conclusione che non era dato all'intellettuale cambiare il mondo, e che tuttavia doveva inevitabilmente lavorare per quel cambiamento».
20,00

Architetture nell'Italia della ricostruzione. Modernità versus modernizzazione 1945-1960

Architetture nell'Italia della ricostruzione. Modernità versus modernizzazione 1945-1960

Carlo Melograni

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2021

pagine: 438

Il quindicennio della ricostruzione postbellica è stato segnato tra tanti avvenimenti, dalla rinascita dell'architettura e urbanistica italiane che, sebbene avessero prosperato anche tra i due conflitti mondiali, si arricchirono ulteriormente di nuove componenti e varianti grazie a un più libero confronto con le esperienze internazionali. Il testo di Carlo Melograni, testimone diretto di quegli avvenimenti, è quanto di più distante da uno stile manualistico o storicistico: è infatti un saggio, forse l'unica forma letteraria in grado di restituire quel crogiuolo unico di esperienze architettoniche senza precedenti, probabilmente irripetibili, del dopoguerra italiano che ha prodotto modelli fondamentali per l'edilizia sociale e industriale, la museografia, le infrastrutture e il restauro. Nel novero di tali esperienze vanno infatti annoverate anche le corpose riflessioni critiche e i commenti sollecitati e pubblicati dalle riviste di settore («Urbanistica» di Adriano Olivetti e Giovanni Astengo, «Metron» e «L'architettura. Cronache e storia» di Bruno Zevi, «La casa», «Zodiac» o la «Domus» di Gio Ponti e la «Casabella-Continuità» di Ernesto Nathan Rogers), nonché le polemiche culturali e politiche nella stampa generalista. Inoltre l'autore, nelle pieghe del suo discorso, periodicamente porta in primo piano alcune figure - che ha avuto modo di conoscere di persona grazie alle numerosissime occasioni di confronto pubblico, oggi ridottesi drasticamente -, donando così una serie di ritratti dal vero dei principali architetti protagonisti di quegli anni, da Franco Albini a Giovanni Michelucci, da Luigi Moretti a Gino Valle, da Giancarlo De Carlo a Carlo Aymonino, da Gio Ponti a Pier Luigi Nervi. Il volume si chiude con una riflessione sulla condizione attuale, distinguendo nettamente i concetti di modernizzazione da quello di modernità che è «l'unità nella diversità a cui esortava Gropius; unità di obiettivi comuni da raggiungere, diversità di soluzioni proposte da mettere a confronto. È la linea da seguire, anche se presenta l'inquietudine delle incertezze, mentre la modernizzazione ostenta sicurezza di sé. Dal confronto tra esperienze diverse, però ugualmente rivolte a perseguire obiettivi condivisi, si ricaveranno indicazioni che sarà possibile dare per scontate e sottintese, presupposti per formare una cultura progettuale comune fra coloro che fanno il mestiere di costruire. Al contrario dell'esibizionismo individuale, il lavoro di paziente ricerca collettiva è tipico della modernità».
28,00

Testi sulla (non più) città

Testi sulla (non più) città

Rem Koolhaas

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2021

pagine: 230

Atlanta, Singapore, Dubai, Parigi, Lilla, Berlino, Tokyo, New York, Rotterdam, Mosca o ancora Londra: con il suo sviluppo disomogeneo e smodato, con la sua urbanistica apparentemente anarchica, la metropoli contemporanea disturba e mette in discussione i nostri valori più profondi, o almeno quelli più sentimentali. Come sono arrivati architetti, culture (europea, americana, asiatica), regimi politici, completamente diversi tra loro, a configurazioni tanto simili? E perché «il trionfo della città è coinciso proprio con il venir meno della riflessione su di essa»? Attraverso temi solitamente trascurati dagli architetti - la «tabula rasa», il «junkspace» o la congestione -, Rem Koolhaas ha studiato a lungo la (non più) città, in quanto spazio obbligato per la riflessione architettonica. Questo libro raccoglie dunque per la prima volta una serie di testi - quasi tutti inediti in italiano - che sono altrettante meditazioni sulla natura della città contemporanea e sulla sua «sostanza urbana» radicalmente mutata nel corso degli ultimi decenni. Suddivisi in sezioni tematiche (A definizioni, B testi autobiografici, C ritratti di città, D sguardi verso il futuro), gli scritti di Koolhaas si inscrivono nel solco speculativo e stilistico delle Immagini di città di Walter Benjamin: un repertorio di «figure di pensiero» che, abolendo le barriere convenzionali tra architettura, filosofia e giornalismo, danno corpo a una personale scomposizione e ricomposizione dei frammenti del presente senza alcun pregiudizio ideologico o estetico.
18,00

Il futuro è un viaggio nel passato. Dieci storie di architettura

Il futuro è un viaggio nel passato. Dieci storie di architettura

Mario Cucinella

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2021

pagine: 115

I viaggi di formazione segnano in modo indelebile le personalità, e non solo perché letteralmente danno loro una forma, ma soprattutto perché restano un tema di riflessione costante, anche a distanza di molti anni. Secondo Joseph Conrad, che per tutta la vita ha sublimato i suoi viaggi giovanili per mare nei romanzi, «quando cominciamo a meditare sul significato del nostro passato personale, esso sembra riempire il mondo intero nella sua profondità e magnitudine». È con questo spirito che Mario Cucinella, dopo decenni spesi a sensibilizzare la propria disciplina verso i temi del rispetto della natura, raccoglie qui per la prima volta le memorie dei suoi dieci viaggi nelle città e nei luoghi che gli hanno offerto spunti di riflessione non esotici o «stilistici», bensì pragmaticamente ambientali, inducendolo cioè a ragionare sullo sfruttamento razionale delle energie disponibili - prassi comune nelle tradizioni vernacolari di ogni cultura, dall'Iran alla Cina, dal Maghreb all'Irlanda. Queste dieci storie d'architettura sono dunque proiettate in avanti, e il loro frutto raccoglie il testimone di quella linea culturale che, iniziata da Le Corbusier - il quale seppe trovare la modernità nelle città bianche del Mediterraneo -, ha attraversato tutto il Novecento, da Giuseppe Pagano a Bernard Rudofsky e Giancarlo De Carlo, e il cui lascito si potrebbe sintetizzare in un invito: imparare dall'architettura spontanea. Cucinella osserva così, con occhi al tempo stesso vecchi e nuovi, le case preistoriche scavate nel deserto, gli antichi ospedali siriani, i palazzi indiani sotterranei, le arcaiche città del vento in Cappadocia e in Pakistan: «Non racconti nostalgici, ma la scoperta di un passato in cui scovare molte informazioni che potranno aiutarci nel nostro viaggio verso il futuro».
14,00

Con la coda dell'occhio. Scritti sulla fotografia

Con la coda dell'occhio. Scritti sulla fotografia

Marina Ballo Charmet

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2021

pagine: 181

Il soggetto privilegiato della fotografia di Marina Ballo Charmet è il «sempre visto», ciò che rimane sulla soglia della percezione, il fuori-fuoco in cui traspare «il rumore di fondo della nostra mente». Per far affiorare questa dimensione occorre allora guardare il mondo «con la coda dell'occhio», incorporando allo sguardo la distrazione, la latenza, la multivocità dell'esperienza quotidiana. Accompagnare le immagini con la scrittura è stata una costante necessità dell'autrice lungo tutto l'arco del suo percorso. Dialogare a distanza con gli autori e i fotografi prediletti (come Gabriele Basilico e Lewis Baltz), appuntare pensieri, redigere diari di lavoro, chiarire retroterra teorici e scoprire affinità d'ispirazione (ad esempio con Robert Adams, Raoul Hausmann, Timothy O'Sullivan) si rivelano così momenti integranti della sua pratica creativa. Disposti seguendo un ordinamento insieme tematico e cronologico, i testi illuminano anche la relazione tra lavoro con le immagini e lavoro psicoterapeutico, visti entrambi come processi basati su «una particolare relazione di ascolto con il mondo o il paesaggio esterno, di sorpresa verso cose che sembrano non avere un senso particolare». Questo libro offre una riflessione sulla fotografia come strumento di conoscenza e come mezzo di esperienza che attiva l'inconscio. Il volume, a cura di Stefano Chiodi, è accompagnato da una conversazione di Jean-François Chevrier con l'autrice.
20,00

Out of the corner of my eye. Writings on photography

Out of the corner of my eye. Writings on photography

Marina Ballo Charmet

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2021

pagine: 181

20,00

Progettare per chi va in tram. Il mestiere dell'architetto

Progettare per chi va in tram. Il mestiere dell'architetto

Carlo Melograni

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2020

pagine: 192

Con questo volume Carlo Melograni offre al lettore un prontuario sempre valido per avvicinarsi all'architettura. Il programma pratico del mestiere dell'architetto è teso a migliorare le condizioni dell'abitare, e se è vero che il bilancio delle ricerche ed esperienze più avanzate dell'industrial design compiute nell'Europa del Novecento non è affatto fallimentare, portarle avanti, nella sempre maggiore complessità e velocità delle trasformazioni dell'ambiente, non è facile. Lo sviluppo dell'industria, che è all'origine di tanti cambiamenti nella vita quotidiana, nello stesso tempo ha reso disponibili metodi e strumenti senza precedenti. Si tratta di armi a doppio taglio, capaci di produrre effetti positivi e negativi. Farne buon uso è una responsabilità di chi progetta. Ed è proprio in questo elogio della responsabilità che si legge tutta la fedeltà di Melograni ai valori del razionalismo indicati da Giuseppe Pagano (cui l'autore dedicò il suo primo libro giovanile) e da Edoardo Persico.
18,00

Roofs. Local materials, simple technology, sophisticated ideas

Roofs. Local materials, simple technology, sophisticated ideas

Yona Friedman

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2020

pagine: 448

34,00

The architect and the public. On George Baird's contribution to architecture

The architect and the public. On George Baird's contribution to architecture

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2020

pagine: 368

38,00

La città e il territorio. Quattro lezioni

La città e il territorio. Quattro lezioni

Giancarlo De Carlo

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2019

pagine: 216

Fra le attività che più hanno impegnato Giancarlo De Carlo vi è stata quella dell'insegnamento, sia nella sua forma tradizionale, quella universitaria, in Italia e negli Stati Uniti (Yale, Mit), sia in una forma più sperimentale e itinerante come l'ILAUD (International Laboratory of Architecture and Urban Design). Dopo il lungo periodo trascorso allo Iuav di Venezia (1955-1983), De Carlo si trasferì a Genova, dove insegnò per circa dieci anni, concludendovi la sua carriera accademica. Al momento del ritiro, nel 1993, tenne un corso di quattro lezioni, organicamente interrelate fra loro, in cui ripercorse il complesso, stratificato e indissolubile rapporto fra il territorio — e il paesaggio — e le città sviluppatosi nel corso dei secoli. È un campo d'indagine che l'autore aveva affrontato e rinnovato già a partire dalla fine degli anni Cinquanta, in seguito all'acceso dibattito sorto intorno al Piano intercomunale milanese e, quindi, al tema della città-territorio. Quelle che qui presentiamo sono non solo lezioni di storia dell'architettura o dell'urbanistica (si va dall'età greca e romana fino a quella contemporanea), ma anche quattro racconti in cui De Carlo si giova della sua dimestichezza con i classici della letteratura — «L'unica possibilità per concepire un'idea del territorio che non derivi dalla specializzazione [...] credo sia quella di rivolgersi agli scrittori» — per narrare la vita e il senso della più antica utopia realizzata dall'uomo, la città. Il volume — a cura di Clelia Tuscano, che collaborò con De Carlo alla realizzazione del corso — restituisce dunque questo ciclo unitario di lezioni finora del tutto inedito, consegnandoci una summa inattesa e preziosa per la comprensione dello spazio in cui viviamo.
16,00

Argomenti per un dizionario del design

Argomenti per un dizionario del design

Ugo La Pietra

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2019

pagine: 480

«Quando, attraverso il tempo, l'evoluzione del linguaggio passò da poche parole a un numero di espressioni sempre maggiore, divenne necessario l'uso di un "dizionario" capace di elencare i vari termini e dare per ognuno la giusta interpretazione. È possibile, in un certo senso, paragonare quest'evoluzione all'itinerario percorso dal design». (Ugo La Pietra). Trenta voci - dedicate a temi come l'Arredo domestico, l'Artigianato, la Città, la Moda e la Tecnologia - sono la struttura portante di questo atipico dizionario, che raccoglie un centinaio di testi scritti da Ugo La Pietra sui molteplici problemi legati alla cultura del progetto e riferiti alla grande area disciplinare che va dalle arti applicate al disegno industriale, fino all'architettura. Gli articoli e i saggi qui pubblicati, sempre accompagnati da immagini cariche di indicazioni esemplificative, di ironia e di allusioni metaprogettuali, coprono un arco temporale che va dal 1972 a oggi, e testimoniano del continuo e inarrestabile esercizio conoscitivo dell'autore.
32,00

Gestus. Scritti sulla fotografia e sull'arte

Gestus. Scritti sulla fotografia e sull'arte

Jeff Wall

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2019

pagine: 204

«Non sono sicuro l'arte sia qualcosa che facciamo per la conoscenza; come per le scienze, la storia o il giornalismo, l'arte ha a che fare con l'esperienza». Profondo conoscitore della storia dell'arte, Jeff Wall è noto per aver utilizzato la tecnica del lightbox, tratta dall'architettura commerciale e vernacolare americana, ma soprattutto per le sue mise en scène, ovvero la creazione di set di carattere cinematografico con veri e propri attori sulla scena. Le sue opere, al di là del forte impatto sul mercato dell'arte, hanno suscitato l'attenzione di grandi critici come Susan Sontag, Michael Fried o Jean-François Chevrier, e sono state elette a decisiva fonte d'ispirazione da alcuni fra i maggiori fotografi contemporanei, da Andreas Gursky a Thomas Ruff. Nel caso di Wall, inoltre, all'attività di artista si affianca una notevole produzione di saggi teorici, qui raccolti secondo una selezione studiata esclusivamente per questa edizione e suddivisi in due gruppi: da un lato le riflessioni sulla propria opera di fotografo, dall'altro gli scritti dedicati ad alcuni artisti come Roy Arden, Rodney Graham, Stephan Balkenhol, On Kawara, ma anche al pittore impressionista Edouard Manet. E un doppio registro da cui emerge un'acuta e competente riconsiderazione del mezzo espressivo grazie anche a una minuziosa riflessione sulle tecniche e i materiali, anche se non mancano lucide digressioni speculative in filosofia o in architettura (come quando, solo per fare un esempio, Wall mette a confronto il lavoro di Dan Graham con quello di Philip Johnson, Robert Venturi e Aldo Rossi). La forza di questi scritti nel loro insieme sta nel ricavare un alveo rigoroso e stabile, nell'ambito della storia dell'arte, non solo per l'opera stessa dell'autore, ma soprattutto per la fotografia in generale: l'arte più massificata e più soggetta alle minacce dell'impostura.
24,00

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