Saggistica
Scritture segrete. Le donne che hanno cambiato il mondo con la parola
Dacia Maraini
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2025
pagine: 368
A lume di candela o su un prato fiorito, in cucina o - le più fortunate - in una stanza tutta per sé, le donne hanno sempre letto. E fintanto che i loro occhi si posavano su libri scelti dagli uomini, non hanno mai fatto troppa paura. Così, per secoli, le donne hanno conosciuto solo gli scritti dei padri, gli stessi che fin da bambina anche Dacia Maraini ha divorato, e che hanno nutrito la sua fantasia. Poi, da adolescente, con la curiosità ribelle di chi per leggere ha spesso rinunciato a giochi e gite in spiaggia, si è chiesta dove fossero i libri delle madri: perché faticava a trovarli in biblioteca? Perché la critica se ne occupava quasi con condiscendenza? Lo avrebbe scoperto presto, la ragazzina che sarebbe diventata scrittrice: le madri esistevano eccome e non avevano nulla da invidiare ai padri, ma la Storia le aveva dimenticate, censurate, o più spesso ignorate. Tra le pagine di questo libro, Dacia Maraini ce le racconta, disegnando attraverso le loro storie e le loro parole una mappa luminosa e appassionata delle scrittrici che hanno abitato la sua immaginazione, che ha amato, studiato o incontrato: dalle mistiche alle cortigiane, dalle monache disobbedienti alle rivoluzionarie, passando per le romanziere dell'Ottocento, le teoriche del femminismo novecentesco e le vincitrici di Premi Nobel. Un viaggio inaspettato e intimo che attraversa e reinterpreta la storia della letteratura, da Vibia Perpetua a Michela Murgia, intrecciandola alle vite ordinarie o straordinarie delle donne che hanno fatto della scrittura uno strumento di libertà, cambiando il nostro modo di guardare il mondo.
Dizionario illustrato dei luoghi comuni
Gustave Flaubert
Libro: Libro rilegato
editore: Gallucci Centauria
anno edizione: 2025
pagine: 120
Quasi un secolo e mezzo dopo la morte del suo autore, il Dizionario dei Luoghi Comuni viene per la prima volta proposto in una nuova edizione illustrata e con una selezione dei più cinici, ironici e attuali... luoghi comuni!
Il profumo che i fiori hanno di notte
Leïla Slimani
Libro: Libro in brossura
editore: La nave di Teseo
anno edizione: 2025
pagine: 112
Cosa succede quando una scrittrice trascorre una notte nel museo di Punta della Dogana, nel cuore di Venezia? È costretta a confrontarsi con il silenzio, la solitudine e l’ombra inquieta del passato oltre che con le opere esposte, i loro significati palesi e quelli nascosti. Passeggia tra le sale e i corridoi come fossero quelli della propria interiorità, interrogandosi sull’identità, sull’appartenenza e sul significato stesso dell’arte e, di conseguenza, della scrittura, con il silenzio della notte che diventa lo spazio della memoria. Nata a Rabat, cresciuta tra lingue e culture diverse, emigrata in Francia, Slimani, stimolata dalle installazioni, dai quadri e dalle sculture che riempiono il meraviglioso museo veneziano, ripercorre le fratture della propria storia familiare, l’eredità coloniale, la condizione femminile, il rapporto con l’Islam, l’educazione. Ogni pensiero si intreccia con l’odore misterioso dei fiori notturni, un profumo fatto di inquietudine e bellezza, di qualcosa che sboccia lontano dagli sguardi. "Il profumo che i fiori hanno di notte" è un viaggio nella memoria da cui non si torna uguali, una riflessione luminosa sull’arte, sull’identità e sulla libertà, su ciò che ci definisce e su ciò da cui scegliamo di fuggire.
Mia madre e la musica
Marina Cvetaeva
Libro
editore: Henry Beyle
anno edizione: 2025
Quando invece di Aleksandr, figlio maschio desiderato, rivendicato, quasi precettato, nacqui solo e soltanto io, mia madre ricacciò impermalita un sospiro e disse: «Almeno avremo una musicista». Spinta assai precocemente da una madre pianista carica di aspettative, Marina Cvetaeva trascorre i primi anni di vita a cimentarsi, suo malgrado, nello studio del pianoforte. Vi si applica con impegno e curiosità, anche se gli esiti non sono appaganti, tra il timore infantile per i tasti – «denti enormi in un’enorme bocca fredda» – e l’insofferenza per il metronomo, ma non manca su di lei il fascino delle note e dello spartito, come il piacere che prova nel tracciare con grazia una chiave di violino sul pentagramma – «la sensazione di posare un cigno sui fili di un telegrafo». L’ostinato, quasi aggressivo, desiderio materno di educarla da piccola alla pratica della musica, che pure ama, è destinato a non dare i frutti sperati, ma con il passare degli anni, scrive Cvetaeva, e «dopo una madre simile», così accanitamente devota alla bellezza, «soltanto una cosa mi restava: diventare poeta». Un modo alternativo per dare espressione, crescendo, a quella immensa passione ricevuta in dono che altrimenti l’avrebbe soffocata: scegliere di suonare, e con ben altro talento, la musica dei versi.
Messaggi rivoluzionari
Antonin Artaud
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2025
pagine: 304
Di Antonin Artaud sappiamo ormai tutto, o quasi. Più che dire chi è stato, converrà dire cosa non è stato. Non è stato un sognatore. Né un utopista. Forse è stato un pazzo. Ha contaminato mondi tra loro incompatibili; non con spirito di avventura, ma con la ferrea disciplina di un ricercatore che ostinatamente mette alla prova le sue conclusioni. Così, ha letto diversamente i dati del reale, per rimetterne in questione la pregnanza; ha scoperto vasti crateri di senso, nascosti dal reale per celare le proprie, improvvide debolezze. Dove altri avrebbe perso l’uso della ragione, si è fatto forte di una coerenza assoluta. Oggi non ci stupisce un’archeologia dell’anima, né un’antropologia del cosmo. E l’idea di una scienza dell’immaginario vagliata al microscopio non è peregrina. Ebbene, Artaud non è andato in Messico, lo racconta questo libro, per fuggire la realtà. Ma per andare alla ricerca del reale e delle sue origini. E il viaggio gli rivela le possibilità del reale, inutilizzate dal reale stesso. Da scienziato, allora, avrebbe voluto riprendere il mondo dalle origini. E farne teatro. Che il suo palcoscenico appartenesse a uno di quei possibili, l’ha dimostrato il secolo. Artaud rivisitato, ora in una nuova edizione.
Scrittori non si nasce. Il linguaggio della narrativa
Giuseppe Pontiggia
Libro: Libro in brossura
editore: Bibliotheka Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 96
Scrivere: modi, problemi e aspetti e "Il linguaggio della narrativa": questi i titoli della lezione e della conferenza tenute da Pontiggia nel 1986 e nel 1988, in cui uno dei massimi scrittori della nostra letteratura mette in risalto quanto la parola scritta, per il suo margine d'imprecisione e aleatorietà, trova la sua espressività grazie a percorsi complessi e specifici. Le due brevi lezioni formano l’ossatura di un saggio in cui Pontiggia spiega quanto occorra coltivare la scrittura grazie alla messa a fuoco di strumenti appresi attraverso anni di lavoro e grazie all’ispirazione: solo così si può giungere alla quintessenza del linguaggio narrativo.
La razionalità latitante. Nulla di nuovo nel mondo occidentale
Luigi Mazzella
Libro: Libro in brossura
editore: Di Felice Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 312
Questo libro raccoglie scritti pubblicati su “Odissea” dal 28 giugno del 2022 al 1° febbraio del 2025. Si tratta di un corpus compatto e nutrito di riflessioni intellettuali, di analisi, di prese di posizione controcorrente, di vibranti polemiche, quasi quotidiane, come si può vedere dalle date, che hanno creato spesso reazioni contrastanti non solo tra i lettori, ma anche tra alcuni collaboratori del giornale. Radicale l’avversione di Mazzella verso le ideologie e le fedi autoritarie (le cinque ideologie, come le chiama Mazzella) che hanno influito in maniera nefasta nel complesso della cultura occidentale: islam, ebraismo, cristianesimo da un lato; nazifascismo e comunismo dall’altro. Altrettanto radicale la sua critica all’irrazionalità del pensiero e al fanatismo che condizionano in modo rovinoso il vivere sociale, e gli atti concreti degli individui. Angelo Gaccione
Pellegrino nel tempo. Conversazione-confessione con Piergiorgio Barone
Umberto Bonincontro
Libro
editore: Grafiche Santocono
anno edizione: 2023
pagine: 425
Morale della fabula
Libro: Libro in brossura
editore: Biblion
anno edizione: 2023
pagine: 196
I saggi compresi in questo volume, che derivano dalle relazioni presentate alla quarta edizione del Seminario permanente di narratologia (Milano, 27-28 ottobre 2022), hanno per tema il senso e le implicazioni etiche della narrazione e dunque si inseriscono nel campo ormai consolidato della narrative ethics. Tale campo deriva da un interesse specifico che i narratologi hanno maturato negli anni ’80 del Novecento, ma la riflessione su etica e narrazione, prima che dai narratologi, è stata condotta da narratori e filosofi che lungo l’intera tradizione culturale europea, da Platone e Aristotele alla nonfiction contemporanea, su questi argomenti si sono interrogati e confrontati costantemente. Muovendosi nell’orizzonte della modernità e della contemporaneità, i saggi qui presentati aspirano a contribuire alla riflessione su etica e narrativa mediante le teorie e gli strumenti concettuali della narratologia classica e post-classica.
Storia della colonna infame
Alessandro Manzoni
Libro: Libro in brossura
editore: Remedios
anno edizione: 2023
pagine: 180
Con saggio introduttivo del professor Pierantonio Frare.
Dialogo de la bela creanza de le donne
Alessandro Piccolomini
Libro: Libro rilegato
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2023
pagine: 160
Nella tradizione filosofica e letteraria del dialogo come occasione di conoscenza, il dialogo tra donne si inserisce come un genere molto più recente, spesso intrecciato con la novellistica e lo spazio elusivo e ambiguo della commedia. Il "Dialogo de la bella creanza de le donne" di Alessandro Piccolomini (1539) rappresenta un modello di questo genere, e si pone come ineludibile lettura per comprendere il panorama dell’educazione morale del tardo Rinascimento. In tale panorama, le interlocutrici si muovono a loro agio e con disincanto, contribuendo così all’emersione e alla discussione delle forme etiche del loro mondo. Piccolomini affida la funzione maieutica alla dama più anziana, che finisce per occupare il centro della scena, tanto che l’operetta è meglio nota con il nome di lei: la Raffaella.