Poesia e studi letterari
Il romanzo che hai dentro. Guida personalissima alla scrittura autobiografica
Matteo B. Bianchi
Libro: Libro in brossura
editore: UTET
anno edizione: 2025
pagine: 256
Tutti abbiamo una storia, ma sono pochi quelli che veramente si mettono a scriverla. La maggior parte di noi la lascia nel cassetto immaginario dei progetti futuri, dove finisce per restare, incompiuta o solo fantasticata. Forse, pensiamo, non è abbastanza interessante, non abbiamo tempo, non sappiamo da dove iniziare o come costruire un meccanismo narrativo avvincente. Della scrittura autobiografica, Matteo B. Bianchi ne ha fatto una cifra stilistica: dopo i romanzi in cui si è confrontato con la sua adolescenza, con il lutto, il dolore e la scoperta di sé, in "Il romanzo che hai dentro" ci apre le porte della sua officina narrativa: trasforma la sua esperienza in consigli preziosi, esplora le opere di altri scrittori che si sono confrontati con il memoir, elabora esercizi e ci mette in guardia dai problemi che dovremo affrontare, ma non solo. Pagina dopo pagina, il processo di scrittura diventa un atto rivelatorio. Confrontarci con il foglio bianco significa guardarci dentro, immergerci nella nostra coscienza profonda, rivelare speranze e paure, fronteggiare l’angoscia e l’amore. Non importa se stiamo scrivendo un testo privato, destinato solo alla famiglia e agli amici, o se inseguiamo il sogno di una pubblicazione, alla fine della lettura di questo personalissimo manuale avremo chiare le coordinate del nostro percorso, saremo pronti a salvare la nostra storia dall’oblio del tempo. Perché tutti abbiamo dentro un romanzo, e grazie alla guida esperta di Matteo B. Bianchi possiamo cominciare ad affrontare la prima pagina della nostra vita.
La parte del fuoco
Maurice Blanchot
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2025
pagine: 384
Pubblicato nel 1949, "La parte del fuoco" è tra i primissimi tentativi da parte di Maurice Blanchot di ordinare le sue visioni e speculazioni sulla letteratura. Un’opera organica che indaga i libri dei grandi autori della contemporaneità per ragionare su che cosa sia il linguaggio letterario, questo fuoco che avvinghia e brucia chi scrive. Ricorrendo agli strumenti della critica e della filosofia, nei ventidue saggi raccolti Blanchot non vuole spiegare i testi che analizza, né tenta di decifrarli o di interpretarli, ma si concentra sulle ragioni profonde e necessarie che li hanno generati. Attraverso le parole di scrittori del passato come Mallarmé, Kafka e Rilke, ma anche quelle dei coevi Hemingway, Sartre e Camus, Blanchot sfida l’enigma inesauribile del «fare» letteratura: quel meccanismo per cui il linguaggio si trasforma in una pira pronta ad avvolgere la parte di sé che si proietta sulla pagina. Con rigore, visione e lucidità, Blanchot ci mostra l’importanza della ripetizione, quale rapporto esista tra parola e morte e, soprattutto, come l’opera non sia determinata dalla scrittura ma dallo spazio vuoto lasciato da ciò che non può essere detto. Libro seminale, dai contorni oscuri ma capace di influenzare generazioni di lettori, "La parte del fuoco" è un esercizio sull’impossibilità della letteratura, che si consuma nell’atto stesso di esistere abbandonando dietro di sé solo le braci della parola: un invito ambizioso a scoprire cosa rimane di noi dopo che siamo stati inghiottiti dalle fiamme della lingua.
Sesso e bugie
Woody Allen
Libro: Libro in brossura
editore: La nave di Teseo
anno edizione: 2025
pagine: 160
Fred Savage, un ex pubblicitario vagabondo e paranoico, segue da settimane Jim, uno sceneggiatore, convinto che si sia ispirato alla sua vita per creare la trama di un film di successo. Jim nel frattempo deve risolvere il rapporto con la sua amante, e Fred potrebbe rivelarsi un alleato prezioso. Un ortodontista e sua moglie ospitano la sorella di lei e il cognato appassionato di golf, chirurgo plastico, nella loro grande casa. Quando arriva anche la coppia che un tempo possedeva l’edificio, tutti dovranno ingegnarsi per evitare una strage di fronte alla scoperta di un tradimento. Una brillante psicologa scopre che la sua migliore amica ha una relazione con il marito, così la invita per un confronto. Lei si difende ammettendo che si sono innamorati, ma non vogliono far soffrire nessuno, come se fosse possibile. Peccato che i suoi progetti di vita con l’uomo si rivelano infondati perché il marito, un avvocato stufo della moglie, intende sì cambiare vita ma con una giovane studentessa appassionata di cinema. Dal genio di Woody Allen, tre commedie brillanti sull’infedeltà e sull’amore, tre storie piene di ironia che scavano nel grottesco labirinto delle contraddizioni umane.
A occhi aperti. Saggi, discorsi, scritti vari
Ingeborg Bachmann
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2025
pagine: 275
Chi abbia letto anche solo una pagina, o una poesia, di Ingeborg Bachmann non può che essere rimasto colpito dalla sua audacia nell’affrontare la violenza e il dolore – giacché a farci aprire gli occhi è proprio «quello stato lucido e straziante in cui il dolore diventa fecondo» – e nell’assecondare con tenacia la tensione che ci spinge «verso l’assoluto, l’impossibile, l’irraggiungibile». Ne avrà ora conferma negli scritti qui radunati: che ci parli degli autori che venerava (Musil, Kafka, Plath, Bernhard), di Roma che le ha insegnato «ad andare d’accordo con gli altri», di Maria Callas, del Tractatus di Wittgenstein o del destino della poesia, Bachmann non viene mai meno al compito che si è assegnata: fare della letteratura uno strumento di conoscenza – al punto da incarnarla dolorosamente: «io esisto soltanto quando scrivo, quando non scrivo non sono niente» –, incoraggiare alla verità e pretenderla da sé. Solo così sarà possibile annientare le frasi fatte e conquistare «l’unico, l’irripetibile»: quelle parole cristalline che affiorano di quando in quando in una pagina di prosa o di poesia. Una postura ardita, inflessibile, di cui troviamo la più precisa definizione nel ritratto di Gombrowicz che è anche un ritratto di se stessa: «se devo pensare a qualcuno che abbia un cuore, mi verrà sempre in mente G. ... era una persona che apertamente incuteva timore; non lo è mai stato per me, perché io non voglio che l’orgoglio e un certo modo di atteggiarsi scompaiano dal mondo».
E questo cielo, e queste nuvole. 28 poesie russe e una italiana
Libro: Libro in brossura
editore: Crocetti
anno edizione: 2025
pagine: 128
«Io, tutte le volte che vado in Russia, una delle prime cose che faccio è guardare il cielo e mi vien sempre in mente una breve poesia di Velimir Chlebnikov: “Poco, mi serve./ Una crosta di pane,/ Un ditale di latte,/ E questo cielo/ E queste nuvole”. E quando penso alle due donne della mia vita, mia figlia e sua mamma, mi vien sempre in mente un’altra poesia di Chlebnikov che inizia dicendo: “Le ragazze, quelle che camminano,/ Con stivali di occhi neri/ Sui fiori del mio cuore”. E quando sto male, ma male, mi viene in mente quella poesia di Pasternak che finisce dicendo: “Vivere una vita non è attraversare un campo”. Oppure quella di Mandel’štam che comincia dicendo: “Ho imparato la scienza degli addii, nel piangere notturno a testa nuda”. E allora, quando Crocetti mi ha proposto di scegliere e di commentare un certo numero di poesie russe che mi piacciono, io gli ho risposto di sì, che lo facevo. E adesso bisogna farlo. E lo facciamo. Cominciamo pure.» (Paolo Nori)
Teatro
Fabrizia Ramondino
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 256
Fabrizia Ramondino è una delle voci più rilevanti del secondo Novecento italiano. A rileggere oggi il suo lavoro, ci si accorge di come abbia saputo creare un genere di scrittura che sta al confine tra il saggio e la narrazione, secondo una pratica ormai diffusa in alcune delle espressioni letterarie più significative del nostro tempo. Dopo i romanzi, i racconti, le poesie, i saggi e gli interventi di critica militante, abbiamo adesso il suo lavoro per il teatro, quasi del tutto sconosciuto. Ramondino cominciò a scrivere per il teatro dopo l'esperienza della sceneggiatura di “Morte di un matematico napoletano”, scritta insieme a Mario Martone. Secondo l'amico regista, fu il «folgorante incontro» con l'opera di Thomas Bernhard a spingerla verso la scrittura teatrale. Come sottolinea Ippolita di Majo nella sua introduzione, «nella ricerca dell'unicità della voce poetica attinge a zone profonde della mente e del ricordo, dando vita a personaggi che non si dimenticano. La parola fluisce con libertà assoluta, con il suo dolore, ma anche con il gusto del gioco e dell'ironia. I personaggi che prendono vita dalla sua penna stanno sul bordo di territori della mente inesplorabili». Il volume riunisce quattro opere inedite e di grande forza espressiva: il ritratto di una scrittrice che ha saputo interrogare i tanti aspetti della realtà intrecciando difficoltà e tensioni esistenziali con passione e disincanto.
Iliade. Testo greco a fronte
Omero
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 1248
«Canta, Musa divina, l'ira di Achille figlio di Peleo, l'ira rovinosa che portò ai Greci infiniti dolori, e mandò sottoterra all'Ade molte anime forti d'eroi, e li lasciò in preda ai cani ed a tutti gli uccelli: cosí si compiva il volere di Zeus - da quando si divisero, in lite l'uno con l'altro, il figlio di Atreo, capo d'eserciti, e il nobile Achille». Gli ultimi cinquantuno giorni della sanguinosa guerra di Troia nel poema epico piú antico e famoso della civiltà occidentale, ancora oggi ineguagliato nel mettere in scena l'ineluttabile ambiguità della natura umana, eroica e allo stesso tempo fragile. L'“Iliade” viene qui presentata nella traduzione di Guido Paduano, fedele allo stile omerico e dal ritmo incalzante, che permette al lettore di cogliere il senso unitario e la forza di un'opera immortale. Traduzione e saggio critico di Guido Paduano. Introduzione e note di Francesco Morosi.
Quando ci sono. Testo originale a fronte
Alfonso Brezmes
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 184
La poesia di Alfonso Brezmes è insieme raffinata e di nitida immediatezza, in linea con la migliore tradizione della poesia spagnola del Novecento. Una poesia d'amore e solitudine, di illuminazioni e ombre, di segreti e ferite. Spesso i suoi versi ricercano verità nascoste nell'osmosi tra realtà e sogno, perché è in quei margini che, come calamitati dall'invisibile, coesistono in perfetto equilibrio emozioni e pensieri astratti, la fragilità e la bellezza del vivere. Nel creare una tensione costante tra realtà e illusione, desiderio e rassegnazione, Brezmes dà voce alla caducità delle cose umane e, con una vena di lucida malinconia, riflette sulla natura stessa dell'esistenza. Esprime con eleganza il paradosso di trovare la poesia dove questa non è più, fissando quell'istante immobile in cui i segreti delle cose vengono rischiarati dall'incontro della parola con i luoghi dell'assenza, là «dove abita il silenzio».
Ancestrale
Goliarda Sapienza
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 224
Le prime prove letterarie di Goliarda Sapienza, versi spogli e intimi che parlano di vita, di dolore, di ricerca della felicità. Una poesia asciutta, a tratti aspra, che non ama gli aggettivi e che predilige verbi all'infinito, quasi a rendere eterni emozioni e sentimenti, questa è la poesia di Goliarda Sapienza. Una poesia dolorosa che entra in contatto con ogni parte di sé, svela drammi personali, non tace sofferenze, ambiguità, bugie, contraddizioni, paure, desideri proprio come è anche la sua prosa. “Ancestrale”, fotografando pezzi di realtà liberata da ogni orpello, ci restituisce la visione di una donna libera oltre il suo tempo, senza filtri, nuda e coraggiosa nella sua essenziale bellezza. Completa il volume il “Ritratto di Goliarda Sapienza”. Postfazione di Maria Grazia Calandrone.
Lezioni sul «Don Chisciotte»
Vladimir Nabokov
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2025
pagine: 306
Nel 1952 Nabokov viene invitato a tenere a Harvard la seconda parte di un corso di storia della letteratura, che doveva di necessità prendere avvio dal Don Chisciotte. Docente ormai sperimentato, ma sempre anomalo e temerario, Nabokov si premura anzitutto di spiazzare il suo uditorio: liquida in fretta, non senza guizzi beffardi, quelle coordinate storico-letterarie e geografiche che qualsiasi probo universitario riterrebbe essenziali; ridimensiona l’importanza del Don Chisciotte, ascrivibile ai suoi occhi solo al protagonista, che «spicca così magnificamente sulla linea dell’orizzonte letterario»; e, ligio al suo compito di «guida ciarliera dai piedi stanchi», pilota imperiosamente i seicento studenti-turisti verso il clou della visita. Vale a dire la fabbrica del romanzo, la sua architettura, indagata attraverso gli «espedienti strutturali» – dal riuso di vecchi romances ai vividi dialoghi, dal tema cavalleresco alle novelle interpolate – che ne garantiscono la coesione. Con la feroce, minuziosa passione del detective e del filologo, Nabokov si spinge fino a schedare i quaranta episodi in cui Don Chisciotte appare nelle vesti di cavaliere errante per calcolare il numero di vittorie e di sconfitte: esercizio tutt’altro che ozioso, visto che dal risultato – venti e venti, equilibrio perfetto – affiora il «senso segreto della scrittura». Nient’altro, del resto, conta nelle questioni letterarie, nient’altro il buon lettore deve cogliere, se non «il misterioso fremito dell’arte».
Le fiabe non servono a niente
Paola Zannoner
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2025
pagine: 128
Molti genitori e molti insegnanti si chiedono: «a cosa servono oggi le fiabe? non riproducono ruoli superati? non tendono a modellare la realtà attraverso stereotipi?». Ci si immagina che nel mondo nuovo, dove la tecnologia domina il nostro immaginario, sia necessario ripensare totalmente anche il mondo fantastico in cui introduciamo i nostri bambini nei primi anni della loro vita. Paola Zannoner, studiosa della fiaba, romanziera e formatrice nel campo della letteratura giovanile, prova a rispondere a queste domande, sfatando pregiudizi e luoghi comuni. Il ‘C’era una volta…’ è sempre stato per i bambini una molla dell’immaginazione che produce una mente aperta in tutte le direzioni del possibile. La fiaba è senza tempo e senza spazio, è astratta eppure molto concreta nella rappresentazione di emozioni profonde e inespresse, di sentimenti contrastanti, incarnati non da eroi ma da figure umane, semplici, spesso bambine e bambini che devono affrontare prove e avventure ignote. Nella sua varietà e multiculturalità, la fiaba rappresenta un’educazione sentimentale di bambini e adolescenti alla complessità della vita e soprattutto prevede la condivisione della lettura creando una indispensabile ‘relazione del racconto’ in famiglia e a scuola.
Una possibilità indefinita del discorso. Le scritture di Italo Calvino
Roberto Deidier
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 256
Molteplici, come suggerisce uno dei memos consegnati al nostro millennio; esposte alle sollecitazioni e alle suggestioni più varie, nel tentativo, costante e coerente, di testimoniare il complesso rapporto tra Mondo e Libro, le scritture di Italo Calvino hanno attraversato quattro decenni fondamentali del Novecento. In questo arco relativamente ristretto, ma denso di eventi, l'autore che più di ogni altro si è impegnato a dirimere i nodi del realismo è riuscito a trasmetterci un'opera vastissima, dove il confine tra narrazione e saggio si fa talvolta labile e il pensiero della letteratura, sulla letteratura, è il vettore che guida anche noi lettori verso il centro di una vera e propria rete concettuale. Qui Calvino ancora ci attende, provocando visioni plurime, aporie, brusche inversioni di marcia: la sua è stata davvero, con Foucault, «una possibilità indefinita del discorso», ovvero un'indagine sempre aperta sulla dimensione della parola, fino a superare i consueti confini del linguaggio per sperimentare nuovi modi di esprimere i contrasti della modernità, che trascinano dietro di sé quelli della Storia. L'etica e l'ampiezza di sguardo dello scrittore ligure ci impongono, a quarant'anni dalla sua scomparsa, di volgerci al lavoro letterario come a quel luogo in cui la coscienza si allena a restare vigile e nuove consapevolezze, anche amare, si conquistano. Scritti di: Perle Abbrugiati, Francesca Bernardini Napoletano, Marco Carmello, Roberto Deidier, Donatella La Monaca, Antonio Lavieri, Tommaso Mozzati, Marina Pagano, Silvio Perrella, Silvia Quasimodo, Vincenzo Salerno, Fabrizio Scrivano, Gianluigi Simonetti, Lavinia Spalanca, Daniela Tononi, Giona Tuccini, Sandro Volpe.

