Narrativa classica (prima del 1945)
Ragazzi di vita
Pier Paolo Pasolini
Libro: Libro rilegato
editore: Garzanti
anno edizione: 2022
pagine: 288
Questo romanzo – giunto ormai alla ottava edizione – è la biografia, storia aspra e violenta, di alcuni ragazzi della malavita romana, dall'infanzia alla prima giovinezza. Il Riccetto, che è il protagonista, aveva undici anni all'arrivo delle truppe anglo-americane a Roma, e ne ha diciotto alla fine del libro, in piena guerra di Corea. L'ambiente «vero» (le borgate romane, che fasciano la capitale coi loro lotti, i loro villaggi di tuguri), i personaggi «veri», quasi da documentario sociale, le situazioni «vere», fino a sembrar tolte, come in parte lo sono, dalla cronaca romana, potrebbero far pensare a questa biografia del Riccetto e dei suoi coetanei, come a un prodotto del gusto neorealistico: mentre non è precisamente così. C'è troppa violenza perché si possa parlare di neorealismo. L'autore, nel creare questo genere di racconto, ha avuto piuttosto davanti a sé dei modelli più autentici e assoluti, dalla novellistica antica italiana al romanzo picaresco… Ma, nonostante l'abilità e la complessità dello stile, non c'è aria di letteratura in queste pagine: l'estrema attualità del documento – che è documento dell'Italia ultimissima, quella della fine del dopoguerra – è troppo determinante, e implica una passione e una pietà ben altro che letterarie. Inoltre il romanzo è scritto tutto in chiave d'avventura: proprio com'è la vita delle borgate romane, in cui il vizio e l'abbandono si esprimono nelle allegre frasi del gergo, le malattie, i digiuni e la morte hanno allegri commenti di stracci sventolanti, di canzonette e di sole.
Arancia meccanica
Anthony Burgess
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 280
La storia di Alex, della violenza che si porta dentro e di quella del mondo cinico e ottuso che pensa di poterlo curare. Un grande classico contemporaneo, terrificante e meraviglioso. «Per molti versi il libro sono io: perché quello che scriviamo riguarda molto quello che siamo. E il libro rivela una battaglia interiore con questa idea: quella del male. Non solo il male, ma il pericolo di provare a correggerlo. In linea di massima sono molto scettico riguardo all'uso del potere per cambiare gli altri. Alla fine noi, in quanto esseri umani, dobbiamo scendere a patti da soli con il dilemma del bene e del male, di ciò che è giusto e sbagliato, come di qualsiasi altra cosa. Dio non lo farà al posto nostro. Se un Dio c'è, è un Dio sovrumano: a lui poco importa delle motivazioni umane. Anche se al mondo non ci fossero più esseri umani i principî del bene e del male continuerebbero a esistere. Non credo che tra duemila anni, sempre se esisterà ancora, il mondo sarà meno malvagio, o meno buono. Il conflitto non finisce mai» (Anthony Burgess). Completano il volume un glossario, un'appendice di testi inediti dell'autore, alcune pagine annotate del manoscritto originale. Prefazione di Martin Amis.
I fratelli Ashkenazi
Israel Joshua Singer
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2022
pagine: 784
Nelle pagine di questo imponente romanzo-fiume apparso nel 1936, Israel J. Singer seppe dare con incredibile capacità epica la rappresentazione di un mondo e di una civiltà che di lì a poco sarebbe stata ferocemente annientata. E con il passo del grande narratore ci attira in un romanzo appassionante in cui, dipanandosi in un groviglio di esistenze – prime fra tutte quelle del Reb Abraham Hirsh Ashkenazi, commerciante di stoffe e capo della comunità ebraica di Lodz e dei suoi figli Jakob Bunin, generoso e pieno di gioia di vivere, e Simcha Meyer, introverso e abile negli affari –, rivive il mondo formicolante di vita di quella parte dell'Europa che fu la culla del patrimonio umano, linguistico e culturale degli ebrei orientali. Che cosa sia stato quel mondo lo si respira qui in ogni pagina. Introduzione di Claudio Magris.
Germogli della terra
Knut Hamsun
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2021
pagine: 440
"I nemici della sostenibilità in Germogli della terra sono le imprese minerarie (straniere) che non sentono alcuna responsabilità nei confronti del territorio in cui si stabiliscono, lo sfruttano finché c'è qualcosa da afferrare e poi abbandonano i luoghi e i loro abitanti lasciando dietro di sé carcasse di macchinari e paesi fantasma in cui avevano creato un'effimera economia. Non è di investitori e di soldi che ha bisogno il paese – sostiene il personaggio di Geissler, che può essere considerato l'ideologo del romanzo – ma di uomini come Isak, che sanno usare l'aratro e andare lenti, camminare al ritmo della vita. E se al tempo del Nobel il romanzo fu premiato per la proposta di un epos del lavoro unificante (il lavoro agricolo solidale in opposizione all'alienazione di quello operaio), oggi – a un secolo di distanza – è possibile leggerlo con gli occhi di chi ha assistito al disastro dovuto allo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali in nome del capitale" (dalla prefazione di Sara Culeddu). La scelta del luogo, la richiesta di una compagna per condividere le fatiche, la costruzione di una capanna, poi di una casa, poi di una stalla per gli animali da allevamento. Le semine, i raccolti, la siccità, il freddo. Il paese più vicino a una giornata di cammino. E a poco a poco, con gli anni, Sellanraa si popola. Qualcuno vorrebbe fare i soldi con le miniere, qualcuno tenterà l'avventura nelle città, ma Isak e suo figlio Sivert continueranno a passare l'aratro e l'erpice e a seminare: «Il bosco e la montagna li guardano, ogni cosa è sublime e potente, tutto ha un senso e uno scopo». In questa epopea quotidiana del colono nelle terre selvagge, Hamsun racconta il sentimento della vita contadina con uno stile particolarissimo che alterna scrittura minuziosa ed ellittica. E lo fa attraverso personaggi indimenticabili. Traduzione di Sara Culeddu.
L'Andreana
Marino Moretti
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2021
pagine: 304
Pubblicato nel 1932 a puntate sulla rivista di Ugo Ojetti Pègaso e poi in volume nel 1935 con l’eloquente sottotitolo Romanzo dei figli, L’Andreana, come tutti i libri di Moretti, fu più volte rivisto e modificato negli anni, fino all’edizione del 1961 nei Romanzi della mia terra. Ambientato nella Cesenatico cara all’autore, narra le vicende della fiera Andreana, vedova del più noto pescivendolo del paese ed emblema della donna “più forte dell’uomo” che le disgrazie, le proprie e quelle dei due figli Anita e Fortunato, non riescono a piegare. La storia di maternità delusa di questa figura altera è tratteggiata sullo sfondo della vita dei mercanti di pesce dell’Adriatico e contiene alcune delle pagine più belle della narrativa di Moretti, che non a caso lo preferiva a tutti i suoi romanzi. Da questo libro, uno dei più fortunati dell’autore, è stato tratto nel 1982 uno sceneggiato a puntate diretto da Leonardo Cortese con Ilaria Occhini, Gastone Moschin e Ida Meda. Introduzione Cristiano Cavina.
Il compagno
Cesare Pavese
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2021
pagine: 192
Al contrario dell'ingegnere Stefano de Il carcere o del professor Corrado de La casa in collina, il protagonista de Il compagno non è un intellettuale. Qui Pavese immagina un giovanotto piccolo-borghese, scioperato e incolto, messo di fronte alle proprie responsabilità. Pablo, chiamato così perché suona la chitarra, vive a Torino, la città in cui è nato, ma soffre il disagio esistenziale di un'epoca, tra la guerra di Spagna e la Seconda guerra Mondiale, in cui il regime fascista continua a perdere presa sul popolo e quel consenso entusiasta che era stato fonte di sicurezza inizia a creparsi. Pablo cerca di chiudere gli spiragli, di colmare quelle mancanze ideologiche che causano spaesamento e disagio. Lascia Torino alla volta di Roma, e qui, nella confusione, s'inventa una disciplina, per tornare alla città natale più motivato e deciso a fare effettivamente qualcosa. Il compagno non è il miglior libro di Pavese ma uno dei più commoventi, lo stesso autore ne Il mestiere di vivere lo riconosce, parlandone con vibrante compostezza : "8 ottobre 1948. Riletto, ad apertura di pagina, pezzo del Compagno. Effetto di toccare un filo di corrente. C'è una tensione superiore al normale, folle, uno slancio continuamente bloccato. Un ansare."
Hocus pocus
Kurt Vonnegut
Libro: Copertina morbida
editore: Bompiani
anno edizione: 2021
pagine: 336
"Hocus Pocus" è un'espressione che in italiano suonerebbe come Abracadabra, un termine con cui cabalisti e negromanti di una volta presentavano le magie. Oggi il significato prevalente è quello di frottola: sono le sciocchezze dell'imbonitore per infinocchiare chi lo ascolta o dell'ufficiale che nasconde ai soldati l'insensatezza della guerra. Proprio un ufficiale è il protagonista del romanzo, un reduce dalla guerra nel Vietnam che usava l'hocus pocus per spedire i suoi uomini al massacro. Rientrato in patria, dopo una breve carriera da insegnante si ritrova sotto processo, accusato di aver pianificato l'evasione di massa (tutti detenuti neri) che ha gettato nel caos un'intera città. Dalle sue memorie, che butta giù a matita su ogni brandello di carta disponibile, scopriremo, oltre agli sviluppi della drammatica vicenda, com'è cambiato nel frattempo il paese. In questa sorprendente America del futuro in cui la valuta pregiata è lo yen e il razzismo è ancora fortissimo, risuona profetica la satira del più caustico e spassoso dei romanzieri americani.
Romanzi. Volume 2
Thomas Mann
Libro: Copertina rigida
editore: Mondadori
anno edizione: 2021
pagine: 1568
Si completa con questo volume la riedizione commentata da Luca Crescenzi dei romanzi di Thomas Mann nei Meridiani, offerti qui al lettore nelle nuove traduzioni approntate da Margherita Carbonaro, Elena Broseghini e dallo stesso Crescenzi. Oltre all'ampio commento, questa edizione si avvale dei contributi critici di tre studiosi che introducono alla lettura di ciascun testo, analizzandone le caratteristiche e i motivi di fondo: Aldo Venturelli presenta Lotte a Weimar (1939), opera finemente intrecciata di rimandi goethiani con al centro l'amata del giovane Werther; Elisabeth Galvan firma uno scritto su L'eletto (1951), libro che affonda le sue radici nella letteratura medievale di area germanica; alle Confessioni del truffatore Felix Krull (1954), romanzo incompiuto d'ispirazione picaresca, è infine dedicato il saggio di Werner Frizen.
Sylvie e Bruno
Lewis Carroll
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2021
pagine: 576
Nel terzo e ultimo romanzo di Carroll ci sono due piani narrativi e si passa da uno all'altro quasi senza accorgersene. Nel primo tutto ruota intorno all'affascinante Lady Muriel, amata da un giovane intellettuale ma fidanzata a un militare. Nel secondo si svolgono le vicende di due bambini, Sylvie e il suo fratellino Bruno, in un mondo fantastico. Sylvie e Bruno entrano nel mondo della prima narrazione e poi scompaiono improvvisamente seguiti nel loro mondo dal narratore, che forse li sta solo sognando. Questo va e vieni tra i due mondi crea situazioni di ambiguità, di suggestioni metafisiche (e metanarrative), ma anche di grande comicità. Ci sono poi gli straordinari fuochi d'artificio linguistici di Carroll: la buffa parlata infantile di Bruno, le filastrocche, i giochi di parole: tutte cose che Chiara Lagani, forte dell'esperienza fatta con "I libri di Oz", risolve in maniera brillante e godibilissima per il lettore.
I dolori del giovane Werther
Johann Wolfgang Goethe
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2021
pagine: 136
Consegnando nel 1774 all'editore Christian Friedrich Weygand di Lipsia il manoscritto del suo primo romanzo, il ventiquattrenne Johann Wolfgang Goethe si compiacque che quel suo «libretto» in forma epistolare gli fruttasse abbastanza da coprire i debiti contratti per via del precedente dramma Götz von Berlichingen. Ma "I dolori del giovane Werther" era destinato ad assicurare al suo autore ben altri riconoscimenti. «Il successo del libretto fu grande», scriveva un Goethe maturo nella sua autobiografia, «addirittura straordinario, soprattutto perché colse appieno lo spirito del tempo. Come infatti basta una breve miccia per far detonare un'enorme mina, così l'esplosione che si verificò fra il pubblico fu tanto potente perché i giovani avevano già scavato i cunicoli, e lo sgomento tanto intenso perché di ciascuno esplosero gli esasperati aneliti, le passioni insoddisfatte, i dolori immaginari». Aneliti, passioni e dolori scaturiscono da quelli del protagonista Werther, giovane d'animo sensibile e ardente, per la virtuosa Lotte dagli occhi neri, già promessa sposa di un altro uomo e dunque a lui preclusa. La frustrazione e la disperazione che ne conseguono inducono lo sfortunato amante dapprima a tentare la sublimazione del suo trasporto amoroso coltivando una fraterna amicizia con il legittimo pretendente e poi consorte di Lotte, Albert, e in seguito a spezzare il triangolo filadelfico da lui stesso architettato togliendosi la vita. Le sue gesta incendiarono la sensibilità di un'intera generazione, quella dello Sturm und Drang , che del Werther goethiano - «il primo dandy della letteratura europea, il tipo del soggetto narcisista che tutto vorrebbe afferrare e consumare, il cui vitalismo si ribalta in pulsione di morte» come si legge nella postfazione di Luigi Forte - fece il suo eroe, e della cultura ribelle che preferiva l'intensità del sentimento e l'immediatezza della natura all'aridità della ragione e delle convenzioni borghesi, il proprio manifesto. La «febbre wertheriana» che si scatenò prima in Germania e presto, al seguito delle molte traduzioni, in tutta Europa e perfino in Cina, contribuendo a fare de I dolori del giovane Werther il primo best seller internazionale, investì ogni aspetto della vita sociale e culturale, dalla moda nell'abbigliamento fino all'estenuata voluttà del suicidio, con il conseguente stigma di opera «altamente perniciosa» che tanto amareggiò il suo autore. Ma questo non impedì l'immediata e permanente consacrazione di J. W. Goethe che, nella sua critica della conformità sociale, nell'interpretazione penetrante del proprio tempo, nell'innovazione formale del romanzo epistolare a una sola voce, nella finezza psicologica dei ritratti, nella scelta ardita, scrive ancora Forte, di uno stile «ritmato e liricheggiante, con frasi smozzicate, iterazioni e libere costruzioni sintattiche che rispondono, più che a regole grammaticali, a un'intemperante individualità, che scioglie il lamento d'amore in suono e ritmo», mostrava i tratti inconfondibili del genio. «Ogni giovane desiderò amare così, ogni fanciulla di essere così amata. Un'intera generazione riconobbe in quello di Werther il proprio stato d'animo». «Qui mi importunano con le traduzioni del mio Werther, me le mostrano e chiedono quale sia la migliore e se la storia sia vera! È una sciagura che mi perseguiterebbe anche in India».
Paesi tuoi
Cesare Pavese
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2021
pagine: 160
Prima prova narrativa di Pavese, "Paesi tuoi" venne pubblicato nel 1941 e suscitò immediatamente scandali in chi osteggiava ed entusiasmi in chi sosteneva quel neorealismo di cui Pavese era considerato un campione. E se oggi "Paesi tuoi" viene ritenuto soprattutto il primo libro che sviluppa temi squisitamente pavesiani – la solitudine, il forte legame con le proprie radici, il rapporto tra città e campagna – non si può ignorare l'influenza che esso ebbe su un'intera generazione di scrittori, affascinati dalla sua carica innovativa, a partire da Italo Calvino che scrisse: «ci eravamo fatta una linea, ossia una specie di triangolo: I Malavoglia, Conversazione in Sicilia, Paesi tuoi, da cui partire». Con Ritratto di Cesare Pavese di Alberto Asor Rosa; una nota di Laura Nay e Giuseppe Zaccaria; la cronologia della vita e delle opere; l'antologia della critica.
La bella estate
Cesare Pavese
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2021
pagine: XII-122
Scritto nella primavera del 1940 e pubblicato nel 1949 insieme a "Il diavolo sulle colline" e "Tra donne sole", "La bella estate" è, come affermò lo stesso Pavese, la «storia di una verginità che si difende», il racconto dell'inevitabile perdita dell'innocenza. Sullo sfondo di una Torino grigia e crepuscolare, si dipana la dolorosa maturazione di un'ingenua adolescente: nell'ambiente corrotto e sregolato della bohème artistica torinese, Ginia si innamora di un giovane pittore da cui, dopo resistenze interiori e rimorsi malcelati, si lascerà sedurre. È l'inizio di un amore disperante, carico di attese e vane illusioni, destinato a consumarsi nel breve attimo di una stagione. Un romanzo intenso e delicato che narra l'iniziazione alla vita, nella fase che segna, con la scoperta dei sensi e della tentazione, il passaggio dall'adolescenza alla maturità e la consapevolezza del proprio inevitabile destino. Con una postfazione di Furio Jesi; una nota di Laura Nay e Giuseppe Zaccaria; la cronologia della vita e delle opere.