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Mondadori: Oscar classici greci e latini

Asinaria-Captivi. Testo latino a fronte

Asinaria-Captivi. Testo latino a fronte

T. Maccio Plauto

Libro: Copertina morbida

editore: Mondadori

anno edizione: 2012

pagine: 295

I due testi plautini qui raccolti, risalenti al periodo tra la fine del III e l'inizio del II secolo a.C, ruotano entrambi attorno alla figura di un padre: nel primo caso si tratta del tradizionale vecchio vizioso della commedia antica, che aiuta il figlio a riscattare la cortigiana di cui il giovane è innamorato ma solo per cercare di godere poi dei favori della fanciulla. Nel secondo, che Lessing giudicava "la migliore commedia mai apparsa a teatro", vediamo in scena, al contrario, una figura esemplare, quella dell'anziano Egione, il cui figlio Filopolemo viene catturato in battaglia. Per riscattarlo Egione compra un gran numero di schiavi, tra i quali finirà per ritrovare anche un altro figlio rapitogli vent'anni prima. Trionfo dell'ideale di humanitas diffusosi all'epoca delle guerre puniche, "Captivi" si segnala per l'approfondimento psicologico, per essere più una commedia "di carattere" che "di intreccio", ben diversamente dall'"Asinaria", paradigmatico esempio invece della comicità più tipicamente plautina, fatta di colpi di scena e soprattutto di una straripante, fascinosa creatività linguistica.
10,50

Satire. Testo latino a fronte

Satire. Testo latino a fronte

Decimo Giunio Giovenale

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2011

pagine: XXV-517

Nella Roma che ha consolidato la propria posizione di potenza egemone un uomo, un poeta, vede il mondo cambiare e, con un'inquietudine che sconfina nello sdegno, osserva la disgregazione, lo svuotamento di tutto ciò che ritiene indispensabile per il vivere civile: le istituzioni romane, il senso di "amicitia", il patronato artistico, la famiglia.. Imperversano invece vizio e sregolatezza. Quel poeta, Giovenale, ci offre quindi un ritratto, a volte più vibrante di sdegno, altre più saggiamente riflessivo, della società del suo tempo, ma anche un'immagine dell'uomo, con le sue ansie, le brame, il tormento del vivere quotidiano.
11,00

La Mosella e altre poesie. Testo originale a fronte

La Mosella e altre poesie. Testo originale a fronte

Decimo Magno Ausonio

Libro: Copertina morbida

editore: Mondadori

anno edizione: 2011

pagine: 150

Nato a Burdigala, l'odierna Bordeaux, all'inizio del IV secolo, Ausonio, grammatico e retore di notevole erudizione, formatosi nelle province dell'Impero, cristiano tiepido e forse un po' opportunista, animato però da un fervido amore per la cultura classica, è stato una figura di "transizione" tra epoca antica e Medioevo romano-barbarico. Considerato a lungo un "minore", un prolifico verseggiatore, le sue opere tuttavia costituiscono una preziosa fonte di informazioni su personaggi, usi e costumi del tardo Impero e, a una lettura più approfondita, come quella che in questo volume ne dà Luca Canali, egli appare poeta di sensibilità moderna che trova nei temi del doppio, dell'ambiguità del reale e di una lieve quanto inattesa ironia la sua vocazione più autentica. Lo provano i componimenti qui raccolti, testimonianza di una letteratura intesa come gioco colto e raffinato ma anche vivificata da una profonda esigenza di rinnovamento che passa attraverso la mescolanza dei generi e dei toni: dai delicati quadretti paesaggistici alle invettive oscene, dalla celebrazione erudita delle opere d'arte ai versi d'amore.
12,00

Epigrammi. Testo greco a fronte

Epigrammi. Testo greco a fronte

Archia

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2011

pagine: LV-89

Vissuto nel I secolo a.C., Archia di Antiochia è noto soprattutto per essere stato difeso da Cicerone in una causa in cui lo si accusava di aver goduto indebitamente dei privilegi della cittadinanza romana. Ed è proprio il grande oratore a darci le più preziose informazioni su questo poeta che egli fa assurgere a simbolo stesso della letteratura e della sua grandezza. Della cospicua produzione di Archia, comprendente anche almeno quattro poemi epici, pochissimo è rimasto: venticinque epigrammi sicuramente suoi e tre di attribuzione incerta riportati nell'Antologia Palatina e qui tradotti e commentati in modo autonomo per la prima volta. I ventotto componimenti sono comunque sufficienti per testimoniare al lettore l'ampiezza di temi e toni propria di questo genere poetico - che spazia dai versi erotici a quelli celebrativi e sepolcrali - e rivelano ricercatezza dei contenuti e un'eleganza formale soprattutto nella scioltezza del verso e nella fluidità linguistica e metrica.
10,00

Tebaide. Testo latino a fronte

Tebaide. Testo latino a fronte

Publio P. Stazio

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2010

pagine: XXXIII-671

Pubblicata nel 92 d.C, la "Tebaide" è un poema epico in dodici libri che narra le vicende della mitologica guerra dei "Sette contro Tebe" scatenata dalla rivalità tra Eteocle e Polinice, i figli di Edipo regnanti sulla città. Essenza stessa della tragedia secondo Aristotele, "quanto di più tragico abbia conosciuto il mondo antico" per Racine, la "Tebaide", sulle orme dell'"Eneide" virgiliana, traduce nel linguaggio dell'esperienza moderna lo spirito della tragedia classica e ci appare come un lungo sguardo sull'uomo e sul suo destino: uno sguardo estremamente vicino per la costanza con la quale il poeta rappresenta la sofferenza insita nella condizione umana, le forze oscure che ne determinano l'ineluttabile desolazione, mostrando come tutti siano in fondo uguali di fronte al Fato. Conferendo ai propri eroi un significato universale, una condizione di naufraghi dell'esistenza, Stazio induce il lettore di ogni epoca a interrogarsi sugli eterni problemi dell'eroismo e della speranza, della disperazione e del dolore, comunicandogli quella commozione in cui è dissimulata l'anima dell'opera.
12,00

De brevitate vitae. Testo latino fronte

De brevitate vitae. Testo latino fronte

Lucio Anneo Seneca

Libro: Copertina morbida

editore: Mondadori

anno edizione: 2010

pagine: 127

Tra i dialoghi filosofici più famosi di Seneca, il "De brevitate vitae" venne composto probabilmente tra il 49 e il 55 d.C. ed è dedicato a Paolino, da identificarsi forse con il suocero del filosofo: un uomo dunque sufficientemente maturo per comprendere e apprezzare la profondità del messaggio senecano. Il tema trattato è di quelli che rimangono di perenne attualità: la fugacità del tempo e la brevità della vita. Che però, sostiene Seneca, appare tale solo a chi, non sapendone afferrare la vera essenza, si disperde in mille futili occupazioni. Di fronte a questa massa di occupati, "assediati" dalle proprie inutili attività, Seneca propone il suo modello umano, il saggio che si dedica all'otium, vivendo in prima persona l'alternativa etica alla società violenta dell'epoca neroniana e trovando nella riflessione filosofica il metodo per ristabilire l'equilibrio morale e recuperare la salute dello spirito; la conoscenza di sé diventa così il punto di partenza per dare un significato nuovo al proprio agire nel mondo e al suo valore sociale. Riappropriarsi del proprio tempo vuol dire dunque rivendicare con forza il diritto di riappropriarsi di se stessi, esercitando la forma più alta di libertà, di esperienza culturale e intellettuale, di una socialità che affratella gli uomini.
9,00

Dialogo sull'oratoria. Testo latino a fronte

Dialogo sull'oratoria. Testo latino a fronte

Publio Cornelio Tacito

Libro: Copertina morbida

editore: Mondadori

anno edizione: 2009

pagine: 204

Composto probabilmente tra il 98 e il 100 d.C, il Dialogo sull'oratoria, discussione in forma dialogica sul problema del declino dell'eloquenza e delle sue cause, è un'opera assai originale nel complesso della produzione di Tacito, sia per il contenuto non storiografico sia per lo stile, che preferisce una ciceroniana eleganza alla concisione tesa e asimmetrica, che è la cifra caratteristica della scrittura tacitiana. Per questo, in passato, sono stati avanzati dubbi sulla sua paternità, oggi in gran parte fugati dalla filologia. Tacito raccoglie qui le fila di un dibattito durato un secolo, quello sulla crisi dell'oratoria pubblica, strettamente legato a quello della libertà politica, portando una nota di riflessione profondamente personale. E proprio in questa istanza autobiografica sembra risiedere il significato di quest'opera, così problematica e enigmatica, ma proprio per questo a tutt'oggi ricca di fascino.
9,00

Costituzione degli spartani-Agesilao. Testo greco a fronte

Costituzione degli spartani-Agesilao. Testo greco a fronte

Senofonte

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2009

pagine: XCI-142

Nato cittadino ateniese, Senofonte è stato forse il più celebre ammiratore del modello di vita spartano nella Grecia antica. Nell'esercito spartano combattè contro i Persiani e contro la sua stessa patria, Atene; a Sparta volle risiedere negli ultimi anni della sua vita avventurosa; a Sparta, e secondo il costume della città, volle che fossero allevati i suoi figli. Si spiega così il tono entusiastico che pervade i due scritti raccolti in questo volume: il primo tesse le lodi dell'antica costituzione di Licurgo, che con somma saggezza regolò ogni aspetto della vita spartana, imponendo un modello che l'autore dipinge come esemplare; il secondo è un lungo epitaffio del re, amico e protettore di Senofonte, Agesilao, figura assai discussa e controversa già ai suoi tempi, ultima incarnazione di quei tradizionali ideali virili che permeano le leggi licurghee. Nonostante la passione politica ai limiti della partigianeria che anima le pagine di Senofonte, queste appaiono a tutt'oggi come una testimonianza d'eccellenza sull'ultimo periodo di potenza e sul declino della città lacedemone.
10,00

Casina-Stichus. Testo latino a fronte

Casina-Stichus. Testo latino a fronte

T. Maccio Plauto

Libro: Copertina morbida

editore: Mondadori

anno edizione: 2008

pagine: 224

I due testi plautini qui raccolti, risalenti rispettivamente al 186 e al 200 a.C., ruotano entrambi attorno a una storia d'amore contrastata. Il primo mette in scena un patrigno e un figliastro innamorati della stessa ragazza, una trovatella, che alla fine si scoprirà di libera nascita e così potrà sposare il più giovane dei pretendenti, di cui è innamorata, beffando i tardivi desideri del vecchio. Il secondo riprende il tema dei fratelli e delle vicende parallele, tipico del teatro classico, per raccontare la storia di due sorelle che insistono nel serbarsi fedeli ai mariti, di cui non hanno notizie da tempo, contro i tentativi del padre di farle risposare. La loro dedizione sarà premiata dal ritorno degli sposi nel frattempo divenuti ricchi.
13,00

Epistulae ex Ponto. Lettere dal Ponto. Testo latino a fronte

Epistulae ex Ponto. Lettere dal Ponto. Testo latino a fronte

P. Nasone Ovidio

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2008

pagine: LXXVII-328

Composte da Ovidio negli ultimi anni della propria vita, a partire dal 12 d.C. durante l'esilio a Tomi sul Mar Nero, le "Epistulae ex Ponto" sono quarantasei lettere in distici elegiaci che il poeta invia alla moglie, ai famigliari, agli amici o a personaggi influenti della Roma augustea, supplicandoli perché si adoperino per farlo rientrare in patria. Tutta l'opera è pervasa da una straordinaria complessità di sentimenti nei confronti, prima di tutto, del potere, che viene adulato e smascherato insieme. Ma anche degli amici, soprattutto poeti, e di se stesso, protagonista di un'elegia che, nei forti tratti autobiografici, non cessa mai di essere letteratura di alto rango. Sono versi, questi delle Epistulae, che hanno sempre suscitato intense reazioni nei lettori e sono stati un modello per autori, spesso grandissimi, che l'esilio lo hanno vissuto in prima persona, da Seneca a Brodskij. La costruzione letteraria apparentemente facile lascia intatto un denso nucleo di irrisolta umanità, nel quale ogni lettore finisce per ritrovare un'immagine di sé.
12,00

Epigrammi. Testo greco a fronte

Epigrammi. Testo greco a fronte

Posidippo

Libro: Copertina morbida

editore: Mondadori

anno edizione: 2008

pagine: 221

Un papiro dell'Università di Milano, pubblicato nel 2001, ci ha restituito oltre cento nuovi testi di Posidippo di Fella, acclamato epigrammista della prima età ellenistica. La fortunata scoperta ci permette di ricostruire una personalità artistica di cui prima si intuivano solo vagamente i contorni. Posidippo avvertì il fascino del "nuovo mondo" fondato da Alessandro Magno: visse a lungo ad Alessandria, cantò i fasti e lo splendore della corte tolemaica. Ma non fu solo un poeta cortigiano; i nuovi epigrammi gettano luce anche sulla vita quotidiana della gente comune: ci sono epitaffi (per donne, soprattutto), racconti di naufragi, dediche al dio Asclepio "per grazia ricevuta". Ne emerge il quadro di un'epoca complessa, segnata da trasformazioni profonde, sorprendentemente vicina alla sensibilità moderna. La presente edizione (che ripropone, accanto al "nuovo", il "vecchio" Posidippo) fornisce al lettore anche non specialista l'informazione e gli strumenti critici necessari per comprendere questa raccolta poetica così raffinata e densa di umanità.
10,00

Apokolokyntosis. Testo latino a fronte

Apokolokyntosis. Testo latino a fronte

Lucio Anneo Seneca

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2008

pagine: LXVI-57

L'"Apokolokyntosis" è uno dei testi più curiosi sopravvissuti alla dispersione del patrimonio della letteratura classica: una satira politica, irridente bilancio del governo dell'imperatore Claudio e dissacrante svalutazione della sua figura, scritta quasi certamente da Seneca per mancanca di stima e postuma vendetta di un torto subito. Il titolo costituisce un gioco di parole che allude alla trasformazione di Claudio, invece che in una divinità (l'"apoteosi" che toccava agli imperatori dopo la morte) nel simbolo di stupidità rappresentato dalla zucca. Brevi componimenti poetici si affiancano alla narrazione in prosa: un'alternanza di registri linguistici, sbalzi stilistici, citazioni da celebri opere greche e latine, e volgari modi di dire che si susseguono in una comica e incalzante cronaca del tentativo di Claudio di ascendere al cielo per diventare un dio. Ma da qui, per le ingiustizie commesse, sarà cacciato agli inferi dal Senato divino.
9,00

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