Del Vecchio Editore
Quasi mai
Daniel Sada
Libro: Copertina morbida
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2013
pagine: 437
La Seconda Guerra Mondiale è appena finita e Demetrio Sordo, un giovane agronomo di inconsistenti ambizioni è preso da una novità: il sesso a pagamento nei bordelli. Proprio in uno di questi, sviluppa una passione per Mireya: è lei l'unica prostituta che desidera, e per averla ogni giorno pagherà una tariffa extra e sarà costretto a chiedere un aumento di stipendio. In breve la sua vita sembra esaurirsi in questa relazione fisica. Ma quando la madre lo costringe ad accompagnarla a un matrimonio di famiglia, Demetrio conosce il suo "vero" amore: Renata dagli occhi verdi. Un amore che nasce in un giro di valzer e cresce tra le righe di lunghe e caste lettere che i due si scambiano, per un periodo che sembra infinito. Le volute barocche del linguaggio di Sada modellano le descrizioni puramente carnali dell'essere amato, accentuando l'ironia della narrazione, e la commedia di maniera e corteggiamento si spinge verso la farsa: Mireya mente a Demetrio sostenendo di essere incinta, lui la abbandona su un treno; Renata, guidata dalla madre, non gli si concede per tenerlo legato a sé. Ma perché le due donne desiderano Demetrio? È poco simpatico, non particolarmente intelligente, continuamente in bilico sulle proprie voluttà, e mentendo salta da una decisione sbagliata a un'altra. Uno spaccato della vita messicana degli anni Quaranta, con le sue ipocrisie di matrice cattolica e l'impostazione provinciale della quotidianità, in cui la forma è più importante della sostanza.
Exchange Place, Belfast
Ciaran Carson
Libro: Copertina morbida
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2013
pagine: 250
Belfast. John Kilfeather viene allontanato da casa sua: una bomba, la minaccia di un attentato, ha reso necessaria l'evacuazione della zona. Disorientato, John cerca un taccuino in cui è sicuro di aver appuntato idee e pensieri che lo aiuterebbero a ritrovare i ricordi perduti, e gli indicherebbero, forse, dove si trova il suo amico John Harland, scomparso tempo addietro. Parigi: John Kilpatrick, autore di libri di viaggio, vaga per la città in cerca di idee per il suo prossimo volume. Incontra, in modo apparentemente casuale, John Bourne - una spia? - e prende ad accompagnarlo in locali notturni e riunioni misteriose. Tramite un rutilante gioco di specchi Carson ci risucchia rapidamente in un multiverso, un intricato labirinto dalle pareti tappezzate di immagini, richiami letterari, personaggi di serie televisive, vite sconosciute e note, parole da ricollocare e riconoscere, Benjamin e il dottor Who, Modiano e Shakespeare, un abito di tweed e un cappello trilby, droghe allucinogene e orologi vintage. Nel cercare e ripercorrere oggetti e luoghi, John e John guardano se stessi, e noi li osserviamo guardarsi, perdersi, dislocarsi continuamente; siamo tentati di inserirci nelle loro conversazioni, di svelare i misteri, tirare noi i fili della matassa. Perché anche noi abbiamo gli stessi punti di riferimento mutevoli, anche noi, disorientati, sappiamo di essere sempre anche altro. La storia di John e John è anche la nostra, Belfast, attentati, il nazismo, la moda e la letteratura...
Cosa vuoi fare da grande
Angelo Orlando Meloni, Ivan Baio
Libro: Copertina morbida
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2013
pagine: 172
Guido Pennisi e Gianni Serra sono due bambini strani; nessuno sembra accorgersi di loro nella Scuola elementare Attilio Regolo di Milano. Figuriamoci il giorno più atteso dell'anno, il giorno in cui l'anonimo istituto si prepara ad accogliere il più famoso e ricco inventore del mondo, colui che ha dato alla luce il "futurometro", una macchina destinata a cambiare il futuro dei ragazzi e il sistema dell'istruzione italiana. È tutto pronto nella palestra: festoni appesi, mamme in ghingheri, autorità tirate a lucido. Un'Italia da sempre provinciale è accalcata in quello stanzone, un Paese di adulti mancati pronti a lavarsi le mani del futuro dei loro pargoli con la benedizione della tecnica. La sfida finale alle fantasie infantili è cominciata, ma, forse, gli adulti non hanno fatto i conti con i terribili gemelli Smargotti della terza E.
Le ore lunghe 1914-1917
Colette
Libro: Copertina morbida
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2013
pagine: 226
Nel 1914 il marito di Colette, il barone Henry de Jouvenel des Ursins, parte per il fronte. Lei, al tempo redattrice per "Le Matin", lo segue. Saint-Malo, Verdun, Parigi, l'Argonne, Roma. Nella corposa sezione Impressioni d'Italia, il genio di Colette offre un delizioso quadro di Venezia e pagine suggestive dal lago di Como. Composto tra il 1914 e il 1917, mai tradotto finora in italiano, "Le ore lunghe" è un reportage obliquo sulla Prima Guerra Mondiale. Mentre i quotidiani nazionali d'Europa si coprono di cronache di guerra, la scrittrice più stravagante di Francia si concentra sui giardini, sulle donne, sui colori, sul mare, sulle gonne, sulla vita. Il risultato è un resoconto delle lunghe, lente ore della guerra raccontato da chi sa filtrare il senso dell'attesa e della fantasia. Le ore che un ferito impiega a guarire, in cui una donna partorisce il figlio del nemico, ma anche ore in cui la sua Bel-Gazou assale i polli in un'aia, o le signore provano vestiti. Ore coraggiose nella bellezza, perché "la gioia è dappertutto, inevitabile", e in tempi così bui, coglierla è un atto rivoluzionario.
A Vinci, dopo. Gli alberi hanno ragione. Blog. Testo danese a fronte
Morten Sondergaard
Libro: Copertina morbida
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2013
pagine: 253
Morten Sondergaard ha vissuto a Vinci, il paese natale di Leonardo, per diversi anni. Lì queste poesie hanno visto una prima ideazione, creandosi in particolare nel ritmo, che spesso dà alla materia stessa della poesia la possibilità di avverarsi nel linguaggio. Ma è solo "dopo", al ritorno in Danimarca, che ogni componimento ha davvero trovato una sua identità formale, senza peraltro farsi definitivo. Le poesie di Morten Sondergaard sfuggono alla compiutezza come assioma, è nel movimento, nel viaggio tra "Vinci" e il "dopo" che prende forma il raffinato gioco di sguardi diversi a cogliere la stessa immagine, a mettere a fuoco in piani differenti lo stesso spazio narrativo. In questo si concretizza la concezione secondo cui l'opera d'arte non si abbandona completamente alle mani dell'artista, ma trattiene un'essenza di cui il risultato finale non è che una delle rivelazioni possibili. Qui il poeta sceglie una forma compiuta che quindi non si fa mai assoluta, e insieme ne fissa una identità rendendo invisibile il processo che lo ha portato alla scelta finale. Il risultato sono poesie compiute e aperte che comunicano le une con le altre e con un mondo che esiste tra un verso e l'altro, negli spazi lasciati bianchi.
Concerto per mio padre
Yasmine Ghata
Libro: Copertina morbida
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2013
pagine: 117
"Alla morte di Barbe Blanche, mio padre, ricevetti in eredità il târ che si trasmette nella mia famiglia di generazione in generazione. Ma immediatamente lo strumento mi si ribellò contro, rifiutandosi di librare quegli accordi incantevoli e mistici che hanno fatto la gloria dei musicisti dell'Iran. Sotto le mie dita, e al mio carezzare le corde, sembrava solo un pezzo di legno senza vita, senza vigore. Ero forse maledetto? Che crimine dovevo espiare?. Forse il târ custodiva dentro quei sinuosi fianchi di legno un segreto troppo pesante per poter vibrare come un tempo, leggero e suadente? Così ho strappato le corde, le ho bruciate e seppellite dietro casa. E sono partito alla volta di Ardabil, in cerca del più famoso liutaio della regione. Ma cambiare le corde di un târ equivale a cambiare la sua stessa anima e quella del musicista che lo possiede. E adesso che sono qui, rinchiuso con mio fratello Nur in questa cella di polvere e silenzio a scontare una condanna inclemente e sconosciuta, adesso che la vista mi sta abbandonando e che non riesco più a distinguere il giorno dalla notte, adesso che questo buio diventa sempre più mio senza voce e senza sguardi, ho paura. Ho paura di non tornare mai più."
La tempesta di neve. Il ritorno dell'ispettore Kajetan
Robert Hültner
Libro: Copertina morbida
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2013
pagine: 310
Anno 1928: tempi politicamente e socialmente turbolenti quelli in cui si muove il detective Paul Kajetan. La vita è faticosa e povera per la gente comune, artigiani, lavoratori a giornata, piccoli agricoltori, braccianti e donne di servizio dell'Alta Baviera. Anche Kajetan è di umili origini. Suo padre, un italiano del Friuli, era operaio in un paesino bavarese, e lui, figlio di immigrati, veniva insultato perché "italico". Bassino, con pizzetto e occhio arguto, dapprima ispettore della polizia di Monaco, viene allontanato perché "troppo zelante" e inviato in montagna, a Walching. Ma a ogni indagine svela corruzione e disonestà nel corpo di polizia e, radiato, finisce per fare l'investigatore privato. L'ultima indagine lo porta troppo vicino ai pezzi grossi della corruzione della polizia cittadina ed è costretto a fuggire. Nel varcare il confine austriaco, è colto da una tempesta di neve e rischia di morire, ma si salva per ritrovarsi invischiato in una nuova avventura: è il principale sospettato dell'omicidio del locandiere Thannheiser, e viene arrestato. Quando il commissario locale scopre la sua vera identità gli promette di non consegnarlo alla polizia di Monaco a una condizione: Kajetan dovrà aiutarlo nelle indagini sull'omicidio. Con il procedere dell'indagine, Hültner dall'arcaico e spoglio paesino di Zellach spalanca la visuale sugli albori dell'era hitleriana, e racconta una storia avvincente, profonda e crudele di persecuzioni politiche, perfide congiure e umana disperazione.
La traccia della sirena
José Luis Correa
Libro: Copertina morbida
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2013
pagine: 304
Las Palmas, nuova avventura di Ricardo Blanco, detective a Gran Canaria: il corpo smembrato di una ragazza viene rinvenuto sulla costa di La Laja. Unici indizi: un tatuaggio e una collana. Blanco si trova a dipanare un'intricata matassa di eventi legati al mondo della prostituzione e del traffico di droga, ci trascina con lui nel vorticoso brulicare di personaggi e ambienti oscuri e misteriosi. Com'è tipico del classico romanzo hard-boiled spennellato di contemporaneo humour nero, José Luis Correa ci presenta la Isla de Gran Canaria come mai l'avevamo vista prima, inquadrandone i lati bui e ravvivando il fascino del quotidiano, in un'esplosione di luci e di suoni di voci e di colori che di volta in volta evidenziano la forza di sentimenti, passioni e paure. Passo dopo passo, tratteggiando un'umanità varia e autentica, tra feste, ricorrenze, canzoni, fughe e inseguimenti, Correa ci lascia accompagnare il suo ironico e tagliente detective nelle indagini sul colpevole. Sobbalziamo accanto a lui nella sua Volkswagen e lo seguiamo con il fiato sospeso nella scoperta della verità, che non è mai così luminosa come si vorrebbe.
Si può fare
Birgit Vanderbeke
Libro
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2013
pagine: 176
Semplicemente non sono fatti l'una per l'altro: la linguista e logopedista proveniente da una famiglia borghese e Adam Czupek, l'artigiano, che odora "di officina, di legno, di metallo e di lavoro". Ma questo homo faber che rimonta panchine liberty smembrate e resuscita lavatrici e carrozze potrebbe aver ragione. Del resto il suo motto è: "Si può fare", anche se "loro vogliono ridurci all'incapacità". Così, attraverso vent'anni e più di storia tedesca ed europea, Birgit Vanderbeke ci racconta le vicende di una famiglia che di fronte allo sgretolamento dei valori dopo la caduta del Muro e alla apparente accelerazione economico-politica si costruisce pezzo per pezzo una piccola Utopia, senza moralismi o banalità. Birgit Vanderbeke sceglie l'idillio a esatto contraltare dei meccanismi che regolano le nostre vite di ogni giorno, gioca con la mitologia, i miti, le mode del passato e del presente tra luci e ombre senza soluzione di continuità, in un solo fiato, nel ritmo veloce e accattivante della sua lingua: un libro a elogio della lentezza, della comunità e della capacità pratica, sullo sfondo di una società che preferisce l'individualismo senza confini, che ama consumare freneticamente e pensa il tempo come finizione del denaro.
L'esteta radicale
Fouad Laroui
Libro: Copertina morbida
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2013
pagine: 156
Alla fine è la parola. Ediz. italiana e tedesca
Hilde Domin
Libro: Copertina morbida
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2013
pagine: 416
Hilde Domin è, con Rose Ausländer e Nelly Sachs, una delle poetesse più significative della seconda metà del Novecento. Spinta all'esilio dall'ascesa del nazismo, trovò nella parola tedesca la sua vera dimora, per poi tornare in Germania dopo quasi trent'anni di assenza. Le sue liriche, intense ma mai patetiche o mai rabbiose, comunicano il coraggio, la volontà e la forza nella creazione di un'identità nuova dopo ogni perdita. In questo volume, che inaugura la pubblicazione della produzione lirica completa di Hilde Domin con le sue prime due raccolte, "Solo una rosa a sostegno" del 1959, e "Rientro delle navi" del 1962, si dà conto della forte coesione tra l'attività lirica, saggistica e filosofica di Hilde Domin, accompagnando le liriche a due brevi e significativi saggi dell'autrice, e corredando l'edizione di una particolareggiata introduzione e di dettagliate note editoriali e biografiche che restituiscono l'articolato percorso compositivo delle prime pubblicazioni.
Svanire
Deborah Willis
Libro: Libro in brossura
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2012
pagine: 304
"Vi è in ogni biografia un punto di rottura, un prima e un poi. Vi è in tutte le narrazioni una perdita di equilibrio: può accadere che qualcosa irrompa o che, come nel caso di queste 14 storie, svanisca. Come avviene a Nathan, scrittore di provincia che abbandona il suo scrittoio in soffitta, sceneggiature incompiute, domande irrisolte di chi è rimasto a casa. Che siano una gelataia con il viso coperto di lentiggini che porta il nome di Nina Simone, o l'insegnante di francese alla ricerca della libertà, i personaggi di queste storie sono come ancorati a un evento incancellabile: un vuoto con il quale camminano, respirano, convivono. La scomparsa scava il solco del dubbio: qualcosa non è andato via per sempre, è semplicemente altrove, lontano, invisibile, ma c'è, e questa presenza è un movente di straordinaria complessità. Deborah Willis, giovane talento della letteratura canadese, esplora l'assenza, le modalità con cui si abbandona o si è abbandonati e lo fa con economia di parole, nitidezza di immagini, controcampi e alternanza di punti di vista. "La gamma emotiva e la profondità di queste storie, la chiarezza e l'abilità compositiva sono stupefacenti." (Alice Munro)