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Interesse locale, storia familiare, ricordi

Atripalda, come eravamo: genealogia, cognomi e toponomastica di 300 anni fa nell'ex «Civitate Avellino» capoluogo della nuova Irpinia

Sabato Cuttrera

Libro: Libro rilegato

editore: ABE

anno edizione: 2025

pagine: 132

A partire dalla Rubrica I. del Catasto Onciario, come segue, il lettore troverà in ordine alfabetico, per nome di capofamiglia (compresi i pochi toponimi che inizialmente si presentavano illeggibili), i fuochi con l'età di ogni singolo componente dalla seconda metà del Settecento. Poi, in ordine progressivo, le chiese, le vedove, i forestieri, etc (II, III...). Questo sistema permetterà, a chi volesse approfondire le notizie relative alla propria casata, di individuare nell'immediato tutti coloro che portano il proprio cognome (senza trascurare di visionare la lettera "d" per gli apostrofati avulsi) e di risalire subito alla data di nascita di ogni abitante. Si tratta della bobina n.4557, conservata presso l'Archivio di Stato di Napoli, da cui il gruppo di studio ha tratto le schede su cui si basa questo lavoro. In ogni scheda sono stati riportati i dati trascritti nell'appendice che segue. Atripalda appare un po' come i quartieri di Caserta, fatta esclusione di Torre, dove vivono comodamente quelli che possiedono un vero palazzo e quelli che si trovano citati nelle varianti del Catasto capuano col titolo di nobili viventi che vivono di entrate o annue entrate. Per il resto sono quasi tutti braccianti. In pochi rappresentano la figura del ricco che vive nobilmente, altrimenti detto nobile cittadino o nobile uomo, distinguibile dalla massa perché vive del suo. Uomini nobili che diventano magnifici appena entrano nell'amministrazione della Cosa pubblica dell'Università comunale per vivere civilmente, cioè di rendita. Il Catasto di Atripalda tende alla chiarezza e non è difficile, sebbene sia complesso, leggerlo in ogni sua parte, perfino nelle sottili sfumature che ci hanno portato toponimi ormai in disuso e ad interpretare tutti quelli punteggiati com l'Att.° per attuario. Talvolta ciò è accaduto anche per i nomi propri, come nel caso di Agnese, Caterina, Salvatore, Giuseppe, Giovanni, Giovannibattista, Biagio e Tommaso, lasciati nella versione di Agnesa, Catarina, Salvadore, Gioseppe, Gio:, Gio.batta, Tomase e Biase. Non per questo si sono evitati sempre errori, sebbene con nomi del tipo Marzia o Mattia; in alcuni casi, è davvero difficile capire se si tratti di un maschio o di una femmina per la sottile differenza fra r e t del compilatore, di una F o di una T nella forma originale. Oppure di Catarina così trascritta. Alla D. è stato quasi sempre eliminata la punteggiatura trascrivendo direttamente il Don o Donna onde evitare equivoci. Idem con la N.ro del Notaro, o nel caso dei Priv., ove si è sempre inteso privilegiati, come per il M.°, indicato per magnifico nel caso di un ricco, oppure per mastro se si è trattato di un artigiano e terminava in ro, cioè M.ro seguito dalla relativa specifica, così per Sac. oppure S. divenuto direttamente sacerdote.
39,00

Ferrara tenebrosa

Sandra Tugnoli

Libro: Libro in brossura

editore: Faust Edizioni

anno edizione: 2025

pagine: 170

13,90

Passeggiando

Aldo Fabbri

Libro: Libro in brossura

editore: Youcanprint

anno edizione: 2025

pagine: 144

San Pancrazio a metà del Novecento. Aldo lascia un'immagine del paese, delle strade, dei personaggi, delle attività quotidiane che sono descrizioni estetiche e sottolineature di "elementi umani" presenti in una realtà verso cui nutre un grande sentimento di amore e di nostalgia; persino il rombo della corriera che parte dallo slargo de Frador per la città "lontana" è inserito nel mondo dei suoi affetti e dei ricordi più cari.
12,00

«Canna e giurisdizione» di Pianella. Per una cartografia del territorio (secc. XVI-XVIII)

Simonluca Perfetto

Libro: Libro in brossura

editore: Youcanprint

anno edizione: 2025

pagine: 164

Il presente volume rappresenta il naturale seguito degli Aspetti della storia medievale e moderna di Pianella, che hanno riguardato le principali istituzioni che coinvolsero questa università e che hanno ricostruito una sorta di codice diplomatico pianellese. Dunque, alla luce di queste linee generali, recentemente edite, è stato possibile analizzare alcuni fasci dell'Archivio di Stato di Napoli su fatti riguardanti alcune vicende locali: i confini tra Loreto e Pianella; la gestione del feudo della Badessa; le vicende del mulino di Cepagatti. Nonostante questi eventi fossero parzialmente noti, sono venute fuori dinamiche completamente inedite, ambientate nei contorni della «canna e giurisdizione» di Pianella, istituzione astratta che costituiva la competenza giuridica sul territorio e, dunque, ne determinava automaticamente i confini e i diritti riservati a questa università o alla Serenissima Casa di Parma. Le numerose mappe e piantine d'epoca, legate alla ricostruzione processuale dei confini territoriali e dello stato dei luoghi, hanno consentito di corredare le tre appendici documentarie con un'ulteriore appendice cartografica, che risulta essere la raccolta più completa per il periodo esaminato (secc. XVI-XVIII).
20,00

Luoghi Palazzi e Ville nella storia di Campi Bisenzio

Libro

editore: Edizioni Medicea

anno edizione: 2025

pagine: 368

25,00

Il soprannome conta più del nome. Indagine storico-letteraria sui soprannomi di Pozzonovo (Padova)

Giuliana Desirò

Libro: Libro in brossura

editore: Tracciati

anno edizione: 2025

pagine: 96

Breve ma appassionata ricerca in cui Giuliana Desirò intreccia indagine d’archivio e interviste agli abitanti di Pozzonovo, il suo paese natale posto a sud della città di Padova, alla ricerca di quei “soprannomi” con cui, in un tempo non troppo lontano, i suoi con cittadini si conoscevano e riconoscevano. I soprannomi infatti indicavano spesso una professione, una provenienza, una caratteristica fisica di un antenato o chissà cos’altro. Riportarli alla memoria è fare rivivere un pezzo di storia, di società, di vita. Oggi i soprannomi storici, a Pozzonovo come in molte altre parti d’Italia, stanno cadendo in disuso. Ma quali sono? Da dove derivano? Chi indicavano? L’indagine su un piccolo paese della “bassa padovana” è esemplificativo. E la Desirò arricchisce la sua breve ricerca con intermezzi letterari, frutto in parte di fantasia in parte di storie vere, che riportano il lettore in un clima d’altri tempi. Presentazione di Paolo Malaguti.
16,00

Vico Equense dalla A alla Z: Abecedari di genealogia e toponomastica con tutti i nomi degli abitanti dal 1700 al 1900 del comune della Costiera Sorrentina di Sorrento (Na)

Sabato Cuttrera

Libro: Libro rilegato

editore: ABE

anno edizione: 2025

pagine: 238

Vico risulta abitata da forestieri bonatenenti che posseggono il maggior numero di terre, a cominciare dal Casale di Bonea e la chiesa parrocchiale di S.Giovanni Evangelista, detta di S.Maria Visita Poveri. Attualmente il territorio comprende 14 frazioni rappresentate da nuovi e vecchi Casali: Arola, Bonea, Fornacelle, Pietrapiano, Massaquano, Moiano, Montechiaro, Pacognano, Preazzano, Santa Maria del Castello, Sant'Andrea, Patierno, Seiano e Ticciano, Monte Faito. Quasi trecento anni fa, come vedremo, le cose stavano un po' diversamente. Il Casale di Bonea, per esempio, è uno dei più antichi casali di Vico costruito intorno alla sua Chiesa Parrocchiale di S.Giovanni Evangelista, ufficialmente definita venerabile Chiesa di San Giovanni Evangelista, sita nella piccola piazzetta a cui gli abitanti hanno dato il nome più comune di Santa Maria Visita Poveri per la devozione a quella madonna, riedificata più a monte dopo l'alluvione del 1700. Il Casale di Bonea si ritrovò ad essere abitato soprattutto da ecclesiastici. Anzi, si può dire, che erano i religiosi a formare il Casale. Gli ecclesiastici del Casale di Bonea, compreso il Reverendo Sacerdote Canonico Don Giuseppe Celentano, erano 15, e tutti, ovviamente con il titolo di Reverendo Sacerdote. Si tratta di: Don Alesio Buonocore, Don Cesare Cioffi, Don Carmine Balzamo, Don Ciro Parascandalo, Don Ciro Framola, Don Gennaro Gargiulo, Don Giovanni Casentino, Don Giuseppe Mariano, Don Giuseppe Balsa, Don Giuseppe Storace, Don Mattia Storace, Don Erasmo Parascandalo, Don Lorenzo Cosenza, Don Luca Manganaro. Pochi altri, oltre i religiosi, erano gli abitanti del casale. Si contano dieci famiglie possidenti, tutte forestiere, fra cui primeggiano il Magnifico Bruno Ramagnino di Calabria e i 4 privilegiati: il privilegiato marinaro Giuseppe Cosenza di Napoli, il privilegiato marinaro Gioacchino Visco di Napoli, il privilegiato Nicola Attanasio di Napoli e il privilegiato bracciale Pietro Esposito di Napoli. Ad essi vanno ad aggiungersi il marinaro dell'A.G.P. Salvatore Esposito di Napoli e il marinaro dell'A.G.P. Vincenzo Esposito di Napoli. Terminano la lista il bracciale Pietro Savarese di Napoli, lo scarparo Antonio Parascandalo di Napoli e Pietro Gargiulo di Napoli. Insomma sono solo i primi abitanti che si ritrovano sfogliando questo manuale vero e proprio che ne contiene migliaia...
39,00

La prima traversa di Nova Siri Marina. Dove tutto ha avuto inizio

Giovanni Cosimo Stigliano

Libro: Libro in brossura

editore: La Forgia Press

anno edizione: 2025

pagine: 78

“La Prima Traversa di Nova Siri Marina” è molto più di una strada: è la culla di una comunità, il punto esatto da cui, negli anni ’50, iniziò a prendere forma la vita della futura Marina. In queste pagine Giovanni Cosimo Stigliano restituisce alla memoria collettiva un luogo fatto di case in tufo, pozzanghere, biciclette, famiglie e sogni semplici ma tenaci. Una traversa bianca e polverosa che, per chi l’ha vissuta, era il centro del mondo. Attraverso ricordi, testimonianze, fotografie d’epoca e frammenti di vita quotidiana, l’autore racconta la nascita dello Scalo e quel senso di appartenenza che teneva unita un’intera generazione. Questo libro, il terzo dell’autore dedicato alla sua città, è un viaggio emotivo tra passato e presente, un atto d’amore verso la propria terra e un invito alle nuove generazioni: conoscere le radici per capire dove andare. Perché ogni paese ha un cuore e a Nova Siri Marina, quel cuore, batte ancora nella sua Prima Traversa.
16,00

Il Friuli nel Novecento

Attilio Brisighelli, Giuseppe Brisighelli, Paolo Brisighelli

Libro: Libro in brossura

editore: Gaspari

anno edizione: 2025

pagine: 308

Un grande affresco, un’unica grande passione: la fotografia del Friuli con la sua natura e con la sua gente. Per più di un secolo i principali eventi che hanno caratterizzato il territorio e la popolazione friulana sono stati al centro del lavoro della dinastia Brisighelli, che con la loro fotografia li hanno immortalati con amore. La composizione paesaggistica e la continua ricerca nel mondo delle tradizioni friulane ha contraddistinto l’opera dei tre maestri della fotografia, i quali hanno operato nel loro laboratorio per tutta la propria vita lavorativa. Un archivio con decine di migliaia di lastre e negativi di cui le immagini riportate sono una parte infinitesimale, ma significativa.
29,00

Cervinara dalla A alla Z. Abecedari di genealogia e toponomastica con tutti i nomi degli abitanti dal 1700 al 1900 del comune della Valle Caudina (Av)

Libro: Libro in brossura

editore: ABE

anno edizione: 2025

pagine: 354

Molte le mini industrie artigianali di fine ottocento, come quelle rappresentata da Salvatore Cioffi di Pasquale e da altri negozianti vari. Ma vediamo nei particolari gli abitanti di Cervinara che esercitavano arti e professioni. Negozianti di cereali erano Pietrantonio e Raffaele Cioffi fu Sigismondo, Onofrio Cioffi fu Lorenzo, Andrea Caporaso fu Saverio, Raffaele Cioffi fu Domenico, Isidoro e Giuseppe Cioffi di Onofrio, Michele de Dona fu Orazio, Marco de Dona fu Giovanni, Francesco Lanzillo fu Antonio, Antonio Lanzillo fu Francesco e Pasquale Pitaniello fu Carmine. Facevano parte della categoria dei negozianti di stoffe Antonio e Giacomo Cincotti fu Giuseppe. Negozianti di vino (venduto anche nella cantina di Antonio Cantone fu Pietro) erano Raffaele Milanese fu Angelandrea e Saverio Marro fu Pietro; la neve, pigiata a ghiaccio nelle fosse montane, era invece una specialità di Pasquale Clemente fu Domenico che, dopo averla nascosta sotto le foglie per tutto l'inverno, aspettava i giorni più caldi per rivenderla ai caffè e alle gelaterie del napoletano, oltre che a quelle della Valle Caudina e alla caffetteria cervinarese di Felice Cincotti fu Giuseppe; il sensale autorizzato per situazioni varie era Giuseppe Cioffi fu Domenico. Diversi i negozianti di legnami, come Filippo Ceccarelli fu Michele e Fortunato Ceccarelli fu Felice che, dopo aver disboscato le montagne lavoravano il legno in maniera artigianale; ricordiamo anche altri venditori come Pasquale Cioffi fu Gregorio, Luciano De Maria fu Felice, Pasquale Fierro fu Giuseppe, francesco Iglio fu Angelo, Pasquale Miele fu Carmine, Giovanni Pagnozzi fu Antonio e Luigi Ricci fu Arcangelo. Tanti volti, tante storie, tanti mestieri, come l'appaltatore di opere di fabbrica Antonio Bianco fu Stefano, il negozio di formaggi di Andrea Taddeo fu Domenico e l'industria agraria di Nicola Tangredi di Giuseppe. Altre aziende agricole erano quelle di Giovanni de Gregorio fu Vincenzo, Luigi Lengua fu Nicola, Luigi, Nicola e Pasquale Marchese fu Gennaro, Luigi Iacchetta fu Giuseppe, Orazio e Gennaro d'Onofrio fu Giovanni, Stefano Casale di Giuseppe, Raffaele Niro fu Domenico. Sono solo alcuni degli esempi di quanti nomi, luoghi, chiese e quant'altro sia contenuto in questo affascinante viaggio nel tempo in Valle Caudina.
33,00

Calice Ligure. Il borgo degli artisti

Firmo

Libro: Libro in brossura

editore: Youcanprint

anno edizione: 2025

pagine: 40

Calice Ligure è un paese ligure in provincia di Savona che venne visitato nella metà degli anni Settanta dal padre della pop art Andy Warhol, e che è sede della Casa del Console, un museo d'arte.
33,90

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