Feltrinelli: Universale economica. I classici
Considerazioni sulle cause della grandezza dei Romani e della loro decadenza-Dialogo tra Silla ed Eucrate
Charles L. de Montesquieu
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2021
pagine: 384
Roma e le sue vicissitudini studiate come caso esemplare di realtà socio-politica: il chiaro manifestarsi, nel corso della sua parabola, dei meccanismi della causalità storica consente infatti a Montesquieu di partire dal dato singolo per dar vita a una teorizzazione generale nel campo della filosofia politica. Pubblicate per la prima volta ad Amsterdam nel 1734, le "Considerazioni" rispecchiano la forma mentis che diventerà tipica dell'epoca dei Lumi: proprio come Cartesio e Newton avevano applicato ai fatti della natura il principio di causalità, così Montesquieu si sforza di fare altrettanto rispetto agli eventi storici, nella convinzione che, non mutando la natura umana, le stesse cause finiranno per produrre, oggi come ieri, conseguenze analoghe. Ed è proprio in ragione di ciò che quest'opera merita la massima attenzione da parte di chiunque sia interessato ai temi dell'autodeterminazione e del governo democratico. In chiusura di volume viene presentato il "Dialogo tra Silla ed Eucrate", nel quale Montesquieu si concentra sulla figura di Silla, l'uomo che con le proprie azioni - e il ricorso deliberato alle liste di proscrizione allo scopo di sgomberare il campo dagli avversari politici - segna l'inizio della fine per la Roma repubblicana.
Ulisse
James Joyce
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2021
pagine: 1024
Dublino, 16 giugno 1904, uno dei giorni più importanti sul calendario della letteratura mondiale. È la data scelta da James Joyce per immortalare in poco meno di ventiquattr'ore la vita di Leopold Bloom, di sua moglie Molly e di Stephen Dedalus, realizzando un'opera destinata a rivoluzionare il romanzo. È l'odissea quotidiana dell'uomo moderno, protagonista non di peregrinazioni mitiche e straordinarie, ma di una vita normale che però riserva – se osservata da vicino – non minori emozioni, colpi di scena, imprevisti e avventure del decennale viaggio dell'eroe omerico. "Leggere l'Ulisse", scrive Alessandro Ceni nella sua Nota introduttiva, "è come guardare da troppo vicino la trama di un tessuto” dove le parole, che sono i nodi della trama, rivoluzionano. Trascinata da una scrittura mutevole e mimetica, da un uso delle parole che è esso stesso narrazione, la complessa partitura del romanzo procede con un impeto che scuote e disorienta. Perché “un testo così concepito esige un lettore pronto a traslocarvisi armi e bagagli, ad abitarlo, a starci dentro abbandonando ogni incertezza". Solo immergendosi senza riserve nella scrittura il lettore potrà uscirne davvero, alla fine, inondato di tutta la luce che questo romanzo concentra in sé.
La locandiera
Carlo Goldoni
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2021
pagine: 144
Andata in scena per la prima volta nel 1753, La locandiera è sicuramente uno dei capolavori di Carlo Goldoni, fra le sue commedie più tradotte e rappresentate da allora a oggi. Mirandolina deve servire e tenere a bada le lusinghe dei clienti della sua locanda: un nobile spiantato, il tronfio marchese di Forlimpopoli, e un arricchito, il conte di Albafiorita, che ha comprato da poco il suo titolo e fa della disponibilità del denaro il suo carattere. A questi si aggiunge – provvisto di titolo e di mezzi – il cavaliere di Ripafratta, che odia invece le donne, ma anche, significativamente, il teatro. Proprio lui diventerà, con un ribaltamento della prospettiva, la vittima della finzione amorosa di Mirandolina. Una vendetta decretata a nome delle donne disprezzate, ma complicata da presenze dissonanti: quelle di due commedianti che, giunte alla locanda in abiti di scena, si spacciano per nobildonne. Alla vittoria della locandiera e alla rovinosa disillusione del Cavaliere segue quindi – oltre il piano di Mirandolina e, dichiara Goldoni, della trama da lui stesso inizialmente immaginata – un finale aperto e non privo di ombre, che rende più complesso e fecondamente ambiguo quello che sembra presentarsi come un "lieto fine" di commedia.
Silenzio al risveglio
Francis Scott Fitzgerald
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2021
pagine: 464
Diciotto racconti, l'ultima e forse la più interessante delle quattro raccolte che Fitzgerald curò in prima persona. Protagonisti sono bambini, ragazzi, uomini e donne le cui vicende si susseguono come se appartenessero a un'unica esistenza "fuori fuoco" che, per fluttuazioni emotive, errori di percezione, ricordi imperfetti e aspirazioni irragionevoli, non riesce ad aderire a una realtà distante, opaca e inafferrabile. In questo modo l'autore cattura e rende vivida sulla pagina la fine dell'età del jazz in un volume che fin dal suo titolo - il silenzio è, in gergo militare, lo squillo di tromba suonato al crepuscolo, durante l'ammainabandiera, mentre il risveglio è, all'opposto, il richiamo utilizzato per svegliare le truppe all'alba - dà il tono di una nuova era in chiave minore. Finita la festa sfrenata e fiduciosa degli anni venti, scemata l'euforia dell'alcol, rimangono i postumi della sbornia, dolorosi e ineludibili. Tutto appare pericolosamente in bilico, in un mondo sconvolto dalla crisi economica e dalla Grande depressione che, dopo il 1929, travolsero non solo i mercati ma le esistenze di un'intera generazione. Forse è proprio questo il motivo per cui queste storie offrono alcuni tra gli esempi più intensi della scrittura di Fitzgerald, come Babilonia rivisitata e Pazza domenica, considerati i capolavori della sua produzione breve.
Pensieri sulla democrazia in Europa
Giuseppe Mazzini
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2021
pagine: 176
Giuseppe Mazzini, nel corso del suo esilio londinese, pubblica sei articoli che vertono attorno alla democrazia, alle scuole di pensiero in cui si era articolato a quel tempo il movimento democratico europeo, ai diritti individuali dell'uomo. Scritti in inglese e apparsi dall'agosto 1846 all'aprile 1847 sul "People's Journal", di questi interventi in Italia era nota solo la rielaborazione del 1852 a opera dell'autore stesso. Si tratta di testi pensati per raccontare il suo pensiero e il suo paese al pubblico del Regno Unito, e da essi si ricava la lungimiranza di Mazzini sulle principali questioni sociali, nonché un'idea di democrazia che doveva tradursi in una nuova forma di governo, di tipo repubblicano rappresentativo. "Il suffragio, il progresso dell'industria, la crescita del benessere, l'associazione tra lavoro, intelligenza e capitale sono buone cose ed entreranno a far parte del futuro, o come applicazione, o come conseguenza della grande idea democratica che guida il mondo." Nell'originale e provocatoria introduzione al volume Salvo Mastellone collaziona il testo dei due articoli di Mazzini dedicati al nuovo comunismo e quello del Manifesto di Marx ed Engels, lasciandone emergere uno straordinario e sotterraneo contrappunto teorico. I "Pensieri sulla democrazia in Europa" costituiscono tuttora un testo vivo, cruciale e di sorprendente efficacia politica e inseriscono a pieno titolo Mazzini al centro del dibattito europeo sulla democrazia, assieme ai suoi protagonisti più illustri: Tocqueville, Blanc, Cabet, Proudhon.
Crepuscolo degli idoli o come si filosofa con il martello
Friedrich Nietzsche
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2021
pagine: 176
“Questo scritto, che non arriva a 150 pagine, sereno e fatale nell’intonazione – un demone che ride – è, fra i libri, una vera eccezione: non c’è nulla di più sostanzioso, di più indipendente, di più rivoluzionario: di più cattivo.” La Heiterkeit (serenità o ilarità, nel senso del latino hilaritas) è dunque, secondo lo stesso Nietzsche, la caratteristica di quest’opera: segno che il caso ha cessato ai suoi occhi di esistere, e ognuno di questi accenni o accadimenti contingenti ha trovato senza sforzo il proprio posto all’interno del destino. La funzione del Crepuscolo è duplice: essere quasi uno svago, un ozio, prima di un’impresa terribilmente seria (L’anticristo), ed essere propedeutico, quasi introduttivo, alla filosofia nietzschiana. Una “grande dichiarazione di guerra” alla ragione, alla psicologia e alla teologia e agli idoli, quelli antichi e quelli alla base del mondo moderno, dalla morale al cristianesimo, dalla metafisica all’arte passando per la democrazia e il progresso, senza dimenticare i simboli per eccellenza della decadenza: Platone e Socrate. In questo agile saggio Nietzsche non fa sconti a nessuno, “martella” ogni dogma, distruggendo tutto ciò che viene considerato verità: il testo migliore per avvicinarsi alla rivoluzione nietzschiana, al suo capovolgimento di valori, al tentativo di una loro completa trasvalutazione.
Robin Hood. Il principe dei ladri
Alexandre Dumas
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2021
pagine: 352
Tra le fitte fronde degli alberi della foresta di Sherwood è risaputo da viaggiatori e briganti che volano le frecce di un abilissimo arciere: si tratta di Robin, appena sedicenne, orfano dalle origini oscure, cresciuto dal guardaboschi Head e da sua moglie come figlio proprio. La vita spensierata del giovane Robin, fatta di gare con l'arco e lezioni impartite ai ladri di strada, cambia per sempre il giorno in cui incrocia il cammino di Allan Clare e della sua bellissima sorella, Marian. Non solo perché è l'inizio del suo primo e unico amore, ma perché a sua volta Allan, invaghito della figlia del barone Fitz-Alwine, sceriffo di Nottingham, convince Robin ad aiutarlo a rapirla per poterla fare sua sposa. L'ira dello sceriffo darà inizio a un lungo conflitto, su cui fioriranno leggende e ballate: affiancato da una banda di valorosi amici – Little John, frate Tuck, Will Scarlett –, l'arciere risponderà colpo su colpo alle crudeltà dello spietato barone nella battaglia per la libertà dei sassoni angariati dai conquistatori normanni e per riappropriarsi della sua identità perduta. Opera postuma e, secondo molti, apocrifa del più grande maestro del romanzo di avventura, Robin Hood, il principe dei ladri è, più di ogni altra cosa, un racconto appassionante, capace di superare la prova del tempo e continuare ancora oggi a spiccare fra tutte le variegatissime interpretazioni letterarie della leggenda del celebre arciere fuorilegge.
Le bostoniane
Henry James
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2021
pagine: 448
Ne «Le bostoniane», ovvero "Le donne di Boston", ovvero "The Bostonians", come recita il titolo originale, Henry James racconta quel particolare momento della storia americana che segue la fine della Guerra di secessione (1861-1865) e segna la nascita degli Stati Uniti. È il momento in cui si confrontano, ma potremmo anche dire "in cui vengono in contatto e a conoscenza", gli Stati del Nord, aperti all'influenza dell'Inghilterra e dell'Europa, e alle ideologie e alle culture liberali, con gli Stati del Sud, ben stretti attorno ai loro interessi economici agrari, ancora fondati sulla schiavitù e l'oppressione. Protagonista (o filo conduttore del racconto) è Basil Ransom, affascinante giovanotto del Mississippi, che è tra i primi "sudisti" a tentare l'avventura nella ricca e promettente New York (solo quattro ore da Boston, che ne è quasi una dépendance). La vicenda si sviluppa attorno alla passione che coglie Ransom per la bella e giovanissima Verena, figlia di un guaritore mesmerico, che egli riuscirà, sì, a sposare ma non senza una durissima lotta con la ricca e bellissima Olive Chancellor, che la ama senza veli di sorta, di un amore sul quale Henry James stende un discretissimo velo di silenzio.
Arsène Lupin, ladro gentiluomo
Maurice Leblanc
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2021
pagine: 256
Istrionico, audace, impertinente. È Arsène Lupin, bestia nera delle forze dell’ordine, seduttore infallibile di ogni donna incontrata sul proprio cammino, eroe d’elezione di chiunque apprezzi un sense of humour sottile e raffinato. Facendosi beffe delle regole costituite, deruba e mette in ridicolo i ricchi borghesi, ma non per astratto afflato anarchico o desiderio ridistributivo alla Robin Hood. No, a muoverlo sono sete di potere, gusto dell’azione e bisogno di dispiegare tutta la propria energia fisica e intellettuale. In questo senso Arsène Lupin è un vero e proprio uomo del proprio tempo, la Belle Époque francese, che filtra tra le pagine delle sue avventure incarnandosi non solo nell’(auto)ironia del protagonista, ma anche nel suo approccio al mondo, ampiamente debitore dei pensatori francesi dell’epoca – in primis Bergson, con il suo “élan vital” declinato in chiave superomistica. E fu proprio questo suo essere profondamente in sintonia con il sentire di un’epoca a farlo apprezzare anche dai lettori colti legati ai circoli delle avanguardie, oltre che a consacrarlo come eroe indimenticabile della narrativa popolare e di intrattenimento.
Poesie erotiche
Johann Wolfgang Goethe
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2021
pagine: 160
A tre riprese Goethe si dedica, nel corso della sua esistenza, alla letteratura erotica. Ogni volta la scelta dei temi è forse dovuta anche a crisi produttive di una certa lunghezza. E ogni volta la scrittura erotica rappresenta uno stimolo per il poeta stesso e al contempo per la totalità delle sue composizioni. Sembra quasi che per lui la scrittura erotica come segno del desiderio tocchi anzitutto l'essenza della lingua, tanto che il corpo dell'amata diventa, "sottomano", il corpus dei suoi scritti. Dai ventiquattro componimenti delle Elegie romane che, celebrando la sensualità e il vigore della cultura classica, riecheggiano le esperienze del viaggio in Italia del 1876-1878, alla leggerezza degli Epigrammi veneziani (1790), fino al poema narrativo Diario (1810), in cui la fallita avventura sessuale di un sessantenne funge da pretesto per una profonda riflessione sulla vita, questo volume raccoglie la produzione a tema erotico del più grande poeta tedesco.
Tom Jones
Henry Fielding
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2021
pagine: 752
Tom Jones è un trovatello accolto e allevato da un ricco e magnanimo gentiluomo di campagna, Mr Allworthy. Onesto e di buon cuore, seppur tendente a una certa passionale promiscuità, Tom è circondato da persone viscide e disoneste a causa delle quali deve prima rinunciare all’amore per Sophia, figlia del vicino di casa, che non vuole concedere la mano della figlia a un trovatello, e poi è costretto a fuggire quando viene messo in cattiva luce agli occhi del suo stesso benefattore. Ha così inizio il viaggio picaresco dell’orfano, in cerca di risposte e di un modo per ripristinare la propria reputazione agli occhi dell’amato Mr Allworthy. Il romanzo ebbe un immediato successo, anche se non pochi furono quelli che si scandalizzarono per un preteso “immoralismo” dell’eroe e del suo creatore. In pochi romanzi – settecenteschi e non – è dato trovare tanto robusto e ottimistico realismo, tanta forza di humour, tanta felicità di rappresentazione di una società ricca di affascinanti contraddizioni: gentiluomini di campagna violenti e grossolani e dame londinesi schizzinose nei salotti e corrive nell’alcova; ingiustizie sociali e mancanza di scrupoli e un allegro prender la vita come viene, leggi dure e spietate e rilassatezza morale. Tutto si compone in un quadro mosso e colorito, vivace e disinvolto.
Negli abissi luminosi. Sciamanesimo, trance ed estasi nella Grecia antica
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2021
pagine: 512
Prima ancora dell'affermarsi della scrittura, agli albori della civiltà, compaiono le figure dello sciamano e della sciamana. Sono uomini e donne dello spirito, mediatori e mediatrici tra il visibile e l'invisibile per conto della comunità, guaritori e guaritrici, esperti di farmaci e incantamenti, guide spirituali. Di questa esperienza universalmente diffusa, affidata alla comunicazione orale e a pratiche rituali, permangono chiarissime tracce anche nelle opere di alcuni dei maggiori Sapienti greci. Tracce che questo volume raccoglie e connette, con particolare attenzione al legame originario dello sciamanesimo e della Sapienza greca, e soprattutto magnogreca, con l'Estremo Oriente. Da Empedocle a Parmenide, da Omero a Esiodo, da Eschilo ad Aristofane; e, ancora, da Platone ad Aristotele, da Pindaro ad Apollonio Rodio, i testi greci traboccano di pratiche e credenze che gravitano intorno a varie tecniche dell'estasi, cerimonie e rituali che favoriscano il contatto diretto con essenze soprannaturali allo scopo di recare benefici ai singoli e alla comunità. Ne emerge il ritratto di una realtà in cui quella che Jung chiama "Sé" e i Greci noûs ancora conservava la sua interezza. Questa intuizione profonda, l'"occhio dell'anima", altro non è che il fulcro dell'interiorità individuale che tutto connette e ricompone nel Grande Uno.

