Scienze umane
L'umanesimo italiano
Eugenio Garin
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2025
pagine: 304
La cultura del XV secolo così come venne trasformata dal rifiorire degli studia humanitatis. Non solo, quindi, i nuovi orientamenti e le nuove riflessioni nell’ambito della ‘vita civile’, ma anche i nuovi metodi e le nuove mentalità che finirono per cambiare radicalmente le scienze della natura e la concezione della realtà in genere. «Infranto lo schema della filosofia teologizzante» – scrive Garin – la meditazione filosofica «è un tono, un accento, che circola ed anima ogni problema e ogni ricerca; è ammonimento, all’artista, allo scienziato, al sacerdote, al politico, della sua misura umana». Un grande classico della storia del pensiero, che ha colto e indicato alla cultura dei nostri anni il volto più profondo e moderno dell’umanesimo italiano.
Donne che creano disordine. Storia di Caterina e altre eretiche nel Cinquecento
Alessandra Celati
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 320
Un mosaico sorprendente di storie femminili di eresia, portate alla luce attraverso un minuzioso lavoro d’archivio e raccontate con uno stile non convenzionale. Caterina Colbertalda era una donna illetterata e povera che viveva e lavorava a Venezia. Caterina era anche un’eretica, che si inserì per venticinque anni nelle tortuose trame del movimento ereticale del Cinquecento, con un coinvolgimento progressivamente sempre più totalizzante, dal punto di vista della sua spiritualità e della sua esistenza in generale. A partire dalla ricostruzione di questa vicenda e della rete clandestina in cui Caterina fu attiva, il libro indaga la parabola dell’eresia femminile tra storia della Riforma in Italia, microstoria, storia sociale e di genere. Muovendosi con perizia e con l’ausilio di una penna raffinata, Alessandra Celati ci trasporta nella concretezza delle vite di queste donne che creano disordine, tra processi, fughe, tradimenti, ma anche forme di creatività dottrinale, autoaffermazione e solidarietà.
Vivere con gli uomini. Che cosa ci insegna il caso Pelicot
Manon Garcia
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 192
«Quando sono venuta a sapere dei crimini commessi su Gisèle Pelicot, mi sono resa conto che in quei fatti si condensavano tutte le questioni filosofiche che mi appartengono da sempre. In un primo momento, ero indecisa se andare in tribunale, poi mi sono arresa all’evidenza: come filosofa e come donna dovevo assolutamente scrivere di quel caso, del dibattimento, dell’esperienza vissuta lì. Ma anche tentare di rispondere a una domanda che mi ossessiona: è possibile vivere con gli uomini?» Per tre mesi Manon Garcia ha seguito le udienze del processo Pélicot. Cinquanta uomini sono stati accusati di avere ripetutamente violentato una donna con la complicità di suo marito. Le età, le storie, i profili così diversi degli imputati spalancano ancora una volta il tema della banalità del male. Assistendo all’inimmaginabile, la filosofa francese utilizza i fatti, le testimonianze e la copertura mediatica del caso per districare i nodi che ne emergono. Uno su tutti: stabilire se chiunque, avendone l’occasione, stuprerebbe una donna addormentata.
Follia, linguaggio, letteratura
Michel Foucault
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2025
pagine: 284
La follia, il linguaggio e la letteratura sono stati al cuore del pensiero di Michel Foucault. Le riflessioni, le conferenze e gli scritti qui raccolti sono per la gran parte inediti e illustrano il modo in cui fra gli anni Sessanta e Settanta il filosofo ha proseguito, riformulato e rivisitato la questione intorno allo status e alla funzione del folle nelle società occidentali e non. Il teatro barocco, il teatro della crudeltà di Antonin Artaud e l’opera di Raymond Roussel, ma anche di Sade, Hölderlin, Balzac e Flaubert diventano riferimenti fondamentali per indagare la strana parentela tra follia, scrittura e analisi letteraria. Si tratta di tredici scritti preziosi che gettano nuova luce su temi che pensavamo di conoscere e che contribuiscono a spostarne notevolmente le implicazioni, rivelando il modo sorprendente in cui Foucault li ha guardati, letti e interpretati.
Le parole hanno una storia. Apartheid, colonialismo, crimini di guerra, genocidio, pogrom, sionismo
Marcello Flores
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2025
pagine: 144
«La cultura dei diritti umani ha bisogno, in questa fase storica, di fare un salto di qualità analogo a quello che è avvenuto dopo il 1945, per uscire da un tunnel di violenza che sembra inarrestabile. La corretta definizione delle parole è uno degli strumenti fondamentali di analisi e confronto, di formazione e acquisizione del sapere e, in ultima istanza, di tutela della democrazia e della convivenza civile». Quando pronunciamo parole come apartheid, colonialismo, crimini di guerra, genocidio, pogrom, sionismo, sappiamo esattamente a cosa ci riferiamo? Ne comprendiamo appieno il significato, la storia, le implicazioni? Le parole non sono solo uno strumento per comunicare, ma innanzitutto una classificazione e una riorganizzazione dell’esperienza sensibile, in relazione a conoscenze, competenze, valori. Questo è vero ancora di più quando ci inoltriamo nella sfera dei diritti umani, cui ci riconduce il piccolo vocabolario selezionato per questo volume da Marcello Flores. È bene entrare in questo ambito con cautela, senza approssimazioni né banalizzazioni, maneggiando con cura concetti che hanno alle spalle una storia ben precisa. La Dichiarazione universale dei diritti umani, la Convenzione sul genocidio, le quattro Convenzioni di Ginevra sulla protezione dei feriti, sui prigionieri di guerra, sulla protezione dei civili e delle donne sono alcuni dei testi fondamentali che, elaborati dopo la fine della seconda guerra mondiale, diventano punti di riferimento per la società civile e democratica. Una rivoluzione, nata dalla convinzione che occorre limitare il ruolo degli Stati, legandoli a valori che appartengono all’umanità, che vanno oltre le differenze storiche, culturali, religiose e politiche. Ma che ne è oggi dei diritti umani? Quali misure sono prese per prevenire o interrompere possibili genocidi? A cosa si deve la ripresa del razzismo e dell’antisemitismo, perfino in Europa? Non è facile essere ottimisti, ma è proprio in una situazione di questo tipo che il ruolo dell’opinione pubblica e delle organizzazioni non governative diventa fondamentale per una nuova offensiva della cultura dei diritti umani, ormai diventata puro discorso retorico. È in quest’ottica che si rivela cruciale recuperare la solidità e la concretezza di parole e concetti chiave. L’obiettivo di questo lavoro è consentire un confronto di idee lucido, impedire paragoni discutibili, favorire giudizi meno arbitrari: le parole hanno una storia, e solo se adoperate con questa consapevolezza si fanno vero motore di cambiamento, lo strumento più prezioso e potente anche per fare la storia.
Controffensiva. Agire e resistere nell'epoca della complessità
Miguel Benasayag, Bastien Cany
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 160
In un mondo dove ogni gesto quotidiano – prendere un aereo, accendere l’auto, mangiare carne – può trasformarsi in una scelta densa di conseguenze imprevedibili, agire diventa un’impresa carica di contraddizioni. Il modello occidentale, fondato sul controllo e sul mito del progresso, mostra la sua crisi strutturale: l’azione razionale che si propone di risolvere problemi finisce per accrescerli, generando disordine, precarietà, distruzione. Miguel Benasayag e Bastien Cany propongono una riflessione radicale sull’agire in epoca di complessità e crisi sistemica, decostruendo le logiche lineari e deterministiche che hanno guidato per secoli la modernità occidentale. Non offrono soluzioni pronte né un’ideologia sostitutiva, ma tracciano un percorso teorico e politico verso nuove forme di impegno che non si affidano più a grandi narrazioni salvifiche. Al centro, l’idea di una controffensiva che non si articola nella lotta binaria e verticale contro il nemico, ma si costruisce dal basso, nelle pieghe del quotidiano, come apertura a nuovi possibili. Dalla crisi dell’Antropocene alla colonizzazione digitale, dal pensiero decoloniale all’ecologia politica, Controffensiva chiama alla resistenza, senza nostalgia né illusioni, e propone una via d’uscita non attraverso l’utopia, ma attraverso la pratica situata dell’esserci, qui e ora. Un invito a ripensare il senso dell’agire nell’epoca della complessità. Perché resistere non è tornare indietro, ma aprire spazi di possibilità nel cuore del presente.
Paradossi e rompicapi in filosofia della mente
Torin Alter, Robert J. Howell, Amy Kind
Libro
editore: Raffaello Cortina Editore
anno edizione: 2025
pagine: 424
Enigmi ed esperimenti mentali rivestono un ruolo fondamentale nella filosofia della mente. Anche il mondo reale offre ai filosofi una ricca gamma di rompicapi. Questo volume raccoglie cinquanta tra i più significativi esperimenti mentali – ormai divenuti storici o provenienti dalla stretta contemporaneità – suddivisi in cinque sezioni: coscienza e dualismo; teorie fisicaliste e metafisica della mente; contenuto, intenzionalità e rappresentazione; percezione, immaginazione e attenzione; persone, identità personale e sé. Ogni capitolo fornisce un inquadramento teorico, descrive uno o più casi esemplari, analizza la letteratura pertinente e suggerisce letture di approfondimento.
Pioggia di distruzione. Tokyo, Hiroshima e la bomba
Richard Overy
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 208
Servirono veramente le bombe atomiche a porre fine alla guerra o vennero sganciate seguendo altre logiche e finalità? Perché non fu sufficiente il precedente bombardamento incendiario di Tokyo, quasi altrettanto distruttivo e crudele? Uno dei maggiori storici militari al mondo, Richard Overy, ripercorre quei mesi drammatici, dalla guerra nel Pacifico agli sforzi tecnologici e scientifici della corsa atomica, fino all’escalation che portò alla scelta di colpire Hiroshima e Nagasaki. Sono mesi che gettano la loro ombra inquietante sull’oggi, in un tempo in cui insieme agli interrogativi etici minacciano di sollevarsi gli stessi venti nucleari. Nei mesi conclusivi della Seconda guerra mondiale centinaia di migliaia di giapponesi, per lo piú civili, morirono in un'ultima esplosione di violenza dal cielo. Dopo aver devastato Tokyo gli aerei americani iniziavano a non avere molti obiettivi plausibili a disposizione, e si decise allora di utilizzare due armi atomiche per chiudere definitivamente la guerra. Da allora, il ruolo dei bombardamenti incendiari e delle armi nucleari nella lettura della resa giapponese è sempre stato oggetto di un acceso dibattito. Richard Overy ripensa a come dovremmo considerare quest'ultima fase del conflitto. Il popolare racconto secondo cui i bombardamenti furono efficaci va inserito nel contesto piú ampio di quanto stava accadendo in Giappone all'inizio del 1945. E la facile equazione «bombardamento uguale resa» non può piú essere data per scontata. Queste pagine ricostruiscono il processo attraverso il quale, nel corso di una guerra lunga e tremenda, la volontà di uccidere i civili e distruggere intere città è diventata una cosa normale. E ci mostrano come le preoccupazioni morali si sono potute attenuare fino al punto in cui gli scienziati, gli aviatori e i politici hanno approvato una strategia di distruzione di massa che non avrebbero mai approvato prima. Rivelandoci però allo stesso tempo quale sia stato lo sforzo messo in campo per cercare di porre fine alle ostilità in Giappone, un Paese in cui il concetto di «resa» era del tutto estraneo alla cultura nazionale. Un capitolo decisivo della Storia del Novecento, che parte dalla guerra navale nel Pacifico, e dalle sue complesse strategie, e arriva alla drammatica sequenza di eventi che portò i comandi militari e i leader politici, di entrambi i fronti, a prendere epocali decisioni che avrebbero segnato il destino del mondo.
Introduzione alla vita non fascista
Michel Foucault
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 144
“Come fare per non diventare fascista anche quando (soprattutto quando) si crede di essere un militante rivoluzionario? Come sbarazzare del fascismo il nostro discorso e i nostri atti, i nostri cuori e i nostri piaceri? Come rimuovere il fascismo che si è incrostato nel nostro comportamento?”. In poche epoche come nella nostra si è fatto un così gran parlare di fascismo. Ovunque, nuovi movimenti dichiarano con fierezza la loro identità neofascista, mentre le sinistre usano quella stessa etichetta per accusare le destre. Ma nel mulinare di parole, si corre il rischio di perdere la percezione della vera natura di questa presenza ingombrante del nostro passato. Perché il fascismo è un’ideologia sorprendentemente tenace, e le sue modalità di pensiero le abbiamo attaccate sotto le suole delle scarpe, anche quando ci proclamiamo antifascisti. Ma allora come si fa a vivere una vita davvero non fascista? In queste brevi lezioni, Michel Foucault prova a dare una risposta con riflessioni che aprono squarci sul nostro modo di intendere la politica e la società. Esaminando i meccanismi che ci fanno cadere nelle trappole fasciste, Foucault ci offre alcune linee guida per evitarle – prima regola: mai innamorarsi del potere.
Oltre i limiti. Lo sport come metafora della vita
Francesco (Jorge Mario Bergoglio)
Libro: Libro in brossura
editore: Solferino
anno edizione: 2025
pagine: 160
"Oltre i limiti" è un viaggio spirituale che ci sprona a superare tutti gli ostacoli, dentro e fuori dal campo, per affrontare al meglio lo sport e la vita grazie alle indicazioni e ai suggerimenti di un allenatore d’eccezione: Papa Francesco. Con uno stile semplice e diretto, il Pontefice si rivolge agli atleti – grandi campioni, donne e uomini con disabilità, ma anche giovani e bambini – per sottolineare l’importanza dello sport in tutte le sue forme. Lo sport inteso come educazione, mezzo per esprimere «il proprio talento, messaggero di pace nei grandi eventi, simbolo di accessibilità e inclusività». Campioni, artisti e scienziati dimostrano che i grandi traguardi non si raggiungono all’improvviso. E se questo vale per lo sport, l’arte e la cultura, tanto più è vero per gli aspetti fondamentali della vita: l’amore e la fede. E per crescere nell’amore e nella fede, dobbiamo avere perseveranza e continuare ad andare avanti, sempre. Il libro è arricchito dal prezioso contributo dei curatori Mons. Dario Edoardo Viganò, Vicecancelliere delle Pontificie Accademie di Scienze e Scienze Sociali della Santa Sede, e Valerio Alessandro Cassetta, giornalista e scrittore.
Papa Leone XIV. Il racconto del nuovo papa e le sfide che dovrà affrontare
Saverio Gaeta
Libro: Libro in brossura
editore: Salani
anno edizione: 2025
pagine: 176
Alle 18.05 dell'8 maggio 2025, al secondo giorno di Conclave e dopo sole quattro votazioni, dal comignolo della cappella Sistina si è levata la tradizionale fumata bianca che annuncia al mondo l'elezione di un nuovo pontefice. In piazza San Pietro, decine di migliaia di persone si sono immediatamente radunate in attesa di sapere chi fosse stato scelto dal Collegio dei cardinali. E quando l'antica formula latina Annuntio vobis gaudium magnum: habemus papam! è finalmente risuonata dalla loggia esterna della basilica, in uno scroscio di applausi gioiosi, grande è stata la sorpresa di scoprire che il successore di Francesco è l'americano Robert Francis Prevost, che si è presentato al mondo, rivestito dei paramenti papali, con le parole: «Pace a tutti voi». Ma chi è l'uomo che con il nome di Leone XIV dovrà guidare la Chiesa cattolica nei prossimi anni? E quali sono le tappe che lo hanno condotto fino al soglio di Pietro? Saverio Gaeta realizza il primo ritratto a tutto tondo del ‘papa della globalizzazione', che intreccia radici culturali diverse e parla con chiarezza il linguaggio dell'attualità. Ne emerge il profilo di un pastore internazionale, attento ai poveri e agli ultimi, infaticabile nel difendere i diritti umani e nel sostenere il ruolo unificatore della fede. A lui il difficile compito di raccogliere l'eredità di Bergoglio e prendere in mano i tanti ‘processi avviati': da queste sfide, analizzate da Gaeta con precisione e ampiezza, dipenderà il futuro di una Chiesa che sta affrontando un lungo cammino di rinnovamento. Una missione che Leone XIV ha raccolto con l'impegno di riportarla a essere «un'arca di salvezza che naviga attraverso i flutti della storia, faro che illumina le notti del mondo».
Il demone della nostalgia. L’invenzione della Grecia da Nietzsche a Arendt
Mauro Bonazzi
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 288
La tempesta che ha attraversato l’Europa tra Otto e Novecento è stata anche una battaglia di idee, identità, visioni del mondo: una storia di uomini e donne, filosofi e filologi, scrittori, intellettuali che in quei tempi inquieti per capire chi erano – e chi siamo – hanno guardato in una direzione precisa: la Grecia antica, la sola e vera patria, da cui tutti si sentivano esuli. Qual era allora, ed è oggi, il peso del passato nella costruzione della nostra identità, sia individuale sia collettiva, di europei e occidentali? Qual è il segreto che la Grecia custodisce così gelosamente? Mauro Bonazzi ricostruisce l’appassionante genealogia di questi dibattiti, in cui ritornare agli antichi è l’unico modo per fare i conti con una modernità che si scopre in crisi. E nel ricostruirla rievoca tutti quei personaggi che in maniera geniale, provocatoria e sorprendente hanno proposto «un’altra idea di Grecia»: da Nietzsche a Heidegger, da Adorno e Popper ad Hannah Arendt. Perché non c’è niente di meno pacifico del passato, ed è il modo in cui lo immaginiamo a dare forma al nostro futuro. Tra Ottocento e Novecento si scatena in tutta Europa, e in particolare in Germania, un acceso dibattito sull'eredità greca. Quanto e come di ciò che era stato scritto in quel tempo così remoto doveva sopravvivere nei tempi moderni? Un dibattito che riemerge in tutta la sua vivacità in queste pagine, riccamente documentate, che compongono un grande racconto che non ha mai smesso di parlarci. Discutere dei Greci significa infatti discutere di noi, della nostra identità di europei e occidentali, ed è fondamentale farlo adesso, in un mondo che sta cambiando velocemente. Il punto di partenza è colui che più di tutti attaccò il mito ottocentesco della Grecia ideale, perfetta, razionale. L'anno è il 1872, il libro è “La nascita della tragedia”, il protagonista è Friedrich Nietzsche. È lui che per primo svela tutte le mistificazioni del classicismo ottocentesco, conducendo i suoi lettori verso una Grecia completamente diversa, molto più oscura e inebriante, arcaica, di cui la modernità europea è traditrice e non certo erede. Le sirene di questa Grecia attrarranno poi molti altri - siamo a cavallo delle due guerre mondiali - intenzionati a coglierne il potenziale politico. Al centro di tutto è allora Platone, un Platone umano, fin troppo umano, per cui la contemplazione teoretica deve tradursi in un'azione concreta. È appropriandosi di questa Grecia che i nazisti potranno presentarsi come i guardiani della Germania, e dell'Europa tutta, gli unici capaci di proteggere una tradizione che sembrava ormai prossima al collasso. Si tratta solo di un'aberrazione o la storia è più complicata? Nel 1933 discuteranno proprio di questo, in un dialogo a distanza, Martin Heidegger e Edmund Husserl. Per chi dal nazismo scappa invece, come Auerbach, Adorno, Weil e Bespaloff, gli stessi numi tutelari del mondo antico assumono altri connotati, meno monolitici e piú critici. La resistenza passa anche per i libri. Per arrivare ad Arendt e Strauss, convinti che sia necessario tornare alle origini per portare il mondo della modernità fuori dalle secche in cui si è arenato: tornare in Grecia, dove tutto era cominciato, per capire il perché di tutto ciò che sarebbe poi successo. Bonazzi ci guida, con la consapevolezza dello studioso e il passo leggero del narratore, tra i meandri di un intreccio di pensiero e storie che riguarda il nostro rapporto sempre multiforme con il passato, e che può aiutarci a decifrare il tempo caotico che stiamo attraversando.