Rizzoli: Bur classici greci e latini
Storia vera. Testo greco a fronte
Luciano di Samosata
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 1990
pagine: 176
Vite parallele. Demetrio e Antonio
Plutarco
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 1989
pagine: 512
Grandi virtù e grandi vizi: questo l'elemento che accomuna le Vite di Demetrio Poliorcete e Marco Antonio. Due personaggi che Plutarco pone non come modelli da imitare, ma da cui guardarsi, poiché se le virtù furono alla base della loro grandezza, i vizi ne causarono la rovina. Demetrio Poliorcete, figlio di uno dei più valenti generali di Alessandro Magno, fu uno dei più energici sovrani ellenistici ma, sconfitto e catturato dai Seleucidi, visse i suoi ultimi anni nei vergognosi stravizi di una prigionia dorata. Marco Antonio, braccio destro di Giulio Cesare in Gallia, fu uno dei più potenti uomini di Roma fin quando, trasferitosi in Egitto, si lasciò irretire da Cleopatra e combatté una disastrosa guerra civile contro Ottaviano. Le introduzioni di Osvalda Andrei e di Rita Scuderi analizzano le figure di Demetrio e Antonio nel contesto del loro tempo e nell'interpretazione che ne dà Plutarco.
Cratilo
Platone
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 1989
pagine: 272
Si può attingere col linguaggio all'intima essenza delle cose? Questo è il tema del «Cratilo», uno dei dialoghi più brillanti di Platone, denso di spunti e problematiche ancora attuali e dibattuti. Ermogene e Cratilo, un discepolo di Eraclito, discutono sulla natura dei nomi: mentre il primo sostiene che siano una semplice convenzione, Cratilo è convinto che corrispondano alla natura delle cose che designano, e siano quindi l'unico mezzo per arrivare alla conoscenza delle cose stesse. Socrate, dopo essersi scatenato in una brillante performance etimologica, non dà ragione né all'uno né all'altro: un effettivo rapporto tra le parole e le cose non si può negare né dimostrare. E il dibattito rimane tutt'oggi aperto. L'introduzione di Caterina Licciardi esamina in dettaglio le argomentazioni proposte dagli interlocutori.
Difesa di Marco Celio
Marco Tullio Cicerone
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 1989
pagine: 176
La più spiritosa e divertente fra le orazioni ciceroniane nasconde un sinistro retroscena: le gravi imputazioni raccolte contro Celio, brillante oratore dalla verve ironica e crudele, vanno dalla scarsa integrità di costumi all'accusa di complicità con Catilina, fino al più infamante sospetto di omicidio a sfondo politico. La linea difensiva adottata da Cicerone lascia tuttavia in ombra l'insidioso sfondo politico per insistere soprattutto sui rancori personali di Clodia, l'amante abbandonata da Celio, donna potente e affascinante, "scandalosamente priva di inibizioni", che, secondo le parole di Cicerone, avrebbe orchestrato per vendetta il piano contro l'imputato. Il tono arguto e vivace, l'umorismo sottile e "un fascino inimitabile" fanno della Difesa di Marco Celio uno dei capolavori dell'oratoria di Cicerone.
Ifigenia in Tauride-Ifigenia in Aulide
Euripide
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 1988
pagine: 336
Le tragedie qui raccolte sviluppano due momenti della saga di Ifigenia, la giovane figlia di Agamennone sacrificata ad Artemide per il successo della spedizione contro Troia. Centro tematico di entrambi i drammi è appunto il sacrificio umano: nell'Ifigenia in Aulide quello della stessa Ifigenia, nell'Ifigenia in Tauride quello di suo fratello Oreste che Ifigenia, divenuta sacerdotessa nel barbaro paese dei Tauri, salverà dopo un drammatico processo di riconoscimento. Ma nonostante il lieto fine, ciò che emana da queste due tragedie dell'estrema maturità di Euripide è un angoscioso senso di debolezza e di precarietà della condizione umana, sottratta sia a un disegno provvidenziale divino sia al dominio della ragione. Franco Ferrari illustra e approfondisce nell'introduzione l'articolazione delle sequenze drammatiche delle due opere.
Casina. Testo latino a fronte
T. Maccio Plauto
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 1988
pagine: 240
Casina è una trovatella allevata da Cleostrata, di cui il marito e il figlio si contendono i favori. I due vorrebbero che Casina sposasse uomini di loro fiducia per poter poi approfittare in santa pace delle sue grazie. Cleostrata pone la questione in sorteggio e il marito è il favorito dalla sorte. La donna però fa in modo che il marito e l'intendente, da lui proposto come sposo della ragazza, prendano un sacco di legnate. Casina finisce con lo sposare il giovane che lei amava, dopo essersi scoperta libera e non schiava.