Aragno: Biblioteca Aragno
Alcibiade. Gli articoli di «Paese Sera» 1960-1972
Mario Praz
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2024
Dal primo del novembre 1960 all'ultimo del febbraio 1972, la presente raccolta comprende tutti gli articoli - in gran parte mai raccolti in volume - di Mario Praz apparsi su "Libri" di Paese Sera, il primo supplemento culturale italiano, ideato da Gianfranco Corsini. Se nell'articolo d'esordio l'autore si firma col suo nome, nei successivi Praz cela la sua identità con il nom de plume "Alcibiade", un nome che - a scanso d'equivoci - non voleva essere un richiamo classico ma un tributo al nonno materno, che era stato, secondo le tradizioni militari della famiglia, ufficiale dei Carabinieri e non poca influenza aveva avuto sul giovane Praz - specie dopo la scomparsa del padre Luciano - come nella scelta di iscriversi alla facoltà di Legge. Dalle piazze di Roma a via Toledo a Napoli, dal Rinascimento fiorentino alle miniature persiane e alle "belle cineserie", la raccolta offre un saggio dei gusti e delle preferenze di Praz con gli estri e le varianti di un grande registro di colori e di costumi: soltanto è che i colori sempre risplendono, mentre i costumi sono in crisi.
Marco Polo: il mercante che inventò un mondo
Giorgio Manganelli
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2024
«Marco Polo, l'uomo che inventò l'Oriente degli Europei» «Una costellazione di enigmi, ironie, ambigui indizi, presiede alla nascita del Milione di Marco Polo, uno dei grandi libri della civiltà europea…. il Milione, nato come libro di memoria esatta, diventava una possibilità di favola, di fantasia, qualcosa che esiste solo nelle innumerevoli varianti, di cui non è lecito tentare una edizione definitiva» «[Il Milione] un libro perduto da sempre e da sempre con noi» «Marco Polo è stato un momento mitico dell'Occidente e dell'Oriente. Come una figura allegorica, Marco Polo indica il momento in cui le due metà del Mondo cominciano a frequentarsi, a cercarsi, a conoscersi» «L'uno dettando, l'altro scrivendo, i due carcerati ritrovarono la gioia ariosa delle grandi pianure, dei fiumi lenti» «Dèmoni Marco ne incontrò nel suo sterminato viaggio: specie i dèmoni dei luoghi deserti, voci minacciose nella notte, suoni svianti di carovane, apparizioni mentite di compagni di viaggio che fanno smarrire la strada e perdere il viaggiatore in luoghi dove nessuno potrà mai più trovarlo»
Una vita nello specchio
Massimo Berruti
Libro: Libro in brossura
editore: Aragno
anno edizione: 2024
pagine: 68
“"Devo decidermi a dare una riordinata", pensa, fermo, dopo aver aperto la porta blu elettrico che dà accesso al suo "antro" a due passi dallo studio in cui realizza le sue opere. Qui da oltre trent'anni ha creato il suo spazio di posa, prova costumi, trucco; le sedute di psicoanalisi alle sue "Muse" (modelle, N.d.R.) si svolgono in questo spazio ristretto che ormai trabocca di armadi per gli abiti, manichini, parrucche, set di trucchi, specchi, tendaggi, fondali per le fotografie, cavalletti, luci, una sedia in vimini, il tutto in tonalità azzurro che contrasta con il parquet di legno…”.
Russia
Fëdor Dostoevskij
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2024
pagine: 195
L'idea di scrivere un «articolo sulla Russia», qualcosa di simile a un «pamphlet politico», ventilata da Dostoevskij già in una lettera del 1856, quando ancora scontava gli anni del confino come militare a Semipalatinsk, trova concretezza al suo ritorno a San Pietroburgo (fine dicembre 1859) proprio in Russia, un testo che doveva servire da «preambolo» a un ciclo di articoli sulla letteratura russa, nel quale parlare del suo paese in termini più generali dal punto di vista storico, politico e sociale. Il quadro che egli offre della Russia conserva ancora oggi una rilevante attualità perché continuamente vengono messe a confronto Russia ed Europa per sottolinearne le differenze ma anche per segnalarne la complementarità. «Noi russi abbiamo due patrie, la nostra Russia e l'Europa», avrebbe scritto in pagina del 1876 del suo Diario di uno scrittore. L'idea di fondo di Dostoevskij è quella di una compensazione reciproca delle due realtà di Oriente e Occidente, delle due anime presenti nell'Europa. La sua speranza è che anche l'europeo possa esprimere la stessa necessità della Russia, così come egli l'ha espressa per l'Europa e questo a partire da una reciprocità fatta non di stereotipi ma fondata sul rapporto, sulla comunicazione, sulla conoscenza e sul riconoscimento della necessità spirituale della integrazione di Russia e Occidente.
Profilo di Raffale Mattioli
Giovanni Malagodi
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2024
Non esiste a tutt'oggi una biografia completa di Raffaele Mattioli (1895-1973), grande banchiere (dal 1933 amministratore delegato e dal 1960 presidente della Banca Commerciale Italiana) e uomo di cultura, soprattutto - ma non solo - attraverso la sua casa editrice, la Riccardo Ricciardi Editore. Giovanni Malagodi è stato per un ventennio il più stretto collaboratore di Mattioli, sin dal periodo cruciale del salvataggio della Comit durante la «grande crisi». Il suo Profilo di Raffaele Mattioli, al cui centro sta la costante ispirazione etico-civile del banchiere umanista, rappresenta quindi una testimonianza diretta e privilegiata, che spazia dai tempi della riorganizzazione della Comit al periodo cruciale del secondo conflitto mondiale e oltre, fino agli sviluppi del dopoguerra (Mediobanca) e degli anni Sessanta-Settanta. L'agile e organico saggio, qui riproposto, è apparso per la prima volta sulla rivista «Economia pubblica» nel 1982 ed è stato ristampato nel 1984 dalla Ricciardi, in edizione fuori commercio (oltre che in un volume collettaneo, promosso dalla citata rivista). A venticinque anni di distanza, questa è la prima edizione destinata ad un pubblico più vasto e ha quindi il sapore di un vero e proprio inedito.
Storie di vita e di malaguerra. Diari di soldati del Risorgimento
Tommaso Salzotti
Libro: Libro in brossura
editore: Aragno
anno edizione: 2024
Cinque diari contadini dell'Ottocento piemontese ci raccontano l'Italia attraverso le battaglie del Risorgimento, le feste popolari, le rovine di Pompei, la "pizzica" salentina, gli emigranti che "scendono in Francia con quattro cose in un sacco", gli applausi dei lombardi ai "fratelli piemontesi" e gli strambotti alla libertà che "passeggia maestosa a rallegrare le nostre contrade…". Partir soldato era per le famiglie contadine quasi la versione beffarda del tradizionale grand-tour dell'aristocrazia europea. Il servizio militare (anche per lunghi sette anni, come per Filippo Prandi) veniva calendarizzato non come un "rito di passaggio", ma come una condanna. Il male assoluto. Si partiva da casa come condannati e si entrava in un reggimento come gente da bastone. Per questi uomini-qualunque il diario era un esercizio di liberazione dalla realtà sporca di polvere e di paura: si entrava in un mondo disobbediente, senza gradi e senza ordini. Questi testi - pur straripanti di storpiature lessicali - fanno intravedere l'infanzia turbolenta e minacciosa delle filande piemontesi, i carusi siciliani, la guerra civile del brigantaggio meridionale ("dàgli addosso agli scomunicati piemontesi!"), l'Italia delle cento frontiere e "il corpo dissacrato" sui campi di battaglia… Le voci narranti dei soldati-contadini ci parlano ancora, come nelle veglie di un tempo.
Il terzo luogo. Il mio educatore Gabriele D'Annunzio
Fiorenza Palmerio Gancia
Libro: Libro in brossura
editore: Aragno
anno edizione: 2024
Il Terzo Luogo è quel luogo, al di là dello spazio e del tempo, che custodiamo dentro di noi e che sperimentiamo quando, abbandonando il nostro ego, ci connettiamo con qualcosa di più grande che possiamo definire come il divino, la coscienza illimitata, Dio, il Brahman delle Upanishad, il nostro Sé superiore. Quando accediamo a questo spazio, luogo di salvezza e di guarigione, affrontiamo meglio le difficoltà della vita e troviamo una bussola che ci guida saggiamente nel nostro cammino.
Di santi, diavoli e… «The yellow book» 1895-1896
Frederick Rolfe
Libro: Libro in brossura
editore: Aragno
anno edizione: 2024
Nel 1894 Henry Harland, scrittore statunitense, autore di alcuni romanzetti di argomento ebraico di cui si è persa memoria, fonda la rivista «The Yellow Book» (1894-1897), destinata a diventare il periodico di riferimento del decadentismo inglese. Illustrata, fra gli altri, da Aubrey Beardsley, rappresentò una delle manifestazioni più tipiche dello spirito e del gusto del tempo. Il "giallo" del titolo lasciava presagire il carattere degli scritti che vi avrebbero trovato spazio, riferendosi all'usanza dei librai parigini di avvolgere in carta gialla i libri di argomento lascivo. Oltre a Oscar Wilde, numerosi scrittori di varia origine e tendenza, come Henry James, Max Beerbohm, George Moore, in talune poesie lo stesso Yeats, andato poi per altre e assai diverse vie, si mossero entro quest'atmosfera. All'elenco è da aggiungere Baron Corvo, pseudonimo di Frederick Rolfe, che contribuì alla rivista con una serie di racconti agiografici scherzosi appresi da un contadinello di nome Toto - da cui il titolo originale: Stories Toto told me - che qui presentiamo in prima edizione italiana
Il bestiario celeste
Henry de Montherlant
Libro: Libro in brossura
editore: Aragno
anno edizione: 2024
Nel 1941, su «Le Gerbe» e sulla «Nouvelle Revue Française», diretta da Pierre Drieu La Rochelle, apparve Le Solstice de juin, in cui Montherlant auspicava che i tedeschi - eredi ideali di Licinio sconfitto da Costantino - giungessero a far sventolare la «ruota solare» della bandiera nazionalsocialista su Notre-Dame de Paris, per instaurare un nuovo ordine. Se nella svastica, simbolo con i suoi quattro bracci dell'avvicendarsi stagionale, il grande scrittore vedeva la sua idea di «alternance», la sua multiforme personalità starebbe certo stretta nella rigida divisa del nazista; mentre il suo relativismo non declinò mai in forme di scetticismo soggettivo, come in Montaigne, Renan e Gide, ricordando più da vicino la filosofia alla base dell'I Ching. Tutti questi elementi convergono nel Bestiaire Céleste, in cui pure affermerà: «credo [all'astrologia] non credendoci, come faccio con tante altre cose».
Il caso Redureau
André Gide
Libro: Libro in brossura
editore: Aragno
anno edizione: 2024
Il 30 settembre 1913, a Bas-Briacé, nella Charente Inferiore, il quindicenne Marcel Redureau massacra con un'accetta sette persone: quasi tutta la famiglia Mabit - presso la quale è a servizio - e la serva Marie Dugast. In tutto due adulti, tre bambini (di cui uno ancora in fasce), un'anziana e una ragazza. Il rapporto dei medici legali parlerà di membra sventrate, colonne vertebrali scomposte. Quali le ragioni di cotesta spaventosa carneficina? Il caso Redureau inaugurò nel 1930 la collana «Ne jugez pas», diretta da André Gide. Con questa collana, Gide si prefiggeva di scandagliare le terrae incognitae della psicologia umana a traverso la minuziosa, entomologica analisi di dossier giudiziari in cui i limiti del male e dell'imponderabile fossero palpabili. Di più: brucianti. L'intento era duplice: studiare embriologicamente i sentimenti umani, da una parte; e dall'altra, comprendere nonché decostruire quel macchinico funzionamento della Giustizia che - ieri siccome oggi - continua a dimostrarsi rotativa implacabile, imperturbata macina del frantoio universale della Storia.
Poesie
Pavel Aleksandrovic Florenskij
Libro: Libro in brossura
editore: Aragno
anno edizione: 2024
Pavel Florenskij fu sacerdote, teologo, teorico dell'arte e del linguaggio, fisico e matematico. Nato ad Evlach nell'attuale Azerbaigian, si trasferì prima a Tiflis in Georgia, dove compi gli studi ginnasiali, e quindi a Mosca, dove si laureò in matematica nel 1904. Nello stesso anno si iscrisse all'Accademia teologica di Sergiev Posad e qui venne ordinato sacerdote nel 1911. Nel frattempo (1910) aveva preso in moglie Anna Michajlovna Giacintova, che gli avrebbe dato cinque figli. Dopo la rivoluzione del 1917 anche lui fu vittima delle persecuzioni del regime sovietico. Nel 1933 fu arrestato e trascorse diversi anni in un gulag presso l'antico monastero di Solovki nelle omonime isole del Mar Bianco a 250 chilometri dal circolo polare artico. Nel dicembre del 1937 fu fucilato in un bosco presso Leningrado e il suo corpo, sepolto in una fossa comune, non è stato più ritrovato. Tra le sue opere più importanti ci sono La colonna e il fondamento della verità, il saggio sull'icona Le porte regali, La prospettiva rovesciata, inoltre è autore di diversi scritti memorialistici e autobiografici.
L'arte di scrivere. Regole per aspiranti scrittori
Anton Cechov
Libro: Libro in brossura
editore: Aragno
anno edizione: 2024
I testi raccolti in questo volume sull'arte dello scrivere conducono direttamente il lettore nell'officina creativa di Čechov. Essi comprendono per una parte, quella più corposa e consistente, una antologia di pensieri sull'atto della scrittura tratti in modo particolare dalla sua corrispondenza. L'altra parte invece presenta due testi, inediti in italiano: le Regole per aspiranti scrittori e il Brindisi ai prosatori, due contributi apparsi sul n. 12 (1885) della rivista il «Budil'nik [La sveglia]» e successivamente ristampati insieme sul n. 27 del 18 luglio 1904 della stessa rivista sotto un unico titolo di «Paginette čechoviane [Čechovskij stranički]», per fare memoria della morte dello scrittore avvenuta tre giorni prima, il 15 luglio 1904.

